Critica Sociale - Anno XIX - n. 1 - 1 gennaio 1909

CRITICA SOCIALE Lii versi. Gli esempi, i tentativi non mancano: si tratta di diffonderli, di estenderli, tli iucoraggiarli. Noi crerl.iamo alla vita, la contagio della vita, alla f.acou<lità <lella vita. Non si tratta che di cominciare. ~'inalmente, l'azio□e parlamentare socialista si palesa, da assai tempo, monca, discontin ua, in coe– rente, la qual cosa. fa magnif-icamente gli alfa.ri del reazionarismo nel suo duplice aspetto: anarch ico da trn lato, e borghese dall'altro. Anche questo male non ha radici profoude e può essere prima mitigato, quindi sanato. Converrà porre i! bisturi senza pietà in questa piaga: e ci proponiamo di farlo. Offrire una bussola sicura alle organizzazioni pro– letarie; ravvicinarle all'azione del _partito, in un assi<luo contatto 1 e, quest 1 azione, l'enderla con• creta, effettiva e<l intensa; finalmente l'azione pro– letaria e l'Azione socialista riassumere e far cul– minare in una ben condotta azione parlamentare, che uon stia da sè, ma si radichi in quel doppio terreno, e ne pren<la succhi e ne renda: questo è il socialismo e il riformismo io azioue 1 che di verbo si fa carne, di predicazione realtà, dì chiacchiera vita. Il programma è questo: e può essere, come ogni programma, principio di effettuazioni o impudente menzogna. Che dh•euti l'una cosa o l'altra non dipen<le da noi: intendiamo, non da noi soli. Non è povero <li forze il socialismo italiano. Ma son forze, le più, che s'ignorano a vicenda, forze isolate e disperse - qualche volta si elidono. Noi le chiamiamo a raccolta: risponderanno? E allora, 11011 per noi soltanto, l'anno nuovo sarà nuova vita. FILIPPO TURATI. IL DOVERE D L RIFORMISMO Il riformismo ha il merito di dire alto e chiaro che l'aziono socialista non deve limitarsi alla pre– dicazione dei sommi priucipì della rivoluzione pro– letaria, ma deve, sopratutto, con una serie di conquiste successive e graduali, preparare il ter– reno favorevole, le condizioni economiche e morali a.Ila radicale trasformazioae dell'odierno assetto sociale. Il riformismo è - in teoria - essenzialmente fattivo e pratico, e, anzichè isterilirsi nella mistica attesa del paraò.iso socialista, intende a conqui– stare al proletariato posizioni sempre più vantag– giose, e ad accrescere il ])eso (lella sua forza po– litica, per trasformare gli ordinamenti economici e politici in modo che alla gran massa dei lavora– tori salariati :sia assicurato uu posto semµre meglio proporzionato alla sua forza numerica e alla ne– cessaria preponderanza dei suoi interessi economici e morali. Ma, se questo è in teoria, ia pratica il rifor– mismo è ancora agli inizi; e, pur avendo teorica– mente riebellato il vecchio rivoluzionarismo mistico e messianico, deve ancora prepararsi un suo spe– cifico programma e un suo congruo metorlo d'azione. Afferma, iu principio 1 l'importanza <lell'azioue pra– tica; ma è ancora nella fase preri formista e non ha ancora potuto liberarsi del tutto dal vecchio demagogismo, che, per essere detto riformista 1 non cessa per questo di rimanere del dema.gogismo verbale e verboso. Oppure, si manifesta iu una infinità. di tentativi non coonlinati 1 spesso cou– trarldittori1 troppo spesso inefficaci, e, nell'azione atomistica, perde ili vista le linee generali di uua vasta e conseguente azione riformista. Il riformismo insomma, è aucora, in g-ran parte, del verbalismo riforn11sta o dell'empirit-mo atomistico e 1ram– meutano. Così noi vediamo 1 da una parte, un aurauare di dottori riformisti