La Difesa delle Lavoratrici - anno IV - n. 10 - 16 maggio 19

CORRISPONDENZE Ecl '1i d i A Mil a no. Il Comi tato dell'Unione !\aziona le delle donn e socialiste italiane accoglien do il volo delle laYorat ri ci tess ili, in ,·ila il gruppo fem– minil e soci ali sta d i >.Iilano ad ind ire pr os– simamente una riunione delle aderenti rap– presentanti della Federa zione tessi le per i– ni ziare di comune accor do un'azio ne speci– fica d i propagan da fra le lavoratrici tessili e distribuzione del laYoro. 11 Comitato del GTuppo femm.inile fece do– m,u1da alla Federazione .\"azionale delle Bi– blioteche popola ri, perchè in ogni sala di let– tura aperta al pubblico non n1anchi una copia del perio dico: ((L a Difesa deUe L avor alrid n. Per acco rdi interve nuti col Consig liere De– legato d!ell ·Univensit,à P opo lare si terran no nelle ,·a rie sedi della città., corsi di coltu ra di speciale inte resse J)er le donn e e deJlft durata di 8 lezioni . Alle frequentatrici assidue ve rT à regalat.o un volumetto elegante.me nte rilegato col riassunto delle nozio ni S\"Olte durante il corso . In\'itiamo i Circoli Socialisti a pro muovere isc rizioni a iali cor~i fra le lavo rat rici dei rfoni, indicando poi al Comitato Femnlinìle in quali giorni ed ore si potrebbero lene r e col mas;;imo di frequenza e profitto. D a Monza. Gruppo 1:e,nm.inìle Soci.alista . :\Iarted. ì 27 Aprile le don ne socialiste si sono 1·iwlite alla sede ed app1·ovarono l'insc rizione alla Sezione ùi p<.neéehie nuoye com1Jagne . A membri del Cornitc1to OirettiYO furono ri e– lette le scadenti e due nuoYe consigliere . Si discu,;scro poi questioni interne della m as.– sima importanza. Il I :\laggio fu celebrato con un gra nde co– m.izio. in cui parlò la compagna Zanetta . Es-:a accennò aiie condizioni in cu.i si tro\ ·a l'Europa e l'Italia specialme:nte sotto l'incubo della g-uerra. Dim ostrò come alla borghesia ca– pitalista risalga la responsabilità della guerr a e come il proletariato rimanga sem'])re vitt i– ma, Yincitori o ,·int i che si sia. Chi use felice– mente inneggiando a.I lavo ro e in vit an do tutti a restare compatti nell'oppos izione a qua lunque gue rra. Da Vailat e (Cremon.1). Domenica gio rno 9 p. p. si inaugura ron o a Vailate i yessill i della Sezione, del Circolo Gio– ,·anile e del Gruppo Femirli nile Social ista . \·auate è J"oa.s1 cidle nelia \·an clea crema– sca . P ensate che in esso dbra ancora e fen ·.– da la fede sociali::.ta sen za aggettivi . \.i si re– spir a una boccata di ossige no n1orale che ri a– nima e conforta . Jl grupp o femmi ni le è com– posto di 30 giovani fUand iere piene di corag– gio e di entusiasmo . Tr a loro , nota gentile ed educat r ice, la simp atica di1·ettrfc e ae U'.Asilo Infantile : W1a soaYe e fort e figur a di donn a che è con osciuta nel paese col sintoma tico e rh·elato re sopranno m e di u :\Iamrn in a n . L'ope– r a di quest a missiona ria di ci,·i!tà me rita un medaglione a pa 1ie, e lo farò. A.nima di iutte le ist itu zioni più moderne che fann o di Vai lat e un pa ese veram ente ir Yidiabile ·è il compagn o no stro Felic e Ferri. a--se~sore dì ).Jilano. Egli ha profu so denaro . LA DIF ESA DffiLLE L AVORATIH Cl E PROPAGANDA tempo , e attiYilà per dota1·e il comu ne di scuo– le