La Difesa delle Lavoratrici - anno III - n. 19 - 4 ottobre 1

I LA DIFF.SA DELLE LAVORATRICI Le nostr d • • • compiere open~ di giustizia e accel era re ,\a e {SCUSS10fl{ pace, ma solleva,re altri interessi e susc itaxe intorno alla guerra , Diamo volontieri posto a questa lett era di un compagno che si mette in modo reciso conbro corr ente, e a1)profittia mo per ent.rare noi pu re nella discussion e che sol,a,a1)pas– siona gli anim i ln questo momento tristris– simo per la Yita socia.le . al bre strag i. Tutti concetti questi che sono del resto ben ch,iarit i nel manifesto del P artito che trov.a posto in questo numero. ì\'ella parte essenz iale eccoci quindi d'ac– cordo. In quanto riguarda però la tesi in difesa della Germania, non ci pare che val– ga la spesa di tanto calore. Noi, a differenza dei nost ri cariss imi com- di 11 ~a~l~eg~e~·ai!P~ff 1 ~!~e<l\ 1C0 i':i1~d~;~~~i~ 1 1 ~~ P5~; patrioti borghesi che an·ebbero volentieri questa infame guer ra. Da tutte le part i poli- fucilato i sooia listi cli patria e di fuori , e tiche, ed anche da socialisti e dai nostri gìor- che da essi pr etendevano il . miracol o per nali, giungono incitamenti all'odio di razzri.. loro tornaconto, possiamo cap,ire la si~pa- ~u~~\.~~sl~~t~ i P~~.rntet~~ie~~t :gl: 8 \ 1 ~~;~icl~i cl:~: zione difficile del prol~bariato germa nico 'ed no assassini. sono belYe feroci, sono i barbari aspettare a dare dei giudiz.i asso lu ti . Ma discendenti di Attila che sopp rim ono la ciYil- non possiamo nega re questi fatti : 1à. Si maledice alla Germania, compre~i tutti 1° Che ia ma ggiore provoca zione è venn- i laYoratori; la si fa essa sola responsabile cli ta dall'Aust r ia, consenziente la German ia e iu\~ft}e 1 1 i 0 ~~r~~cesl~~[Jlst!c~~~~~~i~~ati;::: 1~\~ che perci ò è log.ico il senso di ribellio ne""del ha app roYato la guena e le spese militari. mondo contro chi ha faLto trabo cca re la bi- In Yerit:\ ciò mi pal'e eccessivo. Prim a dello lanci a. scoppio della guerra i socialisti germanici 2° Che il miLitarismo germa.ni co 1 favor ito hanno elevato le loro prote ste in molti comi- c1:1Jlla forma feudale di que l governo che ha :,~ ~~~~·~t~~i ga~~~·:.:;.a~? cfa c~~~~it; 11 fr~ir~~z!uJ~i una pleia de di r ei cii pri.ncip i, di duchi-ohe deputati socialisti: poichè su 110 deputati (107 col loro imperato re non hanno altr o ufficio r:::\e~ti 3 JOa~fei~t. votarono i credi ti, 31 con- ohe quello di mant erier e i priv ilegi dinas tici È stato poi facile dire dagli organi ufficiali e i pr egiu dizi di 1·azza è assa i peri coloso che tutto il partito a\·esse acconsentito alla per la pace del mondo. guerra. 3° Ohe la Vliolaz ione dei patti inl erna.zio- ).!a c'è dell 'altro ben più import ante : molti na li ten denti a m itiga re i terribili effetti e:~en~t~o ~t~l a!~~~ r~~ ~!~nl~ a\~~ffo1~~eds~1\~ della guer ra stessa, è dop 1}i&rnente colpevol e Tripl ice Intesa, aifermando, che cosi scompa - da pa rt e di chi li comipie, per quanto noi rirà la barbarie teutonica ed il militarismo no n lim itiam o qui le nostre prote ste. imperiale. Ci pare qu indi di esse r:e ne l gi usto rico- Essi simpatizzano per la Fr ancia perch è è noscendo una bas e logie.a alla indignazio- (ieifi.