La Difesa delle Lavoratrici - anno III - n. 3 - 1 febbraio 1

Chi ha~etto che l'infernon esiste? Comelo descrive unochel'ha visto. Adesso che I"ho visto . sono persuaso. Non ho mai voluto credere che esistesse. Ora non ho più dubbio. L' inferno l'ho gua rd ato con i miei occ h i, mi son sentito a lui vicino, ho sen tilo la voce degli indemoniati. mi sono scollalo la pelle accanto al suo fuoco trcmPn– do, spaventoso, orr ibile; l'ho guardato qua– si con pau ra. E non uno solo ne ho visto; ma parecchi d"inferni. Li ho visti nel Lus– sembu rgo, ne1la Lor,.ma. neiralta F rancia: a Dudelingen, a Esch. a Nutingen. a Briey. a Rom bach. I demoni però. che abitavano le c<.n-crnc oscu re, che mu ovm ·ano nei pozzi pr ofon di, che sfidarnno con il loro petto qua dralo le fiamme divampanti nella notte nera, le om– bre satanic he che gui dava no il fer ro rovente appena fuso, non avevan corna. Erano uo– min i. a nost ra im mag ine e somig lianza. Ave– van il ,·iso bronzeo. po rtante le stimmate del bacio del fuoco. le mani callose abituate al piccone, gli ocehi spataneat\, scrutanti nel buio, come a r icerca d i un nemico cr udele. tremendo, barba ro che apparL' all 'impro,– Yiso erl assassina. Ecco una squadra di minato r i Tengono una lampada in mano. Yengono ca r icati a diecine su di uno stretto carro ascrn.-wrc. l i ca po grida: pronti! Tutti i m inato ri si ap– poggiano l'un l'allrn. Il tana scende, sce nde semp re. P iù \-a in giù e più è buio . più è se– polcrale. Si scende anco ra. cinqua nta. cen– to. duecento metri al di sotto del suo lo. Il carro si ferma. Gli operai sce nd ono. S'ap ro– no a loro dinanzi stermina te cont rade nerr. Impugnano il piccone, incom inciano ad ab– battere: il carbone crolla a pezzi colossa li : \"iene spaccato alla meg lio, caricalo sui va– goncini e mandato al disop r a. La minie ra è veramente la tomba dei vivi. 11 minatore ha la morte allato che l'accom– pagna. Una frana . uno scoppio d i grisou lo farebbe finito. per sempre. E accade spesso, più spesso che non dO\-rebbe accadere, che Cèntinaia di uomini restino sepolti nella mi– niera. doYe hanno faticato per anni ed an– ni per guadagnarsi un pane piuttosto sca rso. La minera è l'inferno . \"edi quel buco nella mo nt agna? E. una galler ~a. lìli uomi ni del la\·o ro si moltr ano per cent inaia. per rnieliaia di m e tri. li sole non s'alza per loro. Non vedono che buio e ombre . L'umidità penetra nelle loro òssa. La vita per essi è brrn ~. EstraggO~ no ferro e pietra. Feno da. fondere e trasfor – ma re in macchine. in arnesi da la\·oro; pie– tre oe r fabb ricar e pn lazzi ch e essi non abi – tera~no mai Oe:ni tanto d·i quella buca esce una J.ar1·lla, SJ\Ta all:'1 quale sta il corpo esanzue d'un !a,·orator" caduto nelle grinfe della morte. Cna mina l'ha fatto saltare per aria. un m;icie-no si è staccato dalla mass3. e lo ha ~ ·hiacciata. Gli altri minatori non perdJno t-=mp0 e continuano il law1r,1 L!t 1?.::1_l!Prin è i 'inferno. Che cosa s<Jnu q• ..:: recipienti immensi, q11~i con~..:gni diabolici . quelle fiamme in– foriat~, quE:1 bra<:>ieri enormi? E notte. L1. offirirw I· tutta infiammata, sembra una rit là che arda. L 0 scintille salgono alle nello spazio qua..