La Difesa delle Lavoratrici - anno IV - n. 2 - 17 gennaio 19

VARIET A' SEGUITO Al CONSIGLI DI STAGIONt Una mamma adla quale sta a cuore la ,alute idei pro pri figlioli mi do ma nda sp ie– gazioni sull'uso dei co.npetti di lana, ai qua – li ho fuggevo lmente accennato in - Varie– lit - dell"ultima " Difesa». Un medico l'h a r.onsigliata di tener sempre vicino al!Ja pel– le un corpetto di lana perchè asso, be le sostanze di rifi uto. Ciò è \·ero, ma non bi– sogna dimenticare che altri medici e stu– dioai ins€gnano che la lana ha il grave di– fetto di esercitare permanentemente uno stimolo meccanico, elettrico o paramagne– lico sull'organo della pelle, irritan dolo, af– fievolendone il potere reattivo e paralizzan – dolo, così da porlo in cond izion e di no n e..c;.sere più acc~sibi le a stimo li meno inten– si, come sono quelli l])rodotti dall'aria e dall'acqua. Lo stesso p rof. Jager , il fautore delle sotto vesti di lana , che scri ve a quanto pare per la ge nte privil egiata e non per le madri proletari e, consiglia di aggi unger e al– l'acqua del bagno delle sostanze aromati– che . Ciò pro,·a che e.gli ritiene l'a cqua pura uno stimo lo insufficiente per unru pel– le irritata dall'us o della lana. Insomma l'i-n– conveni ent-e è tale da merit.are la nostra atten zione e da fa rci JJ)ensare. Che cosa pu ò sostituire la maglia, di lana nell a sua fun– zione di asso rbenie le sostanze tossiche che la nost ra pelle man da fuori? .Molti moo,ici .ri$])0ndono: Le magli e di co– tone o i tessut i porosi. Quest'estate in modo speciale è stata mes– :--a in com mer cio una grand e quantità di tess uti porosi. Facendo astra zione eh quel– la biancheria ra zional e così cara della qua – le ho già parlato nel numero precedente (e che non è un a <1ovità), noi disponiamo de, wsi detti crépons, che si adattano a tut te l;, borse. lo ho f6tlo ai miei tre bambin i delle belle camicine di crépon bian co che sono igieniche, estetic he e resistenti. Si la– vano tanto bene con acqua e sapone! La lo– r:> porosità permette alla saponata di entra– i e tra iilo e filo e di portare via magnifi– r·amente il sudiciume , risp armiando a chi lava tempo e fatica. Ci sono anch e i tessu – ti panama, più pesan bi dei cré,pons , indi ca– ti per mutande e sottane da inve rno. Se prop-rio pare necessario sonapporre al prim o indumenti di cotone, uno di lana, non 98.l"à mai~bastanza raccomandato di badare alla sua-porosità. Per questo ·la ma– glia larga sarà prefe ribile alla ,flanella. La pigri zia in questa stagione , molte volte fa smettere la buon a abitud ine di cambiar la camicia quando si va a dormir e. Duran te la notte la camici a che leviamo ha tempo di c,-dere all'aria le sostanze rnl atili di cu i si e imbevuta. Cn po' di buona volontit ci sarà compensata con tanta salute. .-\. Stss. LA DLF,'.SA DELLE LAVORATRI CI A voi donne proletarie. A voi, o donne che rispondete con lo schern o ai nos\ri tentativi di darvi la co– scienza dei vostTi diritti e la visione d!i un domani mig liore, aJ vo i dedic hiam o qu e– ste righe. La vostra ero ina non giova a disani 1mar – ci. porchè sappia.mo di quali prcgi udiz ii voi siaite sch iave, e nonostante riò no i ve– diamo so ltanto i vostri dolori e i vostri sa– crifizii quobidiani. Vi vediiamo entrare la .mattina nella fabbrica., vi segu iamo cum 1 e su lle macchine, e senLiamo i vostri lam en – ti quando uscibe la sera. stanch e e avvi lite per il cattivo Lrattamcnto. No, o compagne non denideteci. Anch e voi avete un