elementari, che sono opere 1gien ica.m.ente eci esteticame nte degne anche di una delle più im– por ianti e prog redite città di Itali a; ha costi– tuita la Biblioteca. Popo la re e m ant.ien e total– mente a spese deLla sua farnigha, l"as ilo che è modello, nel senso più moderno della pa rol a. La. flesta. cU domen ica fu una ,·era man ife– stazione di ~1ol1darìetà umana e di pr otes ta contro ,la. gu erra. Tutti gli oratori Fcrl'i, Capo r ali di Crema, Cberti cH Vailate, un maeStr o di :\loscazza no ed alt ri ebbero Lutti parole rove nti cti sdegno e di <pro testa contro coloro che mandarono l voglio no ma ndare aJ ma cello le forze prol eta – rie; e inneggiarono alla ris urr ez10ne dell'ln– te rna.zionale Socialista nella qu ale ripos ano i di ri tti più sac rosanti dei popoli. 1Jo port ai i I sa lu to e l' adesione del no sLro gru ppo femm i– nile. &o rd ì, con un vibra nte discorso che desti · uno schietto entusias mo nel· pubb lico num ero – sissim o, una giovinetta di 17 ann i, allieva ciel– la scuol a :'form ale di Cren:i.a, Ann a Adelini. Ed io, giunta al tramonto della mi a vita mì– liLante , provai un sen!:."o pr ofondo di gioia i• te nsa di sincera commozio ne, din a1121ia que– st'al ba che J>.rom ette di diventa re una forza at– tiva e bene fica in mezzo al popolo della cam– pagna, in mez zo alle donne del lavoro. Ani– mata dalla fede socialista ella sa già mirabil – ment.e aff ronta re tu tti gli osta coli che le si po.– rano dinn.nzi - ::ola J1e\Ja scuola, qua si sola nella città - ella va diritta per le vie del so– cialis mo non curan dosi n è delle mln accie del– le autori tà , nè delle ins,inuazioni del volgo: lo sgual'Clo e l'anima tesi verso l'av venir e cl1e no i sogni rullo. La ,gior nata indim enti cabi le lSi ch iuse al gri·d.o di : {< Viva il Socia lismo! abbasso la gue,r. ra! u. Xel treno di rito1·no e nel ca rrozzone accnn lo a quello dove ero io, un num eroso grup po cli r ichia mati cantava, a squ arciag ola. la can– zone u Ban dier a ro ssa n conta dini donne, ,po– pola ni lung o le ca mp agne 1e nei dintorni di :\filano sa lutavano i pa rt enti S\·entolan<lo i fazzolQLt.ie grid and o : u Abbasc::o la guerra! n. E poi ,·enga uo anco r a a clfrci i nazi on alist i \·erdì. giaj]i e rossi che il popolo vuoi e la g11e1·– ro.' LJ NDA :\'L\LNATI. N. B. I con tad ini e le donne intervenu te rac colse ro L. 6 1 60 di cui la m età vollero fosse por tata a lJa nost.ra <( Difesa n l'altra. al giorn ale socialista di Crema. Da Santhià, Il primo Maggio fu celebr ato da un corteo in cui pr esero par te moltissim e donne del pae~ se. Ebb e poi luogo il comizio in cui parlò con altri la compagna Giseld a Brebbi a sul signi– ficato del 1° maggio e sul ia s,peciale sig"nLfi,·.a– zion e cli que st'anno. Le donne erano numero– sissime. Qui esis te una lega di contadin e che ha bi– sogno cli essere rafforzata. Si Yuole costit.ui.re anche un g l'uppo femminil e sociali sta. Questo sa rebbe oppor tuno pe l' cur are la diffusione del giornale e di qu alche opu scolo. Ma il giorn,.1- lc- •per qu este donne non è mai abbastaula fa– cile! Sper iamo che Ja. Dif esa terrà couto ✓ quesio desiderato. D a Torino. Descrivere la grandiosità della manifesta· zione del I 1laggio a Torino è cosa pressochè impossibile . La gra nde, enorme falange proleta r ia si mosse inna lzando le fiammm1ti bandie re. Tut– ti avevano nelle pa 1·ole, ne.gli atti , negli ocelli una mestizia, un dolore cupo e profon do che non sa rà mai dimenticato . I bimbi in corteo innailza,·ano i lorn canii ima (fllei cant i ci strappa,·ano lac rime. E noi donne più che m ai abbiamo meditato in cruell'ora . Raccolte, dolenti e commosse, un ,pensie ro solo ci dominava . Lotta re, lavorare indefesse, compiere la nostra missione di donne di s.o– reìle. di ma dri iper renderci migUo ri, per pre• pa rare . illuminare alt re coscie nze. Solo con questi pr oposit i abbia.mo potuto ce– !ebraire la data cli I Maggio 1915, a]1imè, troppo grondante di sangue e cU lacrime iper poterla chia mare una festa! ìVIa festa sa rà u n gion10 se i lavo ra.tori vorr anno . P LEBEA. Villadossola, Pi e dimul e ra , Fom a rco. 11 gran lutto che inno nda il cuore dei lavo– rato r i per le vittim e dell'attuale at roce guerra , ha acc olto qu esto I Maggio come 1n una n ube dii mes tizia e di t.iistez.za. Quelia nota di ga iezza e d'a llegd a degli an – ni passa.ti , non era più. P areva quas i impossibile il r itorn o ad un· é– ra se h·aggia , e ba rbara come l'att uale. Ep– pure la rea ltà è atroce . Nel prato di questa Coope rati va la com pa~ gna Teresa ?vieron i con una troppo breve con– ferenza, ha descritto lo staio att ua.le dei la– Yoratol"i, che sono ,·itti me del capi talismo in ogni ma niera; ha spiegat o con f1r as i ch iru:e 1 semplic i, e tah-olta commove:nti, le tri sti con – segue nze clell'ailuale gue rr a; ha spiegalo com e la c!or:na dovrebbe e5-ser ne la più intere ssa ta nella lotta cont ro la guerra. Brava Ter esa i\Ieroni! Hai toccat o il cuore dell'udito r io con le t\1e fra.si semplici , ma col– me .eh \·eri là, e con la tua pa rola h ai fatto \ ibra re le sensa zioni del dolor e, dand oci mo do di vedere f.ra vari ascoltato ti as ciug arsi qual– che lag rima. .1-~ccomp agn ala. da alcun i compagn i la pro– paga nd ista si recò 1poscia a Fom arco. .\n che colà l'ora trice po rtò la sua par ola cli propaganda . e così finì la. giorna ta del prim o nrnggio più lugub re e triste che si sia mai \·isla . Speri am o in migliori event i! PIETRO MTLANT. D a Mortara . La Difesa deUe Lll'voral rici è stata fa ,·or e~ yo·lmente acco lta dall e donn e numero sissi me al comizi o. Pecca to che il n umero non fos::,e, sufficiente ! P. Mor o. Da Genova. Car e Compa gne, È coll 'a ni mo addol orato iper non poter fare quo.nto mi imp orr ebbe la mia fede soc ial ista., che io por go a ,·oi, o coragg.. iose e il1sta ncabiii com pag ne della Dif esa, il mio sa luto fr ate rno e i se nsi della. mi a ri cono scenz a per l'opera che S\·o:gete fra le masse femminili. Oh, possa qu est'opera essere centuplic ata per cl.i.è 1nell'avveni 1·e non vi sleno più madri che tremano come ,·e ne sono oggi nel mondo! Vost.ra Gius evvina Gallo. Da Pegll , Domenica 9 ebb e luogo a P egli un a adu– nanz a general e della Sezione Socialista aJla qu ale part eciparon o num ero se comp ag ne iscrit – te al grup po femminil e. Si distribuirono molt e copie della nostra Dif esa e si fecero pa recc hi abbon amenti. Da Savona. ):el Comizio in detto al I :\laggio daUa no– st.ra Came1·a. de.l Lavo ro, l'assen za delle donn e er! ~Y 1 1 ~~~~~~i)Uire la colpa, se le donn e la.