Critica Sociale - Anno XVII - n. 11 - 1 giugno 1907

166 CRITICA SOCIALE ralmente e materialmente, rendendo vana e sprecata Ja loro speciale coltura giuridica, deprezzando la loro opera, menomando in loro stessi la coscienza del proprio valore e il coraggio e la forza di reclamare, come ne ànno diritto quanto e pii'L degli altri, mi– gliori stipendi. Il loro esempio, adunque, metto bene in lupe il piì:1 grave difetto dell'attuale ordinamento ammini• strativo: la pletor~ delle funzioni e dei funzionari; le une create artificiosamente per uso e consumo degli altri, e tali perciò, che, con la loro inconsistenza e la nessuna importanza, influiscono poi, n.ecessaria– mente1 sulle cattive condizioni di quelli, rendendo non solo impossibili miglioramenti futuri, ma nrre– cando anche al presente danni e svantaggi co1~side• revoli. CAHLO PETROCCHI. L'AGONIA DEI NAZIONALISTI INAUSTRIA I.l na!<ionc,lismo sconfitto dal sociltlisino e <lal sujf,1•ayio nni'verscile. 1 Il fatto centrale delle elezioni - in tutta l'Au– stria - è la sconfitta dei partiti puramente nazio– nali; di quei partiti, cioè, che erigono il loro pro– gramma unicamente sulle competizioni di stirpe. 'l'utti questi partiti - di qualunque lingua sieno - dicono di voler soltanto difendere la loro nazionalità dalle invasio11i delle altre. Ma su che fondano questa difesa? Non già sulla realtà, ma sui desideri; non sul presente, ma sul passato; ovvero (a quest'ultima categoria ap– partengono i nazionalismi slavi) su certe ipo– tetiche fantasie imperialistiche dell'avveuire. In– fatti, i partiti nazionalisti tedeschi non hanno an– cora rinunziato all'egemonia tedesca su tutta. l'Au• stria; egemonia assurda in uno Stato, che è com– posto per due terzi di non tedeschi. E gli czechi (gli slavi della Boemia) sognano ancora il regno czeco di S. Venceslao, dimenticando che i tedeschi in Boemia costituiscono una forte minoranza e sono compatti ai lati settentrionale e occidente.le del qua– drilatero boemo, confinanti con la Germania. La stes!:la cosa avviene nelle provincie italiane. I nazionalisti italiani si richiamano ad Augusto e ri• vendicano all'Italia tutta l'Istria. In realtà 1 l'Istria è provincia mista, con forte prevalenza croato slo• vena nell'interno e carattere schiettamente italico soltanto alle coste. Gli slavi dell'Istria, alla loro volta, parlano dell1Jstria slava. Jt chiaro che la u difesa » significa invece mutua ,SClpraffazione consumata o tentata e, pe,rcomieguènza, perpetuazione del dissidio che ha condotto l'Austria ,alla stasi parlamentare, al neo.assolutismo del para• -grafo 14 (il decreto.legge) e a un arresto impressio– nante anche nello sviluppo economico, industriale e commerciale. La vittoria dei due partiti estremi nelle prime elezioni a suffragio universale, significa la riscossa contro la paralisi della politica nazionalista. I pro– letari della città e dei centri rurali più evolnti sono insorti e hanno vinto nel nome del socialismo; le masse più arretrate delle campagne hanno seguìto il prete, il quale prometteva loro l'estensione ai ;contadini dell'assicurazione operaia, le Ooop,erative rurali, ferrovie, canali, diminuzioni di imposte sui consumi, un " omnibus ,, insomma di vantaggi ma• teriali che i Parlamenti passati, arenatisi nella lotta •di stirpe, non avevano potuto nè dare, nè quasi promettere. Sicchè - da questo punto di vista - il suffragio uni versalo ha dato la vittoria agli umili, di parte nera e di parte rossa. Naturalmente, i neri andranno incontro a immancabili delusioni; perchè gli inte– ressi borghesi dei loro duci, speculanti sulla loro if)'noranza, dovranno, a un