La Difesa delle Lavoratrici - anno V - n. 7 - 2 aprile 1916

La nostra . ' p1u < Anche la pii, umile11roletaria, siapurcpriro di coltMra e di risor.1e i11tellettMali, prc.ò e– splica re wt 'opera. «ilida. ed efficw:.:eper il dit.1Bt1iredel Socialismo, solo che assolca de– gnamente il suo compito di madre: elle sl.lppia allevare - I)6r le lotte del do111cmi - dei figli sani, forti~ equilibrcit.i. ,. :\",cl periodo della gestazione, anche g:.i abiti e la calzatura merjt.;.1110 un'at tenzione speciale .. \p– pcna una donna ha delle ragioni per credersi ~n– cinta, dexe abolire il busto che, pe:- la compress10- n~ che esercita sui fianchi e sul Yentre, non solo dann~gia la conformazione e lo sviluppo del b:3-m– bino, ma può pers ino causare una presen t..'lz1one ,·iziosa ai moment o del par to. Inoltre, 11 busto e::.e--cita una influenza mol .t-0 nociva anohc sul seno ai fini dell'allatta.mento, iperchè - per la pressione delle stecche - ostacola il regoklr e sviluppo delle cr\andole che ser,rono aìla secrezione del latte e la dilatazione dei canali galattofo .. i. )lolte delle ma. kmie del seno che colpiscono le donne dopo .il parto impedendo ad esse di nllat k'lre la rpropna creatura, non sono se non la con~auenza dell'~– so del busto. Quelle donne ohe inon possono abi– tuarsi a stare senza busto, dov~anno adottarne uno elastico e senza suste di acciaio. Gli abiti debbono essere di taglio comodo, ma aderonti alla persona e specialmente ai fianchi e alle cosce. Sono quindi dam1osissi,ne le g?1uie or.a di moda che, per la lo:-o esagerata ampiezza, n– rnangon~ scostate dal corpo . I vestiti no~ debbon~ essere nè troppo <SCoHati 1 nè troppo oort1, per ev1- rnre pericolose sensazioni di freddo. A questo sco. po, de-·esi pure evitare l'uso di calze troppo leg. .,.eri e trasparenti. Anche le sca:-pe debbono essere ~omode e possibilmente alte tant~ da coprire la caviglia . La donna incinta deve pot assolu!amente rinunziare a-\ tallone alto che è causa d1 molt:e malattie ,femminili. Le calze debbono essere so– :,1.enuteda giarrettiere elastiohe facenti ca-po ad una ~intura pu re elastica. Deve essere a~lito l'uso dei legacci che (specialmente se portati sot~o al ginocchio) possono facilmente ~u.sare la dilata– zione delle •yene delle gambe (va·1c1). Narura:meme, G_uestisuggerimenti sono più eh.e mai importanti per le madri pro letarie le quali ! essendo cose.rette ad un lavoro quotidiano e qua~ 1 sempre faticoso, hanno tanto più ~isogno ?i eh– minare gli inconvenienti della ,gestazione e d1 svol– gere la loro attività in un relativo benessere . . Quanto alle occupazioni, non ~eve. crede:-s1 che il moto sia proibito al'.e gestanti. S1 raccomanda anzi aUe signore di fare ogni giorno delle passeg– giate a piedi e di occuparsi della casa, al lo sco~ cli combattere quella tendenza all'o zio e quella pi– grizia sonnolenta che si impadro niscono spess? del. le donne incinte con gral\-·edanno al loro sistema nerv oso e a quello del figlio. ------- -..~e,L;,_e t'.çesta~ossono 1~ .. ~auoT"are; ma è. in. troppo faticoso. E su questo punto dobbiamo spe– cia:mente ferma:-e la nostra attenzione. Di solito la donna - più debole dell'uomo e meno abiruata alle fatiche fisiche - si aiuta con tutta la persona quando deve compiere dei lavori che richiederebbero solo l'uso degli ar,ti, ma ohe sono troppo faticosi per lei (alzare e trasportare og. getti pesanti, far funziona:-e macchine, etc.). Du– rame la gestaz.ione è necessario comba ttere que – sta abitudine istintiva . Le operai e incinte, per il bene loro e del fig:.io che portano in seno, debbono sorveglia rsi durante U lavoro, studiando i loro mo – vimenti e abituandosi a far funzionare solo i mu . scoli delle b:-accia in lavori come quelli ai quali ho accennato, o solo quelLi de'.Je gambe quando si tratti di lavori <:he richiedono il mov~mento de– gli ani inferio:-i. 