~-o– railici Sa vonesi non presen ziava no a tfi:le r~u– nione? Ai 101·0 rpregiudizi? Alla loro n~d -f:fe_– renza e incon sape,· olezza? alla loro scl11av1tu fo~sl~;ure anc he a Savo na son o inn umerevoli le lavo rat r ici sfrut tat e. E sono pur mo lte 11 questi tristi giorni di str agi, e. di sa ~gue 1 le mad ri, le spose, le figli e, che ,:1vo~o cli an– sie, cli do lori, <li spasim i, e di m1?en a. .. Esse diso-raz·iat amente i.ncon scie d1 tutt o qua nto rigu 0 arda la d ia socia le! n~n ~ano an– cora a.rri,·ate a compr en dere 11 s1gn1ficat.o e la solenn ità del I i\laggi o. Di chi la colpa ri peto ? P,erchè i compag n i nostri non sann? ipoiy~.re a no i le loro donne? P erchè sono ess i cos~ l!l– d iffere.nt.i dava nti al quesito dell'ecluca zwne femminil e? Tutti i m.iei umil i sforzi per convin cel'li sono .::.tati finora Yani. E' un a tri ste constata zione questa ma è necess ario fa rl a. Bisogna che lo. Unione ,clelle donn e soc ial iste p!'on ·ecla ad una buon a prop aga nd a. . Quanio a me , r iaffermo la buo na volontà cli lavora l'1€ a_pro ' del .nostro gra nd-e Id eale. Spero e sono fident e in W1 avY,e11ire migli or e. :\fArnA LA VAGNA. Da Prata (Grosseto). Hiusc.itissi rno. è sia.la la manifesta zion e che si era indetta nella'.localit à -il Gabelli no per il I i\Iaggio. La p1 esenza del nost _rn .Deputato on. Giovru1ni :\Ierlon.i, ha att ratto in ques to centro mine rario u n'Lnfin ità di la,·orat ori e la– voral rici, acco rsi da i P aes i dell'a-lta ::'darem- 1na . :\lai come in questo giorn o si è rnrific ato tanta ,·iyac ità fr a le donne, l"int ere ssa mento pel' la nost ra ca usa; brav e comp agne, pro se~ guiamo per ia rett a yia . Proprio in que st' or a tragica, occorr e far sentire tanto più la no– stra yoce. la no str a azione ,or a ch e un 'infinit à cli m adr i. spose e sor elle sono abbandon ate nelJa ,più squall ida mise ri A., app un to per l' as– sen za dei compag ni elle servono.. la Pa– tr ia, troppo matrig n a per chi cleYe ,·ivere col prop rio s,udore. .-\LBA. Da Montec a lvoli . Anche qui nel giorn o di 1° :\Iaggio è sta to unanime i! grido di pl"otesta contro la guerr a eùll'astens ionc unanime dal laY01·0. Ques t'an– no è stata ben tii -.te la festa de l la voro1 Assunt a Desideri. Da Montegiorgio. Riu scit issimo il comizio -dii :t :\lagg io. in cui fu votato un vibr at o oi·dine del gio rno contro ln. guerr a. Mollo entus iasmo in qu &Li lavora– tori an-:ora nuovi a.ile lott e polit1 t..:he. li •u10.no distribuiti e ben accolùi i numeri del vost ro giornaile. Le•:m:ida ,·anni. Ricevute collettive. In occas ione deJ I Niaggio abbiamo inviato giornali di propaganda nei pri.ncipali cent ri. Ringrazi amo vivo.men te i cori1pagni che si so– no int eress ati della vendita e diamo not a del denari ri cevuti. Camer a del Lavoro Biella L. 2_40 - Pe– scia 1,50 - Monsummano 2.55 - Roma L. 2,50 - Mont egiorgio 1,15 - Moniecalvoli 1,25 - Fir enze 2,80 - Mortara L. 2. Preghi amo ,coloro che anco r a non ce ne han – no dat o conto, a riferirci in proposito. VOCI DALLE OFFICINE E DAI CAMPI Cara Lucia, Dimmi per piacer e, rom pagna, ti pare pot;. sibile ancora sentir dei compagni dire che non