La Difesa delle Lavoratrici - anno IV - n. 4 - 21 febbraio 1

Alle rnm~a~ne [hemihanno linhiata (Juanto in tempi come questi, la passione dì parte rende impossibile l'esprimere un dettaglio di pens iero, senza essere accusati di trad imento; quando non si n1ol accede– re a nessun ragionamento inteso a ovviare esagerazioni - che non sono per nulla ri– volzc:.ionarie e sono sempre dannose a ogni tesi; quando si ,·uol bandire la discussione quasichè si aYesse paura della ,·erila; quan– do infine non c'è fra noi tolleranza, com– prensione ed arietta, ci si doYrebbe metter da parte ed atlendere ore più serene. ;\la anche questo sarebbe ,·illà: alla fine il fischio può rappresentare l'urlo del ma– lato sollo il ferro del chirurgo. lo ho la coscienza di cl.\·er cor risposto alla mia fede socialista: ho la persuasione di a,·er servi– lo la causa della stessa neutralità sociali– sta che molli inYece nel pa rtilo tras cinano in un terreno lroppo arido ed avulso d'ogni rea llà. Contro costoro ho credulo bene di rea– gire. "\folto spesso si sentono i nostri compagni far del cinismo into rn o a sven– ture troppo immense per non sentirse– ne tocchi come esse ri umani e come so– cialisti: troppo spesso si sentono pa ra goni che aopaiono soltanto mezzucci polemici per so-stenere la nostra tesi di front e agli avYersari. ~!a chi ad esempj.o, che ha seguilo il cor· so degli aYYenimenti, può conf ronta re la tragedia del Belgio, della Francia, di tutti i paesi deYaslati dal.. colpo tedesco, con l'episodio di Rocca Gorga, dolo roso fin che volete. ma limitato. circoscrìlto le cui re– sponsabilità, noi lo sapp iamo, non si posso– no tutte napolitanamente riYersar e sul go– verno? Si può esse re rivo lu zionari, fin che si Yuole ... ma non pertanto essere illumi– nati da un po' di scienza e di sociologia ... Ed è poi giusto. onesto per como di tà di tesi nostra dar ad intendere alle donne che ci ascoltano che ora mai .... gli im peri cen– trali sono sfasciati. quando tutl i i portina i sanno dai soli titoli dei giornali, che i R us– si indietre2'giano e che si riprende rattac– oo in Francia? Perchè questo opportunismo di ma niera? Perché ripetere delle frasi delle Iroppo spes– so più per nostro sollievo moral e. che per una pr ecisa valuta zion e di fatti? Ma chi non sa che la gu err a pot~eb~e d1:1r.~re ancora per 1 t;:::,~ t;;:, 1 ;:,t l ~-1a è poi giust o che per sostenere dei pri ncip i di lolla di classe , non si debba ve– dere come i iatti re cent i e sangu inant i han– no dimostrato che questa lolla é subordina– ta a uno SYolgimento di \-ila che non sog– giaccia a forze più brutali e prepon deranti? P er me non occor rono nè artifizii. nè esa – zerazioni. nè inganni per sostenere la neu– tralità. Fer fortuna mi a - benché ri volu– zionaria ho delle ragione anco ra belle buone. assE:nnate per sostenerla - altrimen– ti sarei passala all'altra riva. Penso ad esempio che invoca re la strage pt:r far ,•r:~sare la strage non è buon me– todo: penso che noi socialisti non possiamo invocare mezzi non nostri ptr far giusti– zia: penso - molto praticamente e cio non sùmifica rifvrmbticament.e.. cara Zanetla J che il nustro .zovernu non dO\·rebbe subordi– nare la sua ;zi<.Jne ai suoi calcoli di gran– dtzza che fJùtrebbero tostare assai