Critica Sociale - Anno XVIII - n. 6 - 16 marzo 1908

92 CRITICA SOCIALE tra.mento non si verifica alfatto nella proprietà ter• riera e che la piccola proprietà, nella coltivazione del suolo, può spesso offrire moggiori utili della grande. Senza entrare in altri particolari, diremo, couchiu– clenclo, che l'opera del Rennrd e dei suoi giovani ,collaboratori è organica, ben equilibrata e condotta con rigore scientifico. Essa presenta un,unità di ve– duto che difficilmente si riscontra nei libri che hanno molteplice genitura. Ed è anche una ,•igorosa dimostrazione della bontà del metodo riformistico, giacchè tende a provare che il compimento del socialismo non si avvera col pre– liminare ed anarchico capovolgimento degli ordina– menti politici attuali, come vogliono i sindacalisti rivoluzionari; beusì col graduale allargamento demo– cratico dei rapporti politid dominanti, sì che il so– ciali~mo non è che l'integrazione necessaria e indefet– tibile della democrazia. E' la tesi dello Jaurès e di tutti ì riformisti, per cui il socialismo non è che la continuazione della democrazia. La democrazia rinnovellata ed ampliata non è che il socialismo. E. MARCIIIOLI. CATECHISMO E ALfABETO li libercoletto scipito, nel quale con secchezza sche • letrica o remota da ogni idealismo etico sono allineati In una serie pedantesca di domande e risposte grossa– mente Infilzate l'una nell'altra 1 filosofemi ibridi o 1 dogmi eclettici, privi ,u qualsiasi anche metafisica bel– leza ed euritmia, onde consta la cosidetta dottrina cristiana, par dunque, dopo il miserevole risultato pra– tico della discussione alta e nmpla fattasi nel Parla– mento llttorno all'insegno.mento religioso, deetinato a eseere il eegnacolo in vessillo della battaglia politica ed elettorale cb'or si va maturando. E, come questa - qualunque sia per esserne la data - sarà, per il fitto intrico d'Interessi e d'intenti. ... non catechistici cbe sta dietro alla controversia. pedagogica, e per l'atteggia.– monto che di fronte ad essi assumeranno i vari gruppi e partiti, e per la nuova topografia politica che proba• bilmente si verrà determinsndo e configurando, una bathglla fra le più complesso e le più fortunose che si slon combattute da molti anni in qua 1 così occorre che la diana dei comizi non ci riscuota impreparati e che ci formiamo sin d'ora un'idea chiara, compiuta, lungiveggente, del precipui elementi - palesi ed oc– cultl - della giornata campalo che si approssima, della lor mutua relazione, della posizione non pur elettorale, ma - che più conta - fattlva, In cui per rispetto a ciascun d'essi saranno naturalmente e logicamente tratti a collocarsi i singoli partiti e i loro uomini rappresen• tatlvi. Chè le grosse battaglie non al vincono con una preparazione estemporanea e un addestramento. fatto ex abrupfo all'ultim'ora, e se anche tuttavia si vincano, non sono, in tal caso, feraci di vantaggi copiosi nè su• scettive di un lungo e durevole lavoro riformativo. Questo, per potersi esplicare organicamente, ha da es– sere da lunga mano concepito e allostito, cioè virtual– mente contenuto nella vittoria del comizi; la quale ò destinata n. secura sterilità, ove manchi di siffatta ade• guata elaborazione precedente. Guai per l'Italia e per la democrazia e precipuamente per il proletariato 1 se ci ]asceremo andare spensieratamente, per imprevi– denza Ignava e infingarda, incontro a una sconfitta o - che sarebbe peggio ~ a una vittoria effimera e in– feconda I Or, comunque sia per costituirsi ed esemplarsl, co' suol molteplìci elementi Ideali e materiali, nei suoi ter– mini esscuziali di opposlzione 1 tale battaglia, quel che soprattutto importa si è che essa eia impostata e com– battuta con chiarezzn. 1 senza poesibilità. di insidie e senza fllrberia di reticenze, e che le questioni e le com– J)etlzionl, che in essa saranno Impegnate, sien tutte, per cosl dire, in vista, e lumeggiate nella loro intrinseca e autonoma natura e consistenza non meno che nel loro mutui rapporti. I legami di 11ecessarlaparentela, infatti, che collegano marxistica.mente fra di loro 1 in una trama saldissima e unitaria 1 le controversie ideologiche e le contese politiche ed economiche, non tolgono che queste non debbano essere prese e Illustrate una per una, prima che considerate nei loro nessi manifesti e riposti, e che non debbano, prima che complessivamente, essere risolute e decise separatamente. Questa diligenza ana– litica potrà, per avventura, lmporhre più fatica che non l'accensione di qualche razzo II mltiogaio" e scom– paginare, sul nascere, più d'una amicizia e alleanza che ai sarebbe Invece potuto, cosi all'ingrosso, senza tanti scrupoli, fra un bicchiere e Paltro, lestamente combi– nare. Ma non sarà nulla di perduto! Di malmaritati e di malmaritate, che si bastonano o si piantano nel bol mezzo della luna di miele per oon essersi ben conosciuti e non aYer fatto patti chiari prima delle nozze, è pieno Il mondo.... ... Fra i problemi e le competizioni, onde sarà materiata la giornata elettorale - lontana, dicono gli aruspici glollttlani, per lo meno quattordici mesi -, dalla quale dipenderanno i destini di ben più che un quinquennio I di istoria italica, la questione, culminante e centrale, dell'insegnamento religioso avrà peculiarmente bisogno di essere proposta ed es11licata con nettezza precisa e decisa. Chè, pur dopo i fiumi di nobile e culta eloquenza. Yersati in proposito alla Camera, sono molti gli equivoci - taluni congegnati ad arto, altri diffusi e accolti In buona fede - che si aggrovigliano intorno ad essa, a tutto vantaggio - s'intende - del nemici della scuola laica. Di questi equivoci, i principali e i più gravi sono due, e sono a un tempo intrinseci ed estrinseci, toccano cioè direttamente e teoreticamente l'arbomento della conte– stazione e insieme, e di conseguenza, l'atteggiamento che i diversi partiti potranno assumere al riguardo. E, a seconda che essi saranno, o no, fugati e dissipati, sarà possibile - almeno per ciò che dipe\)de da tale que– stiono - una più o men larga e sincera intesa d'uo– mini e di partiti. li primo equivoco si è quello che riR"uarda la cosi– detta politica di persecuzione, che i socialisti e i loro più prossimi alleati ed affini vorrebbero, cassando la dottrinetta dal programma, anche racoltativo, d'inse– gnamento delle quattro prime classi elementari, inau– gurare e attuare contro la Chiesa, e che costituirebbe il precipuo punto di divisione fra gli anticlericali e gli 11 aclerlcali ,,, già differenziatisi, dopo di aver votato concordemente in favore dell'emendamento Moschini, nel voto della mozione Dissolatl. ln verità, un f1mdamentmn divisionis più fittizio e so– fistico non potea escogitarsi I Afa che politica di perse– cuzione l È politica di difesa i come quella di chi mot– tosse alla porta di casa sua l'ospite intestatosi, per una pervicace velleità e dimostrazione di padronanza, a in• trudersl nel domicilio altrui, pur avendo a sua disposi– zione una casa vasta e comoda. Un ospite siffatto è un

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