La Difesa delle Lavoratrici - anno IV - n. 4 - 21 febbraio 1

Anno lV • N. 4. 21 Febbrai o 19t5 . Conto wrrerae oow l'osta • • • a AIISD■AaEIITO 1 Un nut:net:'o Cen1! . 5 Anno . L 1.50 - · . L. 11.11G REDAZIONE ED AMMINISTRAZIO NE : /llll.ANO - Via S. Damlaeo, 16 - MILANO 50 copie .. L. 1.50 JOO copie .. L. a.- ESTE.RO ti.. D0PPtc> SALVIAMO ILPAESE! Domenica 21 febbraio avrà luogo in tutti i centri principali d'Italia, la grande manifestazione indetta dal Partito So• cialiata e della Confederazion":I del La• woro, allo scopo di far s entire, in oc• caaione della riapertura della Camera la wocedel proletariato italiano,affermante la sua volontà di pace e il suo bisogno di lavoro e di pane! Le donne proletarie non devono•man• care a questi comizi, dove sentiranno dalla bocca dei nostri oratori le ragioni della nostra avversione alla guerra e gli ammonimenti saggi che trattenga \il governo da sogni di grandezza che non compirebbero opera di giustizia, ma ■eminerebbero altri danni ed altre ro– wine ! Le donne proletar ie sentiranno la ram• pogna meritata da questo nostro go• werno, che in u11' ora cosi difficile non ha saputo prowwedere ai bisogni più elementari del paese. Sentiranno perché il pane costa caro, quel pane ... che es■i debbono misurare ai propri figliuoli. Sentiranno perchè manca il lavoro, Mentre laworo avrebbe potuto esser per tatti ... E la loro presenza warrà a dare mag• gio .. significato ala. manifestazione e la loro woce, unita a cauella dei compagn i •i fatica e di atenti -rà monito piia fiero - I Nltlllitori •ella --■ pubblica ••• ,__ U -■Ife- confederale ~to grave, la crisi econom ica che si inacerbisce ogni giorno, la carestia che perc uote all e soglie cui già varcò la disoc– cu paz ione, •utl a la sorda minaccia degli uo– mini e delJe cose ci impone di rivolgere a Yoi la nostra parola, di chie dere a voi la civile solidarietà delle ore sup reme . Questa pa rola. prima che a \'oi, la Tr i– ptir, d•l Lavoro - Lega :\'azionale delle Coopera tive, Féde raz ione dell 0 Mut ue. Con– federazione del La.rnro - ha già rivolto, àa mesi e mes i, con molteplice tenac e in– sisten za , ai governanti d'Italia, cui spetta il debito e la responsabili tà dei provved imen – ti necessari. In ripetuti conveg ni , colloquii, memo riali, con l'assistenza di Associazion i. di Comita ti, di parlament ari valorosi, fu fallo presente al ·potere. l'immancabile lo– g-ico aggra varsi della situazione se non si accorr eva prontamente ai ripar i. Fa chiesto: che. con crite ri di equ a distribuzione -,u le regi oni del Paese, si accele rassero, sott raend oli alle defalig-anti lungaggini del burocratismo, e sopratutto seriam ente si fi– ~an ziasS<•ro,le opere pubb liche già delibe – rate. r·articolarmente le bonifich e che. r·rean do demani pubbli ci inalienabili r' coltivarsi a mezzo di affittan ze collett ive o altre forme di colonizzazione, valgono, as– sai meglio di qualsiasi incerta e san;tu ino· sa impr esa guerr esca. ad aggiunger-• a; P aP– se nuovi lf'rr itori. nuove fonti di la vori e di ricche zza. dentr o il confine : che si finanziasse ro parimenti , con op– portuni C1Jnu:egni di credilo, le opere delle Pr ovincie dei Comun i, dei Consorzi; si in– Cl)raggias~ ro, con avevola zioni fiscali ''. nr•i traspo rli le industrie non parassita rie e di pieno avvenire; si ovvio.sse. con