hanno fede nelle donne soci alis te?... Ma dunqu~ noi donne , non siam o aU'altt~r,za d, compr endere questa i dea? .Yon possiamo aver e u na coscien ; a e un' int el– liyen ;a come quella degli uom ini? N on ti par e questa malafede, in antit esi coll e idee che no i pr ofessiamo? E se tan te di queste donne n on hanno la for ; a di lotta r e contr o i pr egiud i;i P una ragione buona per dispre ;; are anche quelle eh~ hanno saputo vince r e e per tra scu– ra re le altre ? Son e un po' colp a dell a loro incoe r enza questo livello più basso della coscien za socia le femminile? E credono forse di orrivare al soda lismo sen-– ; a elei:arP la donna? lo penso invece che un a yr an par te di la- 1.:t:,rodovrà essere suo, e sarà essa che im ma n– rafJilmente dovrà, col suo spirito di sacri fi,cio, diffondere questa i dea. Ti prego di ri spondPrmi con sollecitu dine. s·aluti fraterni. Tua compayna P•gli, Zl aprile 1915. ('ara C01npagna ER:\'fEU!\D\ 'MAESTRI, Quando i tùmpagni JJronunciano certe fra<:Ji pen.so che lo fanno r,er vecchia abitu dine e1'e– ditata for...:e dai padri gesuiti e precisamente da qu~I padre Siquezio che nel 700 cosi. parla.va della donna in confronto al mas chio: L'uom.o:co,t✓...1»te, temperato , ge»ero,o, h1tr1>pi<w, pu9nace, yiuato amdo di vittorV...1,aridtJ di 1mpurar di1icipli11e e Ut'"te. J..,a fe mmina timida, i»v idfoaa, fruudok»ta, all'U"a prope11,a, m-0/le, ddic ata, misericordio~a , cupida di piaf'.eri, querula loqt+(Y".,e. E questo è frutt,J dell'esperie11za ... Scherl.i a. parte: è un po· tah-ùlUt una posa questa di parlare co11 dispregio drl la.vorn del– la donn&. I nostri compag-ni sanno benie;,simo quale neeer;sità &la quet:a di p]P,varne la <:o– e;,r:ie11za, di attir:::1rla aJle lotte soda.li di prepa– rnre in lei .l'educatrice dei figli. Che poi es,;;i facciano <..empre il do,·er 1,-'ro è un :,1.ltro paio di man.iche: non è di tutti il lavoro pazient~ di propaganda fra l'elemento frmminile; ni• bas ta a\'ere una tessera pPr ec;sere 5ernpre coe– renti e \·eramente ~ocialist.e. Ma vogliamo esser giuste. .Qualch e ,·olta però Je loro critiche nel senso a cui tu accenni e le loro sfidQlcie hanno una spieg azione. In certi posti ove sorgono i pr imi nuclei fem– minili si sbaglia indiriz-w: si crede cioè che qu esti gruppi inv ece di avere un compito spe– cifico di propaganda mode sta, invece di essere dei vigili posti d'av anguar<lia per le questio n i che più toccano la vita della donna, il suo la– vor o, i suoi dir itti, - abbiano quello di pren– de re dir ett ive politiche - di fare cioè ciò che va fatt o nell e sezioni del parti to, ove indiffe– rentemente debbono discutere uomini e donn e. Avviene così in questi g ruppi che si discut e senz a la necessa 1ia pr eparazion e, avviene che le discussio ni degen er ano in per sonalismi e maga ri in p€tteg oJezzi ciò che fa dire agli uo– mini le fras i che tu lamenti. Non che essi sieno sem pr e dei modelli, non che le loro asse mblee siano immuni da difet – ti, an zi! Ma ciò non toglie che ess i sieno facili a giu dica re con seve ri'tà qu ando si tratta del– le donne. La ver ità che io ho ripet uto mille volte in questa r ubr ica è ch e i dif etti degli uomini e delle donne si compendi.a.no e si intrecci ano. Ho conosciuto uomini