cuor e per amall"e i sofferenti , anche voi avet..e al parri nostro un co:r:vel1lo per medita i.re ed in fine anche voi avete sangue nelle vene per senhire gli imp eti di ribellion e contr o le ingi ustizie sociali. Compagne, è neccssairio che vi svegli-ate, che apriate gli occhi alla fervida luce, e comp rend iate unru ,buona volta éhe noi non veniamo a distrib uirvi giorna li se non col iproposito da e'levarvi <Llla,concez,ione dei CORRISPONDENZE A Milano . Le r::ompagne isr::ritte al Partito Sor::ialista sono vivamente pregate di interven ire alla riunione r::he avrà luogo domeni<::a giorno 17 corrente alle ore 14 alla Camera del Lavoro per r::umunicazioni d'urgenza e la nom ina del Comitato del Gruppo Femminile . Da Torino. La. mani fest.azione contro la gue1Ta avvenu– ta a Torino p1·omossa dalle donne socialiste è riu...'""C.it.a imponentissima. Va data lode a quel– le valoo-ose comp.agne che fecero ogni sforzo perchè J,a manifestazione riuscisse. Jl vasto salone era rigurgit-a.nte e fu neces- 5ario che alltri compagni parlassero contempo– raneamente dal balcone aHa folla stragrande che si trovava in corso Siccar:di e che non ave– va potuto trn..-are posto nel sa lone. La compag na Angelica BaJab~o ff che p.a.rlò dopo un breve discorso del compagno Barb e- ~~ c~~~~n3i~:n~l~~:nie1~u 1~~:~oc7~\!l~ e se ppe esp rimere limpidamente il pensiero della massa che dimostrò di consentire con le sue affermazio ni app rovandole con entusiasmo e con calore. Dal balcone i compa gni ~rasante, Perone. :\ionfisani, Ba.rbe1·is, Page lla e Scoran~lli ed alt1i arringavano la folla raccolta nella stra– da, alla quale parlò pure la compagna Bala– banoff dopo il discorso nel salo ne. vostri d'lfitLi. \"i ripet iamo: organizzatevi non tradite le compasn e lavoratrici. Se un giorno sarete compatte, sapi-etc reagir e con– tro l vostri s fruttatori e la vitloria Sarù vo– st,ra. Ma• tutto ciò non basta. Non soltanto del movimenlto economico dobbiamo interes– sarci, ma m,che e spec iam ente in que sto mome nto , del movimen to ,politico . Compagne! l'Europa divampa , i figli, i frat elli d'altre terre muoiono a •migliaia e m ig liaia, il sangu e scorre a ton -enti per o– pe ra di poc hi pazz i crimina~ i. · Tanf..e giovani vite si ipuLrefanno sui cam– rpi d·i battaglia , tubto perchè il portafoglio dei siderurgic i e dei forti capitahst.i si gon– fi . A loro poco importa se la gue rra è porta– trice di fame e di ~-paivenlo! Il nostro g·overno non trova soldi per le– nire la disoccupauione ma per la guerra si. E voi madri, sorelle, spose, come rpotetc rimanere indifferenti da.vanti a ciò che alViViene? Venite con noi ad !Ìngrossa– re le nostre .fil<,. Quando tutti i lavorat ori sa ranno unit i e concordi gli uomini cesse– ranno d i ucci dersi come bel ve. GTupp o Fe,nrn. Soci alis ta Pegliese. PROPAGANDA Termin ati i d ue comizi si formò un corte o che riusci, malgr ado l'enorme app arato d i for– za e .la violen za deg li agent i, a po1iare in pa – recchie vie popolatissime la nostra. protesta cont.:ro la guerra . I dimostranti arr estat i sono stat i poi rila– sciat i. Noteremo che fra essi eran o anc he al• cune dorine. Una valanga imponente di adesfoni di tut-– ta Italia e l'entusiasmo ch e ha vibr ato in circa ventimila pre sen ti, att raverso l'al ata. parola di Angelica Balabanoff, va da come saluto affet– tuoso e solidale , a tutte '1e madri, ed esprima un monito severo ag li odiosi Yampiri dell a guerra! 