La Difesa delle Lavoratrici - anno IV - n. 2 - 17 gennaio 19

LA DU'i•:c,A DELLE LAVUHATl<lCJ A CLARA ZETKlN. I 1L MIO ESAME DI COSCIENZA. Una letterasin torna tica. 11 YosLro manifesto, illu;-.trc compa~na. l'attesi impazi ente dopo l'uLlimatum delL-\u– sll' ia alla Serbia; e alla mobilit<1Zione delle Germania l'avrei letto con umile cuor e. Ora non mi commuoYe, e invano cerco dì tro– Yarlo coraggioso. Esso è vox clarnanli) in deserto, da che Yicne quando reroicv B..:1- gi o è distrutto, la g-enerosa Francia è 1·ifi– nita; quando Russia e .lng·hilterra hanno iwepa rato soldati per anni ed anni dl .gu,_•r– ra. .-\ luglio. in agosto. la ,·osLTa parola :;a– rebbe ;;tata rampogna ai compagni <l'..-\u· stria e di Germru1ia·; sarebbe stata monito a tutti gli altri. e sarebbe corsa dalla Swea a!l' lnn. dalla :,.;ern al Tamig i. al Danubio. al TeYer e. pe,rchè ogni donna se ne sareb– be fatta banditrice. Oggi, Clara Zetkin. la ,·ostra paro la al Belgio .suona scherno: esso non ha più uomini da mandare al can1po; alla Pran· eia appare in5id ia, poichè ebbe il fiore de' suoi figli annientati dai 4.20, senZJ:1 che d'ollre Ram una voce fraterna gridasse con– tro la nefanda impresa; aff1talia gi nnge superflua. pe.rchè da Cilnque 1nes i mani• festa ogni giorno la sua an 1 ersione alla gu err a. a lult.e le guene. anche a quella scatenata dal Yostro paese. Ed io. per donatemi . io ho dubitato ch e il ,·ostro manif.esto facesse parte di quella propaganda che, in molteplioi forme. la Germania ha intrapreso per aYer ,faYore– rnli i popoli neutrali all a sua azione bel– lica .e ho doYulo ramm.entare la Yostra Yenera.nda figu ra. il Yostro dso onest.o, la ,·ostra ltmga. int.ensa ope ra di fede pe r non cede re al dubbio cattirn . Che volele' Que– sto manifesto che la German ia ignor a e fuori corre il mondo a lutto profitto della Germania stessa: questo manifesto con tro lui/e le potenze bellige rant i. inYoce che contro gli Stat.i assrulitori; quest.o manifestt.1 è gi un lo quan do la di,ffidenza già aYeva ge· lata la fiduc ia nei caipi del ,proletari ato ger• manico. I 4()(\ mila soci ali sti tedesc'hi dis ci– plin ati e saldi all a conquista di altra terra ,r::\[ehr Land ),, il mio pensiero li accostaYa ai g:io,·ani f.rances i i quali. pe.r tener fed e iaJ. l'Int ernazionale. si lascia rono fucilare, anz 1- chè -dlifendere. dico diJend ere, il proprio paese. Cne doYeYate fare voi ? Se non vi era possibile imf)Eidfre. biasimar e la vost ra gue rra dov eYate tac ere. Yl~ho, megl io jl silenzio che parlare in quest'o ra e solam en · le alle ,nn tedesche. Yoi siete la Se rrretaria dell'Internaziona· le Femrr ùnile. E 0 rn ro , e appunto per que– sto. o Sor ella nel dolore , ,-i era facile com– prendere che all' Internazional e occon ·eya– no ope re. ~acrific i. non <parole. \fa il Part,to Socialista Ted esco. forse pe r correre sicuro contro l'Inghilterra. YUO· le ohe rlnterna zionale tr10nfi nel Belgio . iil Fra ncia. in Russia: Yuole che l'Italia, qvP,ttL p01·Pra tPrrrt di povrra gente. stia a guardare ed applaudire. affin ché ìl Pa n– g"ermani:-mo ~la \·ittorioso da per tutto. Ebbf,ne Clara Zetkin. come voi non vor· rbte e~ere italiana. io non Yorrei essere t.