La Difesa delle Lavoratrici - Anno VII - n. 10 - 9 giugno 19

ta Dlfi'l!JSÀ vmr,r,J,J J,.1VOI/.A7'J{[Cf LadÒnna ell'officina inFrancia È USCITO Iu Fronoi.a, dove, pe-r mezzo de~li if.,1~t– tori del Jarnro, nel luglio llllì Si è COTIJIHll– ta nn'incbicsba in 52.37S staùilirnonti clic, in temJ>:i norm:.11i, oc•c11parn110 1.037.4-85 uo.IDini e 4Si.474 donne e do,c ques"1:e,du – u·:inte la guerra, son cresciute "- G2\ì.SS1 nella prop orzione de 1 2() per ce.nto, ruculro gli uomim sono discesi a 93'2.512, 10 per cento , eooiccll.è !cl proporzione tra no: mini e doumc a:.\ GS e 32 Se\ cento occupa t1 rispettivamente sl è mutat:i. "in GO e 40 per Ct1nto. Il nuwcro delle donne occup:ite è {lndato cres cendo dnlr:1go~o 1914, umano a mano clle la Mces.._'U_tù esigendolo, e inco-r...1g– gi~do i primi esperimenti fatti, venb":1110 :i:mpiegnte .in lavori più penosi, che esigo11-0 forza e òcstrezza e da1 qu,1li, primJt, er:1- no srortate. Per metterle- in grad0 di sostituire ,g:.hl. nomini. gli i•ndustriali ll.anno modi.ficnto <: migUorato i loro metodi dii. lavoro, han-_ r.o port..to la divisione del lavoro all'e– stremo, hanno orgall!:zzato k1 prodnzion_c in ser ie e affidato alle operaie compiti li– mitatissimi., insomma si sono ingegnati a J)e-rfez.ion.;,1 r~ 'il loro ma terL: .. 1~ 1 e a met– tere in pratica tutbi quei migU:oramer1ti che fossero suscettibili di ,,umentare il rendi– rne11to deLl'opernLit e di diminuirne lo sfm·zo. I r'sultati secondo gli inùustrlàli, sono soddlisfacenti spcci:nbnente ee la scelt.1 è fa tl<\ con cura tm le più robuste. Le donne f!<lno s-pesso più coraggiose, p;ù attente, e in certe operàzioni, più a– lrU:i degli uomini. In vece, hélllno mbJor for– za · e minor resif!i·te-n.z.a per e-seguire certi 1,wori ai quali non erano prepamte. In ol– tre la loro assiif11.W1 è minore. più frequenti son.o le assenze, là produzione è meno re– golare , speei,,lmente nel 1u-vo1'0 di notte, per cui è necessario disporre di oper<1ie supplementari ed aggiungere d<'!sliuomini per .i lavori pesanti, ;per le riparazioni, ecc. Le donne maritate sopportano il lavoro notturno meno bene delle lnuùili, certo percll.è le cure della ca.sa <1ssorbono una ;parte de! tempo elle dovrebber-o destlna re al son.no. E non sono pocll.e ·le d-0nne che lavorano ancue di notte. In 7Si ~tabiliment i - esclusi gli m<se– Itàli e gl:i stabiEmenti della. Guerr a e della ì\.fari.n..'l - ne-i quali sono occapnte 1G4.267 donne, di que,rt., 58.ì84, cioè circa 'il 36 p~r cento, lavora.no di notte, per un nu– mero <li ore superiore a 10 per un q11into <1',gl: stabilur.,-nti osservati. Soltonto ~2 st: ibilline:i.ti hanno uclottato le tre squaù.re di otw ore ciù.SC1.lll.'.l. A.llà donna, O-:l3eI"ZU un industriale, non t•i-_o1>;.ma imporre degli sforzi, ma. dei mo– Ylm.-e:1ti. ~e un lavoro es~ge dieci movi– m-en.ti ~nza &forzi, la donna va. più -relo– ( -n:.e:itj),, f...e no è l'uomo che la. vlnoe. Per– ei0 è r.ec -es&1 rià una trasforma;,;.ione nei mezz: -cli produz.iQn.e ed una di-visione per qMnW è po:,.sibile grande degli sforzi se si vuol ,ottenere dalle donne un 1.'endi=– to sufficiente . ~ei l:won dn ser:e esc-guiti automatica– mente ,ilJe maccll.ine utensili, nei pezzi pie,. coli di r><= P"C" c.