'Cno dei lavori più dannosi all'organismo della donna in generale e a quello delle gestanti in ispe– cie, è il cucire con la macchina a ,pedale. ),,folte gravi malattie che inon è Gui il caso di elencare sono dovute appunto all'u so quotidiano di tale macchina. ~la anche la causa di ciò va :-icercata in gran parte nell'abitudine (~ne a 9uasi tu:te l,e donne) di mandare la maooh,na u a.:iutandos1_11 con tutta la persona. Si abituino invece le operaie a far funziona.re la macchina col solo movimento <l":°i piOO.ie delle gambe: si sentiranno un rpo' indolenz.ite nei primi giorni, ma dovranno insiste– re p,,:.;racqui stare la nuo va abitudine, allo scopo di evitare g· avi malattie. Le gestan ti d4;:;bbono poi astEnersi daJ fare tut ti i movim<:..-nti troppo b..w.chi, i salti, le corse troppo rapid~. U.: Opt'"Jaieco:.trdte a 1a-vorare in opifici dove vi <:iano esalazioni acide, mefitiche, o vE.11c.--fich<:, pos– .,,.-mo e debbono chi,;:dero::di occupare i posti più lontani dalle ~alazioni ste-.:,,1;: '.! mf:"glio acreati. C<,,,i ,jica:-,i ~ qudk occupa.t<~ in lavori che ~1- levano .-.,c,Jverc(la.•o<,razion~<l•~li i,trncci, d.f'-lla ca.r- 1.a, t"'.(:.C\ Qu~:.t&ultime debbono poi abituan,i a rr••-1pi.rarc -.çIDpre col naso, V-'.°nr;ndo la bocca chiu-;a. V: o~aie occup:-.1r1":: in opifid nf:i quali, o per V' ".:~!azioni o r,.r:r il contatto di Yntanze vr:nr·fi– chr•, vi t: pencolo di intoss:cazione dr;IJ'organism? (fabbriche di o,r--rnici, tipogr:.tfir:, :,tabilim.enti chi– mici, .fabbriche di fiammJfer!, ,~cl'.) hanno il dov•:– r•: - ~pecialml-nt~ durante la gravidanza - di far. &i 1ndirare dal mNJiro un rr•gim<: alim r;nta ~<; eh• j.10s:-.a in f;til"V- n,1.J.tralizzar<· l'influ,~na maldiu1 dr•i contatti o d<~r,: esalazioni di cui -,:opra. Il J,1\:oro pili dannrJ"iO f.hr Jr; g•~t:::inti (r• chr• rlo– wr•bhf. ~.',;:,(..-•?'(; àS<;(JJUtoml"::ntC" pr<JiLito vc-r l<ig:g,-J e: qur•llo d<:;Jl.,c, f"i-sai(•.:\I~ pov<"'.Tr• isaio!<·, CO">tri.;tt<· a par,..;ar lunghr; Qrb cF,i p!r--di n<'.:l':tcqua ,. f.. ,1 1, ba:.azioni ma.1,an,'. di matnir• in d 1 "'.Compo,izionr• n•:ll'acqua •;tr~a, 6tagnant.i:, non si pub dar(; (pur– '..roppo !) che il con<,ig:lio di W:,br<~ia.T-e quanto pili P""~ibil•- la durata dd lasoro <· di curar•; f:iCrupolo– !:>amr•n!r:-l'i;fene ddl'alim•:ntazi<m•·. La pulizia SCT'Upolrr.adi tutta la f-"~sona (eh<; 1..> ~mpr•~ 1ndi~n~abi!r: per '.a <:On',(,--rvaz!onr-dclii.A salut{!·, deve -:-....Y!~r__- più ero?-mai curata durant •· 1<1 ,,.estazione, mOOiam~ fri-:.-quentiabtuzicmi <.·onacqu:J tiepida r: saponr·. I b~ni ad immf--r:.ion-edr-b}'.J(,mQ pur•: <:..,..eroe ti,c.--pidi (da 32,; a 34°1 ,: lJr,...,.