Critica Sociale - Anno XVII - n. 11 - 1 giugno 1907

CRITICA SOCIALE 167 zionalisti italiani più illuminati comprendono che è impossibile andare avanti a furia di finzioni e di men– zogne. Basti dire ohe in 2 dei 3 Collegi assegnati ngli italiani in Istria, vi sono tanti slavi che, per poco, non riuscirono deputati slavi. I socialisti di Pola, con mirabile compattezza, dovettero votare tutti, noi ballottaggi, per il candidato italiano 11azionalista (Rizzi) per impedire la riuscita dello slavo. Italiani e slavi, in Istria, erano perfettamente a giorno della composizione innaturale di quei due Collegi; ma gli itidiani speravano di far passare gli slavi per connazionali,-cornperandoli; gli slavi, alla loro volta, abbandonarono tanti dei loro in un Col– legio assegnato agli italiani, sperando di portarlo via a. questi ultimi. Gli uni e gli nitri poi erano lie· tissimi di lasciare persistere nei due Collegi la lotta nazionale, per impedire l'avvento della lotta di iute• ressi e di classe. T~ccoun magnifico esempio, suggestivo, di quel che sia, in realtà) la difesa nazionale dei naziona– listi di ogni lingua. Aggiungiamo che i ballottaggi hanno migliorato alquanto la condizione dei vari gruppi liberali-na– zionali e, ciò che più importa, deluso le speranze del Gruppo cristiano-sociale. I cristiano-sociali avranno alla Camera meno mandati dei socialisti, ed è anche dubbio se, uniti ai vecchi clericali - che rappresen– tano l'aristocrazia del clericalismo - formeranno quel nucleo imponente che essi speravano. In ogni modo è escluso che il Governo possa trovare una maggioranza clericale. [I Governo dovrà barcame– narsi fra il clericalismo e i Gruppi nazionali più clericaleggianti, proseguendo l'equilibrismo di un tempo. La presenza di quasi 90 socialisti impedirà. certo ogni ecces110reazionario, impedirà il ritorno alla scuola confessionale, così come ogni tentativo di ritornare alla paralisi nazionalistica. La maggio– ranza numerica sarà. dei nazionalisti, ma divisi fra loro, anzi lottanti fra loro. Con una savia politica i nostri compagni dell'Austria potranno così tener testa tanto alla baldanza clericale quanto alla sopraf– fazione nazionalista. In conclusione, il suffragio universale uguale e diretto in Austria, permeato e, a cosl 1lire, nutrito della lunga preparazione fatta dai compagni nostri, avrà ricondotto la vita politica dell'Austria alla sin– cerità ed all'azione feconda. " li suffragio universale - come scrive il valoroso Lavoratore 11rieslino - ha ferito il nazionalismo a morte. C'è chi piange la sua triste agonia, e fra questi il povero di spirito, che con– fonde i1 nazionaJismo colla nazione, e l'u.ffarista che speoulando sul sentimento nazionale, si era acca– parrato il potere e sperava di conservarlo all'infì• nito. Ma, dove il 11azio11alismo muore, risot·ge a no– vella. vita la nazione I " L'esito delle elezioni austriache segna la fine di tutte le vecchie formule, di tutti i demagogismi tra– dizionali, per instituirvi la lotta vera degli interessi e delle classi, l'urto fecondo delle grandi forze che caratterizzano l'era presente neg1i Stati civili. L'Austria politica entra ora - tutta quanta e per la prima volta - nei vortici e nella luce della storia moderna. Onore ai nostri prodi compagni austriaci d'ogni lingua e di ogni stirpe - che, affrontando tutte le calunnie, fedeli al loro grande ideale, ve l'hanno strenua.mente sospinta! Noi. Raccomandiamoa tutti i nostri lettori gli abbonamenti cumulativi, conve,iietitisshni~ della CRITICA SOCIALE: col Tempo di Mila110:a11noL. 22, semestreL. 