La Difesa delle Lavoratrici - anno IV - n. 10 - 16 maggio 19

AL DI LÀ DELCONFINE Il PrimoMaggio all'estero. Trist .e e tragico come la , ila. ,nluale è stata quest'anno la manif estazione del primo ).Jag gio nei paesi belligeranti: E passata qua.~ inosservata là, doYe negli anni 11recedent i cen– tinaia di migli aia di uomini e donn e era no :-i liti riunirsi per fes.teggia.re. qu esta Yolta poch <lonne e giO\·ani non ancora -;agrifìcati sull'a,– tare del militarismo ::-i sono raccolti nel dolo– r e e nel silenzio. Cos ì fu in Germania ed in .\ ustria doYe le au torità an,·ano anc he 111·oibi– to qualsiasi rassem brament o..... ).[a se poco num erose sono state le riunioni. certo il pen– siero delle donne, che sono ,t ate qua.si sole a solennizzare il giorno sacro alle ri,·endicaZ]oni delle classi diseredate , non è mai stato così dcino al socialismo, alla fratellnnza dei pop o– li. come in que~to sanguinoso primo :'.!aggio : l'ar1icolo che nel giornale ~ocialista femmini– le t.edesco la segretaria internazionale delle don ne socialiste Clara Zetkin dedica al prime :'.faggio è stato in grandissima parte soppre-',– so dalla censura: ne citiamo alcuni brani: << Cn :'.!aggio rosso come nessuna fantasin dantesca an ·ebbe potuto ideare più infern ale saluta quest'anno il mondo. La terra be\·e fiu. mi cli puPpureo sangue umano e il :'.laggio sembra parlare di cli.:.truzione e di morte, e non già di dta nuo\ ·a. È possibile che .:.ia pa.$Sil– to un anno solo e non già un seco lo. clacchè il proletariato cosciente di tutti i pae:;.i capita– listici saluta\·a nel 191 i il primo :'.faggio, qua– le simbolo della sua speranza in una umanità nuo\·a ed orgog liosa? Allora a nome ciel ~o cialismo i popoli giuraYano fedeltà alla soli– darietà interna..z..ionale, dichiarandosi un po– polo di fratel .i che nessun a miseria e nessun pericolo poteYano più di\"ldere. un popolo uni– to nella comune lotta per la libertà contro i capitalismo. Oggi otto popoli s.1 ~term inano a \·icend a a nome del nazionalismo: ed altri po poli ancora min accia no d'essere lra\·olti dalle onde -:.anguinose deila guerr a mondiale.. :Ola non bisogna ferm arsi solo a questo lalo della guerr a mondi ale. Che cosa dimostra qu estn lotta gigantesca dei popoli? O.most ra che il capi talis mo ha port ato a un tale grado cli -..\·i luppo le forze economiche, che esse non pos– sono più a\·ere libero giuoco entro i ric:.tretti limiti della proprietà prh-ata dei mezzi d i pro– duzione. Le più tra,·olgenti caiast rofi deYono c:.en·i re ad allargare questi limiti per l'ulterio– re e,istenz a e funzionamento della proprietà pri\·ata dei mezzi cli produzione che oggi sono fonte di ric chezza delle minoranze pri\·ileg ia – te. E che cosa dimostra lo <::.