~~~/~~n5;i Pc~~c~~eqèu~~i~~- aggr edita dalla ne del mondo civile contro il m.iLitarismo te- La Fr ancia è repubblicana ... ma è demo- descol per quanto rit eniwmo doveroso op- cratica solo di nome. Se non occorr esse trop- porsi a chi si vale di un sent im ento of- ~fonS:~io cfl~~l~rl~iI~ft tr:i~'~lechJel;:o~lt~:; ~:~ feso, per tras cinaire il nostro popo lo 00 ~na zioni. Credere che perchè aggredita sia ilflno- gue rra che non può fair altro che accres ce- cente, è anco r più sciocco. Voi credete che re orroni ad orrori e risolversi in ultima questa guerr a sia stata fulminea come han- an.aliffi su lla base de gli j nteres.5i borgh esi. no detto tutti i giornali borghesi? In vece, è Ma il compaoomo ci chiede ancora il nostro da trent'ann i da che si è fatto la Tri plice in- tesa e la Tr iplice allea nza, che queste potenze parere sui confi1ni naz.ionali e sull'att eggia - non hanno fatt o altro che riva leggiare nei mento che noi dovremmo tenere in caso di grandi armam enti per essere l'una supe riore vio lazion e. all"altra; e quando la Trip.Lice Intesa. si ere- La nostra patria è il mondo, veris simo , deva superiore milita rmente all'alt ra, pochi è ne i nostro fini. Ma noi abbiamo 1Visto e ~~% t! d~~~trf; r c~~c:r\~~.essa pure qualche in- giustifichiamo i sociali st i belghi ·e franc esi Il caso di Algesiras ha trovato la Germ ania che non si sono opposti all'invasione . non comp!etamente prepa rata e la partita fu Se un 'invas ione di ese rciti avvemisse su l rimanda ta mentre si badava a intensificare nostro suolo (nostro per modo di dfre ) la ~!~oaz~:~:n~ iie~! ~cinalfldo sullo st esso ter- acc oglieremmo bene, firatellevol.me nte se Appena J'...\lleanza si credette superio re portasse.. . dei cioccolattini. Ma se co- iniziò la -sua azi_one brig antesca: l'Aushia si me genenailmente avviene un esercito a,r- 8?-Ile,sse la Bosma e l'~ rzegovi~a , l'~talia ini- riva ubbriacato di conqu ista Lanciandosi ;~g} att~~~iJ"~!.~ Tur chia ;~?,,.J~:\C: ~~-'!;~!;_Ulfil_.I+OS.l~ .. ,u~J;j_,Luocl:li,, o m aÙi ob.-:-·-!--..-. \ Ua rece capll'e alla '\~ ce In tesa che dietro sulle nostre fanciulle · sul.le nostre abitudi- n talia \·i erano pronte le alt re alleate, sicchè ni la reaz ione avvien 1 e naturalmente e l'in- la Fran cia, la Ru ssia e l'Jncrhilterr a corsero t 1 • r ct· ,. t · t ,é"-- np ari intensificando anc o~ più gli arma ernaz1ona ·ISIJ?O iveno a eoria roppo astrat- menh e votando somme enormi per cannoni ta per esse r e m,vocata. e nuove navi. A sua Yolta la Triplice Alleam- Ciò non significa però che noi possia-mo za co!Ilpre.se che le conve? iva precipitare gli gius tifica re un a guerra per corregge re i no- eventi per non dover subi re più tar di la im- tr· f" · d · 00 T posizione della riYale, e così l'Aust ria tr ovò s ! con i~_, per pre~ ere c1 . r e.nto r:: il primo pretesto per aggre dire la Serbi a, ben 'I'r1este. D1c1amo a qu ei compag nr che cer- sapendo che ne sarebbe deriYata la conffacrra- tamente han no sot to l'Austria minor libertà zion~ e~ropea, .Prima che. lac Ru ~ ia av~sse di noi, di a;ttendere il loro riscatto non dagli tGernuna~o 1 su.oz armamenti. e subito dopo la eserc iti armati ma dal tr ionfo dell'inte rna- ermama getto la sua spada nella contesa di- • , • • plomatica e diede fuoco alle polveri colle sue z10nal_e ~he avrà fatalm ente 11 suo giorno. di~biara zioni di guerra. Cosi ci pare di esse re ser en i e giusti. Sia- E ~a. ingenui e da sciocchi l'ar zigogolare