·1,..,;mi. So– nv im·1;c-e proibiti i m<--zzi bagni, perch~ - ~rx- LA DHJ!:SA DELL lc ~AvOIMTllJ.Cl alta missione cialmente nei primi mesi della gravidanza - posso – no cagionare l'aborto . Cosi, l'imm ersio ne dei piedi in acq ua troppo oalda. Ed ora, alcune par ole sulla igien e spirit uale. Le donn e incin tie sono gene11a!mcnte •pil.1 calme e piì.1 buone che ne-:Jo staito 1101,male. Specialm ente quelle che hanno molto sviluppato il ~ ntim ento mate:-– no, viYono in una specie di boo.titud ine e di ,racco– glimento oh..: dc rende tanto 1più ca:-e a. tutti q_uanti le circon dano e le fa amare oon 111fi111ta e 1nspet– tosa tenerezza dal marito. i\la alcune invcoc, o per c:rnsè mora li, o ,porahè le sofferenze ,fisiche le ren– dono cccessi;vumente -eccitabili, hanno durante la gesLazione llln caratlere irascibile che le .rende maL contente di tut to e di u.11:Jti e pe:-sino catti ,ve. A queste donne si consig:ia più che mai di tenere sempre presente l'importanz..'l della loro mission e di mad~·i, di non dim enticru-c mai il danno ohe dal loro •triste stato d '.animo dei-ivc,1·à immanca – biLmentc al figlio. Queste donne dov.r.a.nno fare 'di itutto per firenare gli impeti di colle:·a, rifugiando h.llla la loro anima nel pensiero della innocente creaturina che da esse deve avere .\a vita e il beness ere ; non dovranno cura: ·c le piccole beghe o i piccoli pettego lezzi dai quali, purtroppo, !han.no ori. gine iii più delle volte i malconlenti femminili e do. vranno pensare ,ohe butte le questioni di\'cntano pic– cine di front,e ~dia sa.n'tità della loro missione ,di madri. Le donne inciJ1te debbono evjtarc la lettura dei romanzi in genere, non dobbono freq,uentaire i tea– tr i e i balli, e -debbono ,cercare ,sempre la com,pa– gnia della persone buon e e .di carattere calmo ed equilibrato. Nessuna rinunzia deve sembrare g-:a– \'e alle madri coscienti della loro rnisione , e la :oro villa, durante la gestazione, deve più che mai trascorrere fra gli affetti santi della famig lia . A. ~'L\Rl. l'~R~ANllrnlmHt ffMMI ilt nel PartitoSocialista Italiano Il compagno x. y. ha aperto una discus– ·sione in merito alla quale, così a lui, come a lutt i sarà be.nc pon e di fronte quanto si è fatto fin qui . Nel 1910, per mer ito della valorosa com– pagna Anna Kuliscioff, il Parti lo convooalo a congr esso in Milano , si occupò rper la pri– ma vo!La dell'or ganizzaz ionc femmi nile. In quella occasion e le donne socialiste e le organ izzatr ici, intervenute al Congresso, i.Q.nnA. 1' o~ ....s~~ .. 9~f1J!.J}fHW~Pellih ..,.ft\l~J specia li sezioni femminili sociali ste. La propo sta, dlopo an imata di scussione, fu rcsp inla ; e, con un ordine del giorno, -pub– blicato su i giornali del Partilo , si invitaro– no le donne .proleta rie ad iscriversi nell e Sezioni masc hili locali per compiere più efficacemen te, in sieme ai compagni, l'opera di p,roselilismo e di propa:gainda. f.ra le lavo– ratri ci iscrit te aHe Camere di Lavoro. Nel 1911 si iniziò la pub blicazion e della Difesa e si coslitui;rono i prim i gruppi fem– minili socialisti, della oui attività died e no– tizia questo nostro periodico. ì'i e! 1912 si tè.nne un convegno a Reggio Emilia e si get ,a.ro no le basi dell'Union e Na– zional e delle donne socialiste. Il Comitato , residente in Milano, diramò nello stessù anno a tulio le Sezioni socialiste ed a tultie le Camere di Lavoro il seguente qu estiona– rio, comunican dolo anche alla Direzio ne del Partito: 1. Esiste, pn sso la Camera di Lavoro o presso la Sezione Social?"sta di.... un Co· mitato femminile per la propaganda fra le lavoratrici ? 2. In qual modo spiega la sua attivi tà e con quali rflezzi ? 3. Vi sollecitianw di comunicarci i no– mi e gli indirizzi delle compagne orgoniz· zate e più attive. 4. Se non vi fosse un Comitato speciale per la propa(Janda fra le donne lavoratrici , vi preghiamo comuni carci se siete disposti di promuovrr ll.P la costituzione. Ad e;;so rispose un centinaio di Sezioni espri mendo il fermo prop osito di coadiuv a.