11 G1uppo Femminile Augusto I3ehel riuni– tosi in assemblea disc ut endo l'articolo del– l'Avanti! di .\1argh eri ta Sarfatti su Ha dif esa .della p.atria., ne disapprova il contenuto. Noi donne lavor at rici per cui la patri a fu sempre matrign a. non possiamo sottosc ri vere quanto essa dice e noi man di amo un 1iveren te saLuto a tutW le proletarie che di questa guer – ra soffron o I.e conseguenze terribili . Noi attend iamo compatte e se.rene non la guerra di drifesa, ma la guerra per la riven • djcazion.e -dei nostri comuni ideali. Mandiamo anche un saluto ai giovani socia,. listi che furono vittime della magistratura to– ,rinese. G.ri -diamo ora ,e sempre: abbasso la guerra, evvha l' Int ernazionale t M. PA1s1ò Scgr~lar·ia. La Redazione della Dif esa. se può ritenere disculibile l'arti colo di :\Iargherita Sarfatti non può sottoscrivere nepp w·-e alle affermazio– ni delle compag ne del cir colo t( Augus to Be– bel n, le quali per sostene re la loro tes i do– vrebbero anzHutto ca mbi are il nome al lor o circolo. Già la IJif~sa in un articolo di l\Ia.ria Bor- naghi -citò l'op in ione di Bebel e nell e Foci d·i questo numero -se ne discute ancora. Ci sembrano per ò accademiche oggi qu~t.e discussioni perchè il peric olo della aggressio – ne non è reale . Piutto sto di dividerci su qu e– ste teo rie astratte meglio è quello di unirci compatte s u quelle che sono le ragioni soc ia– listiche della nostra neutralità. Da T ort ona. ·II Consiglio direttivo della Lega mist.a. fem– minile, d'accordo col segretario defla Camera del Lavoro (Luigi !\'otaris) ha,nno iniziato un corso <li con ferenze di propaganda per le don – ne nel locale della lega stessa. A ta le scopo vennero invitati div ersi compagn i i quali han – no aderito. Par lò già il compagno Eugenio Borgarelli su l tema II l'organjzzazione e la donna,,. La sua parola chiara e convincente è stata udita con gran de entusiasmo. Mercoledì 6 gennaio dopo la seduta mensi le– ha par lato il compagno Not.ar is tratta ndo il tema della mutualità, e parlan do del perchè la lotta che il P arti to Socia lista ingaggerà nel cam po politico ed economico; seduta sta nt e sì è pensato di istituire in seno alla Lega un a cassa per la. Mutualità. Con l'interessamento che si prendono i cl..i– versi compagni e con l'ass iduità ciel Consi – glio della Lega, la class e opera la femm inil e acq uisterà ben pres to maggio r svilup po e vitn rigog liosa. EUGENIA. Da Bo r gos esia . In 1111 discorso solo, tenuto dalla compa gn.i Ter esin a Meroni agli scioperanti l di Cred:a– cuore, la poliz ia vi tr ovò tali e tanti 1re atf da tra.scin.arla dava nti al Trib una le di Biel – la. E se fu condannata ad un solo mese di detenz ione colla condiz io nale , t,uesto lo deve •ad un Pubblico Ministero meno r.eazionario de i soliti, aJle testimoruianze di du e compagni e a lla bri'llaJlte arrin_g-.a dell'av v. Sarfatti. Per la Giusti:ia di -cla....c..se. a Borgosesi ,a, han – no ragio ne i negrieri deH'jndu st ria, e torlo marcio ch i, per lai di gnità e la d ifesa dei pro– pri diritti , si ribella allo sfruttamento e alla ,prepotenza. Ma -i lavoratoti di Borgosesia non sj la– scera nn o intimidir e e faranno bene . Dall 'Americ a . Barre , Vt. 13-12--14-. Car e Comp agn e d'It alia, Con vaglia internazionale numero 5n84 -, in data 11 di-cembr e, vi abbiamo spedito scudi 10. (pari a fr. 51,50) quale modesto contributo al– la vit a della forte e bella Difesa delle La vora– tri ci. Essa è attesa e letta con piacere da noi tut– te. Le die ci copie non ci bastano: d'ora innan– zi vi preghiamo <li spedi rcene venticinque. De· -side.riamo che la Dif esa n poco a. poco entri in gra n numero nelle famiglie ita liane e vi port i un soffio gag liardo di · idea lit à sociali stiche. Ed il vostro giornale è ben degno e atto di tale missione. Avanti, compagne. I vost ri in– seg namenti, le vostre battaglie, le vost re ,·it– to rie sui nemici della classe pro letaria e dell a donna non mancheranno di far brec cia anche nel cuore dell 'elemento femminile ,più retro – grado e meno pro.penso a segll ir ci per la via della verità, dell'emanc ipazione , della luce. dell'avvenire : il socia lismo. Ora e sempre con voi. Il nostro ferv ido sa– luto a. tutte le compagne socialiste d'Itali-a. Per l.a Se:ion e Socialis ta F emm inile ARI STE..\ FF.RRE'M'l•B."-.RATTO, Segr. RIGAMONTl GIUSEPPE, !f'!,_ ..,_ Ti!). Edll rloe della Società • AVANTI l • VOCI DALLE OFFICINE E DAI CAMPI Carissim a Rita M., Dobbiamo anco ra ritornare sul problema deUa donna nei rapporti della vfta sessu ale , sul problema dell'amoTe, che fu già trattato jn questa rubrica? E r.,erchè no , se e quello ehe più jnteressa le com pagn e? E perche no, ,e non sono riusc ita a convincere? Fu la compagna wrinese che lo pose ed io <.,;.f-rcai di spiegari:: il concetto &ocialistico che come tutii i problem i morali delfa. vita si ri– .J.lacciano al que sito economico, cosi •anche il problem a che riguai·da la donna di fro nte all'uomo , sia ad e-::;sa legata da vincoli legali o non lega.ii, sia c.-ssa in .;orJrjjsfatt,L n el suo bisogno d'amore e di vita, si risoheranno man manocon la risoluzione del problema econo– mico. Il m,;ggior guadagno della donna, il migliore sviluppo delle istitu zioni di a.">sbten– za social~ I&. fa ranno piU appre zzata e pill li • bu a. ~fa tu, compagna, ,,l.eni nuovame nt e ;LCJ ob• bietta.I·e: ~ citi casi rii drftU,P Prrmr,r ,àr:q rr,enl ,. hfJnP chi! sono pur schia t:P dei prey iu dizi di amb iente in cui sono costr ette a vivnP r, del– l'egoisrno ma schile chP non manca an chP nei noxtn c@npayni . Ma ca ra mia.! Perc hé i" r.JJ )i.nion~ pubblica si muti, ~ rJ;h~ la moralr: si trasfonni, non ba– ,;;-f.a il caso i!-olato, ma bisogna che J;L tr;1,..-.for. ma zione nello sta to e<:ùnom ico della donna :ivvenga ..;u la rg a bas~. Si .;: .... per e.%mpio dH· vi ~ fa signorina br1rgJ1,~ f.J.flChé co11 dr.1tl:, rhe è tantr., ,-tripida. d:.... far.,;i spùsare péi ~;old1 o da mc,rir 1..iV.:Jli'.i smorzando tutLj i dç,--:id,~ri fJel cuore e d"I senso f)';r r;f::guire i J1rf:giudiz, della vita lJ<1rghese; e tj sa !ìn~M d1e \ i f~ b donna •:h~ iHL r-af, Jt".>cr...nq11i,-,tarsiun ~ pr,s1. zione f,,1r,i;_1J(- t;,,,ddis1 :i.cr- ntJ.. Tfli'.J. chi". nrJn h:.t j] cc,ra~gio di fart! un pa.. O.S<J :LI rJi la dell:.Lmr, raie borgh ese. Qu:.1nte m:J';,;trf'., prof~•>ùrf:., don– ne che hanno una buon:t. p,•ofessir.rnr:, th.P pur~ non riH,lYono il problema. ,Jr-lla vit:.. r: vivonrJ re rrando tJi ingannar,. <;.: :,;t(:S.c;e P gli altri r,ur di rir ... n urt:JTe ron l:i._1111 ,ra.le '. Orrr:-nt.e! ~1:1. questi 5vn,., cDntrast1 rJPJ mr,m~nt1 d1 transi– zione. Le don ne r,iù int.elli,rtenli ù soltanto r,iu co– ra.wriose c;anno affermare con la pr(l.pria in– di~nd en za economica, and1P quella mora.J:e. E sono le pioniere. Si sa : esse suscitano l'in dignazione dei bi– gotti, Ja curiosità dei medio~i, la. meraviglia dei timidi. 