(:-de.:Y.:a. e se i vostri soldati doves.sero cal· ·a ... e il c..uolo d'Italia. aneh·io. pur cosi vi– !e ct·a,·l'.:r'-- in onorr~ og-ni Yiolenza, anch'io aiutE-TBia difendere la- mia patria. Eppure .~cno ntf:Tnazionalista. hnto è vero c-he ntmmbno adhx) rd,engo legittima la no– ::,tra zuerra libi,,..a. nono;::.tante che a spie· zarla ~ abbia più d'una ragione, anzi tutte 1t ragioni rhe i cr.,mpagni t~desohi dan no p~r legittimare la :rue1TA. contro la H.u;5si~. Che vi drJma....,dù io'! La r0ndanna %-pli– (·Jta rfalla WJ:,lra ~en·a é l'<~::;ortazione al \'O.-,tro 2''f.>V':'rno di avi:=re il cora,sgio d, chic: d!'.'tf: la 1 .t:iJ::{.:: NJmB ébbé quella di fare pri– mo la -:.ruerra rJtJandù n,:s:,UTiù dei vostri t:vmr1a:rrd s-i :1alt~·ra n!:!11a tfrra altrui, rin·– rente m'inchin~ro al vostro ,uanifeslù O?gi -~e 11na r;aro1a ha da fo.r breccia n<:l mio <"Uùrf• dev~ venir€: dalle donne belghf'. r;hf:: ne.:,:,una t1-0t-~r.1 ha di.fe. -.,o.E-;:if:'..<.:,on– dannan<lù 1a z-ur~rra. sono n<!lla verita. f{F..GI~.\ TERRCZZI. Lv rr:d1J::,i.1)1t'~ lo,ur; al!rt NJrt1fU1(Jf/f/ Tf-r 1u::,:,1, lr;, TP' p1jn.s11IJ1l11rJ dP/ uo ,rri[lrJ ,.,, u.nfj .~/U{J(J r,he pu ,wm,o cap,rr: rrw r;hr, 1ir1n N1rri pur,f}r, ,r, t11llr1rtfla 1·r·r,to dr~1fotti /•.; hr.-rir.- riu1rdar,, r.h1• Il r11flmf1:.'>lfJ r/1 (ùur, ZP!l.:u, 1-ra tatu r 1i[lfj pPr /'r)rfJllO/_J ddlr: dortn.P ()Cto.licte lPdf-•,f'hf> ' G[1,1r,hhr,,t "· P, thr· /11 f'fJ1ll'!J/rr;trJ .. \fJ/1 r: 71rup1ifJ totr.1 uri ,1ta!t-. on::., P JfJto 1/(I/J /;1JJJnunir1,11 Nnfl ,/ pu/JIJ/,rar,, pr:r [,- d()nnr: 1lt:{Jlt o.ltn {)1J.1,~1 la vocr, di 1w.11durma UJ7ff(JfJtO )fJ m11P.)tru di .fjr•wlL rfì.(j ittterna:forwt,, p,.,rr1J.fo chi• [11, Zelf an non f1fJ>o 'HO 1,– spondPrr, allrL cofftprlgo11. Terruzzi.' CONDIZIONI D'ABBONAMENTO lm . . L 1.50 [ I so rnpie L I.SO S2P.m!r2. l. 0.80· itero i doppio IOO)) L 3.-- i Lo ri1acciu ogni dL conu· .,i /art•bbr· la J,r1 ·qhl<'ra m.atlulina Sono io neutralista un 71ochino anclu• JJCr amore delta nzia pel– le, per co,wre dPl 1nio stipendio? C'è nel mio a11egoicuncnto conform,c a quet/o del partilo anche un po' d'egoi snw, di viltà? R co)·ì difficile distin.guere i ragionamn iti buoni. dalle sofisticherie che sorgono nel no~tro ccr,vrllo a giustificare il nostro co- 1,wdaccio! .. li FiJr.,ter di/alti, paragona q1..ws(organ o a un ricevitore telegrafico. I tel egtanirni che non fanno piacere si .,tracci ano, non vanno ll<'lf1, man i. Jn,omm a Le sens azioni che non ton:ano com,ode, per via d'associa::,ione si adulterano un poco, si adal/ano, si ?nisti/i· C{l110 magari! . lh , Ah! .. Ed io che so c01,ie /7.1,n::,iona il 'mio cerv el– lo come tanl'al!ri ccrv,elli umani, tenia sem • pre d'ingannare la cosciema, d'ingann are m.e stessa. Ebben e : penso a tanti deboli che chie dono aiu to, penso a Lcmtc giov an i vit e che for se 'maledicono nwrendo, chi potendo. non ai11- tr1 l'aggredito contro l'aggre ssore, pens o a !ante niadri che ~nvocano la pace e la sv e– rcmo dal no stro