Critica Sociale - Anno XIX - n. 23 - 1 dicembre 1909

SM______________ c_RITICA SOCIALE______________ _ Atteneudoci alle cose palesi e concrete, non pare poE1sib1leche Giolitti debba subito rit.o~na!·e - come i t. rimpastaioli ., vorrebbero - po1che non pnò nO col progetto 1 sul quale è caduto, uè senza il progetto, sul quale volle cadere. Se _t01:na~se, con qualunque compagnia, lornerebbe d11n11m1to, e certo non a questo mirava. D'altro canto - è onesto e savio riconoscerlo - u,w Opposizione prevalente non esiste j e le Opposizioni opposte non poE!sono fondersi. .11pate– racchio d.,,l UJOG,Sonnino-Pantano, non s1 npete ti così breve distanza di tempo, nè avrebbe mag– giori chance.,· di durata, anz.i ue avrebbe mino ri: anche pel fatto dell 1 insuccesso giii avuto. 1.ju Go verno Sonnino, conf'lervatore :-;enza me scolan ze, troverebbe i tre quarti della Ca.mera attuale contro di sò fin dal primissimo giorno j e avrebbe contro sè la Camertt di <lomani 1 Re il re 1 il che si nega, consentisse allo scioglimento. Non è lecito sup– pon·e che il capo autorevole del 9entro dìfe_tti .di ogni senso comune, qul'\nto lo des1ctererebbe 11 Gio– litti che lo calrleggia al potere. Nè l'Italia attuale. nò~ 'ii Parlamento italiauo, nè il Quirinale, nè 1 cousen'aton medesimi hauno virtù e capacitil ili battaglia., quali e quante presupporrebbe combina– zione siffatta, per formarsi e per tentare soltanto ili so~tenersi. Piccoli intere~si, piccole Ya.nità, so– pratutto piccole paure pos~ono co~siglia~e. Min.i– steri ,li transizione, )[mistèri d'affar,, o Mm1ster1- cuscinetti ; non sarebbero soluzioni. Uua sola soluzione logica nasce dalla realtà tielle cose quale, per via rli esclusione, l'abbiamo prospetlat'a più sopra: la concentrazione delle Si– nistre. Le quali costituiscono ancora la sola mag- 1~iorauza uon tanto nel significato pedestremente ;ritmetico, quanto nel significato tendenziale e dinamico, che rli necessità, a situazione delineata, si traduce poi nella cifra ,le,i voti - la sola, ,lice– vamo, mnggioranza potenziale, relativam~nte ~ ap• prossimativamente omogenea, rhe la s1tuaz1one, mutaute e mutata, pOSf:la loruire. Una maggioranza cho, vivificata, al Governo, <fagli elementi più as– similabili dell'EstrP.ma sempre vigile e in armi, li– quidi i residui ultimi del giolittismo debellato, avendo, non oppositol'e, ma anzi prigioniero e aiu– tatoro .lo stesso Giolitti; e risponda, gradualmente, a.I bisogno tli siuceriti1. e a.I bisogno di riforme, che è nel paese. Nulla è più malagevole, nella quotidiana poli– tica, che sceverare la commedia dalla realtà. e in co1lesto campo il gioco bene spesso gioca il gioco– liere, trappolau,lolo nelle trappole sue. Fosse pure (e non lo atlermiarnoi la mu:-sa del Giolitti un / semplice t. trucco "' ispirato da egoistici e oppor– tuui!.tici fini, essa. dolr'rl1. avere tutta via conseguenze benefiche 1 _se i partiti di battagl.ia , in cui l'anima popolare s, affida, non s onnecchiera nno e vorranno e sapranno trarne profitto. Nulla - fu mille volte ripetuto - era più ,leleterio <lella stasi politica in cui ci trovavamo costretti, a liberarci dalla quale invocammo da queste colonne quell' " im– previsto "' che è tanta par~ ilei destini ,di. un paeRe, ma che anch'esso s1 prepara collazione inavvertita di ogni giorno, delle classi, dei partiti e deg-li uomi11i. A queRto " imprevisto ,,, che scio– glie ogg-i il ~iolittismo - che. era, assai volte lo notammo, piU fuori del Giolitti che in lui - l'o· pera ROcialista ha concorso poderosamente: nostro còmpito è impedire che si ricomponga più mai. J>erciù, senza gonfiarsi le gote con jattanze vol– gari, ~euza puerili inui di vittoria, senza lusingare illuRioui