\·olgimento della a-uerra? Dimosir a che nelle odie rne condizioni del capitali :-mo e del milit arismo , la più ste r min atrice del'e c-uerre non è ca pace di un a ~o luz:ione che a<..sicuri una pace dureYole. Eri ,r amhi i fenomeni pro\·ano che la fine del <·1- pitalismo <..i accosta all'inizio di una nuoYf era, che sarà l'era soci alista e che il proleta. riato internazionle è chi amat o a inaugurare. In occasi one df>I primo :\!aggio il giomale dei ~ociali-.ii inglesi pubblica una ::;erie di scrit– ti delle più note socialiste ed org ani zzatri ci dell'Ing-h.ilterra rivolte alle proletarie di tut· i pae<..i. Sono compenetrati tutti deUo stes~o <..ent!– mento di profonda :;.olidarietà fr ate rna. PP mancanza cli ,,;pazio ne riy,ortiamo solo qual – runo: sia no ,icure che ba:-terà per dimostr a re alle proietarie italia ne, che la coscie nza socia– li~ta non può eo;;sere offu<.:.cat.aneppure dalla: coalizione dì tatti i poteri più fo-:.chi e \"iO– lenti. Scri\·e la cowpagna Bruce Gla-.,er: ..\ tutti i fedeli com1iairni e cornpazne dell'Tn– terna.ziona:e, attraYerso l' Europa, mandiamo ntil giorno del primo :'.laggio una rinno\ ·ata prO\·a dì fede comune nella crea zione degli Sta.ti l"nit. d 'Europa. Che le profonde tenebre c-he M circondano ora, che le profonde <.:.offe– rPnze, Io '-'TJreco di vite umane che ci addolo– rano, ora, ~ervano a prova di ciò che l'umani– tà -;ara allorquando potrà tr ionfare la solida– Metà delle razze uman e, allorqua ndo sarà da– to ai nostri figli di raccogliere le gioie che il trionfo del no,tro ideale a,·rà finalmente pro– --urat-0 a.Jr umanità. IrL"'Ì"'me al.IP donne sociali<.:.tP chP hanno osa– to riunirsi a BF-rna seguendo lo splendido ap– pello intemazionale di Clara Zetkin, man– diwno un <.:.aiuto riYerente alle nostre c;orellr• r,ri\·p di tetto. de-,.olate, nei paesi o\·e la paz -u-~ra guerra :,.ta g-ià compiendo la sua opna, ~!'i urando di non atJbandonare la lotta finrJ a quando tutti i fr.>f'olari d"Eurr.,pa saranno .;;al– vag-uardati dall;J.. bandiPra trionfa]P del Com11- ni:-rno ,,_ L:-:t. comfJtigna Dbr,ard r:o~i chiude il ~;i HJP-..:-azg--io '1i fJf"irflfJ~lag7irJ: \ fJl"Ji rformf' che nùf1 erJfflbattìamrJ Cl"Jlli· :JJ"rni -.i dire di l/J(•Prf', ma i.t. ',fJa.da dtf' tr: .t.rw – ge 1I corpo dei no!:itri fra.tedi, trafigge anrhP 1 JW!,:lt'U CU/JN~. Siam,; noi drJ11né l:·hé \·i dir-.:1 rno: diie ni lavor:Jtùri dell"Jnµ-hilterra e delrfr. lafJ(h.t., dP!la. r_;,-rm:1nir1, tfoll"I ngheiia, dplJa Fr ,.u1ci,:1, delia Hu,..,..,ia f' dPl fif'!lg10; l'IntPrn;1 . 1.i1-.,nali--monon e u1orto; ~ <,tato trOf>f>'Jd"b<, l~ f>'":r imf,'3dire la ~ruerra, ma esso può, 51'> WJ I Lutti <-a.rete forti, for-,.i i,dzi:JtrJrP rJ1 un:, p<Jli– tica r-urrJpea ,n rui J"arn'",re e non l'odio, I f'Prif,rora fvJu<:ia dr•i fJ(JfJOli ,~ r1rJ11 l:-1 l<J/'(J di– s1ruzirJne, ~arannrJ Jp forze rJrtPrrninanti rJ,dl,1 ... ,:,wif'ta. Q1Jt=--,t'è il mio m€'s-;aggio, qu~t'f' il mio ,tu g-1Jrio cl· :\faggio n. .\h.t.r;:t:irH Howlfi,~ld die ;,J 1:<Jt1µ-n•:-.'-'' di JJr'.1 ua r:1r,r,r~~nt:1v;1 lr• drJTHJ" 1... r-rittP ;1ila NJfJfJt rati\'&">, ai "ind,ir·ati di me-,t1r•r", P al /r1rlPp 1•11 rlP1tt" L abc,ur /Jorty.r ... rrJ\·p: ,, Il rnio o;aluto d i prirnr., '.'.Ja7µ-ir., ,1ll" c·ompa.