Critica Sociale - Anno XVIII - n. 6 - 16 marzo 1908

96 CRITICA SOCIALE Il riucu,·o dei vive1•i a .Napoli, La cittadinanza napoletana ò ,·iumente preoccupnta per il rincaro dei viveri. Le organizzazioni operale harrno 1:11abilitodi impegnare un'intensa agitazione, perchè una sosta sia imposta all'aumento iocessaote dei generi di prima necessità. Ma questo rincaro, contro il quale il proletariato na– poletano ba deciso di opporsi con ogni mezzo di lotta, è proprio vero? A tal proposito, una delle più Importanti accademie della nostra città, il R. Jstituto cl'Jncoraggiamento, ha eseguita un'inchiesta sui prezzi di taluni prodotti di consumo nel mercato al dettaglio di Napoli, e la dott.a Relazione è stata redatta dal prof. Augusto Graziani {1) 1 il quale nota che vi è una stridente contraddizione tra l'opinione degli economisti e i lamenti dei consumatori. I primi affermano che nell'ultimo trentennio si è Vt,ri– flcata una diminuzione di prezzo dei prodotti di con– sumo popolare, con un seusibile aumento del salario; e i secondi, Invece, protestano vivamente contro il rincaro dei viveri in questi ultimi anni. Ma ti Oraziani nota che questa contraddizione è J>iÙ apparente che reale. Ed invero, occorre anzitutto ossrr– vare che oggi il maggior costo della vita, pii, che dal– l'incremento del prezzi, deriva dal fatto che le esigenze della vita materiale, ed anche in parte della intellet. tuale e morale, sono cresciute. Ma poi, in so11tanza, tanto le analisi Jegli studiosi, quanto le constatazioni dei pratici, perfettamente concordano. Tutta In. differenza consiste in ciò: che gli uni ten– gono conto dl un periodo di tempo assai più lungo 1 e gli altri invece degli ultimi anni soltanto. Infatti, se si confrontano I prezzi di prodotti di diffuso consumo del 1867-77, con quelli del 1900-1906, si riscontrano piut– tosto diminuzioni che aumenti per molti di es11! e in quasi tutti l paesi, in cui furono fatte rilevazioni pii) o meno estese e precise. Ma, se poi si mettono a con– fronto i prezzi del 1895 1 con quelli degli ultimi anni - a parte le immancabili, temporanee osc illazioni - si trova realmente che parecchi di essi sono u.nmenta.ti. E :~~~~i s:"~~ 1 ° \• fo~~eN:~:!~ f!~~~izi~!!i d:t:a~tc~~~ la legge 8 luglio 1904, e i decreti del gennaio 1905. Ciò risulta evidente dal raffronto del prezzi all'ingrosso con quelli al mlnuto. E tale constatazione è senza dubbio confortante, perchè ci dimostra che la. diminuzione dei dazi è andata ve– ramente a beneficio dei consumaiori. Ma non si creda che l'aumento dei prezzi, veriflca.loi.i negli ultimi anni del secolo XIX e nei primi del XX, sia del tutto reale. Massime se si tiene presente Il mer• cato al dettaglio, si vedrà, invece, che esso è in gran parte fittizio. Nessuno certamente nega che LI commer• ciante al minuto renda servigi assai apprezzabili; ma, anche in paesi economicamente svlluppatì, si deplora per vart articoli un numero eccessivo di commercianti al minuto, che ò necessariamente causa <li elevazione artificiosa di prezzi. Così, per es., la Commhisione no– minata dall'Istituto d'Incoraggiamento, per studiare la costituzione del mercato al dettaglio di alcuni prodotti a Napoli, composta degli on. Nittl e Colajanni e dei prof. ltrojo, Baldassarre, Dordlga e Oraziani, ha rilevato l'esubera11te quantità di beccai, di venditori di or• tai;rgi, ecc. Per rimediare a questi inconvenienti sarebbero utili le Cooperativo di consumo, che a Napoli, se si Accet– tuano l'Umone Militare e la Cooperativa degli ufflctn.11 a riposo, mancano quasi completamente. Potrebbe nuche cousigUarsl, specialmente per le carni e per gli erbaggi, l'istituzione di Casse di credito, In parte con fondi degli interessati, ma almeno nei loro esordi aiutate da Enti pubblici, aventi funzioni di anticipazioni, a similitudine della Cassa centrale del mercato