Critica Sociale - Anno XXII - n. 15 - 1 agosto 1912

238 CRITICASOCIALE Le lavoratrici dell'ago, che costituiscono 1'86 % delle do"nne operaie che lavorano a domicilio, percepiscono L. 1,50 per dieci ore di lavoro. Le lavoratrici in biancheria, nella immensa mag– gioranza, guadagnano meno di L. 0,16 e, nena pro– porzione dell'85 %, meno .di L. 0,26 all'ora. Così, a Parigi, 30 mila lavoratori a domicilio gua– dagnano 2 fr. alla giornata; 100 mila appena 1,50. Il Conte di Haussonville e Charles Benoist aggiun– gono il rilievo dei lunghi periodi di disoccupazione (4 mesi l'anno di stagione morta), all'appressarsi dei quali « vengono le privazioni forzate, si sopprime la colazione del mattino, poi si dimezza il pasto delle dodici e finalment,e quello della sera ». IN INGHILTERRA, prima della legge sul minimo legale, la media del salario giornaliero per i lavo– ratori a domicilio era di L. 0,80 al giorno. A Londra, 20 mila di · essi non si nutrivano mai di carne; a 10 mila donne era conteso anche il latte, pur lavo– rando fino a 36 ore continue! IN AUSTRIA la medi,a de' salari va da 30 a 40 soldi, per un lavoro dalle 5 del mattino a notte ,avanzata. IN GERMANIA (la statistica è del 1910, poco pri– ma cioè dell'approvazione della legge) - le sarte guadagnano, in buona stagione, Il marchi alla set– timana, lavorando 'da 15 a 16 ore al giorno; nella morta stagione, il guudagn-0 si riduce a Mk. 3,39 set– timanali. Nell'industria dei giocattoli, una famiglia di :;ei persone guadagna da 6 .ad 8 Mk. per settimana. A Breslau, le confezionatric.i di o.biti per bambini guadagnano da 6 a 7 pf. all'ora. A Koenigsberg, la fattura di un abito completo da bambino viene pagata 70 pf. NEL BELGIO tutti i lavori d'ago, a domicilio, sono pagati molto meno che in Germania .. In questi· ultimi anni subirono una fortissima diminuzione, per la con– correnza delle Congregazioni religiose; profughe di Francia•, che offrirono il lavoro ai grandi magazzini, · a prezzi inferiori a quelli già bassissimi in corso. Interessanti notizie in proposito offre la vasta opera · - in diciotto volumi - sul lavoro a domicilio, pub– blicata a cura del Governo .. Le cucitrici in bianco, quelle che lavooono in bian– cheria fine, guadagnano salari di franchi 1,25, 1,50, ed un massimo di 7,30 per settimana; nella bianche- 1 ria -0rdinarià il salario varia fra 8 e 12 franchi' per : settimana (da 9 a 15 centesimi all'ora). La intera fattura di una camicia da uomo si pagava per l'addietro 30 centesimi. Questo pr-ezzo venne ri– bassato da un convento, che offerse lo stesso lavoro per 25 centesimi. Rutten, organizzatore cattolico, denuncia, in un suo libro, salari che vanno da 3 a 15 centesimi ,all'ora-; da 30 centesimi a franchi 1,50 per 10 ore di lavoro. Que– sto alle operaie che lavorano la biancheria fina ,ad Anversa. E non bisogna •dimenticare che da questo salario l'-0peraia deve prelevare il denaro per pagare la macchina da cucire, il fil_oe la luce. Le lavoratrici dei famosi merletti di Bruxelles (che, venduti a prezzi elevatissimi, ornano le più ricche signore del mondo!) guadagnano da 70 centesimi a 1 franco al giorno, e solo pochissime, quelle che la– vorano il pizzo finissimo, da 2 a 3 franchi. La modista a domicilio guadagna da 25 a 30 ceni.e- simi per cappello, e solo le modellatrici arrivano a guadagnare da 1 franco a 1,25 per cappello. IN !SVIZZERA le tessitrici guad,agnano, nella tes- situra grezza (grobe Gewebe), fino a 20 anni Fr. 0 1 18 l'ora - Fr. 462 l'anno da 21 a 30 ,, ,, 0,18 ,, ,, 383 ,, da 31 a 40 ,, ,, 0,17 ,, ,·, 360 11 da 41 a 50 ,, ,, 0,18 ,, ,, 376 " sopra i 50 ,, ,, 0,18 ,, ,, 440 '" e gli uomini : L. 0,18 all'ora fino ai 20 anni ,, 0,22 ,, dai 21 ai 50 ,, 0,20 ,, sopra i 50 anni. Nella tessiturà media ·(mittlere Gewebe) te~si·tori guadagnano: fino a 20 anni, uomini F. 2,50; donne Fr. 2,34 al giorno da 31 a 40 ,,, ,, ,, 3,05; ,, ,, 1,92 ,, da 41 a 50 ,, ,, 11 2,88; ,, 11 2,30 ,, sopra i 50 ,, ,, ,, 2,78 al giorno. Nelle industrie cotoniere, le ricamatrici con mac– chine a mano (Handmaschinenslickern) percepiscono un sala-rio che va da fr. 0,26 (sotto ai 20 anni) ad un massimo di fr. 0,45 (dai 40 ai 45 anni); il lav-0ro è a cottimo, fatto con la macchina. di proprietà dell'o– peraia. Condizioni consimili di miseria, di sfruttamento, di surmenage esistono in ogni paese; sono l'appan– naggio inseparabile del lavor-0 a· domicilio. LA DANIMARCA conta 15.100 lavoranti ,a domicilio, il 7,3 % di tutti i lavorai.ori industi:iali (censimento 1906). Cond'izioni di lavorp infelicissime. GLI STATI UNITI D'AMERICA, nel solo 1889,espor– tarono per 160 milioni di dollari di abiti, di cui tre quarti confezionati a domicilio. Secondo l'ultima sta– tistica federale del 1905, sono impiegati in tale indu– •stria 60.000 operai. Anche gli Stati Uniti -lamentano le misere ,condizioni dei lavoratori a domicilio, i salari di fame, tantochè vi fu già presentato un. progetto di legge per il minimo di salario. · IN !SPAGNA v'è qualche tentativo di migliorare le co,9diz~oni dei' layoratori a domicilio col -movimento di, organizzazione professionale che -s-i,propone di migliorare -condizioni pur là miserrime. E quali esse non saranno nella PICCOLA RUSSIA, ove i contadini lavorano· i giocattoli, cesellano i me– talli, scolpiscono i legni che vanno pel mondo am– mirati ·e ricercati? Quali· nel lontano ·GIAPPONE, ove donne e bimbi atteI_!dono con pazienza a quei minuscoli oggettini, che ornano e rallegrano i sal-0tti europei? Voti di Con91"essL , La questione del lavoro a domicilio fu oggetto di discussioni e di voti di Congressi nazionali ed inler nazionali. Tra i moltissimi voti, in alcuni pa'.esi tradottisi in attuazione, in altd - nel nostro e nel Belgio, ad e;sem– pio - passati agli archivi, noteremo i più signi– ficanti.

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