mo in opposizione assÒluta a chi vuole la s~l ~irnto -<le_lle genti, sull' invasione dei ter- guer ra e cerca il pretes to ma non pertanto n.ton neut rali e sulla colpa o le ragioni del- · • • • " • • l'~nvasore e dell'inva ~o. La guerra era preme- abbiamo bi sogno .d1 ri correre arll arfaflz.1. d~tata; d~ ambo le parti si era pronti, e le E su lla nost:na azione pe r tener ferma la d1p~omaz1e sta'l·ano _i~ agguato per sceglie - neutralità. mi piace ri corda re le parole del- re. il ~omento prop1z10 a. creare l'incidente l'On. Tu rati in un'assemblea di pavl.ito ~1r~1.lmente cope.rto dalle apparenze della ~ · 1 • grnstn1a, per convincere i rispettivi popo li te • on mm aiccie spava ld e e non rin unci-e che i prepotenti erano ... dell'altra riva. vili! 11 • g . b. I ye:ri s~ialisti non devono seguire nessun ser!t1~ental1smC? _patriottico e ricordarsi che noi siamo degll rnterna zionalisti, che non co– ~o~~~~~. frontiere, e che la nostra patria è Yo_i donne fate sentire, anco r più degli uo– mrn1, la vos~ra. r:otesta contro qualunque J:Uerra. fra gh Stati borghesi e dite che solo ;.~ °fi{t la guerra ch1::dia pane e giustizia Tu, cara Difesa, che did dei confini nazio– n.ali? .qu.al' è il do\·ere dei socialisti Inte~a– zwnali stz? queJlo di difenderli, o no ? Roumna, 26-.f:J-191 i-. ( ASALI G. )). 11 compagno SC,-rivente che per quanto prc,leiario sa moll,e piu cose di quel che le nostre compagne non sappiano, ha delle buone ragioni) ma ci pare, che per mettersi contro un errore, sbauli egli stesso in qual– che apprezzarnen/o. La Difesa ha cercato in parecchi articoli ci.i ovviare. il sentimentalismo con cui oggi s1 cerca d1 montare l'opinione pubblica a favore dell intervento nostro nella guerra; ha cercato cioè di dimostrare: J' che i torti e le ragioni delle nazioni belligeranti non si possano scindere al punto da determinarci a compiere un sacrificio per nessuno, nep– pure per la Francia che se è oggi aggre– dita lo deYe alla sua alleanza con lo cr,1r. 2'. Che tutte le !tllerre degli sta ti bori!he– si hanno una base di interessi che non sono quelli di chi lavora e che perciò il prol eta– riato non deve offrire le proprie forze a questo giuoco d'interessi non suoi. 3". Che uscire dalla neutralità in qualun– que caso si voglia, per noi non significa L'n soldato tedesco sta per lanciarsi con– tro un fantaccino franc ese per infi.lzarlo con la baionetta : ma ad un tra tto si arr esta nel– l'impeto brutale ; abbassa !'arm e, perchè ha visto su un dito della mano dest ra del suo nemico un piccolo cerchi o d'oro. An• che tu hai la sposa che ti attend e? Anche tu sei padr e? Ti risparmio. Così dice il te– desco nella sua lingua. Il francese non ca– pisce le parole, ma la bontà p,airla un.a lin– gua universale: così che egli s'a rr ende al nemico e lo ringrazia pieno di comm ozione e di riconoscenza. - E la donna? Che ne fa te val? Quellu che è. La serva dell 'uomo . Si. Ad un patto. - Quale i - the l'uo mo sorà il servo della donna. - Ti pare po,'ìsibile ?... L 'u omo seno? So, giammai. L'uomo è sianore. R amme tt o una .<;rJlarr~aalilà, quella del focolare. L'uomo in casa sua è re. - Si. Ad un patto. - Quale i - Che lfl, dorma i;i sia reaina. - ((ioe tn 1:uoi. per l'uomo e per la donna - J:uguaalionza. ·· - L 'uuuaolianza? dici d11,senno i i due es- .