interv ent o in {Juerra da/– L'intervento di altr i paesi che soÌf ochino l'i– r:t gu erresca dei due malede tti i?npe ri pro– voca tori . A.hi11è, io non posso dare la vita in olo– causto. no n ho che la piccola mone ta pe; l1• pov ere ?nadri del Belgio/ 'J'ropJJO 71oco JJer dijcnd errni dalla tacci r di viltcì? che buio nPll'anima/ t-lh! ecco 'Una Luce U So cialisrno/ Esso m 1 dicr che noi siamo neutrali non per indiffe – ren-:.a, per cini s1no, ver inte resse nostro/ Mi dice chi' tu/li aggr editi e aggre ssori sono vi t• timr> di govrrni e di sistf 1ni sociali che crea.– no la gu err a, nii dice che per risparmiar vite non si geLtano su lla bi.lancia altre vi– te. rni dice che l'incvilabi/r di oggi, sarà la le:.ione tr em enda che redim.rrlÌ i popoli del d01nani!,. ~ E ciò rni riconforta. Ma , guai. guai, a. cht per sostenere la 1 nrutullità, 1ni fa del cini – smo . dr>/ ributtanlr niat criali sm o inJ.eso non a spdegaire ,na a giust ifica;r e la barba rir di clv' scrrtenò la guerra! Se l'essere neut rali si– gnifica sol tanto far un. piacerr al '120 deUà diploma':.ia tedesca, il Signor Yon BiUOW, ah , no perdio. mi ci ribellerei !.. Ebbe ne mi pare eh,, si dovrebbe ormna i · di7e soltan to ; siam o sociali sti! In quesl.Jt pa– rola c'è tutto. La f ermr :.:.a d'oggi r la spe– um:.o del dom(!'Tl.i. Q1u•sla lettera dir,'llO alla compr1ana Mal– nati, 11011 i: di una rfonna socialista. Jl a essa dirnoslra e{Qqllenle111ent1• cornc frt voct' socia– list a sia il più /or/(' richiariio per t hi vero– mente ha 1.t.n'aspirr,:.io111• di {Jius ti:.ia . Siamo diffidenti dclll' don111' della borohesia, perchl' esse si lrurmw fl'OJ!}JO spesso in contrad di:.io– ne con si· slr'.'lst:, ,,w di111110 posto a qw:.,·ta let– tera c011u climoslra:.i01u• che alla fine ,all a coe– ren:;a dei pri11cipi sùtirtlisli deb /10110 spesso inchinai' $/ ancfu, ,·nlrJl'o f'l1e, per raaio11i com– Jll'f'Se, srmo f11rJri rlr/l'or/iila nostrn.. :'\'ota di n. Cara .,ignora .ll atnati, Il suo a rticolo sulla u l); fc.-;a delle Lavora– tric i)) per la nascita de lia P!'incip -e..ssina , smuove nel fondo del mio animo l'impeto veroo un'umanil;\ 1liù giusta che ho sentito. nelll:u comp leta pienczza 1 a.Ila na.sciLa :diogni mio figlio, pensando all'immenso numero d i maternità infc lic,i, e che mi chiud e alla gola , semp ,re, Ira le cu tte del Brefo tro fio. L·n'onda cli sgomento e d'affetto si espa n– de a11la Yist.a e 1.ù ])ensie ro dell'in fanzia che entira nella vita pe r sommergers i qua si SU· bit o fra le no:-stre mise ti e ~coperte o do rate. Questa è la gnc rra che pe rdiamo ogni gio,rno e nessuno se ,ne accora. La volont u e la ment e maschile è lesa a pr eparar e la gne;rra 1 ~ra i popoli ·e le donn e per essa -– ne lla loro funzion e di donn e - s'accascria– no e quasi scornipaiono o, sott ra endo si alla loro funzione , cliven tauo larve di uomini e la c-0rrent e le travo lge. Che diffe renza so– stan zial e vede !oj tra le Lricoteuses id:i era· vatte aì soldati , le samaritan e dell'ultima ora, le demornrati c.hc aspiranti alla gu er– ra ) le suffragiste che fino a