– re l'opera d<·U'Uniono nella costi tuzione di tali nur·lei fémminili. :\. ciascuna Sezion e fur<JOoinviate le nor me a stamp a p er il fun– zion.am <•nlo dell'l'. N. D. S. e dei Gruppi c·.hevenivano mano man o costitu endosi, nor– me ch<J r:-ontinulam o ad inviarr alJo Sezioni femminili in via di costituzione. Xc!I HnlJ, prima dc:1 Crmgrcsso di Ancona il Comitato ,,secut ivo dell'U. N. D. S. foce appello ai eompagn i per ave r notizie del– l'attiv11i1 e della f,,rza numerica d<•i Gruppi Jilr~mrninili, inviando a LuLU!·10Sezio ni, Cir– coli e r..,.._·ghf! di mestiere ana loga <·ircolare. (• sollnl'itando la Dirr·zionr, del Partito a vo– kr far:ilitarei, coi mr·zzi di cui dispone·, il compii<, di compilare dati statistic i su l mo– vim<·nto srJeialista f<·mmini le. .\d Ane<ma ,,bbe Iuogo iI SCC-Ond,, conve– g-no dPlle donne socialiste, al qualr• intor – rnnnno le rappr<,s<·nlanli dei principali Gruppi portando l'ad<·sion<· dei min()ri. In taJr, rwcasione si constatò l'esistenza di 32 G1·uppi, spar si preval ente ment e nell'Ita– lia Settentrionale . Anche ad, Ancona, come a Reggio, discutiondo in merito al funziona– mento dei G. F. S.. si riaffermò il proposi– to di (< non crcart un /ernminismo socialista, 11 ma, con una razionale divisione del lavo- 11 ro, enLro il Parlito, di esplicar e un'azio ne ({spec ifica i111 mezzo al 1Jroletariato femmi– " nile, (enendo conto delle @randi diversità u di condizioni psico logiche, mentali, e ma– (( Leriali fra i du e sessi i,. ln olLre venne votato questo ordine del gio rno: u Ccmsi1d~'l'aLo che alcuni Gruppi femmi– " n ili socialisti sono costituiti di compagne {( non isc.riU,e regolarment e al Partito e che (< alt.ri formano Sezioni femminili sepa rate « dall e maschil i, si ,·ichiamano i Gru1mi al– " la osse,rvainza dei delibBmti del Convegno ((di l=teggio Emilia i, . r a~~i~t~IllH ai~i~O[[ll nel Comune di Milano. 1. Persone p_mrnesse. - L'ass istenza ai di– soccupat i ,per la g.uenra è riservala all e per– sone fino ad ora occupate produlliva,rnente come operai, impi1egati, dome.s~ici, .arti_gian1! piccoli indusLriali o commerciant,, rim asti disoccttpali o 1xiv i di ogn , nso_rsa per effet- 1.odella gue rra e che h<Lnn_o bisogno d1 es– sm~csoccorsi. L 'assistenza ai di soccupati n~n ha carattere elemos in icro e -può essere rn ogni mo1nento revocata. , . 2. Condioione per poter goder e dell assi: stenza. - Sa ran no r i tenuti clisoccup at~ agli eff,etti dell'ass isiJenza pe-r la guerra, gh _ope– rai, gli im piega ti, i domestici , ?li ~rL1_g1an1: Riassu 1mendo: i pi ccoli indus triali o comme~ciant1 rimasti - che il movimento femmini le socialista p.rivi Kl'i guadagno involonta n ame:ntie e non stia ancora movendo i primi passi, è cosa per inca,pacità al lavoro o per loro colpa. noia alla Dir ezione del Partii.o; Si rit erra,nno disoccupat e volontariamente le - che sia ruecessario intensificare la pro- persom, delle catiegorie sopra ind icale che pagaind a fra le donne perchè a,noh'esse pos- siano licenziabe O abb iano spont aneamen te sano utilm ente partec ipare alla vita del abba,ndonato il posto senza fondalo motivo. Partilo, nessun ne dubi ta; 3. Persone escluse dal .sussi dio. Saran- ~ che sia questo il tempo più prop izio no escl use dall'assistenza ai di soccupati per per incomincia.re a fare ,seriamente e melo- la guerra: . dicamen te 'Ciò che finora si tentò di far e a a) gli incapaci al lavoro per elu o per sba.Izi, in relazione ai pochi mezzi òi sporii• condizi oni fisiche ai