1.2; coll'Avanti dt Roma: a,1110 L. 22, semestre L. 11 i colla Vita di Roma: esclusivame,1tea1111uo L. 20. L 'organizzazionE dEgli lnsEgnanti mEdi La conoscenza dello leggi, che governano la vita delle organizzazioni cho quotidianamente si compongono e si tra9formano, spinte da un ideale di rinnovamento più o meno profondo \lolla compagine sociale, ò ancora cosl imperfetta, che ogni OHervazione, tratta dall'esame di– retto delle vicende che una di esse subisce, può portare un utile contributo allo studio delle nitre, ed anche correre l'alea di assurgere 1 almeno provvisoriamente, all'Importanza di leggo generale. Por questo credo che la conoscenza del movimento presentu della vita della Federazione degli Insegnanti medi possa non riuscire lnutlle, anche oltre l'alta cinta che racchiude la scuola. La }federazione degli Insegnanti fu, negli ultimi cinque noni, cd ò tuttora, una delle più notevoli organizzazioni professionali italianoj notevole per numero di soci 1 per determinatezza. di 1>ensiero,per l'importanza degli an– nuali Congressi, por la. larga opera legislativa. che, ve– nuta a compimento lo scorso anno, è stata ragionevol– mentel 'considet-a.ta come il prodotto della sua prima fase d'esistenza. Nel volgere di pochi annl,la Federazione ha.attraversato periodi tristi e lieti, momenti di genialità. e dl torpore, onde la sua vita si è snodata. rapida o denAa di atti e di pensiero. Non è dlfftoile toccarne t momenti salienti. ... Sorse sotto l'Impulso di due bisogni, dopo che, sull'ar– racciarsi del nuo,·o secolo, l'utilità dell'organizzazione era stata sperimentai mento dimostrata dalla classe ope– raia: il bisogno dl un assetto economico, meglio rispon– dente al cambiato valore del denaro; il bisogno di una iJistemazione giuridica, meglio rispondente alla nuova e più larga base - divenuta nazionale - di reclutamento della classe insegnante e a.I più alto lh'ello morale e intellettuale di questa. li primo periodo fu dominato dalla preoccupazione di concretare, in rorma determinata e definitiva, le richieste della classe, e si ebbero in quel tempo le vivaci discussioni sulla qualità del ruoli, sulla. retroattività completa o parziale, sulla misura dei mi– glioramenti, sulla precedenza della leggo economica o della legge giuridica. Sembrò allora che gl'insegnantl si cullassero nell'illu– sione che una classe di uomini colti potesse fare delle conquiste nel campo economico colla. ~ola forza. di un diritto astratto o di un pensiero razionale; fu questo l'effetto di una deficienza. di cogni1Jonl sociologiche po– sitive, spiegabile in una classe che In passato si era. tenuta estranea. non eolo alla vita pubblica, ma anche alle correnti innovatrici del pensiero fl.losoftcoe sociale; però fu anche un errore particolarmento nocivo in Italia, <loveli basso livello modio intellettuale dello moltitu– dini fa sl che le rnee astratte incontrino nella propaga– zione una resistenza maggiore che altrove. Nel I!J04, mentre la condotta. incerta ed oscura del Governo faceva temere irraggiungibili gl'ideali fonda– mentali della F'ederazlone, questa, in vista della pros– sima convocazione del Comizi elettorali, attratta dalla simpatia largamente ad essa manirestata dalla parte più sana e più numerosa del partiti democratici, compl il suo grande atto, e deliberò, nel Congresso di Roma, la partecipazione alla lotta politica e l'appoggio ai partiti che nel Parlamento erano rappresenta.ti dall'Estrema Sinistra. La portata di quest 1 atto, che molli dei federati ebbero il torto di non apprezzare nel suo giusto valore, fu decisiva, non tanto per gli effetti lmmediall che può

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