raute e pro – pr;rzionale 1::mi~sioni,al ronlrars i a-rtifirialP de11a circolazi one morn=:taria; si desse im– pulso agli l.:ffici di collocamento e alle Cas– se di disoccupa zione: che si abolisse, pei eonsumatori. il da– zio doganale sul i,rano; che il Governo ac– quistasse all'estero. mentre il prezzo ne era mite. gros•e partite di frumento per d1stri– huirlo ai Comuni pel consumo inte rn o; che si combaltes.se !'inrc•tla e 1,, specu lazione sul fondamentale alimento dei lavoratori. Questi ed altri provvedimenti il Governo o non prese affat!o, o li prese con tale m· duflio e con tanta !esìneria da appari re un \·ero sa rrac;mo. Per l'inle2razione dei :::,orcorsi a ben 500 mila rimpatriati furono disposti 3 mili oni) J1 finanziamento dei lavori pubblici fu cosi esieuo, ed è sempre così lento da stancheg- giar e le pazi enze più ostinate. Ai 39 milioni d'aumento di lavori in genere, e ai 20 mi– lioni devoluti ad edifici scolastici, fece ri– scontro la diminuzione di 75 milioni nei lavori ferroviari. I cento milioni di bigllet– ti alla Cassa Deposit i e Prestiti per mutui ai Comuni e alle Provincie, da richie dersi ent ro questo febbraio , non ispieghera nno qualc he efficacia prima dell'estate, quando - per · l"urgenz a dei lavori agricoli - il bi– sogno dovr ebbe essere - minore . Tutto ciò rappresenta , ad ogni modo, poche gocce per un arid o dese rto , di fronte alla enor– mità ed urgenza del bisogn o. La tardiva e parzia le riduzione del dazio sul grano non poteva servire e non servì che alla speculaz ione · - e l'effetto ne è, pu r Lroppo, in quest i giorn i, pal ese. Così la crisi, che J)ùteva essere non solo lenita ,ma poteva dare l'avviat a all'inizia r– si di una polit ica di lavoro e di redenz io– ne economi ca, non recò fra tanti mali, nep– pur questo benefic io. A ogni richiesta di agevolazioni' si oppon– gono tenaci e tradizionali inceppamenti for– mali stic i, cont abi li e ammin istrativ i, che pure furono messi bruscamente in dispar– te - per somme di miliar di e mi liard i - per le pretese necessità della difesa mili– tar e. Il bilan cio della mort e estenua ed uc– cide, in Ita lia, il bilancio della vitfi.t,._ • Cittadini! Lavoratori! i,• e azJOn1; tanw 1 c O" ev~ e col suffragio universale. Ma, nella nazione itali ana la enorme magg iora nza - i lavo– ratori _:__pesa quanto una minoranza esi– gua. Essa pesa non in ragione del suo nu– mero della sua produttività, dei suo i sacr i– fici, ~a in ra gione delle sue deficienze di coltura , di volontà, di organizzazion e. Di organizzazione, sop ratu tto. La Triplice del Lavor o, dopo avere, con tanta nerlìnac: a e con risultati così scar– si battuto alle port e del Potere pubb lico, s/ rivale-e. tris te ma non ancora sfiducia – ta. alle - ma sse degl i interessati , a,)l'esercito dei larnr atori cli tut to il Paese, e li esorta a intensificare l'opera di reclutamento , di organizzazi one, di :1ressione int elli~ent~ ~ rlecisa, a ringa gliard ire i loro orgams m1 d1 dif esa e di conquista. ad esprimere in Co– mizi solenni le prop rie volontà , per impor– re al Parlamento, che sta per riaprirs i, la coscien1a dei suo i gra ndi impro rogabili bi– sogni. dei suoi imprescr ittibili diritti . . ., In questo senso è da ripete re - oggi PJU rhe ma; - il mott o ed il mòni to : "La Nazione salvi la Nazione,, \/i/0110 