~rne di tutti i JJ:1r•s1 Le donnP fo.rrno --.1-nti1 e ~,•1t1J1rr, Ji,u r,rJtr•nt.t– rnf•nte la loro \'Oce a favore d,:l!a pace; di\·r-11- tu --.ernpre più unanime la r·o11vin.zionf' che fra tutte le fJiù t.Prr1bili manif,.-.tllr.ioni dr>IJ:Lgi– ,ua.n..tesca lùtin. d"lle cla.-;si, la p1u atrù, ..,. ,. J:J ,znerra. Per parte mia di,..hi:1ro d1P nf' ;t"li rJr rori de1la _!!uerra, né i ma, ... ~1n-Lni, ,zii oltral!" gi che ~i attri!J11i....r·tJflrJ vi, 1-11df•\"1"Jlrn"11l., :1d LA DIFlnliA OOLL.I,; LAVORATR'!Cl ognuno dei pae~i belligeranti. sono cnpaci c 1 turbare la mia fede nel finale trionfo del <::c– ciali ... n10 i11te rn azionale, nel,a Yittoria dell'a– more <::ull'odio, nel tl'ionfo della pace ... ,,. \"edano le pro letnrie italiane che ro~ì nume– rose -.ono acco,·se ai Comizi del Prnn o :Ola g-io che anehe alir ove è -.olennizzata la ~ o.:.tr Prim aYera , ~ebbene in condizioni difficili e lut~ tuo.;;e. a. b. DALLA FRANCIA Comitato d' azione Femminile Socialista per la pace, contro lo chauvinismo ORDINE DEL GIORNO Il Comitato d'azione femminile socialista per la Pace coniro lo ch au.vinismo manda nell'occasione del 1° maggi o l'espression e dei suoi scnt1me nli di solidariet ~t inte 1'nazio– m.ùe e il suo saluto fraterno all e' donn e so– cialiste ed al proletariato dei paesi bellige– ranti e neutri. E5so prega le compagne dei pa esi neut ri di trasmettere alle donne soci aliste di Ger– mania. e d'Auslr ia-Ung heria l'assicurazione della più profonda. simpatia. li Comitato fa \"Oli che la manif es tazione del I )! aggio sia una prot esta contro l'o rr i– bile ma cello che insanguina il rnondo e di– strugg e le migliori forze ciel proletariato mondial e, e che in tulle le 1<unioni orga – nizzate qu est o giorno si termini al grido di : T'iva la Pace.' l"il:a l'in tt•rria-:,ionalf• operaia ,, ~ociolisla. 1 Per il Gnq)po Lou1sE SA"NONEC I. Hue Flall eure, Paris. Religionee Socialismo La religio ne non terr ei abolita . lddi o 11011 sa– rà destituito, non si straJJ))e rà la religione dai cuore della gent e, come suonano tutti quei di– scorsi sciocchi con i quali si accusa no i socia– listi di alPismo. Siffatte stol te:.:.e sono lauiate agli ideologi borghesi. che nella l'irolu;ionr, francese tentarono simili me:. :.i, e com'è natu – rale. miseramente 11rwfragaro110. Sen;a attachi . t'iolenli, nè oppre ssioni di qua– lunq ue specie le organi :.:a:.ioni reliuiose spa – riranno a poco a pocn e con esse le chiese. La religione e il riflesso trascendentale delle con– ,li:ioni sociali . .-l misura che l"u111a11ltà pl'ogre- d i,\·1•pla .rnrir,t {t .~i trnsfornw ,. <'()n essa la l'e– fiyioue. Essa i• come dice .\far:,·. l 'aspira:.io11e dt'I popolo ad una felicità ill11sorio, chP nasce drt 1rnu staio sociali> che ha bisogno d'il ius ion e 111a l'lu • sparisce non appena la co11osce11:;a d1•lla f,,ficilà refllf' e la possiliililà della sua r('(di:,:.