~eri sono di1;er$i. u ide~~?tlJ)~.tlo l'uguaglianza. Non ho d('lto la - 7:: il fi.r1Lio 11, rhi lo dai tu? - Da{))uima 11,lpodrP, r:he lo genera, poi al- fa madre che lo mdte alla lur.;e, poi al maestr() r-!1e tr,, ed11:w, voi allo rittà r.;he lo fa virile , poi alla 11.a~rtoeh:, è la madre .rnpremo, poi alla uman;la rh~ e la (Jrrmde orrl ... Da I{ li .Vo1•ontalr è i, di V1cron 1I L'GO. La nostra vittoria Ogni rimedio è Socialfsta ! Non vi siete accorti, lettori, della grandio– sa vitto ria riportata dal socialismo in questi giorn i ? - Dove? In che modo? Su che campi? - Per Dio! Guardatevi attorno . Leggete i gior– nali. Vedete quel che fa il Governo. Mirate l'opera dei i\Junicipi. Badate all'azione dei Comitati borgh esi. Che cosa \ edete? Dapp ertutto, provve dimen– ti socialisti. Inten ·cnto della collettività attra– vers o i suoi organi rappresentativi, in difesa e protezione dei consumato ri. dei cittadini, contro i ladri .. Statizzazioni, municipalizzazio– ni, <t organiz zazione, sociale. contro la specu– la;.ione privata n. Altro che fallimento dell'interna zionale so– cia lista ! E il fallimento, la bancarotta fraudolent a del sistema borghese . Esso è stato condan– nato per incap acità, furto, r ap ina . Esso si è rivelato insufficiente, quando non è ladro . Esso non basta a far funzionare i ser– vizi di pubb lica uti lità . Non solo; ma li ro– vina con la sua usura. Da tutte le parti, è un accorrere dello Stato e dei Comuni per sa lvare i cittadini, sè stessi dalle unghie dei mercant i e possident i e in – cettat ori e rivenditor i priva ti. Par e che la so– cietà sia stata assa lita dai brig anti. Person e a benp ensa nti », sagg ie, tutt 'a ltro che sociali– ste, chiedono ad ogni momento, ad ogni pro– posito: - Ma perchè il Governo non in tervie • ne? Ma penhè il Coniune non vr ovvede? B una indecenza! J?: una ladr er ia! - Sì: è una inde cenza, una ladreria. Sono trent 'a nni che noi predichiamo. E Marx lo aveva detto trent 'anni prima di noi. Ma è .una ladreria che voi, miopi, vedete solo oggi; e che noi constat iamo tutti i giorni. - Son mom enti eccezionali ; son provved i– menti straordinari! Il collett ivismo non c'en– tra ! -:- dic_on?, qu<l:ndo ·son colti in flagran– te... d1 socialis mo, 1 nostr i avvers ari Momenti eccezionali? Nella mism:a nell ~ fa:rma, e per voi . Per molt~ alt ri, pei' poveri. dia vol i, questa lad reria c'è tutto l'anno seb- ben men grave e smaccata. ' E i provvedimenti socia listi , nOn sono stra– ordinari, sono gli unici veri, efficaci, logici, che noi vediamo con gioia trionfare che voi stes~i. siete costretti ad adottare oggì; che noi stab1hremo per sempre domani nel mondo. GIOVANNI Zrnormi. Dalla Germania Ca,pitai in Ge,nmania sei g-iorni prima del– la di ohiara :nione di guei~ra., e vissi qu el pe– riOOo d'nnsia e di sneranze . Siperanzai nella ma,ggior parve del popolo che la guer ra non s! fac esse; non mancava però gente de– siderosa di menare · le m,ani 1 anche tra gli op~rai. Non parlo c!cl~ruca,sta mi,Jitare, per– <Jhe sarebbe a,ssurdo il riteneire animata di sentim enti pa,cifici. Essa però non lasciava troppo a,perta:mente vedere la sua impazien– za. Giorno per gio rno , ora per oria,,,fu spet– tatore delle incertezze, delle illu sioni, ·delle speranze rina,scenti. Tutti era no persuasi d'una cosa, che cioè l'Imp erato.re facesse