-!e,a to, nelle operazionj cht csigooo inte-lI.igenz.a e deatr-ezza., un'o- 01><·rakt che abbi.a un po' di pratica sosti– tu.:.sc-e un uomo. Per qu=to sia difficile fare confl"onti fra il la,oro maschile e femminile J>ercll.è si può a:re che: ,in tutti gli stabil"im.enti 11 J1voro è stato intera.mentemodificato,lllOil– dimeno ,i ll.a cbi afferma che vi vo;.Il<mo tre· d<June drne _prima b~stayano cl,1e uo– mini, e che oc.-corre aggiungere loro degli uomini r;er :i.ggiustare le macchine, or,-pure che !Jisogna ili"l)O'ITe ili una eccecknza di cinque a dieci donne -0gni cento OCC'UI)àte, od ancùe che il r>er,.onafe è numenwt-0 <l<'l dieci pet cento. I n una. officina di riparazione d6lle Fer– ro,ie, il rendilllGlto non &U"ebòe che del 75 per c"f>ntodi qu.:Ilo dell'uomo, e m uoo fonder la dì piombo .il lavoro di una donna equirnrrebbc a quello di un adolescente. In una :fabbrica di esploolvi i! rendi– me;,to dcli.o_ donna. è superiore in ecrtl iLa,•ori di scelta , di classificazione , .di ta,. glio, r,er la minuzia stessa del l,ivoro. E ' curioso notare come nei lavori d1 man.i -pol:J.zio ~ gene,rale il rendimento del- la <101ln:1di Jtnzion :11itlt 18!.t·.a.tliera (gore-ca o s1,agnuoln) è -del 20 per ccuto infe tiore ,1. quello <l<'lladonu:i l:ranccsc•: 'Il{'] trn spDr– to eou carriola il rendiu1e11.to è :tnc:lle- rui- Un lavoro lu ·cui la <lù1ma J)rodncc nc-t– tamonle oome l 'uor.uo è queilo del ,,getto mecoa.1ùJo" delle bottiglie eon la macellina d':.l form..'l r-e. Nelln fabb1·ic,1zione degli obici, fincllè quesU sono di piccolo e" lib1·0 il rendi– mento della donna f:.emòra essere JeggeT– mente superiore a quello dell'uomo, ma di– scende di un tempo nl disotto quando sl tratta <li obid di 12-0 e oltre. Qu·rnnto alle funzioni di capo-squadra, di oon-egli3nte , il direttore di' 1ma fnbbri – cct cli obici giudica elle è cosa assai deli– cata 001:rferire autorlti\ a una. cloonn. S'Ui suoi colleghi, ma scegJlendo con giudizio, si ottengono dei buoni risntta ti per le con– trolid trici cll.e tengo.no la cont,1·oilitù dl due m:1ccl1L!1c,di stribuen do J.l Juyo-ro e :S01Te– gLland-0 le calibt 'èlt.rici. Un fnbbci ct•nt C\ di obici 'imp;eg.1. una sorveglia nte per otto donne, e seconclo lui, il -solo interesse cho i,re-senta l'fmplego , delle {lr,nne a queste funzioni, s1 è ehe e< -so-no più sc-rere ~d!cgti 11on1i111 ». · Nell'e oL/icine in ct1i lnvorauo · uomini e donne im>iemc dOJJ-O qualche mes<>·iu gene- 1·ale non si notn no incorrvcn.i<:nti di sorta, mentre qualcll.c ispettore .oota cbe ,la pro-– misc1ùti, cagion,.\ perd ite cli tempo e qual– cfie inconveniente cll orcllne .mota-le, elle, quando è possibil<', va:! meglio separar e i sessi e mngari pre&:'riverc 01·c cli entrata e di 11>SCit:l diverse; elle te sqlwdre noo miste sono pr eferibili; che la cooperazione dei due sessi è bu,>110, . salvo la notte . Quest9 del lavoro notturno è certamen– te uno degli inconveni enti più gra-v,i e pe– ricolos i per Ia donn·a, cosicellè il Oomitato del iavo ro femminil e iJJ. Francia b!f rinno– vato il Voto che le ragazze e le don.ne non si.ano ammesse a 1 la vo.ro cli notte pri– ma dei 18 n,nni, e che, i 1 n ogni rn-Odo,questo 1'woro, tollerato dnranbe l.'l guerl"a a de– roga de.Ile disposizioni <lei Coilice del la– voro, ~venga sor,pre &.~ - 110-n.--«tn.'.Jeua ~e <li– sponilii.