tari a tutti... lo diID'.Jstrò un competente in ma- 1€:ria strategica. Il Barone, m t:na conferen– za in cui fJur dichiarandosi intt-n;entn,u, vo– leva uvviare facilun;smi.. .. mi itari:-:tic1) e ptnsr.J che il governo sb::foo dovrebbr: se ma, ùti 1izzare la sua pr~parazione p;:i· non da– re .... . speran:.,.: truppfJ ltelt~ ai prepotenti (al– la fine la nostra debulezza farebbe tanto pia– ce:re ai d;Je imfJeraturi e noi socialisti non ei dobbiamo prestar• al fJPricolosrJ giuùr:ù ... ; E: dr.Jvr~bbe crJnvergere i S1.JOi sforzi al rista bilimentrJ di::Ila par;e europea. \1a le mié sr;n0 delle ingenuita ..... I:. sia. .\h:glio le afférrM1ZiùrJJd1 ingt!n111b cht· non quE:lh~ di indifforentismo. di fronte alla grande tra~edia ehe oggi si cùrnpif~' G !$ELDA BREBBI .\. GarifJaJJli. Qll"a.,sedio di r rJ{JtJa, 1i ri(Luta,;a dt lasdar lrlrv:i1J.r"'. ddlf' IJr)rrilJP,perr:h"'. di r:1;ra "se un fr111-dullfJ, lffl{). d'Jftna, un u,,:. chi0 rrthris,r: ..• Tlhn avrr:, piu pace! JJ GarilJol.1l1c Tf.lCC(jnta urw st0ri..crJ, d0{J() lo gfornal,.ti di r:alt1la(tmi, _ w.usarid(J dinrui::.i ai morti I' sprfjfu t tirando vw ,, cal,;an.drJs1 il cap pPllo suqli r1r:chi "· Preghiamo nuovamente i grup– pi femminili e i circoli socialisti di nominare un collettore per gli abbonamenti del nostro gior~ nale, dandocene notizia . ù ' ultima m o da .. . Le damine inappuntabili della bor ghesia d'llalia stanno posando per il c/ichè d'u, lima moda: la donnina patriota.' \'iaggiando, mettia mo, in treno, mentre vi state straziando l'anim a sui partico lar i del terremoto o della guerra, c'è il caso che vi giunga all'orecch io una gazza rra stril– lan te e ft-iguellanLc di vocette femm iÒili fille fiLte, acute acute, con molt e erre aJia francese. Che dicono? Oh! cose graviss ime, degne del momen to slol'ico e dell'intelligenza latina: si tratta di una toeletta patriott ica da ideare e siamo al pa rticolare più scr io : il colle tto alla mi– lilare con le stell ine in perfetta regola ! Lo creclclR'? Il disco rso s~za varianti, vi ac– compagna per tre ore. dico tre ore di viag– gio! E non mancano speculat or i di un eosì commovente pat riottismo. Bast a gua rdar e le vetl'ine: dal mantello alla mililare .,<1er signo ra, al civettuolo costume per dama dèl– la Croce Hossa.. é lulta una pro duzione seducente che sì off re al.. pat riottismo femminile dell'elega nti ssim o mon do profu· malo. Quei costumi sono merav igliosa me nte of– ferti al bu on gusto delle damine sopra dei rnannequius di perfett a foggia e noi crecfia– mo che, quando passassero a vest ire le com– prat rici, non senti rebb ero nem meno il cam– biamento del rnannequin : forse continue · rer>bero a sen tir di cop rire dei capi bicns coif/ès senza ce1·yello e de' bei seni senza cuo re! E la Croce Rossa ? Ah ! quell a offre la posa più chic di tutt e qua nte le faccende patriottiche! La pietà ... l'umanità.. la femminil ità più squ isita nella sua più alta esplic azio ne ... E le bandiere e i sospiri dei morenti emi .. Dir,! qu anti sac ri.. isterism i per modmentare la consueta, stupida \·ita del salati.o e del saleme!.. Yiva la g1;err c1! Ce c'è di più bello? Ma essa si fa atten dere ... . che cosa fanno quesLi reggito ri d'llalia' O pcrc hè il Re non la fa subito la guerra? ... Ebbene, cece: inlanto che si aspetta, si può fare il ballo per la Croc e Bossa . Ballare pm· leva re dal porta fogl i i dena– ri che serviranno a medica re que i fcriLi.. che ora.. sono san i e fort i press o i loro focola ri o... ndle caserme nostalgiche del focolare lasciato! Ballare.. mentre dappertut VJ si muore, in attesa d'altro ecatom bi volute ..., lasciar– si confo rtare cta qu alche flirt, da qua lche disLrazione eroLica, da qualche verginale deliquio nel tepore ga leotLo, profumato scin– tillante. . per socco rr ere domani col0ro che vogliamo mandare a farsi squarcia re il pet– to e spacca re il cran io col man dato sac ro dalla Pa tr ia di fare altrettanto d'altri uo– mini, che, vivi e san i odi eremo, feriti, rne– dich eremo in un delirio di magnanimità ca– valler esca! Ballar e, sogna ndo pri nia la strag '. p 1 J1· il soccorso! È un poenia di gentile-:.-:.ff r d ; grazfa femminile! Vrn,. Facciam o qualche l'isei-va all·a rticolo de!!a nostra Vera . . Ammettiamo che vi siano donne borghes i che, ent ran do nella u Croce Rossa 11 cerca no un diversivo alla 101·0 vita vuota, am– mett iamo che alcune vi entri no per troYare un nuovo genere cli spo rt ; ma come nega re a tut– te le donne borghesi il des iderio e i! bisogno cli rende rsi utili, in un'ora che si annunci a trag ica? La guer ra non è una di quelle ca lamit à che colpiscono solo la class e -pro leta ria e che può quindi anche non esse re compre.o:.ada lle donne borgh es i. Pu rtroppo, ne l suo cieco ste rminio, non risparmia n~ i noh i!i nè i borg hesi. Non crediamo quindi che lulte le donne bor– ghesi iscritte alla « Croce Rossa n desiderino la gue rr a: chis sà qua nte di loro sono guidate da un sincero desiderio di bene, e chissà qu an– te si potranno domani cu rvare su un ferito, pensando che, lontano da loro, forse un figlio , un fra tello , un amico, invoca la loro pietà e le loro cure! CASSA MATERN I TÀ da a benel1cio di quel compag no col qua– lù lavora,t.e tu tto il giolJ.lu, co. qual e sof– frite maled.it, e insieme ada vita , Oh! il vo– stro 'egois mo è ben pi ù colpev ole di quel· lo del ricco il quale, m0lLe volte non sen– te pietà dell a soffe renza : <>mpli ceme.nte 1erché non l'ha mai ,prov ..la, forse nep– pu re vedu1,a e perciò nor. la compren de! Oh non dovre bb e essere ~osì per chi ne codosce anc he per pr o'Pria esperi enza tuL- , le tort ur e! Del resto , senti, il benesse re degli altri r1ca.dc JJOt an cora su di noi. 'l'e ne dò un CSCì111)1U. R!co rdi quun do d ue anni or sono fosti grave m ;mte malat a d'anemia? Usa. Si, ebb ene? Letizi a. Che cosa ti 011dinò il medico? t,isa. Iniezion i di ferro e buona ca rn e. Le J)rime 1ne le diede San ta Corona, la se– conda se la tenne il macella io perchè non avevo i soldi per comperarla .. Letizi a. Ti ricordi che in quella occasio– ne U rivo lgesti -per avere un aiuto a tuo fratello, e lu i, inv ece, te lo ri fiutò . 