quali dovrà provvedere bili, lutti ne conveingono. I.a pubb lica beneficenza coi suoi ist ituti _; . Su ll'opportunità dei convegn i nazionali, b) le perso ne appartenenti_ a. famighe regionali e locali, non ci può essere Ki'issen- che ricevono il suss idio per 1 r1ch~a1:1at1. so. I Convegn i rnazionali, utilissimi pe r uno !1. Inscrizione e collocamento dei disocc1-1:– scamb io di idee, per determinare un i,ndi- pali. _ Per poter essere amm esso al sussi– rizzo e conwetara un pro gra mma di lavoro. dio, il disoccup ato dovrà essere rnscntto non possono dare un risultato pratico ·agli agli Uffici di collocam ento per operai e im– effelti della propag anda se non sono prece· piegati. L'Ufficio dopo aver_ esam in ato i do · duli da convegni locali. cumenti del disoccupa to (hbro paga e cer- Nella Toscana sorsero in questi ultimi tificati di sarvi zio), rilascerà a quelh che tempi parecc hi gru ppi. Le sezioni d i Fir e:n- hanno i requ isiti richiesti Ja tessera rper ot– ze e di Grrosset.o po~rebbero oggi spronaoe tenere un posto O un impiego se sarà .pos– le compagne a f/lrsi iniziatri ci di un conve- sibil e O per presen tarla alla compe tente gno fra le donne socialisbe e le lavoratrici Commi ssione mandamenta le di bene ficenza organiz;,ate, a somiglianz a di quello tenui.o se inten<le -ricorr ere al sussidio. a Milano -nel 1914, che fu una vera rivela - 5 _ Obbligo al lavoro. - Il di socc_urpato_è zione per lutti , e ohe riuscì a stahiliro tra toouto ad accettare ogni occupaz10ne r1- le JavoraLric i di città e di campagna r.a,p- spondente alle sue capacità tecniche_ e alle por li cor di-ali e !duraturi. sue condizion i fisiche, anche fuon della · Per il buon esito di qu este riunioni , biso- Città e ad orario rido tto, qua,ndo venga of– gna disporre di mezzi che non sempre si !erto un congruo salario, cioè_conforme al– possono tr ovare, e questo è il •principale la tariffa O in uso nella Jocal!là. I d1soc:cu– oslacolo. Non è facile indu rre le donn e _ad pat i che nfiuleranno lavoro a<latt.o o non affrontare le spese d, viaggIO. -":- questo do- rispon deranno all'mv ilo dell'Uffic10 di col: vrebbero provved"':' le Se~10m:___ . . locam ento saranno immediatam ente esclusi _ sto mom ento un TargOC8.mpocftaz1Òn e..,~ ~. ~ .. C. CLER!Cl. Un tacon pezo del buso ! Sull 'Italia di Milano del 16 g,ennaio 1916 il teologo padre Genocchi , con un coraggio senza esempio, rompeva una lancia contro i san tuari taumaturgici di Lourd es, Lor eto, Caravaggio , Madonna di Pompe i, ecc., ecc. proclamando altamente la impo ssibili tà di qualunqu e miracolo ! 11 Le leggi di nat ur a, egli disse, sono as– solu te, inviolabili, inesorabi li ! Nessuno, nemeno Dio, può nè soppr imerle, nè cam– biarlé, nè modificarle, nè sospen der le ! "· Questa propos izione, S€ riscuoteva subil o l'ammirazi one e il plauso di lutti i dotti , di lutti i filosofi, e di lutl i gli scienziati d'I– talia, d'Europa e del mondo (pei quali l'im– possib ilità del minacolo costituisoe già da tempo una veri tà di 001,tezza matemat ica) non era parò falla per piac ere ai pezzi gros– si della casta cu i appartiene il coraggioso teologo ! Gli è -perciò che, passalo il primo momen– to di stupo re e <li costernazi one, e visto che su quella audace affermazione la cong iura del silenzio era im1possibi l,o - essendos i lutti i dotti affrettal i a prenderne alto - si dovette provv edere in fretta e in fu.ria a farl a ritratlai ·e ! Ed è cosi r he a soli tj0 giorni di di stanza sull'Italia del 5 marzo 