<titdi matcrmle, d_i foTza motric e, d..i mano d'opera permettano di ottenere la stessa procluzionc col solo hrv'oro diurno. A.. s. ec!ito dalla nostra LIBREIUA la tanto attesa QUINTA. EDIZIONE clei pre• zioso volumetto del "Travet rosso,, Oltre a tutto le disposizioni e le istru– zioni rigu.m·da.nti le P ens ioni., aggior– nate •·cogli ultimi Decr eti e Ciroolar i mi– nistèria li e 'J)er le q•uali il n,o,stro «Travet Rosso».diedìca 32 pa,gine del suo p azien– te e prezioso hwo,ro; questa QUINTA !::DIZIONE contiene: Legge sulla prote1;i'one ed assistenza degli invalidi di guerra - Sussidi - Ina, bilità ai servizio militare - Affitti - Pro roga dei c_ontratti agrari - Stipendi e caroviv eri agl i impie~ati dello Stato, Comuni, Provincie e Ent i pubblici - Stipendi e caroviveri agli impiegali di aziende priva te - Esoneri agricoli -– Eson eri indu striali - Matrimoni di mi• !ilari per procu ra - Polizze d'as~icura, zione ai comb atte nti - Trasferimenti e licen ze illimit ate - Asse gni e indennità per i feriti e .i malati - Disposizioni per te classi più. giovanr - Per il ricupero delle cinqttine - Pe r gli eredi di mili • tari morti - Per i <lispersi - Pe r i pri• gion ieri di guerra Per i cittadini ita • liani rimasti nel territOTio invaso, L'elegante volumetto, con copertina illustrata, consta di 100 pagine di lìt • ti ssima composizione, con tabelle e pro, spetti, ed è posto in vendita a Cent~$imi 80 la copia iù copie Lire 7.25 25 )) )) 17.- 50 .• .,, 32 .- 75 )) • 45.- 100 » )) 56.- In viare orcimazioni AOCOMPAGN "AT.!J: DA.l,L'IMPORTO .a.lla Socfetà Editrke .«Avant i !» , San Damiano , 16 - Milano. ..., . ~ SCUOLE ELEMENTARI , , - Ma perch è gli ha dato un cinque? - l'e rchè, mentre Leggevo ali-a scolaresca un articolo del « Corri-ere deJla Sera» quel be[ tomo guardava un sillabario ~ lei sa che è vroihitA.Ai-..ww.are in iscuo!a libri estranei aJJ'in&egn~me.nto. Già: prima bisognerà definire i « sem – plici 1 ». Tento di farlo, co,me in un ri• pooo, do.po una lunga .scorriba,nda di me – Jit-azie-m ,storiche e di ~-aff ronbi vivi, di– vorando i seoO!li, per ric:ea-care e met !iere in rilievo soltanto i « differenziati », giù eletti che l1a,n domi.nato, il ,co,rso della viba, umana . E facendo gra?Jia, ai letèori di una e.a-– men tttre erndiziom,e - 1Percb.è non ne o·ccorre .altra in questo oaso - li richia– mo .a -discutere le m.iie- conclusioni. 1 semplic i sono -di due ordini: « i ge<nl » c.he -han racco _Iti, elaboi,ati, m·monizza ti in una sin te-si limpida (dottrina, teoria~ legge ... ) gli elementi di trasfor.rnazione offeu·ti. ed ignorat i ,dalla collettiv i ' nima che vivendo ,crea, " e le pie 1 . 0:ons,cie .», digLune d'ogn i sapienza . e;. venga CÙ1l!a-co-ltura. · Con un baJzo Qudace sop.1·a, la:– pl eia<le della borgJ1es1tccia _ pr -ebe 10 sento la ,-eri,tà del ·raocos1ia retto, dèl-la comunio.ne de ll'ruii genio COiil que,lla degli ignooa.n.. tici 1 nei senso p ii1 seren-0, della parola,, ~,>, Socrate ha forse lottat<-1.