1,i,a. Sfid o iol aveva appena parLorito sua mog,lie e, povc1retti, tu'tti e- due ocor·tati come le lo.pri.. Lcti:,ia. Ecco che ci siamo: dimmi ; se tua cognata fosse stata isc ritt a alla Cassa Maternità e, natu ralmen te, aves se ricevuto la somma che essa dà in queste occasionj, credi tu che si sa rebbe i-v trovati nella do– '.orosa condizione di non poter socco rrere una sor1Jla mala ta? Vedi che all ora avr e– sti tu pure , indirettamente, god u to il van– taggio l:li qu esta provv ida legge? Li sa. Mi confond i, non so ch e darLi ra– gione . Però c'è una cosa che non tro vo giu– sto e che neppure tu puo i amm ett0 re. Di', perché il sussidio vie ne <lato anch e alle ragazze madri? Non è questo il mo do mi– glio re d'inc oragg irure la morah.tà. Già, a~ desso che le compagne pagano, certe sver– gognate non ci pense ranno più a mette re al mon do fig lioli ... Letizia. Prima di tutto las ciam o da '))arte la qu estion e della colpa dell e fan ciulle ma– dri . Cara mia , questa questione è trop po comp lessa •per esse re riso lta così, in du e par ole. .. Yia amm etttendo anche, co.m :.:-la pen si tu, ch e·c-olp a ci sia. è un a ragi one que– sta pe r ;-i_blrnndonare una creatura nel mo– men"to nit1 solen ne della sua vita di donna? Li,a . Cara la mia Letizia , l'ho P, \l':110 11 a cla sse lavorat,, ice fino al 35 al 40 per E poi il bimbo che nasce che colpa ha? contro i tuoi sociali st i. ~,, cent o' Capisc i' Su cento bimbi se ne sai - 'fon ha forse egli il dirit to di esse re pro- Letizia. Perc hé? Che cosa diamine t\ j vano solo sess anba,1 Ma non la senti tutta letto , me sso nelle condizioni migliori per no mai fatto? l'Lrnfamia di questo mostr uoso rnfanLicidw ? crescer e sano e fort e? Lisa. Sta la sentir e : sai clrn la set\1,fl a Subire mille mcomod i, a volte una vera Questa poi, del resto, è anche nostro van- che pren~o- al laborato rio è già scargJ! - ma lattia pei nov e mesi, patire [PT0crean- c"ggio perc hè se questi ipioooh cresceranno bm1P n:--rr.1 1l :1~r1 ,,.., t"_lr\ ('; i-, ,_ •1 r•n-~"I r !~ ~«f.1~~u.~ .%!~ ; ::r ~ --"f:f 2& Q'i'."i!!;!,i,,:,.;,.;:,,!..!Ma ~ -- i.:.eo,.;:·,,.n.,..·ae.iti,.i,lò.;.ov::,ia,1·e ..m .... o_:i.o;:_i:..1u:,:nu1, i;;:o:.:rn~o;:.,...__ _ • per non avere una grave multa e obbh g;. .,b ottenuta a prezzo di tante soffere nze, la ma nt ener li in un osped ale o in un carcere ? a fa rci una tra tte nuta ·peT iscriverci½' ·a C'arne della nos tra carn e, m orire appena sa- Lisa. Sì, ha.i ragione! Noi tutti , in fon- Cassa mat ernit à. 1 ;itata la vita! Ed ora veniia.mo all'ipoLcsi do, siamo moHo egoistli, e vivi amo solo Sono pochi centes imi , lo so, ma , pe 1 ~: me no gra ve : n bim bo vivrà, rM.l sta atten· del momento q1ro cu randoci così dolori per pochi centes imi per la Gassa pensione , o- ta in quali condiz ioni rpiù sfavorevoli di l'av veni re. Per fort una ci sono qu elli che ch i altri per la Mutua e le lir e vanno ,' v . (]'Uelli d elle donn e agi at e, com incerà la vi- vedono lontano, m ento lontano, pr evedo no no che non si vedono! Anc he il padrone ta . I nati delle lavoratri ci che riposa1rono la soffe renza e ci rer.dono più buoni , anzi ci ha detto che abiamo ·rag'ione di lamen- almeno 111egli ultimi tempi della gest az.io- più g-iu:;ti. 011 ..iSL~PINA :.vioRO L ANDONI. tarci, che è una vera can agliat a trattenerci ne pesano, in media, kg. 3,200, quell i in~ denlaJri con tutti i pre tes ti, pe r un 'utilità vece delle donne clie affatica rono fino al che può, o non può ven ire e ci ha detto momento del par to arrJv ano, in m edia, so– che la colpa di tutto ciò è dei socialist i, so- Io a kg . 