ieri volevan o il voto per raddrizzare e int.egrar e \'a uion e degili uom1ni e, subito , diventano del lor o pa rere nell'unica questione chr sepa.ri fino in .fondo le tendenz e m a:schili e fem .mini– li? For se lo sgo m ento ci ha paralizzat e, ma dallo ,scopipio del1a guerra fino ad oggi tolti atti ~ndivi duali nei paesi com balt enti - nessun a esp ressione di feinminiliti l .ge· nuina , non provocata da eccitamenti super– ficiali di par tit-0, si è fatta senti re. Nel mi o piccolQ ,ambie nte l'unica mi è ven u ta da un'um ,ile donna ted esca la quale mi scriv e : ,e Quando f'i 1.tnirc11iu tull e, .~rne/l cremo di coltivare que sto muore di patria che è odio verso altr i popoli e insegne rerno alr uonw a conosce re il valor e dell'uomo >i. Tra smetto a lei questa aspi.lr '-azionc ohe è la mi a - ed ella lo sa - e le chiedo se non sia l'ora orm •ai per incorruincì a re a rac– coglier ,e ader enrtii into rno a ques ta band 'ie– .i:.a,c.e·uca.ndol i dovunqu e, senza pr eoccupa- - zioni di raz2ia, di part iti , di casta . Ella, nel LOTTEE DIFESADEL LAVORO Stirerie e stiratrici. UI1a inc hiesta com piuta in Rom a sugli ambienti di ìavoro e sulle malattie più fre– quenti ne lle oppr aie stiiratrici c,i ifa sape.re che in Rom a vi :sono 163 sti reri e autoriz – za te e un nume ro indefinito di st itferi c clandestine ese,rcitat e senza pagame nto di tasse. Si è rilev ato che gli 1J1111bienti sono gene– ralmente pessimi. Basti il dire che il 60 % dei locali delle sti rerie auLor izzat e sono y,nzr, (ln,.stre e il 22 % senza lat1in e. Si p.uò immagiinare come sa rann o quelli delle stirerie clan de .slìrn· !. .. Gli orari prescritti dalla legge sono espo– ;;li nel locale per irrisione, perchè la ma g– -zior parlf~ delle stire ri e autoriz zat e, in al - 1·un1 giorni della settimana, le opera ie la- orano fin<J a nott0 inoltrata. Per le operaie 'POi de:lle stirer ie clan dP· -line tutte le leggi protettive del tarnro non ,~istono affatt<J. ()rari, salari, limite ct·eta, isLruziom· oh l;liealoria, Gas.sa di rnalernita, tutto è ta- 1·iaJ;, ad :tl'bitrio dt\lla padrona . S.i è r·rm-;tat,a,to c·he le stiratrici sono tut· tt· anemir~he: il 100 p,.r cento. 1121 % so– no pure affétle da re:umatismo e il IJ() '',, y,rcS<'.nt.rnrJ <kvia.zioni d<'lla. tolonna. verte– bra.le , <wrn ,mno pan•(·(:-hi<'d1 esso vengono ricrJverat<' nrgli ospedali per ma1aLLiP fi i hronr·hi f.'. d, pol!non1. iJal Ilolldtino d<·ll'Cfficio det Lavoro, ria cui rir,ùrto qur:sli dati, non J>otc·i saperi• cr1fflf! sono rirnur11 rate queste vittim<' del· l'artù rfollo stiro. Il sih:nzio .,u qucst1J d11to i111portanlissi– mo mi fa 1,ens:1rc <·he si tratti di pagh é as– sai rnbchine iff;uffici~nti a1 bis<Jgni della vit,1. i'J<l <Jra mi ::iia 1,~c1ki una <lornanda: E l'lspe:tloralo del lavoro non esìslP in ltCJma? E- se ,:si~te, come <-redo, perchè non impone ,l rhpetLo alta legge .,ut lavoro ddte d0nn,, ,. <lr·i fanciulli? Sì puo 'f)ermd,- lere ch e si att enti al la Yiha di tan te giovan i crea tur e senza freme re di $!:legno? L'int eg rità fisica delle donne lavor at rici hii puJ'e un