dato momento, predomi· n°are. Questo momento però non è forse prossimis– simo. Vi è, per esempio, il programma immediato di riforme sociali che si impernia nell'estensione dell'assicurazione operaia obbligatoria (vecchiaia, in· validità, vedove ed orfani, a completare la malattia e l'infortunio già esistenti), nel quale i sociatisti si troveranno più vicini ai cristiano-!wciali che ai rap• presentanti liberali della grande borghesia industriale. Viceversa poi - di fronte ai tentativi di proce– dere ancora nella clericalizzazione dello Stato - il Gruppo socialista dovrà. accostarsi ai Gruppi libe– rali ; come è già. avvenuto nei ballottaggi, p. es. a Vienna, dove i socialisti appoggiarono. a tutt1uomo la candidatura del harone Hoek, consigliere aulico e membro della Suprema Corte amministrativa, ma - contemporaneamente - preside battagliero dellt1. Freie Schule (Scuola libera), organizzazione intellet• tuale che rivendica lo spirito laico della scuola contro quanti sognano addirittura il ritorno alla scuola u eonfessionale ,, esistente prima del 1868. Con ciò ci pare abbozzato (molto sommariamente) il significato delle elezioni e la presumibile tattica del grande Gruppo socialista (di 84 e forse 88 mem– bri, secondo le ultime notizie). Il crollo del nazionalismo, nelle regioni italiane dell'Austria, si riconduce, naturalmente, alle stesse cnuse centrali, per cui i partiti nazionalisti tedeschi rientrano decimati alla Camera, e i giovani czechi, un giorno dominatori in Boemia, videro eletti 5 dei loro a primo scrutinio e sono ridotti a una ventina, mentre i socialisti czechi ràppresentauo il Gruppo, numericamente, più forte fra tutti gli altl'i partiti, di lingua czeca, rappresentati al Parlamento. Da noi, infatti, il risultato nazionale delle elezioni è il seguente: Deputati italiani 19, di cui 10 cleri• cali (7 trentini e 3 adriatici), 5 socialisti (i 4 depu– tati di Trieste e il deputato di Trento), 4 liberali (2 nell'Istria, 1 a Gorizia, 1 nel rl'rentino a Rovereto). Nel vecchio Parlamento del privilegio, gli italiani avevano egualmente 19 mandati così divisi: 14 libe– rali (12 adriatici e 2 trentini); O socialisti; 5 cleri· cali (tutti trentini). 11 bilancio risponde perfettamente alla .fisionomia. generale delle elezioni a suffragio univer!mle. I dieci clericali vengono tutti dalle vallate trentine e dalle campagne dell'Istria e del Friuli ; i socialisti sono dati dalle grandi città; i quattro liberali gallegw giano nel naufragio di dieci dei loro colleghi di ieri! A rl'rieste la vittoria venne agevolata da errori particolari del partito dominante. L'errore fonda– mentale fu questo: Di raccog1iere - sotto la ban– diera (sventolata più o meno sinceramente) della difesa nazionale - la grande borghesia plutocratica insieme alla piccola borghesia di impiegati, facendo, in Comune, una politica amministrativa a tutto van– taggio della prima ,e a danno della seconda. Mancò, naturaJmente, ogni coesione nell'ora della sconfitta e il partito nazionalista non osò atfrontare i bal– lottaggi. La Yìttoria strepitosa ed unanime di 'frieste im• pone ai socialisti gravi responsabilità, che essi sa– pranno assumere. Anche nelle uostre regioni il con• flitto nazionale è insolubile al di fuori del programma nostro: "Autonomia delle nazioni, sulla base delle condizioni reali di fatto, con tutela delle minoranze nazionali, che, per ragioni topografiche, dovessero rimanere comprese entro la sfera dl un'altra na– zionalità. 11 A questo scopo è giunto il momento di lavorare sul serio, specialmente in Istria, dove gli stessi na·

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