2,900. Aggiungi poi i tri sti effetti no loro che hann o voluto tutte qu este co- deffalùa t tam ento delle bali e in campagna ,e, queste leggi e hanno fatto il diavol o e pensa quali creatur e for Li poss iam o a- per ap plicar le. . vere! Questa volta, di qu ello che vuoi ma non 'f utLi gli anni all a leva militare consta- mi convincerai certo che i tuoi socialisti luno un progressivo deperimento della non mi abbiano reso un cattiv o servi zio. razza, e nelle scuol e i banchi nuovi sono Leti:,ia_ Cara mia: ane,he il maL1lo quan- di cost ru2iione più piccola di quelli vecchi, do beve la medicina si lam enta perch è è perchè, ormai, in ogni classe si contano disgustosa e, di frequente, manda al dìa- Sulle dila di una mano quei bei ragazzo– volo perfino il medico che gliel"ha ordina - ni rose i, fioren ti che una volta, quando la la .... Ammetterai, però, che ciò non toglie donna non si sfibrav a alle macchine de– che, molte volte, è appunto quellra medici- gli op ifici , erano l'orgoglio di quasi tul – na che lo fa guarire.. te le famiglie. IDrpur e a quesba gencrazio- Lisa. Questa volta, cara mia, il parago ne ne aspetta un lavoro molto pi ù fatico so di non regge. quello che non si facesse rpcr il passato! [;t>/izia. E pcrchè? Lo so anch·io che non Di' e non pen si alla sofferenze che pa- ,. un pia('.f•re vùd.er -si decimata la va.!.:ia,a tisce tua sorella a cagione di qu ella ma– Jrùfitto di un bisogno lontano mentre ce laLtia rimasto.Je dopo l'ultimo parLo? Ti ie sono tanti presenti e imperiosi; bisogni riC'ordi che> l'ostetrico d isse che fu causala Ji pane, di vesti.. :via, di', non ti pare dal fallo che si mis e troppo presto alla un dovere sacro quello di eonservarc la sa macchina, quan do, cioè, l'ut(~ro non era Juté J>Brallf•vare, educare bene i figli, met.- ancora ritornato nolla oondizione normale, r.-.,1 in condizioni, dopo un primo parto. cioè nel suo svilurrpo naturale e nella po- ,Ji procrea.re a!Lri figl101i sani, robusti, ,. siz ione primitiva? Lo sai. vero, quanti in– nùn pùvere creature ehe dal gr"mbo ma- comodi, anz.i dolori soffre e senza speran- V:r-no passùranno immcdiatarncntc~ al ci- za di guarif:,rionc. E speriMDo non riman - •nil.t ') ga più incinta altrim enti la vedru brutta L1 dùrrna ehe tr11scina la gravidanza fi- davvero e chi sa che creatura mett.erì1 al n1; agli ultimi giùrrn alla mac('hina. al cam- mondo! Ora pensa che tutti questi ma lan- pù, w-lla risaia c, dop<J. an1·.Jr :-.fibra.Ladal ni saranno di molto attenuati dal riposo parl/J rit/Jrna al lavorù spinl,avi dal biso- che alla donna viene imposto durant e il !{nù si ridur:(; presto un poverù cencio, ani pucrprtio l' p:raz:i<'al vitto sano, nutriente mal.a p111 <1'1. frJrza fH!rVùsa eh(• da sana e chr 1a puerpera può procurarsi con le li• n<:rµ-ia naturale <.: i figh eh<! ancora r,ro- re l10 che riceve dalla Cassa MaternLtà in 1·r,.,-L,anchr, --ù non muùiono. sono sempr e casù di parto o di aborto. r·r,:ature eh,~ err:sceranno dd;ùl1 magari ra- Lisa. Lo confesso, hai ragione: mi hai hitiche, nr.,vrolì<:he, scrofolose predestina- convinta. Solo una c-o:-:;a, 1)('rÒ. a dir (' la te all'o,,pf:<Jale, a1 fllH.nieorni. verità, non trovo giusta. Lirn. Che ,~saµ-,•razioJ1,t! Voiallri p(·r di• /,Pti zia. Sentiamo ... rnosLrarn che ciò eh<: fati· e necessariCJ, mo- /, tSa. P<'rc.h.