Critica Sociale - Anno XXI - n. 7 - 1 aprile 1911

104 CRITICA SOCIALE ci lroverà sempre obbédienti e disciplinali nell'azio– ne pratica. Questo solo~ci preme di aggiungere: che, non ignorando, la difficoltà del tema e le passioni di– verse che esso solleva, dicemmo il pcnsicr nostro con animo pcrfeltamenle sereno, con spirito di assoluta sincerità e obbiellivìlà, esclusivamente inspirandoci :1ll'idea del maggior vantaggio e del più grande onore del Pari.ilo socialista e del proletariato. CONCLUSIONI li Congresso afferma: che la politica cli riforme, sia per sè, sia, anche più, come mezzo pc,· fa progressiva conquista, da parte del prole!C11'ialo, cli semp,,e più alfe posi=ioni politiche, eco11omiche, inlelleftuOti e mo1Y1li, anzichè ,;onlracldire, conferma lo spirito cli trasformazione riuolu.ziorwria della base capitalistica della socielà presenle e degli istituti politici in cui questa s'incar·• na, lrasforma:ione che è il grande obbiettivo eman• cipatore del socialismo e della lotta di classe prole• tal'la; che, conseguentemente, il Parli/o socialista ha interesse, e quindi ha il dovere, di promuovere tale fJOlitica di riforme, con lutti i mezzi che le continqen• _z-edella loffa di classe, ncf Paese e nel Parlamento, 1;iw10per indicare come i più rapidi ed effìcaci; che, perciò, come 110n esclude, in dati casi, -l'a· .:io11cviole11fa delle masse conf,-o resisfe11ze estreme. (tltrimenti non superabili, cosi riconosce che l'azione 1iarlamenlal'e vetl'ebbe meno alla prop/'/a loqica e s'impedirebbe volontariamente di trarre da se stessa lufli i vantaggi di cui è capace, quando aprioristica· mente si ricusasse la facoltà di sostenere eventual· mente tlclerminali Governi borghesi, i quali, per e/• /etio del nwtabile gioco delle competizioni par/amen• /ru·i, seriamente asstunano cli effettuare talune delle più gravi rifo,·me, 1·ivendicate dal proletariato come 11nprorogabili, o quando la loro caduta, voluta dalla insurTe.zione delle forze rea::ionarie, siç,r1ificherebbe 11;, manifesto regresso politico e l'avvento o il rilor· nò di una situaziofle nolevolmcnle più sfavorevole allo sviluppo delle energie e degli interessi proletari. Il Cony,·esso, infìne, compreso cle.r,li oUbiclfivi es• senzialmcnte pragmatistici che gli .competono, pl'e• scindendo da ogni 9iudizio dol!l'inale sulla disc11ssa fro,·ia della partecipazione dei socialisti ifl un Gover• no bor'gltese, afferma di non scorr,ere, nelle alluali posizioni della lolla lru le classi e tn1 i partili i11 Italia, alcuna ragione positiva di clecide,·e sopra ,rn alleggiamento tallico, cli cui esclude recisamente (cl possibilità eventuale per lttflo l'ori:::::onteaperto alla osserva:ione del Congresso. CLAuo10 TREVES - Anl\JANDO Buss1. LE ORAVEZZE FISCALI nel problema della casa popolare A completare, nei punti essenziaii, i concetti del!~ Relazione Casalini sul nuovo disegno cli legge per le abitazioni popolari, diamo ancora quest'ultimo brano, che tirauuìa. di sµazio ci sforzò a falcidiare dn,l precedente fascicolo. lri un secondo modo è possibile allo Stato inler• V<'nire nel moderare il rincaro della casa: con op• po1·tune esenzioni e addolcimenli fiscali. E questa la via seguìla da lulli i p::icsi, e anche Biblioteca Gino Bianco dal nostro. Il noslro disegno di l~gge non fa che inoltrarsi, con p::isso più risoluto, su questo terreno. La legge del 1903 - tra allre minori agevolezze - porlava da 2 a 5 anni l'esenzione delle case popolari dall'imposta erariale e comunale. La successiva legge del 1908 arrivò fino nll'escrizione decennale. Oggi si propone un quindicennio. ]\'la si presenta un'altra novit.à: si stabiliscono esenzioni di diverso grado, per t.ut.le le costruzioni, che si compira;rno in un de• terminalo periodo. E il provvedimento è buono, se circondato da qualche prudente cautela, che valga a non mettere allo stesso piano lù case costrut.te con una fìnalità cli pubblico vantaggio e quelle coslrulte unicamente per la speculazione. Per v::ilutare compiutamente l'importrrnza di queslo provvedimento non sarà male che teniamo conto delle larghezze che hanno dovuto acloltare gli altri paesi. In Austria, l'arlicolo 1° della legge 8 luglio 190'2, « concernenle le agevolezze ni fabbricati con alloggi operai sani ed economici», stabiliva: · « In rf.ì,Onformi<tià, allenclisp!,S\lfitfni dell3 presente leg· ge, godono cle!Ja esenzione per 24 anni clall'irÌlposla sulle case per cla::;si cd allresì dcll'imposla del 5 % del redclilo sui fabbricati tempor:.rnc:miente liberi da imposla, quei fabbricati per nlloggi che, sovrn terre• ni fìnora non edificati o sovra l'area edificabile di una casa demolita inlerame11t.c sino al suolo, sono costruiti per ofTrire agli opcrni alloggi sani ccl economici, in quanto gli alloggi della casa sono ceduti ad operai a pigione o graluitamenlc o contro un L:rnto della mer• cede, non determinato numericamente nel contralto dt lavoro. « I medesimi benefici sono pure consentiti alle case cli alloggi (case per famiglie) costruile clc!la specie ed allo scopo predctli, le quali eia persone giuridiche o fìsiche (pag. 7) sono ,,enJute ad operai, in modo che J'Ìnlero prezzo cli compera, o alnieno la sua met:'.l, sia pagala al minimo in 15 annualità, e senza lencr conlo se si è conyenulo che lo proprielà del fabbri– calo si trasferisce agli operai inllnedialamente, o solo dopo un periodo di tempo». La legge belga ciel 9 agosto 1889 stabiliva di già (articolo 10): « Sono esenti dal contributo persÙnale e eia qu:::ilun• que lassa analoga provinciale e comunale, in ragione del loro valore locativo, delle porte e fìnestre e del mobilio, le abitazioni occupale do. operai, se essi non sono proprielarì di ::tllro immobile oltre quello che abitano, e se non coltivano per sè ollre 45 are». Le prJposte atLuali - pur costiLucndo un impor tante passo e un sacrifìeio non indifferente delle fi. nanze italia~c - rimango1~q qncqn·\,H~•f•n~Wll?: .d~Ue– larghezze c611cesse da allri pocsi, ma esse gioveranno certamente a stimolare la coslruzione di case popo• lari, più che· non sia avYcnuto nel passglo. E ciò avverrà, in modo tanlo più sensibile, se lo Stato si preoccuperà di tre problemi di indole gene• raie, essenzialissimi: io abolizione del dazio locale sui materiali da Co• ~Lruzioile; 2° revisione della legge sulla imposta fabbricati, per togliere la disparità di Lral.tamcnto, fatta a danno delle abitazioni popolari; 3° rev-isionc dell'imposta fabbricati senza intenti cli fìscalilà, con intenti di perequazione. • • * Ri~tssumendo :_noi vediamo, nel problema delle cns:., popolari, essenzialmente, un problema di tecnica, un problema di credito, un problema tributario. GIULIO CASALINI.

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