((:iune pe11etrano nellP 11uu,u. /.I• rlassi duminanti aspirano nel loro proprio i11tl'ressc ad impedire questo rko11oscime11lo. e re rrw1 0 di co11:u'n·c1rr la reliuion1' com e soste– uno pel lor o domi ni o ;ciò che è espresso n el dell o conosciu to: si de\·e mnntenere la reli gio– ne nel popolo. La rrliaione di rPn la unct fun:io ne impo rt rrnte in una società basata sul do– minio di rlflSSP. Si forma tow rasta che i11- tra111·e11dp questo f1111:.ione r, t hP impiega tull rJ il stw r1cu111Pper conserrare lttlt o l'edi{iti o r' amp1'iarl o. µerf'lu'• co11 (J11esla ft111ne1tla il ,qw polen' e la sua autorità. t.a cla.'-se domi1umle rhe :-:i 1'Nl e mina cciata nella ma esis trn:.a. $i aff er ra alla r eligione co– mP sostPgno di oani autoritti e come ta le rit P- 1111ta fin qui da tulle le rl as:si domi nanti. La borghesia stessa non crede a nulla; il suo sri– lupp o e la sciell:.a mode1"na. uscita dal suo sp. no. hanno dislrullo la fPde nella religion e e in oani a11Loritrì. La ~ue fe de i: soltanto a11pa– rent e e la chiesa accella l'aiut o della falsa a– mica. perch è essa pure ha bisogno tli sosteano. La reli gione t" necessaria per il popolo. Per la nuora socie tà non esistono rig ua rdi . l.,'indefesso proa1·rsso 1wrn110 r, la scien:.a ae– nuina sono la sua llondiera. Se almeno av rei ancora bisognu <li relig io ne. soddisf enì qu e– sto bi.rnr,110 tla sr, stesso; lo socielii. 110n .~e nP r1u-a . .-\ nche il pret e deve la vorare per i·irrr e sicrome cali pur e impara, 1·errà anche per Uli il tempo in cui ricono sce 1·à che la. cosa. piiJ eletta è cli essere uomo. Costumatr,;;a e morale esistouo ancora sen– ;a relìa ione; solo gli sciocchi e al' ipocrili po.'– sono asserir e il con trario. Cosl1cmate;;a e mo– ral e ROIIO l' es:pr rnionp dei principi che rean– tcwo i rapporti e le a:ioni de(Jli uomini fra to– ro. Lo rl 'l.ir ,i o11e rPr,ola i rapp orti deqli uomi– ni con l'ente soprcmnaturale, m a conie la l"I gi.one. cosi anche i concetti sulla morale na– scono dal .le cond.i:.ioni sociali degli uomi;1i . Il c~uwibale consid rra morale l'anlro]Jo{agia, il ?,anore 1fe 1ulale del medio ero. la schiavitù e 1l N1_ssa_llaaaio .. \ltam en te morale appare al capitalista modN110 il lar or o salariato. lo sfrultamenlo clPlle donn e r, lo demorali:.:a;io– ne dei fan ci.ulli cot lavoro delle fabln·iche. Quattr o grada:i oni di so:-ietà. adunque. e q1wltro dir ersi concetti di morale. :m.a in nes– suno do7!iina il più alto. Lo stato morale più efe1 1 alo e qu ell o nel qnale yli uomini stanno d~ f_ro11te l'un o all'altro nelle stesse condi;'ioni d! l_1bertà e di uguaglia nza: dove reana il pri11- c1p10: u !\on fa.re agli a-ltri ciò che non Yorresti fosse fatto a te stesso JJ. A l'G t.:STO BEBEL. Dal libro (( La. donna e il socialis mo>). LOTTEE DIFESADEL LAVORO Organizziamo le sarte militari in Cooperative di Lavoro, Hia::;::;umiarno un articolo di Gino Baglio– ni che si occupò a lungo dell'organ izzazio– ne ddl e ::;ad e milita ri. ~ el HH2 le ::;ar~emilitari di \"erona, sp in– le dal bisogno e dalla dispera zione per le crescent i ang herie dei loro sfruttato ri, fe– cero un-o sc iopero per cui non ollen nero nulla. ."