il possibile per evi tare la gue rra. Mai manovra di g,abinetto ebbe esit o più felice. Cosicché appernru dichiarata la guer– ra tut to il popolo com e un soJ.ouomo corse a,lla difesa della patria, cont ro la minaccia dello ?Jarismo. L'espres sione non è simb o– li_ca, perchè fin dai primissimi giorni, la g10ventù d'ogni con dizion e ~ociale affluì al– le case,rme, senza asu ettare la chiamata· tanto che moltissimi ·furono rimandati ; casa , mancandovi il posto; giovinetti di 16, 17 anni piangevano disperatame nte perch è erano stati riformati. L'esp ressione è for– se sim bolica soltanto in questo che il te– desco non corre mai , per non rim ane r e a mezza. st rada , cammi.na a buon passo, es– sendo così pi ù sicu ro d'arrivar e. Tu tto procedeva colla calma «bitua,le· mi pareva che nono sta nte la fiducia nelle ~ro– pr, e forze molti si rend essero conto della gra,vità della situaz ione, e la costernazion e di tant e madri non poteva esse re lieve. Si vedevano drupperbutto visi serii· non vi furono dimo strazioni clwmorose, ciie qu al– cuna di poi alla notizia delle prim e vitto – ri e._Certo non mancarono in parecch i gior – nali le fanfaron ate del pat riotti sm o guer ra– fondaio , l' indecen te aizzare degli istinti brut ali, l'in sulto al nem ico. Ma le persone colte, e la gente del popolo in gene ral e im – pietosiva al pensie ro di tante vittime uma– ne, qualunque fosse la loro nazionalità. L'ident ico fenomeno si è prodotto negli altri paesi. Ciascuno dif ende la propria pa– tria, credendo di combattere per la causa della civiltà, e la difende con eroismo. I veri .colpevoli sono i gove rni dei 1·ispettivi paesi, le ca,ste militari, l'ingordigia di nuo– vi sbocc hi alla produzione . Bisogna sempre, considerando una na– sione. scinderla in due, nell'organismo di– rigente e nel popolo che lo subisce politi– camente ed economicamente, il quale non ha voce in capitolo quando si tratta di de– cidere questioni di vita o di morte quale sarebbe la 1,uerra. ment re deve sopporta re tutte le conseguenze. Dobbi&mo s&mpre avere dinanzi agli oc ch i quest a considerazione per poter giudi care con serenità, tanto più che anche le simpati e di razz a potrebbero offuscare il nostro giu dizio. Questo rispelto alla na – zione, e rispetto al partito socialista delle dlv erse navioni. Si dà ora tutta la colpa di non ave r impe dito la gu erra, anzi d'ave rvi aderito, al pa,r tito socia,lista deIJa Ge"mania. Non bi sogna dim enticare due cose, sec on do me. In primo luo go che nessun parti to socia – lista è al giorno d'oggi in gra do d'i mpedire la guer ra!. In secon do luogo che la Germ ani a aveva o credeva d'avere la mina ccia dello zarismo. Ritenere più incivile il governo deIJa Ger mania di qu ello de,llo zar è una esage ra– zione, perchè La German ia, benchè feudale ancora neIJo spirito , benchè poliziesca, è pur semp re un govern o costit uz ionale, e i provve dim en ti sociali vi hanno il proprio sviluppo. Io non so a chi ~ugu rare la vitto– oia. Se vince la Genmania, vince l'ultraco– tanza mi litar e, se vince la Fr an ci.a, la so– rella latina benemeriLa della libertà e al– la qua le ci unisc ono le simpatie di razza , vinc e. la Russia, cioè l'a ssoluti sm-o sangu i– narrio. Mai situazion e è stata più tragica di que– sta, mai è a,pparsa più evidente la manche– volezza