– tro le cfassi domin~"'&.e · suo tempo per es- dio crttme sa,ccente e f~o...rvu.nat, a galla sulla schia v_fit <loraba, ' p-0polo a cui non si v•r odigav-a la g zia come l'arte? No,- ha iutC'.l'J)retato u rettamente il diritt ) umano da-lle cla ssi infime. I Gra,cchi - _,ùrac olo pre ,cursore d-i concezione de,m ~crati.ca del:la vita -civile - . nu-ono tray alti <laJ oaTua,g1li,tm e del priv1l eg10 prn;i,1-a -d'.avor -consolida to ne,!JP p_lebi il confatto della cl:i.gruira e del di– ntto: Ma kntarnente la giust izia st c-riea ha r1accosl".at-i.i grand i cuori -dei Tr-:•buni al grand(Ì cuor e coJ-lei:,bivo-deJla soffc– renJ,e pMbe romana, anc h e sé ublbrriac1-La cli lllgarfoo e riv olta -contro i su oi dife n– sori ha/ tiral:,c; "1n fregio suhla memori-a dei t,.,-i'onJatori fittizi di quella pol-it.0va. Crrst o ha rh ·oluzion·ato la « ;;ubur ra ,,, pe.-{,hè avev.a dato tutto <1.llaPivend >ea– ziéne d-ei senza storia, dei ri ,caocia.ti, d}g li uomini-cose. I:! tempo, ha .stampato J,e.r i po-steri Lui e Jà f-oiLlaumi•le ; della .gazzarra dominante dell' epo,ca ... ci ha tramanda. te <pe>che fig ure ,sbiadite di ti – ranell.i e di camefici . E' in Giuda, d1e la critica novella ci p1,ese:nta come un na.– zioualista, in conflitto ,con l'univ eo-salitiì « p ericolo sa, » del ·Cristo. - S. Fra ncesc o è oggi _•ee1·ta.rnente piit gra-nde del suo cinico pa·p-a,che lo riman– da va a p,re.d;car e [a sua « o·egola » in cam pagna, pol!ehè ben u.ltro esigev.a la oo-rte 'P"''Pa:le-. S. F1·ancesco ha ri,ersato s,ù seco li una fo.nte· perennemente fre – sca di solid ar.ietà ·esaltata , fino all'a ,mo,re pe-1·le b elve e pe r l,e .ca.se . Ch e è rima– sto dell'orgoglio dei prela ,l!i che lo deri– se•ro1 Ohi !i rrcord.a più 1 E chi si pr&nde la briga. di identiii-care gli inquisit,or i ,che han martoriato l'anima -ri,·oluziOJJa.• ·a e il oorp,o di Galileo 1 Oggi il pretu– "me accomo<liante non ha schifo fo sfru t– ·tame nto di quei me2,zi scientifici che fu– rono_ resi possibili dalla creazione mag i– oa di quel metodo -che- ,costò tant-0 eroi– smo <li fede .al G•rande. Ma lo stessò -pretume com b atto ,il metodo sp·erimen– ta.le ancora là dove è applicato a.Ha ri– cerca della Yerità filosofica, ,della ve1·iti, socia.le econO!Jll<)a. La ragione ... è sem – pre la stessa nei secoli : ,dife:sa accanit a del privilegio contro àl di,,_,itto unive r– sxle. 1:'er la br evità, -ci è lecito un sa!Lo fino a Uarlo Marx j E' troppo poco un secolo dalla nascita o poco più di un trentennio dalla morto perchè il fango ddla contemporane ità S'i depositi, ,per il rilievo, ~impido, so– vra.n-0, grande della. figura del " Mae – ~tro >i. Bi sta sviluppando ogg i il regimo borghòso su l qualo .aveva poggiata la sua audace pro fezia sociale. E il corso non è finito: non si!I.Illo ancora alla pa . rabola discendente .d'una dominazione essenz.iaJmcnte nuova n<ella,co;;t,ruzione ,e nella, ·dinam ica, anche se ripeto la sua ragion di <lsserc da,l!a vecchia conse r va– zione_ del privilegio. Là classe antagon i– s,ta, il proJeta!'la,to, sta ,appena wcqt>i• stando la, coscienza di se stessa, e devo ancora tutta organizzarsi per la iotta storica che seg nerà una gigantesca tap– pa civile. Chi cre do in Marx j r suoi ,~plici» ,per 'Col,o;ro,oui {Pensò e v is,s,e. Che cos'è questo mare di umani, di clas-– si dominanti e medie che stann o tra l' audacia dotta del suo pensiero e lo plebi ancora ;;or <l.e al suo veroo, ma. f.ata lmonte destina.te ad essere conquise i Una forz a po ssente oggi ma. fittizia. Do– mani la storia get terà uno etrato denso di caligl.ne sui grmdi:Piccoli domin a- i di!lla _politica. d'oggi, oi:ivelhirè. lo

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