l 0 f" b/Jraio 1915. Pn la Confederazione Gen . del Lavoro R. RIGOLA , SP{Jretar io. Per La Lega delle Coop. P Fed. Snt. M . S. A. VERGNANlNl , segr etario. Unadichiarazione necessaria f)r,/ ronte gno delle com pagne nell e as– sem b/e , da q 0 ,al che lellera che ci pervi ene da fuori , abbiamo l'ir11,prr•ssiont>di essere frai11ttse. . . Crediamo rli aver compiuto fi n qu1 OP_e– re soriali sta spt>cialrflt>nlr• allorchl• ci sia– rrw opposlt· alle esagerazioni herveisle, con– dannale anche dal manifesto ullirno del partilo , .sul f/Uol1• noi richiaraiam ,o l'ottenzio– ne delle compagne tutte. Se altri organisrai riPl prntilo nr,n ha/tuo volu to ad r,sso ispirarsi, noi siarao invrrt' orgoglio.sr· rii avPr/o Sf!fJUitO , pel /Jrnr•, crf' diarrio, del portito nrJstro . . . Sr, p(/1, sr//'W nati rlissP-nsisulla s11,a in le~– pr rtazione, .s, discutPrÌJ, nri futuri con gr ~sst. Noi sianw f r,rme al nostro posto. Chi ho critiche da muoverci le faccia o chi di ru– gione: alla Direzione del partilo firmala· ria d; qu el manifesto e all'Unio11e dellr Donne Soual islr, dr, c11i direttamente di · pendiarrto. M . PEROITI BORNAGIII • GISELDA BREBDI~ Poasono i s cialisti partecipare alla Croce Rossa? i \jiesta la discussione che inizia il Corrier e B~ese in segui to alla risposta data da Lu – ci~ )lel nostro giornal e ad una compagna che chiede va spiegaz ioni. Lucia, come le comp agne av ranno letto, era di parer e contr ario. Tale giudizio è però vivamente contrastato dal- confr atello, che invoca una più ampia di– scussione di partito, affidata ag li organi com– petenti. Crediamo voglia allud ere a11e Sezio– ni ~ alla Direzione de l Partito forse .... rper non asJJettar e i Congressi. ESTERO IL DOPPtO Noi, della Difesa, non siamo di quelli che temono le discussioni, nè che si nascondon o le eventuali rea ltà del momento, chè siamo anzi un po' in sospe tto di violazione di a, – solU:tismi ... Noi non vediamo in que l che fan– no I nostri avver sari d 'ogni giorno tutto brut– to, tutt o male come dico no talunT fra i nostri. Ma. crediamo che proprio non si debbono ac– cettar comprom essi quando non sia neces– sario .. .Una notizia interessante: alcun e compagn e d1 Monza hann o segui to il corso di inferm e– ria , pur non iscrivend osi alla istituzione, die - 1ro consiglio dei compagni nos tri. Ci pare che abb iano fatto assa i bene. Il " bel suol d'amore " 'Noi siamo liete di aver provocato ta le di– scussione: in materia d'i ntr ansigeòìa la Di~ fesa dell e Lavoratrici ha sempre segu ite le di– re,ftive del pa rtito, tendente ad evit.are ogn i Il Partit o Socialista, ne l 1911, allorchè la ~~!?ioni smo ed ogni app ro ccio non neces• b~rqhesia ita liana volle compiere l'imp resa di ...Una delle ragioni più forti per cui i SO· ~/b/::tt:~r~~tal~v!~:_za iattanza e senza timo- cia listi basa no la loro opposiz ione alla guerr a N (an che se que sta è presentata a ragione O a . 