-,ia sfida delle t~nebre. In mezzo a q•Jclla bolgia infernale passeggiano delle• ombre che sembran esseri viventi. Che co– sa e è la dentro ·? &-,n0 i,li al!J forni. Là si !Jqucfano quegli amma::51 di pietra. la materia prima dalla quale si ricava il ferro. Là è l'officina ch_c: produce il gas pel riscaldamento de, lorn1. Là il ferro vi,~ne fuso e ridotto in przzi qua– rJrati; più in la ancora - vedi quP,l11• serpr,n– line ros::,f.:'!-- ~ la lavorazione dt:l ferro. Vir-ne: trasformato in v€-rghP in astr. m tra– vi , in rotaie:, in tut~o In qudla cillù in– fuocata lavorano dep-li operai Vedi quellf. ombri: in m8zzo alle fiammr:? Sono proletari 1n pericolo di ,~:-;s':!rr:: trasformati da un mo– mf'nto all"altro in verghe <J in guidr• ff!rro \'iarie .. Entrare in qu,:llt~ <Jffieinù fa vauru . Noi non :-.aremmo capaci rii star e un minuto da– vanti a quelle: bor,che infuor,ate. Eppure la tJrueianrJ lo stomar:o crntinaia di miserabili, ,·he accùnsenlono all'accorciamento df'.lla lo– ro fJrf~ziosa esis~nza per un magr,, rom penso. J padr<Jni deuli alt, forni s1 godùn<J I d1 videndi lontano dalle loro labbrir·hr· La fr•rrif'ra t~ l'inferno ,\.h, compa::tnt l'inferno es1st<: Vf'.ramr:nt,, S·)no ormai pr•rs11aso ~1a l inferno non e al– l'altro inondo. l'inforno è qui su questa ter ra. E dell"inff>rno i la\·oratori s<Jpportan<J tutti i dolori ,. tutti i martiri I ptcti, d·accordo coi padrorn d1c<Jno <:11 1 • l'inferno è all'al di lii, allo scr,po di far d1 menticare ai ponri paria del Ia,·oro l'infr·r · no nel qualP vivono al mondo di qua. C \RLO \zJ :\-10~-q LA IJU'J,;SA DELLE LAVORATRIC I I gruppi femminilisocialisti A scanso di confusioni. cre diamo ut ile Prl opportuno clùarire gli scopi e gli uffici dei Gruppi femminili socialisti federnti nell 'U · nione Nazionale delle do nne socialiste. I Gruppi non devono esse re sez ioni fem – minili dl'l Partilo. Ma devono esse re costi– tuiti da donne inscritte nella locale Sf'Zioue del Partito. s~ vi sono dcllr mino renn i che :1 tale inscrizione non possono ancor a aver diritto. s'insc1·ivano al Circo lo giova nile f-e esiste e facciano ugua lm ente parte dd grup – po femminile. l ntorno al Gr uppo certamente si possono radunarr le simpa tizzant i nr l perio do della loro educazione socialista . anzi lo scopo maggiore dei Gruppi femmini li fu ed è ap – punto quello di propaganda re. di attirare al socialismo convinto e mi lita nte le donne lavoratrici. di prepararle alla ,·ila politica. perc hè ra fforzi no le falangi socia lislr . Noi non pot rem m o mai conce pirr l'esi– stenza rli gruppi frmmin ili socia listi costi– tuiti in modo cli\ ·erso · che non vivess<:'ro la vit a della Sezione di tutt i i soc ialisti '{n· scritli, la vita del Par tilo. Le donne sociali– ste non cleYono all onta narsi dal grand e o uf– ficiale mov imento politi co nost ro . E devono seg uirne la vit a attivam ente, fa i· opera inlelligente e disc ipl ina ta, pr epararsi alle discuss ion