1'ammira1..ione dei pochi, molto po– chi che capiscono ... Ma che ìmporta? Chi vuole anda1·e a.vanti non deve temere le critiche. Quando forti di un guadagno adeguato ai bisogni dl una vita civi le che non ci tenga costantemente in ansie, noj importia mo a.I pub– blico il nostro volere, con coscie nza fran ca e sere na, col senso vigile della nost ra re– spon sa.biUtà, credilo, ci c;i impone al rispetto altrui e si vince. raie, ponendoci i que siti che sgorgano dalla I loro vita pratica. Questa .rubrica. è per loro: vogliamo le loro parole semplic i, i loro giudizii, i loro consig li. ~g,~·~~oc~i ~~~aiac~l~;l~; ~n;c~r~~ii~, sacri- Noi comp rendiamo gli sfoghi del prol eta rio, del di soccupato che 110n trova lavoro, dellc:1 madre che non ha pane pei figli contro la Jo. ro terra mat r igna ! E, compren dian 10 anche l'ira di colui che Io so pure che le donne che .a.giscono così sono quel1e meno preferite dagli uomini. Peg– gio per loro! Vuol dir e che essi non sono giu nti alla loro a ltezza. Quanti comp cigni nostri che preferirono s,,or;:are le fanciulle ingenue tipo. . casalingo , e che poi son venuti a piagnucola re da noi sociali!>te! !'.'e ho fatte tante di risate a tale proposito. Oh se potess i cont arle tutt e! ~ a sai? :\1aturano an che le nespole, ,nature ro.n• no a.nche coloro rhe si vant ano socialisti (:! sono un po' acer bi anco ra .. L1,;cu. Cara fatcia , ;\vendo nel numero preccd,en te della Dif esa letto e cornmr,11talo fra tutte le co1n1Jaanc del nostro (Jruppo, la lellera di Bianca Corbella e la tua rispo sta, e più anche il grande art icolo sull 'Avan ti! della Sarf atl i e in replica que lLo del compa(Jno Zibordi, li rspo11inmo il nostr o di.<;srnso. !1enchè in tal i disrussioni 11011 possiamo es– _çf>Tp comp elenti, pensicnno 71erò con la Cor. IJella _ e col conipayno Pi etro che la nostra pa– tr ia e il 111ondo in liero, e come madri e s]Jose sPntiamo tutto lo stra:io e il dolore di qucsfrt immane tra(J1•dia,; dol ore chr fa senti re più for – tP lrz fedr urlta {lamma (li'll 'i dra. lnt erna:iona– lt·. Mo possia mo 11oi sentire il dovere di dia resa. an che in caso d'i n vasionr cli qualsiasi na – :ionP ? La verità. è che nei paesi dove piU il lavoro d<;lla. donna e consid era to e pn.gato, là i rap– porii sono più lib eri, più fr anchi ; il fenomen o della donna che languisce per manca n1,a dJa– morc, rhe non può soddi sfa re l'i $ti11to della maternità pur volendo, è più ra.ro che non da nr,i. Là, a forme di vita domestica. più indu.:;lri:-tlmente PW1lute, corrispondono lrg gi mf'n<J restrittive delle no~tre . HrJmr,ne la c<:rdiia di queste Jr,ggi (indisse· J,1bilitù. del m,1.trirtwnio, proibi zione della. r i– <·erca <lr!ll..1patcrniU. 1, ecc., ecc.), dev'css er~ sfortrJ drlla nostra vùlontà. Diffonder~ una Prlvr:azirme nuova. <:onfo.centesi ai nost ri prin– ,·1pi, t>; dovf'r no~tro. Gridare contr<, le incoo- ?'/cm li sl'1nVra,. Lucia , r he difrndenàoci si rlif rn dereùbe u1npre la patria di lor signor i ? .\'oi non " libiamo nirntP di rnm-unr con es– .w; noi applrw,dfremn sl o una auerra una so– la - la nos·tra - che sin. l'apportolrirr di pa• I Ci' (' di V(JUfl.(Jlifln:a . r •nzr- f' lf' trans.;1zioni deve ec;.ser~ lr1 nostra vrnd~tt;1 <"ontrr... chi coopnn, a ribrdare il pro– gre'1",,(J . .\.la tutta. que$L'opera rirnarn•bhe stR..-– rile se n<.