1 on si preoccupò di essere solo, come fu; no n tofto dai nostri intervent isti come atto di giu - st preoccupò della impopolarità dell'opposizio– sti1ia a pro' di popoli aggrediti ) è l'avve rsio- "l::,t:;d,;:~';;,"(t{:resa che parve per un istant e vo- ~{t~r;~rt1?1~ ~~d:r~o;::~0u~~tii ~~~-g~im~lif~ E lanciò i suoi ammonimenti del giorno? Che poi s'invoc hi questa tesi con- Di fronte a quelli che asserivClno tratt arsi. di ~ la guerra e la si tra disca per amore di una. upasseggiata milì tareu, noi dicem mo trat– ••t ralità , come fa l'on. Tr eves, è un contro- tarsi invece di _una guerra lunga e sanguino- l o per.donabil e T,1er rag ioni umanitarie... sa. Il _tempo ci ha dato - e ci darà ancora ià siamo in un Periodo ecceziona le: mai per chi sa quanto! - ragione. artito socia lista da che esiste s'è tro vato Di fronte a que~~iche asserivano che la spe– ip.tu.na situaz ione più trag ica. Discutiamo s~ sa_rebbe_stata leggera , noi parlammo di mi– .d"\ que serenam ente. l~ar_di.fra il sarcasmo dei pag liaccetti na::iona- Corriere si domanda se l'intransigenza ltSh. Il temp o ci ha dato ragione. ialis ta significa propr io rompere ogni con- Di fro,nte a quelli ch_e descri",aevano gli ara bi on 1 ogni am bient e, in ogni circostanza , anelanti al nostro arnvo laggiù noi dicemmo persone che non ap parten gono a1 nostro :.:agtlg::i_· di un 'illusione. Il temPo ci ha dato ~ o alla nostra classe. Fare insomm a un -; mondo nel mondo in cui viviamo 11. Di fronte a 4uelli che dipingevano la Libia i scrive arri verebbe a questa concezio ne. come un Eldo rado in cui gli emigranti avreb- ~• · raodo crede che ciò si debba fare ogni bero_t!ovato pane e lavoro, noi dicemmo trat– lt..~ no!'- si ha l'assaluta nec,essi4d di fa- tarsi invece di terre sterili nelle quali non si ,.__ __ ~- ...J.;. ·;::•a::r~~~~~~d.'Jl . . n, a soste~ o . della sua tesi . dato ragione. if cullabo,:a,r<fu ,nel'fa Croce Tlos- • .:.t · ér-coerenza non _arcPttare po- Si può -dire che tu tte le nostre previsioni si s .. _u11oni di ben eficen za. n p ara g-, sono verificate. -'I. - 1i ·paret che calzi. Noi an_diamo. man- Un,a sola precisione noi non fac emmo: quel- :: ,_d 1Cor;nune, ad assumere 1l nos tro po. la di essere costretti a rifare il cammino già ,s I ii) qyrUe J#L~ituzioni ove c'è una gara nzia percorso: E l'in$ipienza del Governo ci ha por- ,<11 orga m ci;' di statu ti, PE\!r fare oper a socia - lato {l1lr-n.e a questo bel risultato lista in auanto è possib ile. Vogliamo conqui- Nel M(fr°:o 1914 si annunciò che tutta la Tri- stare aueue istituzion i, come conqui stiam o i polttanw , fino alle più remote oasi del Fe:.:.an Comuni e tendi ;imo a conquista re Jo Sta to. era sottomess a e contenta del nostro dominio: Nelle Opere Pie si tratta di amministrare . ~d ora, i presidii del Fezzan sono stat i assa- dei fondi che già. esistono e che non si raccol- blt ~ c9str~tti ?' riti .r~rsi lasciando lag(liù , a gono con dei comprome ssi politici. I l contro l- centi_nq .ia.di chilometri dalla costa, artiglierie, lo del modo come vengono spesi è san to P do- mum_:.wni, vettovaglie cadaveri! Tutt o il Fe:.– veroso, in confronto a m1ella parte cli proleta- :.an e t ~rnq.to ai suoi legittimi possessori. e le ri~to che deve usufruirne i vantaggi . trttppe italiane sono ridotte quasi alla costa . Ma nella istituzione della Croce Rossa biso- . I_lche s~gni{ ì.ca che,. se _non ora a temp o op– gna inv ece accettare tutto un comp romes so che 1!01 ~un~, il Governo ita liano domandera agli va dall a casta militare, che J)e i:- il magg ion e e- italia?t-i nuovi sacri {icii di uomini e di denaro. sponente . ~J governo ~tesso che milit~rizza al per rifare il cam mino già percorso.. momento opportu no onesta istituz ione. Tripoli, bel suol d'amore.' Chi scri ve ricorda. 