i che avve rrn nno nelle sezto– ni e partec ip arv i. tene rsi al concnt e di ciò che si stampa dai nost ri giorna li, far propa– ganda d i princì pii, presta rsi per le lotte elet– to rali. partecipa re alle nost re man ifestazio– ni politiche. Da codest i Gr uppi usc iran no ed escono le propagan d iste che, essen do cont emporanea– mente insc r itte all e Leghe ed alle Camere del Lavoro, faranno opera d organizzaz ione di mestiere Lra le masse lavo rat r ici. Cosi, mentre non si possono r ichiedere dalle Sezioni del Part ito funzioni che non siano d'indole politica, si può spe ra re da questi spec iali Gruppi femmin il i un'opera organ ica di educazione e d i organ izzazione de l proleta riato fem m inile, olt re le presta– zioni pe r la generale vita del P artito e delle Organ izzazion i eco nom iche. Pot rà qua lcu no disa pprovare i Grupp i chP seguo no un tale indiri zzo? Siamo convi nt e a i no: come fid iam o ne l buon funzio nam ento dei Gr uppi stessi. UNA RISPOSTA PER TUTTI l:it<'Viamo: Car a. u l)ifesa 11, Leggo nel lu o N. 21, che per invito a confe– renz e di propagan da, bisogna rivolgers i, non a.Ile singole compag ne, ma alla segretar ia del– l'Uni one nazionale socialisla femminile, a 1\-h– lano. Ora, come può essere possi bile, che le compa gne del Lazio, per esemp io, possa no ri– \'Olgersi a l\ifilano pe r un a pr opagan dista? Spe – ro che non manc herni di rispo nd erm i, e, per intPt.nto. ti ri ngraz io. 1·11 cun1pay110 rii :\"erni . \loi ri spondiamo chP l'ini•ifo ap parso sull a Difesa r igua r dava .<:olf rmlo le chiamale che r,i1mgono al Gru ppo delle propa gancl'isle di Mi – lano. Lib eri cert.amf'nle i comvayni e le com– pagne di rivolge r si direlfmne11tP ad oratrici dei loro luoghi. Siamo poi certe che essi t.ult i corn– prenderan110 la necessilà di 111vilare per la propagandci perso ne di chiari principii sociali– sti. per evitare 'il per ico lo cli seminare i l con– fu:;io11is11w tan to facile a fo r marsi. special – ment e tra le m.asse ancora di(Ji1tnc cli edu ca– :;.ione socialista e nuove alle nostre /Jotfaglie economich e. sociali , pol.i li che. Saluti fr aterni . LOTTEE DIFESADEL LAVORO federazione nazionale l voratori delia Terra -Bologna Per l'emigrazione e per l'ispettorato in riaia Una adunanza delle organizzioni interessa t e a fAilano. Gun\·ocati dalla Federazione Nazio nal e dei Lavo rato ri della ter ra. il 19 gen naio 11"4 ~i ::;ono ri uni ti a :Ylilano, alla Came ra ~~ Lavo ro. i rapp resentanti delle zone d i risaia e dei pae si che danno un contingente alla emigrazione per la ·monda del riso. ~ . Erano pr e~enti !'o n: Ma~zoni _R~r la F8!JA . razione Naz10nale dei l.,avor aLon deii1ft ...:, – ra, l'on. Cagnoni e Moro per ~1m'lai-a . l'rn-1. Cugnolio per Vercelli, llo ssi per Novara, Belle lli per Reggio Emilia . t'on. Dugo ni per ~\Iantova. 1'on. Sam oggi a per l'Uman itaria. Berton i per !