è que1le che non sono mari- :;tralP 1! m<mdo aUrav<·rs<J ad occhiali più tate, che forse non si mariteranno mai deb rH:r1 ct,~Jl'inchiostro. bono pagare anch(• loro'! f.,etiua. -:-.:o Lisa, non sono idf~r che ti Ll'Lizia. Ci siamo! Vi lamentat': d i pa- ,r,cirno, supposizioni, sono fatti dimoslrt1 droni pcrchè sono ('goisti, perchè non pen- ti c:on I<, c-1fre. Sai che la mortalita dei san, che a loro skssi, e voi, anche voi , 11.>rnhini nel primo anno di vita sale. nel av(•tr· fJHtll"t.i. di dan• qualché cosa che va- Per la coltura ~ellecompagne, Di-re che i pr oletari essendo servi del ca1J~ tal ismo , non vo ssono ~ubire per effetto dell 'i 11 vasio ne e della conquista, un aggravamento di servitù, è una pue rilità. A misura che gii uomini progrediscono, ap– pare iL dovere di strappare ogni patrio at do– minio d'una classe e d'una casta, W'I' farne veramen te coiza sovranità del la voro la cosa di tutti. E appare altresi la necessità di legare le na : ioni nei loro rapporti reciproci a regole di diritto san : ionate dal consenso attiro di tutti i po71oli civili: :.ati. M a c1uesta trasf orma;;ione na;;ionale e inter– na:ionale delle pa tr ie non e possibile se non a JJatlo che ciascuno degli uomini che portano in sè l'idea nuova agisca nell a sua pall"ia e sulla sua patria. Colla spera 11.:lL, coll'a:ionc com.une e concen– trata, tutti i prole tari, tutti oli uomini della giusli:ia sociale. appartengono in anticipa;io– ne alla stessa 1wtria universale del lavoro e– mancipalo e delle na::.ioni riconciliale. )la qtu– st'allo ideale non possono proiellarlo nel vuo– to. Yon 7JOssono teali::.::.arlo che nella na::.ione autonoma , secondo i 1netodi cl'a::.io11pe di lotta che suggerisce o i111,pone la storia (li ciascun vaese, cogli elementi forniti dalla natura inti– ma, dalla sostan::.a stessa di ciascuna na::;ionP . Quando si dice rhe la . ril'oluaione sociale , interna:::i.onale sopprinle le patrie, che cosa s1 vuol dire? Si preteade fors e che la tr asforma– zione d'una società debba compiersi àal di fuo– ri e colla violen::.(t esterna? Cotes ta sarebbe la nega::.ione cli lutto il pen– siero socialista, che afferma che una società nuova no ,i può sorgere se non quando gli. ele– 'm.enti (lici ne sono elaborali nella società 11te– sente. E allora l'a::.io?H' ri1,olu::;ionaria, inter- 11a::.io11ale.universale porl(')'à necessariamPnlP 111 1,rnrca rii tulle le realtà na:.ionali. E ssa ol'rà rt (·1111tlioftP1'1' in ugni paese di({ico llit par– tii-o/ari con partico lari risorse, colle for:.e pr o– prie dello sturia na:.ionale. del genio na:io– nale. B passa to il trmpo in cui gli utopisti consi– dera vano il com,unismo come una piant a arti– fl,ciale che si poteva far fiorire a volontà, sotto un clima scelt o da un capo d'una sett a. Non v~ _sono più_ Icarie. IL.socialismo non si separa piu dalla 1nta, non si separa più dalla nazio– ne. Non disertn. più la patria; si serve della patria stessa per trasformarla e ingrandirla l 'intnnaziona lismo astr atto e anarche(J(Jiant~ ,·hp s'in fischiasse delle condizioni di lot ta d'a– zione, d'evotu:ione d'ogni (JrUJJJ)n storico' non sare/J/Je che un' Lcaria 1Jiù. artificiale ancora chi' l'rmtica deità. .JEAN JA(.;Rts.

RkJQdWJsaXNoZXIy