di tutt e le civiltà odierne , nes,;un•a e.sol usa . ELEN A P ENSÙTI. Battuta di cronaca Alla Congregazione di carità è avvenut o– un bel caso : un padre ha condotto sotto il portone un carretto con.. cinque figliuoli e pÒi si è dato alla fuga. Rincorso, raggiun to, spiegò la cosa: A casa un sesto figlio– stava nascendo. Non e' erano mezzi per vi– vere e i sussidi si facevano troppo aspettare. Si sa, anche le isti tuzioni di benefi cenza hànno dei regolamenti, hanno della buro crazia che non si può facilmente sm uovere. E il padr e con quello strattagemma è sta lo soccorso ai,l'istante. Il /atto è stato tenuto nascosto ai giornali cittadini, perchè la notizia di cronaca di nuovo genere avrebbe trovato buona rècl a– me e richiamato imi tatori sotto il porton e– del p,io istituto. Il caso che pur nella sua trnqicità ci ha mosso il riso, ci fa pensare ad altre tragedie ignQte, oscure. Come si vive in certe case?-...........,... La domanda è spaven tevole tanto più OTCt in cui la maledizione della guerra pesa so pratutto sopra i diseredati. Eppure fra tanto rifiorire di patriottismo non ci sono rinuncie vere e proprie. I mi– liardari se la cavano coll'offrire un bigliett o– da cento alla sottoscrizione cittadina. Le si– gnore non danno uno dei loro gioielli. Le case signorili sono del resto assai lon tane dalle povere, e la miseria vera non di– sturba l'occhio del borghese tranquillo. Non che si creda alla risoli,zione del pro– blema a forza di buon cuore, no, mai. Ma se la classe borghese non sente lo scr-ltpolo del proprio priv ilegio, to'ccherà, al,la classe– disagiata di raddoppiare i suoi sforzi per abbatterne i confini e giung ere alla abolì· zione della pr oprietà privata! I 1:re f eri 1:i. Scrive Lui,gi Campolonghi l'im press ion e– .sua nel vedere sfilare i cort ei dei prigioni e– ri e dei feriti.. (( ...veruivano in ultimO tr e– ferit i, pallidi disfo,tti, sfi,ruiti.. e, l'un o con l'altro si sorreggevano .. Uno e.ra t-ed esco, l'alt ro francese, il terzo ingl ese. << Non dim entiohe rò mai, fra gli orrori della gue rra questo quadro di solidarie tà così vivo , così tri ste , così eloquent e nella sua umana incoe renz a ... )). Al disopra di tu tte le ingo vdigie ca,pitali– stic he e delle vanità nazional i, la vi ta u– mana ri ~roWJJ se stessa nel vincolo del dolo– re comune! .. Queslri uomini che corron o ,a ucci dere e farsi uccidere e che solo nell'egual e dolor e cancellano l'ira e l'odio, obliando i confini insegnino alla uma.rnilà sch iav a, ohe un~ immensa forza è in suo potere purchè essa lo voglial cont ro ogni forza del passato! I tre feriti , di div ersa naziC>rua,Lità, in sie– me, abbracciati , sembrano simbo lica alle– goria di un doman 1i di giustizi a e di pace. EMILI A CANDELARI . Il primo ~he avendo cin to di pal i e di fos so ·u~ pezzo_di terreno s'avvis cj di dire questo è mw, f'!L 1l ye:o fondato re della socie tà civile. Quanlt ~elltti, gu er~e e stra(Ji, quante miser it> ed erro~t avrebbe r_isparmiato al genere uma – no colui che, sradican do quei pali e colman– do quel f?sso avesse gr idato ai suoi simil i. (J'l!ar~a tevi .~o q1~r>stoimpost ore! Voi siPte ro~ vviall, se .rurn.P:1ticate che i prodotti della ter– :1\~~~in~~ lutti e che la terra non appart iene- GI'AN G1AC0Mo Rot·ssEAl.i.

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