\loòe na . AzimonL i per Milano , Po rcell ini per Abbiateg rasso . Serrantoni per Bologna . Gelosi ni per Stradella. !'on . De Giovanni per Pavia e Vigeva no , Lomba rdi Xalale per Codogno. Lombar òi IJuiA"i per Lodi. I con,·enuti d iscusse ro am piamente into r· no all'atteggiame nto da tenersi in conf ronlo alla prassi ma emigrazione per la monda òel riso. L/on .. \11.iizzoni pe r la Feòera zione Naziu– n,de fece presente il deside rio della Fede ra· zionc di agire di pieno acco rdo e secon do lC' r•sigenze dellP sue organiz;1,azioni . Dopo che i present i ebbero illustrate 1 c condizioni delle rispettive zone, si addivcn ne alla segnentr, conclusione: la Federazio– nr.· :'Jazionale dato che non sono muta.te le condizioni dello scorso anno s~onsiglie– ra alle s11e organiz zaz ion i la emi gra zione , salvo r-h,• esse stipulino contratti alle stesse c0ndizioni di salario e di ora rio delle mon– dine Jocdi e pr,-,,·ia 1?aranzia chC' la mano J'o11Pra d!'.>l luogo si è conco rd HtH cd ocr•1 pala. 11 ron\·etmo ha poi rinnovalo a ncora il vu I.o per la istitu zione dell' lspeUoralo in risaia r:d intanto constatando rhe la ispe zione prnvvisorin. istituita ncll"ullirnn stag ione , w:r quanto imperf,-,ttu, dato il rist rd to nu mPrfJ rii funzionari. hi-1dato non d 11bbi r ln– dr~vol1 vantag,zi dclihrra di rrclama r(• da l (ioverno anche per la prossima stagionP, l'invio dPg'li ispettnri g-ovrrnativi -~ rhiNfr · che il n11mpro dei dirigenti le i!=ipf'zionisi;i almeno di lrc· uno J]er la Lo rnr:llina. e il Milanrs< uno per il Piemo ntr, uno ppr il \1.antovano e VProncsr eh,· lo <·,,r.:-;r1 anno furono insinne rol Milan•~sc lraf.r11rati Si rN:lam,1 1noltn • cht! si a11mr·nli in pr,1 p<Jrzwnr• il niJmero rfoi funzionari autoni– z:il1 a r-1,, ·a,·1 1<· contrav ,r~nzwni. adliwn dù ancora a qu,~stù uffi<'io ]<· irnardit· fnrf'Slal i rhe hanr1<J data !moria prova, ma nrovv· dend(J fH•rchè il lorù cornpr:ns<J sia adegu,11.,> , lla 1.a:Lvee <folicaf.a rnansir,n,~ .in guisa eia r·cms<'ntirr'. ogni diligenza NJ indiprn1111.:a S,ttlfW {lf•L1: tfrllttN·orrfo r·o,,1,pl,,lo lr(I {1• or{lrrni:,:,11:,i11ni /orali I' la FNfrru:,111nr· N11 :ion..afr df'i f.,,ai·r1r11torl dl'lla /r•rra /,1 1 f'n{1•r11:,1r,n1• \NJfl' ig(i,,ro /'1·1111gr11:i11· ne in r isaia. salvo in quelle locali tà dove le risaiole del sito si sono concor date ed occu– pate. Ben si int end e che le forest iere no n dovranno , anche per quesle locali tà, ac– cettar e condi::,ioni i n coricorren :.a a qu ell e delle risaiuole del luogo. Siamo liete che il Convegno abbia fall o voti pcrchè la provincia di M ila no sia sor– vegliala da un ispell ore govern ativo, 2·n mo– do da non laesciarfo com pletam en te all'ar– bitrio del caporala to e degli agricoltori , co– HU' si ebbe a lam cnlart> negli anni scorsi. Intanto nielliamo su/l'avviso le nostr e =isaiole: -non si lascino intrappolare, come spesso avvi ene, da quei mercanti di carne umana che sono i caporali. I contratti li facciano pel trmnilr • dr•gli uffici di Collo– ramcnto a quelfr conrli:,ioni che verranno stabilitile dalle orga ni:.:.a:.io11i di resis ten:.a. Non dim ent ichino mai li' nostr e m ondi- 1z,• - parl iam,o di quel/(• chr ancora lavo– rano le ore 9 - la ball agli a ver l' ora rio delle otto ore. Le organi :.:.a-:Joni incomincino a niuover– si. Chiamino a raccolta lr mondinr e le i.