\el 1914 dopo un"inchiesta a domicilio compiuta dall"lspetloraLo municipale del Larnro . !Gino Baglionù consigl iò le llavo– ta tri ci ad unitsi in coope rativa onde sot– trarsi allo sfruttamento dei capi-sarti e de– gli imp renditori. E im·1lò anche la Lega ."\azionale delle Cooperative ad occuparsi in tult ll alia di si– mile organizzazione. .\la all"app€llo lanciaLo. a nome della Le– ga ~. C., agli amici coope ra tori, orga niz– zatori . rispo:-:;ero, solo per cDrtesia. tre o quattro amic i. Allora l'espe rim ento fu 'enlato a Yero– na ,. d 1Nle un felice n sulla lo su l qual e ri– chiamia mo l'attenzione delle lavo r atrici. La CoCJperalirn Sarte \1.ilitari di \'ero– na dal ! 0 novembre 1914 ha con fezionalo ,. r<·stit11iti 311.000 rapi di la\·oro e molli ne ha ancora in consegna. P Pr 1 3/i.000 <"api consegnali il guadagno cornplr•;-;~iv<Jfu di L. l8.çJ94,50 su lle quali },, c,;arti 1nilitar1 g11ada gna ron,J L. 3361 50 in 11i11 ,·h<· ;-;e tali lavori avc•s:-erù L-~eguito w·r ,·onl,1) <l<·Kli iinprr·n di lori (• clc·i ca pi s;irti C;iJ in f()rza rJ,,lJ,, tariff<· p1ii rh•va lf' adot– latr· dalla Coop<·rativa. <·omr, s1 rll<·,·a dal S(•,!!tH·n t,, prosp<·tl<J: CarnH·H· rli tPla TH1d,· da C'iUflfJtJ Carni<·u• d1 lana Fa :,;,·i<· Pantalrm1 d1 panntJ Pa-,tran1 .\lanlt-llin< · , <>.40 (J 1", ()_i\() ù.3~ 1 /i() ~- 0.70 ()3-"> 0.55 O35 o.i;; 1 10 1 1,() 0.,,5 E mm 1 1<-r1 l'<JJJloq11i d1::l b<·1u·ffrio cht la c,J,JfJ< •ra.ti, ·a ha ru-r,•c·ato alle op(•raie eh<· l<H1Jra\'ano ,. lavo ranv <"ùi capi-sarti e gli JJJJpri·ndit,JrJ 1 q1mli prima eh<· S<Jrg,·s– "'~ la C,J,JJJ<·rativa. av,·vano tarifff• hc-r1 p1il bas'-<· ,. g-iun~f.!\arJ<J ,.,JfnP c;:1,n,J g-i11nti anc he quest'a nno 111 cam pagna - a da re maga n sedici o diciotto centesi mi pe r la cucitura d'una c;am1cia di flane lla. Sta il fallo che rn meno di tre mesi e mezzo cli tem1::x, e quantunque solo da un mese la coope ra tiva abbia pot uto otte– nere un lavo ro discreto se non sufficiente alle richieste di tutte le socie e cti quell e che vorrebbero diventarlo - la Cooperati– va ha compiuto per lire 25.04 1.60 di lavo– ro e ha pagato lire 18.994. 50 di mano do – pera alle socie - e cioè L. 3361,50 in più di quello che le ope r aie avrebbe ro r iscos– so dagli imp renditori - L. 1360 per na– stri, bottoni filo, ecc. L. 377 per le due ope– rai e che attendono alla di stribuzion e e al– la ri conseg na dei lavori di lula e di pan– no; L. 100 cli affilio, L. 2M.50 di traspo rli, L . 271 per amministrazione , ca ncelleria stampali, ecc., L. 384 per ma cchinari o u– tensili. ecc., con un utile nello di L. 30Ù.40 a part e il macchinario, gli utens ili e un certo _deposito di nastro, bottoni , filo, ecc., d1 ru1 la Cooperativa sade è oggi propri e– taria. E l'.\mmini strazione militar e nori solo da ciò ha avuto un la\·oro indiscutib ilm en– te miglior e, ma eon il sis lrma del tag lio del pann o e della lcla da lei fallo cliretla – mrnle secon do il tentativo a cui la Coo– prra tiva. la. sos pin se qui ha realizzalo un forte risparmio cli tessuto che alt r imen– ti a~•rebbe arr resciulo gli utili già pin gui clc·gl1 1mpr en dit.ori . Ec·<"onc un'i dc-a: su 20.000 mulande e<.:0nom1a rii :2(XX} m . 