valore soc ial e· grandis simo e non è sentim entali smo chiedere ch e si p1·ov- n=,cla. C. C. Le setaio l e. J\!Ldgrado il regalo d i un rnilioncino of– ferlo annualmcnlc dallo Stato agli indu · striali , su lle povere filatri ci ricade tu blo il dann o della presen te crisi economica. O lavo rare a ~alario ridotto, o mori re di fa me. La scelta no n è du bbia. E non s'accorgo– no qu esti spec uta Lori che , faloi,ando del 20 per cento i ::;alaJ'i dì poco più d' una lira al gio rn o .danncggian0 gli inlc.r essi stessi dell'industria. li 8egratario della t•ectcr'11e,io– ne Nazionale de lle .\rti tessili ten tò ìnva- 110 di far compre nde re a qne~Li ~ignoTi che C( se l'i ndn sLria , per bJne svo lger~i, ha bi– i,sogno di una lrnona e fida ta mae!:lLran za, u qu esla 1 a sua ,·olla !'t.·r bene produrre ha " bisogno di condiz.ioni !di \'ita più civili e " piu uma1H· n. O }JH:garsi) o mo,·ir<:. I~ fino a quando ne.dia JJLstra so(.;ìeta, cost ldta. civile, si lasceranno impuniti simili d1·litLi? J milioni a<:<:ordati d1dla :\'azione allo -'>Vi– luppo df'll'industria serica non dovrebbe1 \J purC' ser-virr ta rPndcre m('nO rovinose It• {:On.dizioni di lavoro cli tante povere don– ne: cosLreLL(• a la.vor1.1,re dieci e• dodki on· a.I gio tn ù in am/J1cnLi malsani senza po– lP» provvecfprr- ai bisogni element ari della vita? .. '\ nulla l{iova p11rlare a simi l genie di um11.nitil ,di giusLizia, di dov eri morali. Br,.n alt ro ci mole 1,.,. tagliare 1,. ung hie agi, ingordi Spf'rulatori. Sc,taiolc d'Italia , aprite gli OC',:h,una buo– ni!. volla e dìfr-ndetf· ron a!Lri mezzi it v0- stro diritto alla ,·ìl./l su o articolo ha faUo Yibl'are la corda della simpaLia ui'nama che è eslranea a qu e$tC influenze _:_ l'ho ~cntlta profon da mente e le ho sc ritt o. _\Ili creda se.mpr e ~ua af,f. E. C. G. Que sta lettera mi è perve nuta da una si– gnora in l elii gente (non delle salile i ntel/ f'l- 11.w.Li) e buona, che io ebb i già occa sione di conoso,re in tutto il su o valore, a Rorna. Ap – partiene alfa così della buona sociclà, ma fr, sua anim ,a è pervasa rlalCinternazionalis1no più umano e più giu sto; ed io credo che il par tilo al qual e appa.rteni am,o, dov rebb e es– sere con noi se /acessirno nostro il pensie– r:) dell'umile donna tedesca, C' ci me u essi– nw sulla via dell'educazione dei no stri /i· gli o cli r1utlli che ri aJfidano, secondo la 7no/onda sen tcn::,a che ha anim ,ato chi scri s– sr: qurl brano e rhi 1ne lo trasmise. LINDA \1ALNATI. mMmtmR~Mrnrn nn 1rnm~ ~mRnm A mjo gi udizio , il giornale - anche essendu di pic colo formato - dovre !)be trai tar e più am. pl~amente, sebben e in forma piana , la politica interna, specie nell'att uale momento, t:rascri. Yerndo il pensiero e i !lustran do l'a zione dei compagni aut ore\' oli . La donna non dov1·ebbe esser e ignal'a della grande lott,a poli tica, m ft deve ave.re anch'e;,,sa un to nc etto delle cose più importanti e ~apere quanto si occu pino e lavo1ino i di ri genti pe r l'ema ncipaz ione del proleta1iato, per lJTI s icul'O avanzamento so– ciale. Secondo il piccolo ambiente. in cui