smorlate, 4lestinate a infrangersi nei fatti, il partito socialista, di fronte alle crepuscolari in• certezze ,lell'ora. ~chi,·o <la vincolar~i a situazioni 1uture malfide e u.ncora mal uote, si compiace del• l'avvenuto, riaffaccia e rìforbisce il suo programma imme,liato, e si sente rincorato nell'ardua missione che gli ~ commessa. Per le breccie 1 che sudammo non inYano a. di– schiudere, qualche cosa, se saremo vigili e accorti, dovrà passare, e pa~serù. LA CRITlCA SoCIALE. Ll~RIFORMB CITECOSTANO<' L'on. Giolitti ne ha fatto un finale d'effetto nel suo ormni storico discorso-sori>resa, ma vi ha desti– nato ..... il gettito fiHcalc pel futuro aumento del consumo degli zuccheri. Non ci basta. no. Le musso operaio hanno omrni chiaro il concetto di alcuno l'iformo indìla1.ionabili od 11rgonli; e non si lasciano ottrnvor1mr la vin dalla pl'Omessa degli sgravi lrihn· turi. Intendiamoci bono..... non vogliamo dar la mano a_itlizuccherieri pc1·stornare una minaccia, che del rC'~tostanno già cercando di far scontare ai pro– duttori di materia prima. L'abilità di questo trust fori=;o il solo tru.,t completo che abbia rrtalia è sempre stata nel sapersi IC'gare e condizionare ,,miti interessi terrieri e persino operai; così che oggi qualcuno anche di parte nostra, non del tutw a torto, teme chtlle pro1>0stoOiolit.ti un turbamento_ sul mercato itnlinno. Torneremo nltrn volta sulle cifre, dedotte Mc imle, in note,•oli polemiche, tra l'Ufficio trattati e le~islazionc doganale, portavoce del Go– verno e In. ben ag~uerrita schiera degli agrari rac• colti ~Ila difesa. Per nostro conto - antici1,iamo lo conclusioni - ora che la questione dello zucchero è sul tappeto. bisognn profittarne 1>ermozzare una protezione induhbiamente eccessiva, ma senza il congegno Giolitti che chiede all'erario un sacrificio sproporzionato all'utilità dei consumatori. Prima _di... Giolitti si erano fatte altro proposte per un runa~ nog~inmcnto del regimo degli zuccheri; qualcuno voleva la dimin11zio110 del ditzio di frontiera; altri Faggrnvamcnto della. to.sstLdi fohbricazione per trarne quolcho milione da <loclicnrcalla scuola ed alle leggi opero.io . Contro l'uno. e l'llltrn tesi si era osservl\tO che i c onsumatori avrebbero avuto o nessun ,·an– ta,igio o perfino danno. )[a, comunque, queste pro– poste. che non ave,·ano fatto piacere agli zuccherieri ed ai giornali che vivono di zuccher~, mer!tano d~ essere riesami n1ltC. Ciò che non vogliamo e che s1 illOtechi per lo zucchero il provento della futura riforma tributaria. Proprio ora che il proletariato e le sue organiz– zazioni sono usciti dal g-cnericismo democratico della politica. degli s~ravi, un gesto dell'on. Gio~itti: t~nM donziosarncnte lusingatore, vorrebbe cacc1arc1 rn– dietro. Lo sappiamo ormai che, pet· la struttura mal– sana degli scamb, e degli organi intermedi, gli sgravi arrivano in proporzioni troppo ridotte al consuma– tore e sono un'ottima cultura cli approfittamenti hott~gai. La politica dei con•mmi 1 che lo Stato ita– lhrno non si so~na nemmeno di iniziare, consiste non tanto negli indebolimenti del bilancio a favo~e degli intermediari, ma in un assieme di prov,,_ed~– menti - tra cui In revisione delle tariffe ferrovH11·10 che si vogliono oggi og~ra.v11ro- per favorii-e ht circolazione e \1apprnvvigio1rnmento dei generi ali~ montari. Soltanto per alcuni g-cneri sarebbe doveroso ed opportuno lo sgnwio, o converrebbe procedervi tli puri pnsso con le riforme ohe costano. La granclo 1 questo Rrtleolo eril 1erUto un giorno prima della crlel. 'IR Il 11unto di ,·1&1a - nel quale conaentlamo pienamente - non è dalla crlll ,nutato. All:cl ! LA CJUTIL\,',

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