5.000 flanelle 000 ,, " liù.000 tende da campo u 1.000 gi ublw )) 1500 u 50 ,, Dop o ciò, v in cons iderazwne dellu svi• lupp o che que:-;lo gcn1:rc d1 Cooperative di la voro potrebbe pr en der<: quando si pen• s1 che, olLre la nume rosiss ima sc hi<:ra ùel– le sarle, vi sono quelle de, calzolai e dei la vot iwli in oggett. 1 di tela e pcllt·, se mpr e p(•r militari osiamo spc rar r che gli a mi <·i ch•lla <·oupcrazi one e gli orga nizz ato– ri d1•l proletariato von anno fìs:;are un po' 11111 <• un JJO' rneglìu la !uro alt( 1 11zione sui la vori p<'r IC' forniture del v( 1 Stia r 10. d(•llr calzature <· degli oggetti di c-onC>do per mi ]ilari 81 tratta di soltrarrr m1g-!ia1a di 1aYora– !<JrJ al più ilil·<·illJ sfrul amr•nto PERLE TELEFONISTE Brevi note congressuali. Ad .\ncon a ha a\' uto luogo il \ " Collg l'esso 11aziona.le della f<edera.zione PostelegrnJica e Tele!o 11ica . Fra I molti temi trattati ve ne fu uno che de\·e interessa re le let.t,rici di questa nost ra. Dif esa, di esso anzi pubblicammo già un sun– to in uno deg,i ultim i numeri, che riguarda le ri\ ·endi caz1011i del personale femminile addetto ai Telefo ni dello Stato . Le mise re condi'zioni e le quotidiane ingiu– ~tizie patite eia queste proletarie degli utfici stata. li, u·o\·a,·o no una degna interprete nel– la comp ag na Ines Graziani, alla penna della quale deves i la magistl'aJe relaz.ione presen– tata a.I cangi-esso di cui sop ra, ed il congre s– so stesso, comp reso de-Ila san tità ,della cau – sa per la quale eia anni le telefoniste combat– tono in geno alla loro orga nizzazion e di cias– se, ha, con \·oto unanime, app rovato ia re– lazione Gl'nziani che si può ria ss umere nei ~eguenti capisaldi : Ab ofi;ion e dell'avvenli:.iato .. pen11a11ente. a– boli;fone dt l laroro notturno per le donne, ri– forma dPlle nonne pel r eclutament o. sistema– :.ione del persona le e.e soçiale. Al!e la\·oraLri ci della libera indusLria par rà indubbia.m e.nt.c sl rano che le telefoniste si agi– tino per concrtlistare leggi sociali ... che lo Sta– i.o ha sanzionato per gli n.ltri lavoratori; ep– pu re è così. Lo SLato, quando assume le funzioni di in– dustriale, è il peggio re dei padroni e non pago cli sfru tta re econom icame nte il suo pe rsonale nega acl esso . persino, i benefici di quelle leg– gi. delle quali egli - pena ,1a contravvenzione - pretende l'osse n ·an za. Così egli adibisce inesperte giovanette allo s~enant e ed inuno rale lavo ro notturno, le man– tiene - ad onta della legg e Luzzatti - in uno stato di avventiziato permanente, le recluta in troppo giovane età e non paga i suoi de– biti. ocl impe gni. moralmen te e giuridicamen– te assu nti a11·atto del riscatto dei Lelefoni dalle società pri\·ate. 11a l'organizzazione di clnsse di quest e,nostr e compagne di lavoro e cli sfruttame nto, non depor rà le prop rie ai-mi se non quando sa rà posta la p,nola finr> alle ingiust. iz.ie e a lle v,es.