vivo do– \Tebbe /[I. Difesa tratt are un po' più <l'anticle– r icali smo, es,en do questo nei pi ccoli centri i I più accanito nemico del movim ento socia lista. I\'ei grandi cenhi l'opru·a del clericalis mo si disperde , m a nei paes i è essa che domina, che asso rb e completamente l'io femminile , che an – nienta ogni sforzo di. elevazione. Coloro che possono acquistare <lelk conce– zioni .scientific he riesco no ad elevarsi al di.so• pra dei pregiu-dizii social i e compfencle re la vacuità di certe dott rin e, ma ·l'operaia , la p.ro – letaria che tutto ignora e che più dell'uomo è sottom essa ~in da1l'infan zia, come può libe– J'arsi da certe ubbie? Occone quindi che la Dif.esa dia deHe no• zioni scientific he o.tte a spiegare i fenomeni naturali, e no zioni storiche atte a dimostro.r e l'o rigine cl.elle Teligioni e il lo ro tr asformar·si. Quando la donna sa rà tolta al clericalismo - che è l'oscuro passato - correrà fra le bra c– cia del socia lismo, che rap ·prese nt a J'a\'ve n.ire radios o di lu ce, di eguaglianza, di llhertà. rrespano. 7-1-915. MARIA Ft.:G A. E passata la guerra ... (Da una , corri spo nd enza dell' Ava!lti! ) A Sommeilles picco lo villaggio a poca di– sta nza da Beac -Je-Duc , dopo un viole nto bom bairda mento ,pochi edif ici erano 'f'ima– sli in piedi , fra le rui ne fumanti. Adesso , dopo Lre mcsi 1 il ten1po e 1'umi dita hanno distes o sull '.amm ass o u,na pati na grigia~ che '1ttenua l'orrore dello spe ttacolo. Jt viJl.ag– gio Tasso mi glia stranam en te ad uno d ej lantì paesi clella Sicilia e delta Ca!Lsbria , dc,·aslati dal terremoto. Qua u11 briciolì o di sassi, co me se una sq uadra d i demolit o– ri avesse lavorato alac reme n te di zapJ )9.1 e piccone ; là una par ei.e a metà dc-moli.La; fi– neslre divelte id.ai ca rdi ni, porte ~fon dat e .. g passata la p-uernL ~V[a questa ruin:a 1 delle cose non era suf– ficiente. Nan·a un testi mone ocula re. ed il su o ra cconto è confe rmat o da tro ppe alt re deposizioni per non cor r ispondere alla trisLe ,·crità: u Dopo la furia del bom\Jarùam0ntu e del· l'incen d io, Sommeillcs eb be a soff rir e la r rudeltù degli uom ini. l -prussiani irnrp.1Je– ro come un'or da cli pazzi fnriosi. Fu un mt1ssa.cro. Cn .paesa no, Alcide Adnot, si era ri fugialo nella ca ntina insie m e con la mo – glie, un a vicina e i --noi quattro barnbi nì C! due soldati feriti. Furono scoperti dai te– deschi, <"heandavano fruzando la ca.sa . sua d,1 rimn a fondo. Primo u caclc1·,, fu l'A dnoL. lrn.fitlo a co lpi di ha,ionf'Ua ne lle reni: le due donnp fur-ono Yioknlatc, ,poi urc .ise. llinutnc•.vano, impotenti, esLcnrfatt i, i du e feriti (•cl i quatLro bambini, il maggi or e dei quali giunC\·m·a appena a sette anni. l n un ar!·e~so cli sadi smo ~Hng-uinario; la soldat e– :-:t'a non risparmiò ne:-:.-~uno;si rilrasse sol– tanlo quando delle su,• vìLtme ebbe fatto n n ripu~nante mucc h io di membra». I circoli socialisti, le le g he di mestiere chie– d a no numeri di saggio del nostro giornale e s i adoperino alla sua d iff usi one .

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