\lrui scano sul 1nodo di ;nt,,1ulf'rsi. li Gru ppo fem min ile mila nese di propa– ganda chr due anni 11r sono ha lanciate cffica ce1nente l e su,· propagandiste nella vosla zona del M ortarf'S(', dovi• l e risaio l e hanno r om batt utc rirllc spfrn didl' lo tte. so– no ancora fl disposi:ion<' t/('l/r organi:.:..a– :.ioni. specialnzenl e vicine, prr 1·ip rf'n derl' la propaganda Ira l e risaiole. Queste categorie, non solo di sf ru ua te. rna di di ssanguate, di am mazza le dalla fa– tica e dai miasmi della r isaia devono essere strappate a l1.tttr lr usurp di c1.ti fi nora f u– rono villi?nc I Diamo loro fratcnzw,1cnle la niano. prr– chè tr ovino la forza di risorgl'rt la prima 1Jolta r di difl'ndersi in seguito con la soli– darirtò eh,, l a propaganda avrà loro ins,•– g,wlo . L'agitazione delletabaccaie a Milano L"' compag na Linda Malnati lu sera del 24 gennaio nei locali del Cinematog raf o El– dorado portò la nota dPlla solirlarictà de lle donne socialiste a un'assrmblea di ta baccaie in agitazione per la cattiva qualità del ma trriale. e serrate dalla Man1fatl11ra La propauanda rlw va /au·ndo da qual· chr tempo l'on. ('aroti ton isprci"l,· rom pdr·nza, tra qarslr l"vorrtlriri lf>nta di farr un po' rli ri.r.;vPg{io rfr,1/a loro costirn:.a di t:lassr .l1 a. ahimf' I ('' f' molto ma 1nollo da /rtrf> pf'r ,t rlissor/r1111f'nto rii un similt' ll'trl'7W J /,r• OfJf•rait' rlt>/la A1rwi/atlura Tabtu:rht di Jfiforw ,, tl' l lalia sono traltatt· co11u• si mf'· rilrlno, 7H,ichf' non sono organ;:.:.rtlt•, poichf., non srntrnw il biso(J1w morfrrn.o rfrlla soli– r!arif'là. lnrf'ltor, rlt \lrmf/allur(' r• Gmu·rno sa,uw rlu· l'sse rapfJrt'Sf'nla.nr1 llna ma\sa di fru:oscil'1tli, e nl' appro/itt1aw 1• non danno ;mport1u1:.11 tillr> loro to111•11/r;;i111' ll(Ji/(1:,ùJni, ai loro reclami, alle loro richieste. - Ma se fossero organizza te.. le cose a11- dre bbero meglio di certo.. Ci pensino: e si mett ano sull a buo na t>ir1 per l'avven ire. Domenica, le operaie di !li i/ano sar~nno convocale alla Came ra del Lavoro. Ci an – dremo anc he noi ; rna quan te ne trove r erno? La Di fesa spera vengano tutt e. E' ques tione di digntLrì per loro e di d i/e· sa dPg/i intr•rrss i di lulta l a cla s.H'. l.m. Uno sciopero nello stabilimento Modiano. La settimana scorsa. gli operai dello stab i– limento tipo -litografico Modiano - circa una cinqu antina, fra i quali pa recchie donn e - mette\·ansi in isciopero. La ca usa dc\·esi a due operai che, senza gi usùfica to mot i\·o, si erano rifiutati di conti nua re a fa r pa rte alla propria organizza zione. di mestie re. La _~eg~1 Lega lori , espe ri le tulle le pr atic he concih ab – \·e, visto che la Ditta non inte nd eva allont :i– nare i due kn1m iri, fece proclamar e iò scio– pero . . L'Unione Industr ia li gra fici interp ose i suoi uffici proponen do una formu la conciliativ a . la qua le però fu resp int a dag li scioperanti pe1·– chè non da\·a loro cmnp leta sodd isfa zione. Gli oper a i r ipresero