– sa zioni che deliziano il pel'sonale telefonico e sino a che ad es~o non snrà garantito un trnJ,.. L~'?ento economico meno precario del. 'attuale, p1u consono alle. nesciute esigenze della vita. .Questo ha sa nzionato il congre sso : e noi - , nsen·ando ci di illustrare \·olta per \·olta le \·arie cruestion i - faremo di questo libero fo– gli'o anche il loro \'CSs:illifero. b. Battuta di cronaca E' stata una bazza per gli amato ri della cronaca grossa. A Galliate, borgata del Pi e– monte, un ma r ito ha propinato arsenico al– la moglie! I gio 1 rn1li, nonostlm te le cronao he, di gue n a, sono stati prodig hi di pa rticolar i. E hanno dripinrto coi più ~r uoi colo r-i il delinquent e e hanno strappate le lacrim e sentim enta li col racconto delle vicen de do– lorose della vit.t.ima innocent .e, per fortuna scampat.a al pericolo. Noi pel bruto abbiamo sentilo lo stesso or rore .. Via per la \"itLima, non ci siamo in verità lroppo commosse . - Che mai? Siete dunque senza cuo re, senza senso d i solida r ietà femmin ile? No, che non siamo si cr udel41 Ma gli che quella donna che ha sopportalo tanti insulti, tante ingiust.izie, fino a sorbire il veleno, ci fa un po' slizza. Il marito ama\·a un'altra donna , la cognata pa re... e figli non c'erano. E dunqu e, per chè non resti– Luil'gli la libertà e anda re in cerca dì li– bertà? :\h. se si fosse trattato di una gran si– gno ra , la libertà reciproca, salrnle le appa· renze, sa rebb e slala concessa! .. li denal'O fa lanti miracoli! E vedete la stranezza, se si fosse anche lrallaLo di una povera donna , forse nel la– voro della fabbri ca o alla monda dei risi la catena sarebbe stata spezzala. ' )la in quella media borgh esia pregna d i pregi udizi e di picco li egoismi la cosa è difficile. Le ragazz e vanno a ma r ito con un cor redo r icamato, ma se nza professione, e il matrimonio dC\·'esserc la r isoluzione cli ogni probl ema. H .. omp erC' la cate na significa espo rsi alla umilìuz i-one dei conoscen ti e riman ere del– !(' sposta le. Cosi ecco il fattaccio! &co le lucri me cl elle sig nor e per bene e le se nt enz e dei morali sti! ~oi pensiamo che una maggi ore lib ert i:\ delle kggi e una più forte prepa razione della don na alla vit.a, evite rebb e tanti de• litli eonsimili. Ce ne dispiace per gli st ril– loni . GJAÈI.E. O IJio ruol levare il male da questo mondo ,, non può riuscin 1 i: OJJJ)llre JJY,ò let'ailo ,, 110n vuol far ciò· 0/ JJJIUI' 1H' lo JJ1l0, w, lo vuo le. , St' lo r1wl1• sen:.a poterl o, non e onnipo tente la~;,.,~~~~ò IJ~:~~~:.l ~ P 1'i si rifiuta , non è in fi-,ii ~ S~ 1uJ11 lo può nè lo. 1nwle, è nello str>sso tem – pu 1111polP11leP rattu•o. P si distru(J{JP da sè sl1•ssr) pr>r rte{ìni:.ione . SP, 1·ome l'a(fnman o i flr,i sti, può e vuole le- 1,•arlo, dtl"nti rtllo~a rta rl01•e viene il malP .''ìUl– la u,rra, tJ 1>erc h1• l ddi1, unn lo renrle i111pos– EP1CcR0.

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