1916 il teologo Qc, nocchi fu costretto (con quant o strazi o d'a– nimo non lo si saprà mai!) a rilratta .ro la sua veridi ca, ma pericolosa dottrina l I~ che questa abiura gli sia stata somma– ment e penosa, ,, r he abbia dovut o farla pro– prio soltanto per non perdoro il pane, lo si l'ilPva persino dal fallo che, nel tumu lto (' 11,ll'ang oscia rii quel momento, gli è sfug– gita (a lui , od ai ~uoi inqui sitori ?) una for– midabile eresia. l vi infatti si legge : che i miracoli com– piuli da Gesù provano la sua divin ità. Ora noi domandiamo, non più a pad re C:f'inocchi, che ormai è div entato uno dei nostri, ai padri inqu isitori Kliell'll o/ia e oc– eorr<·ndo di alt ri sili, sr, fra i :-IOmila santi eho popolano i ri<'li e gli almanacchi catto– liri, essi ne conoscano uno solo che non ab– bia fallo almen() un miracolo: e se quindi i cattolir·i non abbiano più come finora, un dio ~olo. ma trentami la pi ln altr-sa di ~<'nf.iJ'li. RIT A BOLERO. 6. Natura e misura del sussidio. - Il sus– sidio ai disoccupati è concesso per 6 giorn i alla sett imana ed è fissalo nella seguente misura : 90 centesi mi al giorno per le per– sone sole adul tie; 00 centes imi ciascuno per due o più persone adul te (superiori ai 15 wni }; 40 centesimi al giormo per ciascuna persona della famiglia dai 12 ai 15 an ni e per i bambini lattanti. I ragazzi dai 6 ai 12 anni saranno inviali alle scuo le ove ri– marranno tutta la giorna ta usufruend o del– le refez ione scolastica. I bambini da 1 a 6 ann i saranno ricoverat i in istitu ti di educa– zione infantile . 7. Sussidi complementari. - In casi di bisogno eccezional e, quando cioè il di soc– cupa to debba provve dere ai figli, ai gen i– tori o ai f,ra telli conv iventi a suo car ico, il sussidi o potrà essere integralo madaante srpe ciali sussi di per l'affitto. 8. Sussidi integratori pro disoccupati che hann o altri redditi o sussidi. - Qualora nella famiglia del disoccupato ent ri qual– che piccolo roodil o inrerio re all'impo rt.o del suss idio fissato per la famig lia in base al pa,ragrafo 6, potrà essere concesso un sus– sidio integ ratore fino a raggiungere detto importo. 'on sa,·anno però dedotti dal sus– sudio del Comitato di assiste nz a per la guer– ra i sussidi che il disocoupato ricev esse per effetto della prav idenza propi, ia od altr ui , e spec ialmoote i sussidi delle Associazioni prof essionali. 9. Firme di controllo. - I disocc upati sussidiali e i membri della famig lia atti al lavoro pure disoccupa ti sara nno tenut i a 1,resDnlarsi lutti i giorni, esclu se le domen i– che, agli ruppositi Uffici istit ui ti presso i .\1andam onti di sorveglianza per appol're la firma di controllo in apposito foglio. I disoccupati che non si paesenteranno al contro llo senza gius tificalo motivo saran no pr ivali del suss idio per le giornate nelle quali non avrann o fallo atto di pr esenza e potranno essere definilivam enLe esclus i dal suss idio. 11 Comitato si riserva di provved ere i– noltr e ad altr i con trolli che riten esse ne– cessari. 10. Rsrlusionc dal sussidio. - Il sussi dio ressa quando vengano meno le ragioni per le quali venne concesso. Il disoccu pato è perc iò trnu to a comunicare immerliatamen– l-0 ogn i mutame nto nelle sue condizioni e sopra tutto, l'avv enuto ritorno al lavoro. IÌ suss idio sarà sospeso temporaneam ent e 0 tolto <lefinil ivam enl e, ridotto o subordinato a dale cond izioni nel caso che il sussidialo ne faccia uso ind ebito.

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