gra ndi farsi piccini , picci– ni, dav anti alla pr opria mog lie; ho cono sciu– te mog li modeste che hanno av uto ottima in– Uuen za sui nostri- compagni. Bisogne rebbe fi– nirla con queste classificazion i grossolane con cui si vuol far due mo nd i dei due diversi sessi - ment re in verità, tolte le speci fiche attl t.iud,i– ni cli ciascuno che portano con sè ca.ratLeri st.i– che ~eciali, il mondo è proprio uno solo: gli uomini son o ciò che li fan n o le donn e e le don– ne ciò che le sanno vole-re gli uomi ni . Tu, cara compagna, fa il dover tuo di socia– lista f' non tl f'urare <lelle critic he più o meno ozioSP o superficiali. Tu a TXC IA. Lu cia dovrebhe rispondere ad alcuni compa– gni <;.Ile vorrebbero insistere sulla questio ne della difesa dei co11ftui, o della pat ri a o della nazione, <·ome ~i voglia dite. Lucia ha già detto più volte il suo pe nsiero: non ha nulla da Iitirare e da mutare in fll'0- po'sìto. DPI resto certe ,n scussio ni in que:;i"or:::i J1ossor10 Sf'r!lbrar .:i<·c-ademic fuori di luogo ... r quesla rnJnica. in Yeriià è per le cose mode– ste P pratiche. Pur tuttavia pen:hè non si cre– da ell e voglia sfuggire :illa discussionf' , Lucia agg iungerà qualcoc.,a. Sembl'a a lei c-/Je quanti par-Inno con tanta disinvoltura di accoglie re senza difesa gli e– ,·ent11:;ili inulsCJri, ùlJbia no presa trnppo alla lettera la favola di una certa oca, che alJ'ap – pari.re del-la volpe o del luipo si mise a far tan– ta festa, da vincere gli avversari con le su e squi site corte sie.. Favo]a questa del rest o che non ha fatto il sapiente Esopo; ben sì qual– che moderno pacifista e cattivo letterato che si sa rà cert amente a que st'ora ornai ricreduto Parl ando sul eserio: 1)erm eitere all'e sercito in– Yasore, comunque -sia , di fare il prop 1rio co– modo, signifi ca sot tometter si al mili ta rismo i.'l qual e non è sempre (ahim è) apportatore di ci– viltà! Se i tedeschi fossero giunti in Parig i a– vrebbero por ta to via dei miliardi per pTovvede– re al pl'oprio paes e e non.. a.i paiesi Yas sa!Ji, sar ebbero for se in It alia e non molto prob a~ biJm ente per port arci le pensioni. E ciò che si dice del mi.Jitarismo tedesco val– ga per qu alunq ue al tro, chè noi non aJJbia.mo ap prov ato ohe la ci-viltà a suon di cannonate si ·port asse n eppure ai barbari nrabi. Al comp ag no Cas ali di Rave nna che vuole tro-var e un disse nso tra qu el che dice Lu cia e le afferm azioni della Dir ezione del P artito, gio~ va ancara un a ,·alta ri chi ama re l'o. cl. g. vo– lat o a Fi renze daLla dir ezione stessa in cui è ch iarame nte condannato l'herve ismo . Chè se la dir ~ion.e ste~sa loda il fa.Uo che i ~ocialis ti r us– si e ser bi vota..rono contro le spese mil itari, no n significa si sia rinn egat o quel ver dell o, Tali socia listi Jinn no ben fatto come p l'otesta ai pro – pri gO\·ern i pC'J·la pa rt e di colp a nelle ca use re.mote- della guerr a, e non già come acq ui e– scienza o fn.Yore ad un alt ro milita rismo. Così i nost r i deputat i votaro no contro le spese m i– lila ri nella fiducia intern azionale e nella per– suasione che que l.le ,già e.sis.tenti pote vano ba– stare alla di fesa. P er carità ,però ca ro comp a– gno, la.sciamo sta re i deputati e non d icia mo r h'e~si sieno -lutti degli her veic.,ti. .