degli erbaggi o <!elle frutta, che sarà Istituita in Roma, con un primo fondo di lire 100 mila, erogato dall'Amministrazione comunale. Ma occorre inoltre e sopratutto reprimere le or,:canizza• zloni sfruttatrici e fraudolente, che spesso prelevano percentuali J>arassitarie non dovute o producono uno scandalo110 aumeuto dei prezzi di geueri di prima ne– cessità. E, contro questo indegno sfruttamento, la lotta (1) Àfl1J/IIIU IUII JWez;;o di a/CUNl p,·odotli nel mercoto (lf ddWql/o dL 1\'upo/1 1 C:ooJHJrflt. tlµogrnf., 1907. che han risoluto di impegnare i lavoratori napoletani è, senza dubbio, lodevole. Ma si deve pur convenire che le deplorate organizza– zioni sono anch'esse il riflesso di determinate coudizioui economiche, e quindi, solo col miglioramento di queste, può sperarsi che quasi automaticamente saranno eli– minate. Napoli. MANLIO A. D'Ammos10. A.TTII,JO Ru,1.0s1: Trilogia poetica. Prima parto: Medita– zioni, - .Mantova, Segua 1 1907 (L. 2). La poesia del Rillosl è tutta soffu~a d'un velo di ma– linconia: c'è, come dice il llertaccbi nella prefazione, 1 ' uua tendenza a cogliere i particolari aspetti della na– tura e della vlta 1 comunicando loro una tal quale ombra come di crepuscolo,,. Malinconia che nacque nell'anima del poeta sin dalla prima età; anche a lui, come al Pa– scoli, sorge nel cuore, quando la fiumana de le memo,-ie scorre, it dispemto grido d'odio e d'angoscia, per l'opera dei tristi che gli tolsero la gioia della casetta bianca ove il babbo e la mllmma vegliavano la nidiata vispa o gala. ll male, che affondò ài 1m solco antico l'alma bambina, 110,i si scorda mai; e rra le memorie dolorose cosl 11acquee fiorì la poesia nel core senza gioia e senza festa, come fl,evolee misUu1, armonia. b' dura fl sogno dopo 'ta tempesta, come lontana fiamma colnrita .... E al poeta l'ombra velata di S. Mamette sorride come promessa di riposo eterno: sut lago, 11el vespro romito, a riva tra i bnmi cipressi, c'è wi sogno di pace smarrito 11elmondo. Ahinie'ue: l<tScia,idott il co,·e, ritorno. Ma lw1gi, tra l'ire f,isopite e l'avida furia del pa11e 1 sarai la promessa d 11m mite domane. Anche i ricordi gioiosi coRl nssumono il carattere e l'intonazione di uu rimpianto, come quello del vespero, quando sorrideva iu wi nimbo di jXJlvere va1teute, l'e,·ma chiesetta che per im,o avea mi pispiglio di passere contente. E . . . le fa,iciulle in coro, ritor11a111lo 1 cantava,io su, prati le gioie della pace e det Lavoro. E la stessa o.spirazione alla gioia si converte quasi in un sospiro malinconico, quando saluta. le sue rime: ile pel mondo a saluta>· la pia ma,i che m'attese per gettm•mi un fiore, de la siepe che segue la mia via. lo m'affaccio all<1, luce ed a l'amore .... Questo velo di mestizia conferisce alle rime del Rillosi uua intonazione un po' uniform e: tutta lk vita vi uppnre, direi quMi, alla luce sfuma.tn dei crepuscoll malinconici della valle pa<lnna, ove questa. poesia ebbe nnsclmento. Mn, se tal carattere nuoce alquanto ai componimenti ph'1 ampt che il libro contiene, rende piì1 delicati i brovi quadretti. Questo genere di lirica, che esprime la rlspon• denza di uno spettacolo naturale a uno stato d'animo. è il più consono al temJJ8ramento poetico del Rillost. Ma è pure quel genere in cui l'effetto estetico meglio si ottiene delineando solo i tratti principali; troppi parti– colari, como in Nostalgie padane, lo diminuiscono, to– gliendo il risalto dovuto alle parti più signlflcatlve e sngf{estlvo. Invece alcuni brevi componimenti, come A S.. Mamette o Sera a S. Giorgio, banno una suggestività delicata, che nel lettore rinnova lo stato d'animo che il poeta ba \'Oluto esprimere. H.. MoNoou-o. OIUBF.PPE RIOA.llONTI, gerente responsabile. i.mano, 19, 1 5 1908• Ttpoarana Operai (Boe. coop,), via Spnrtaco, 6.

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