per far proposte su propo~te, pro– getti su progetti, onlini del g-iorno su ordini del giorno, che restano, µrovvideuzialmeute, }('ttera morta. Un creare istituti che nou funziona110 ~e non sulla carta, e che uon vivono He non uelle rnh\:doui annuali, iu cui le propm;te diventano fatti compiuti e le intenzioni opere. U 11a fabbrica di in– se~ne, senza che vi sia. il ueg-oz.io; una furia di Cou– ,·egui, Congressi, Commis sioui 1 eun ferenze 1 ac~ordi, p1l.tti 1 trattati,cartelli che 0011 approdano se 1100 a una serie di discorsi e di ROffietti sui giornah: uu cl11edere ogni momento al (-h>veruo cose mal defi– nite, mal combinate, male studiate, uelhl. certezza che nou se ne farà nulla. g, nei problemi concreti, la prova della. più fenomenale ignon1,m-:a.e incapa– cità a voteJ·e qualcosa. di preci~o e di determinato; aneora ordmi del giorno mal definiti, voti vaghi, proposte o inutili o in<\.ttuabili 1 per poter lasciare ad llltr_i la responsabilità tli fare e poter dirue male. E il sistema. rivoluzionario gabellato per il più puro rifonnismo. È il como(IO ritrovato del– l'ignorauza. della incapacità. e della pigrizii\. cosi– detta. rivùluzionaria, che non fa che ~trillare perchè altri peusi a provvellere, come può e sa. Dall'altra parte, tutto uu fervore <li op:..:re di tutti i generi e di tutte le specie; tentativi sopra tentativi; prove su prove; spesso contraddittorie; tal volta disastrose, ispirate all'idea di Donn~1,Pras– sede, che il bene bisogna forlo a ftUaluuque costo e conlro tutti. Qui l'empirismo più g·euuino, senza ideo e senza programma; là un'azione che n10le sc\mmiottare il pragmatismo americanista e rhe (li• chiara cli non volerne sapere di principi. Pare, questo importa. Agire, ecco l'imperativo categorico. 1;;,come cCJnseguenza, una infi11ita serie di sforzi isolati, individuali, senza spirito critico, seHza uua meta, senza nuo scopo determinato, senza un esame delle proporzioni tra sforzo e risultato, tra costo e. ren~imento, tra prodotto reale e prodotto imma g1nano. Così, da una parte, dei fum isti che si dicono riformisti e che sono iucen ~n.ti dagli organi e or ganetti socialisti di tutto il pa esej dalLdtr:1. 1 tante l.Jrave persone che ginocauo ,LI l'uomo pratico, e uon si curano cli sa.pere che cosa ~a.Iteri\.fuori da questo sedicente loro Ia,·oro pratico, e si strania1w dalla vita generale cli partito, come da. cosa inutile. Yana, incouclu lente. Con ciò non intendiamo dire che non ci :,ia tutto un lavoro positivo e veramente costruttivo che si compie silenziosamente e che opera sul si01tro; ma anche ha un po' il torto di farsi poco conoscere, di non comunicare agli altri le proprie esperienze, i propri tentativi, i proprì risultati, e impedire, così, ~forzi inutili, e inutile spreco di tempo e di energie. Ma questo fervore nobilissimo di opere procede slegato e per tentativi localizzati, come avviene, e giusta.mente, di tutte le cose all'inizio. pe1chè cre– :::.conosecowlo le necessità, le tradizioni, il carat– tere dell'ambiente. ~ intanto gli organi rappresentativi e centrali non vivono che una vita figumtiva e non riescCJno a compiere realmente l'azione per cui sono stati creati. Il partito è assente quasi sempre e, quando interviene, non sa che peRCipigliare. La Confede– razione <lel Lavoro vota degli ordini del giorno e cerca di determinare uu 1 u11ii"ormitànell'A.,ione, ma con scarso successo. La LE>gadelle Coopt,rative si muove e si agita 1 ma non è poi appoggiata a do• vere dagli altri.

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