\l compagno Na rciso Nell i che scrive da Ch{i!ons sur Marne, e dice rhe i tedeschi n on hanno fatto nulla ,di m nle in que lla città occu– pata per ott.o gior ni ta n to che (< tu tti furon o contenti di quelJa invasio ne >1. Lucia rispo nd e che ... sa rà benissimo. .,-\n che gli eserciti possono ~eguire talvolta rerte norme del viver civile, e gli induvi dui non <-ono sempre dei hruli. Ma di brutal ità i ted.esch i ·ne hann o fatto abbastanza per esse re ora.mai eonclannn,te dal mondo tutto, tanto pili per ciò che da essi no n ci si aspe ttava, ca~ rne colti e civili quali eravamo nbituati a con– sidcni.r li. Carn rompngno Nelli, per f'\"itare barba r ie ftcl1111quc il mondo doreva. nprire le vie al pan– ge-l'rrrnnismo? Se ciò non fosse un assurdo, io domando a te se proprio non vedi le conse – guenze di una simile prepo tenz a e se non com– prendi rcome e qua.nto il miliia .rismo a,·,rebbe trionfato. O che aspetti a.nche tu il socia lismo come dono del Kai ser? ~\1a il com1)agno lancia l'accu sa di riform·– sta al Desi rée che va in giro a chieder soccor– so pel Belg io. Le iendenz -e nella que stione de.I– la guerra sono andate a catafascio. lilibiamo visto i più 1ivoluzionari di1ventar pa trioti! E quel Guesde che è al mini ste ro fran cese era pure un a bella figur a di intransigente. i,,iia via , non andiamo lan ciando ac cu se e. lascia.mo che la bufera ipassi per la.nciar scomuniche. Come . si fa a parla r di tend enze qu ando di fronte a una così gr ande pro va, si sono divis i e anar– chici e sindacalisti, e i sociali sti hanno vedu– to spostata 0oo-nibas e delle vecchie den omina– zioni? · M a que sta rubrica ripeto è ,per le cose più sempli ci. Ciò che però mi sembr a tanto sem– plice da essere compre so anch e dalt e nostre pi ù mod este compa gne è que sta Yerità: che qu an– do le dott rin e enunci ate sono tro p_po in con– trast o con le rea ltà, si fa della met afisJca e non del socia lismo. In somm a Lu cia vorr ebbe che im·ece di cert e afferi:na.zion i do tt rin arie (che non trov ano ap– poggi o ciel resto •pre$.S0 $erie autorità ) sareb, be bene d are qu a lch e magg ior prova di coe– renza. Ad esemp io: la guerr a di Lib ia er a guerra d'offesa. (c'è an cor a qu a lche gr ano di bu on senso pe r distin guer e?) epvur e nessuno di ch i doveva anelarvi (a p:::irle il ca,so Ma set– ti, ~u cui c'è da discutere) si ribellò sul serio. Lu cia non pr edica spa.valderie, non 'Pretende eroismi che ess a non è nel cas o di daire ma vuole che, da che i fatti son fat ti, si abbÌa la ;i~-i~~t ~ ';.~~li~~n clir e teori e tr oppo jn cont ra- Quel benedet.to ll ervée che buttò la banclie– r': nel )etamaio pe~· esse re oggi il 1primo pa– tnota c1 dovrebb~ rn ~egnar tant e cose. Ma a que~ : he ~are ~101 gli asso miglia.mo un poco, ed I e,0ve1nant1 fr a ta nte esage raz-ion i fann o quell o che credono , ch e le r agio ni seii e con– ti? la no_stra pa.rtecip~zione alla i;ue ri:a , n au– ~ ~ga.no 1!1un ma1:e di assur d i .contro i qu a li gj~e~1gan1 del pa rtito dovevano pe r tempo rea - g-o~:~1~~ta è l'11ltim a. parola cli Lucia su ll'ar- RTGAM()N TI ~ft JSEPPR IZ'er,en tf'. Ti-p. Rdlt rice della. Società --=-AVANTI t"

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