011a.lche ser ata di benefi– cenza della Croce Ross a ai tempi deJla guerra libica, or ato re un repuhhlicano letterato e per- 66 buono a ~ostener ogni tesi. Er ano serate di un patri otti~mo nntìoa tr iota.. di que l ,pa– tri ottismo che conoscC',·n snntn l'invasione no– stra nei naesi altrni . ,I n il r·orriere 1:Jiellese ci pot rebbe obbietta– re che si entra neJla Croce Rossa ner indiriz– zarla ai nostri fini e per solleva rla da Jlo chauvini.i:;mo di cui è nece ssa riamente imbe• vuta. Chi ci crede a questa pr0babi lità? Noi riconosciamo buona l'opera che può es– sere svo lta dalla Cr0ce Rossa. Credfamo anzi che le si~nore ozio--e della borg hesia hanno quasi il dovere di pa rteci.parvi. È l'unica cosa uUJ,.. eh,, r o~sono fnre. Ma. noi non abb iamo prO'J)rio altro da pen – sare, con tant a disoccu pazion e P miseria? N?n nossiamo svolgere un'opera alt rettant~ uti le in caso di bisogno? Mancherà modo d1 svol– gere la nos tra att ività socia1i~ta? Ma supp oniamo che proprio si C!'eda ché non ,·i sia altr o da fa re ogg i. che prepara re fasciature per Ja µ-uerr a che deprechiamo, da che dovremmo cln re il nostro tempo e denaro (e i lavo rato ri e le lavornfrici ne hnnno tanto noco.. r h'è q1i:1si inut ile par larn e) non P?: tremmo invrce crcnre altri or ga n ismi con pn1 serie ga ranz ie e <·on minor comp rom esso? Perchè i Com.uni socia listi ('he pure av ran– no ta nti comp ili in tem po d·i gue rra o di ca– lamità, non possono i!-ititllire dE"ll e scuo le per iufrnni r>re? Ci r;on tanti medici a dispos i:do- nc!.... Il sindaco di Coo;s;ito rhc ha dato il de– s:tro ;dia discuss ione a\TPbbe fatto bene a ve• dere ~e qualrhe rosa e:j noteva fa re di pra– tico .... !n UO.f} seduta del Grupp~ Fe111mi11il~. ~i M1la110 la compagna Agost 1ni pr~posc . I 1s~1- tuzio11e ·<Ii un corpo auto nomo d1 sanitarie, Ma sirrome di ,1on11e ~ocialiste che r1ossono costituir quer-.to corpo ve ne son poche, cre– do rlic la proponente sia rimas ta sola. Le al– tre donne operaie, maef-itre- impiega.l r e pr~, fe~sioniste, hanno dato il loro nome, prrchè il Comune socialista disponga dell'opera loro comunque sia , in caso di bisogno. PPr conto nostro dunque il quesito l>- r i.,ol– to. A<l ogn i modo la dj~cussione è aperta. ALMA. Al di là del confine. rrogl iamo dal Giornale francese la u Fe– mine Socialiste » : « Tutte le donn e socialiste di Francia sen– tiranno la necessità di rispon dere con degli atti alla fiduc ia nella pu rit à dell' ideale so– cialista nelle anim e femminil i che emana clall'appello della nostra valorosa compagna. Esse si fanno un onore di far proprio que· sto app ello e di lottare nel senso che ci si iodi ca -con lo stesso coraggio di cui Clara Zetkin ci dà l'esempio. Sì, basta di morte e di ru ina. La pace ... El basta anche di debolezze. Resist iamo allo cha:uvinis mo, ai politicanti avidi di po– tere e di gloria e ai demago ghi incoscienti. Lu.ise Saumoneau ,,. Anche in Fr anc ia dell'app ello di Clara Zet– kin fu sequest rata la stessa parte rifer ente– si alla pace sequestrata in Germ ania. ALLE DONNE OPERAIE Preghiamo le compagne di in– viarci notizie riguardanti le con– dizioni di lavoro, le violazioni di leg:,ii e specialmente notizie intorno ai lavori di fornitura militare .

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