>n ro~cw il coro nam ento della tra – sfùrm11zir,nc C('.r,nomit".a, <Jj <p1esto fPnomrno 1 t::'hr•forma. la ba~e di tutto. s,. non ti dis.pia.ce quPsto i! un conr'.Ptto u,Qr:risto e ~no Jir~ta di ri~.1.ffnm.:1rio qu i. .eU>f;nf'mi ;u:.corga r·he questa ruhrie.1. dovrr b be r--sne r,iU piana e r,iu sempliCf>. La drmna. opP-raia f• contarlina <~ sotto certi a_<,prtti in condizkmi migliori dell ~ donne del r:r~idetto ceto medio. Fra <li e:-se i~ difatti r aro il f'.:.J..Q,I) di rruella rhe non pu() forma.re la pro r,ria fa.miglia. Questa aspirazjone all'amore P quJL'ii i-,f-_,.rnJ,re sr.,.Jdi~fa.ttfLima ar1d1r~ la. fami– glia contadina e or>er;Lia non l~ )' idea.le. Ci scrivano dunq1Je le conta <linP, le opc- Il' prolPlario, car a Lu ri a. rolui chr ·viv1>untt 1·itri di mnrlirio, chr e condannalo da un anno nll'altro arl r•miarare, non snifr la difln en:a rL',.sur rLomi,wto da qual unr,1u ,1.iasi oppres– :Mrr o rli rll•nlro o di f1u,ri chP sirt. l a vera sl md n tlrl JJf'rN>rrrrf' rlPv'rsserf' quell a di uni• rr tutti i rlr•IJOli P (Jl'in diffncnli pr,r un mme– nirP mir,liort•. Coll'atl(Jttrio rhP il nùo vo anno sin l'rq>por tat orr· di par,, fra i JJopoli ponendo {lnr> a l rrnlo stra: io, f'im•io frril f'Tni .mlvii da partP di tultf' lr rompa (ln P. Mo11lnalroli, 29 diremhre 191 i. \SSCI\TJ!\A DF:SJDFTlf . ('ora r()mp agtta , E Ja, terza. volta chP tr11to <li spiegare il mio p<•n-;icro rn merito alla <life'ia. di fr<>nte a.d una. invasicme, per mezzo drgli eserciti armati. \fn. pare ch'io sia poco prrsuaqiva. 11itentia. – trlù la provn ! deve !asciare la patria in cerca di altre terre I meno avare! e perciò abbiamo gridato semp re ,contro la pa tr ia 111atr igna e abbiamo ognora . 1i.mprove:rato allo Stato l'incur ia per l-e classi proletarie. :\1a, ca re comp~"TlC, qua ndo l'es ercito ag– gressore s''a.vanza.l. patria o non pat.ria , è una prepotenza forrnidabile che -ci si vuole impor – re, è la st essa libertà indiv iduale mi nacciata. è la casa. gli averi 1pochi o m olti che sienQ, che se J1e vanno! Care compagrn e, tant 'è in tal caso per la signor a lo ~rigno dei gio ielli, -come pe..r la prolelru·ia il fagotto dei suoi cenci! E allora io trovo p-erfettamente logico che agli eserciti si debba oppor.re l'esercito t Si potrl'bbe obbiettare che gli stra nieri ven gano a portare IDfl8"giore be.nesoor-e, maggio.re libertà! C·i credo poco io, in gene re a queste Jibert.c"1. imposte colJe armi e che noi non cerchiamo, e ta.nto meno credo a quelle che ci potrebbe rportarc l'eserc ito dc.I Kaiser! Si dice an-che che l'emig rante non ha patria. La ~arola patria si presta a trop pi equivoci. mettiamola da. pa.rte. Ma l'emig ra nte ha una na:ione, uno sta to a cu i deve for zatamente ri– torna.re qua ndo lo vogl iano gli altri stati che l'han no ospitato. Una nazione l'avevano quel– le pover e m adri che rimpatriando for:ata111en-. te per lo scoppio della guerra si erano visti i flgli mori.re di disagio su l viaggio! Io penso, care compagne, che questa pre – dica zione cosl delta herve ista da qu el fran cese che ne fu il banditore e che poi fu il primo a,d acc orrer~ in dif esa della fronti era, non sia per nulla utile neppur e all a nostra neutralità, per – chè indebolendo lo stato potrebbe favorire il mililn.ri smo tedesco col qua le già ha.nno trop– po dolorosamente avuto a che tare le altre na . zioni impreparate alla guerra. Mi compiaccio di appoggiare la mia tesi an– che s ul nome di Anna 1\uliscioff, della. cui dottrina socialista non si vorrà. dubitare Avr,ò fi.nalmente persua so, almeno q~lcu– na. di voi, compa,gne ca riss ime? .. Se p/'opti? 110~1ci .sono ancora .riuscita, pa– zienz a. Ui:isco il m10 a.I vos tro augu rio per una prossima pace! ltvir.t.

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