il J;-1,\·oro venerdì della scorsa set Urn:1.na, dopo che i due kru m ir i fu– rono fillontanat i dn llo sUlbilirnent o. In questo con flitto, ne l quale le operaie le– ,rntrici non erano direttame nt e int eressate ~liedero prova di uno sq ui5ito senso di 5olid a- 1·ietà. PERLACOLTURA POPOLARE Nelle orga nizzazioni nostre, sia eco nom i– che come poli tiche è vivam ent e sentito il bi– sogno di un a ma gg iore ist ruzi one del prol e– tariat o. li depu tato frnn cese Jean Coll y ben dic eva nel suo grand e di scor so elett ora le tenuto a l– la Casa del Po polo pr o cand idatur a Gipria · ni , ch e 1, la forz a del cerve llo domina la for– za delle br acc ia ii e ch e 11 !"ese rcito la\·orat o– re acq ui sterà una posizi one in vincibil e nella lotta per il suo di r itto, quand o alla fede e alla soli da rietà uniril. la coltura i>. (( Jst rui – tevi! - gridò a que lla fiu mana d i popo lo - (( Con qui sta te qu est' arm a posse nt e per le vitt or ie : la coltura ! 1,. P er questo bi sogna an che profittar e dell e istit uzioni che funz iona no e che sono alla portata dei bisogni e delle co ndizioni della classe lavorat rice. A Milano da qualchP tempo l'Universitit popolar e s'è resa •veraniente util e al p~ ,...._..,_ laria to da cché ha estesa la sua att ività e l'ha adattata. ai centri operai nell e sedi rio- nali. Men tre ra ccomandiam o all e nos tre lett r ici di frnqu entarl e, diam o loro l' elenco dell e se– di dell 'Univ ersità popola re e gli or ari delle lezion i che sono grat uite. Sede Cen trale (Gin nasio Beccari a. Do– menica ore 16, giorni feria li ore 21 . Sedi rio ual i. Nei gio rn i di mar ted ì e gio· ved i (ecce tto i festiYi), alle ore 20.45 nelle segue nti Sed i : Bovisa (Circolo Fami gliare). Via Giord ano Bru no, 3 (Sezione Eletto rale Socia lista). Via Ma nfr edo Pan li , 19 {Gasa del Pop '.JlP-l. Via Pa olo Fri si, 8 Quart iere Is titu to Ca– se P opolari ). Vi :1 P asqu irol o, ili (l 1 'cùt' raz ione Postèlc– grafica). \'i.t Porpo ra. 23 (Qua rtiere lst itu,,o C.:, se Popola ri). Via Ripamonti. 3 S(Qua rtiere lst·t..d.c C,1. se P opo lari ). Via So la ri. M ,Casr ope raie dell'U nn ?i1ta– ria). Viale Lom bardi a. 68 (Qua rtie re [sti~,.:o Case Popo lar i). Via Crocefisso. 15 (Sez ione Eletlora le So– r ialist a). Nei giorni cli mcrco led1 L' vene rdì fecrl~t– to i festiv i), alle orr 20 'J!i nell e ;e-~111' .Il Serli: Via Bellezza /Mut ua Man fredini). \"ia Cappe ll ini, 4 (Circolo Op era io •;o,:,w,– rativo In ternaz iona le) Via Cialdi ni . 12 (Q11a rt1(•rr Isti tuto Case Popola r i). Yi11 Pomponuzz1. 0 (Coope rat iva di C0n- s11mo Ticinese). Via Pont ida. ,, .VIutua Libe rUt e Lavùr,,) Viale Romana, 22 (Ci rcolo Cora le Amic i Via Tibal d i, ~O (Qua rtiere l stituto Case Popolari). Via '!'re Alberghi, 17 (Mutua Archime de). Via Volturno. ,,,, Soeirtù cli M S fra i Ji'rrroviC'ri). Nel giorno di mcrroled1 allL• on' I0.4fl nr l– le Sedi Via Fumagalli, 1 (Coor)(' rativa Navig Jio Gran de. Via Paolo Lomazzo. 38 l:Vl11tua Fiµ:li d<•l Lavoro)

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