Critica Sociale - Anno XVII - n. 11 - 1 giugno 1907

Critica Sociale 'RIVIST .Il QUINJJICIN.IILE JJEL SOCI.IILISM(J Nel Regno: .Anno L. 8 - Semestre L. 4 - All'Estero: Anno L. 10 - Semestre L. 5,50. Lettere e vaglia all'Ufficio di CRITICA SOCIALE - MILANO: Portici Galleria V. E 23 Anno XVII - N. U. N<in st vende a nwnei•i sepa1·ati. Milano, 1° giugno 1907. SOMMAf~IO Politica ed Attualità. T,·appola smo11/(l(f1 (1,A CRITJCA. SOCIAI.E), r:Mosu aà 1111a legge: la leggo per gli osa.ml 1~111'.l. Camera (l'ror. •::'l'– ll!CO C,I.HRARA). 1,(i ri(Q/'111(1<le/la o,woc,·az,a (Dott. CAKLO P~:THOCCIII)•. L'ago11ta dei 1HIZÌ0ll(lliSmi ili A11st1·la: U tWzlo11cHlsmo st:011ptto dal sociatls1110 e dal s11,r,.ag10 1111iversole (No1), l.'orgm1lzz(lzto11e degli l1iseg11c111H medi {Prof. FEL!Ch CEltUIICOLA). J/ p,u-tUo libera/e e u ,·egime (QIHli<fflO inglese (Dott. M.01::LO CK•:SPJ). Problemi dell'emiu1·azio11e: La cl!entela del delegato l'otroslno (Dottor ETTOIU: S,\YAOSO~i,;), Studi économici e sociologici. La (<J11te rld p,•ofllto (Avv. ETTOIUSMARCIIIOLI), Filosofia, Letteratura e Fatti sociali. c,·onaca Soci<l/11: Lo condizioni della classe operala milanese (Pro• fessor ~'.I.USTOPAOLIA!U). :,,'ra Ub,•i, e 1/lvuite: Sulla legalità dl un boicottaggio In Germania (g. m,) Biblioteca d~ p1·opaqm1da, TRAPPOLA SMONTATA Luigi Montemartini ci ha prevenuti. La sua let– tera " ai contadini di Lomellina e del Piemonte ,. 11 pubblicata nel 'l'enipo del 28 maggio, ha chiarito, con lo stile piano e bonario che riflette l'anima diafana del nostro amico, qnel che voleva essere, e quel che fu costretta a rliventare, cotesta legge sulla risicoltura, della quale i nostri lettori ebbero larga notizia nei precedenti fascicoli. La trappola è infranta. Se qualche pezzetto ne rimane ancora in piedi, esso fu, dalli e dalli 1 tal– mente assottigliato e contorto, che è più facile vi si impiglino gli abiti a lunghe falde dei padroni e fitta.bili 1 che non i semplici camiciotti e le suc– cinte gonne rlei lavoratori e delle lavoratrici: e 1 ad ogni modo, chi, fra questi ultimi, vi rimanesse preso, ba~terà, un lieve sforzo suo, uo aiuto mo– desto delle organizzazioni operaie, per farnelo uscire illeso. L'apparenza, piU che la sostanza, 1lelle dif– ficoltà e ilei tranelli preparati pei lavoratori varrà. fors'anco a stimolare e rendere più fl,iacri le or– ganizzazioni rhedesime: e questo sarà risultato non previsto dalla legge, intenzionalmente diretta con– tro di loro. Così la capacità giuridica dei Javoratori 1 pei contratti di 1·isaia, retrotratta all'età di 14 anni; la presuuzioue che, nei contratti senza determi– nazione di tempo per quegli speciali lavori, sia sottinteso il termine della lavorazione di cui trat– tasi; la facoltà della ritenuta sui salari a titolo di cauzione, che nasce " quando non siasi diversa– mente stipulato 11 e che, in ogni caso, tlev 1 esaere bilaterale, sono Pensi assurdi giuridici, villanfo estetiche, grotteschi residui di una intenzione mal– vagia, ma la loro portata pratica. - sol che i la- voratori stiano cogli occhi aperti - è molto pros– sima azero. Nell'orario della mondatura. è cancellata la distinzione odiosa fra lavoratori locali ed immi• grati, sostituita da una distinzione, fino a un certo segno plausi bile, fra lavoratori pernottanti e non pernottanti in prossimità. del fondo, col rispettivo orario massimo, non più di dieci e mezza, ma di dieci e di nove ore rispettivamente; distinzioue che potrà òar luogo a un'infinità di questioni di fatto e di sottigliezze leguleie, se i lavoratori tro• verauno utile di mettersi per questa via; del resto, non si tratta che di massimi 1 cintura già troppo larga, e quindi inutile, dove le organizzazioni sep– pero imporsi. E le Commissioni comunali di con– ciliar,ione, rirlotte a non occuparsi che dell'appli– cazione dei contratti stipulati, e anche qui senza virtù coattiva, salvo il caso inverosimile - almeno nei dibattiti di qualche rilievo - di assoluta una– nimità, ridotte cioò in un confine di efficacia an– che piU angusto di quello degli attua.li Collegi di probiviri industriali, se sono una parodia delle vere Commissioni arbitrali, quali noi le vagheggiamo, rimangono però in compenso assolutamente inno– cue: in qualche caso, per delega spontanea delle parti, potranno utilmente surrogare i sindaci, i sottoprefetti, i delegati di questura nell'opera, che questi prestano, di conciliazione. Rimane poi la parte veramente utile della legge - quella che, nel testo primitivo, era stata messa per creare un alibi e stendere una foglia di fico sulle malvagità sos 1 anziali, o che vi fu introdotta dalla Co.mmissione per salvare qualche parte del carico: le disposizioni igieniche sui dormitori, l'as– sistem~a medica obbligatoria, la guerra alle ca– morre <legli intermediari o caporali incettatori, ecc. ecc.; e, se la Camera ricusò la proposta del nostro direttore, di tenere personalmente e soli– dalmente responsabili delle contravvenzioui, coi conduttori di fondi, anche i proprietar'ì delle ri• saie nelle quali le contravvenzioni avvenissero, ri– mase però - introdotto dalla Commissione - l'art. 38 che implicitamente carica la responsabi– lità. delle contravvenzioni relative agli orarì, alla eti, di ammissione al lavoro, ecc., sui fitta bili esclu– sivameute, estendentlola ai lavoratori nel solo caso che essi abbiano violata la legge ad insaputa e contro la volontà dell'altra parte. Le enormi penali per la rottura intempestiva dei contratti di lavoro vennero, nella rliscussione, ridotte a termini equi; la facoltà, lasciata µrima al Tribunale, di delegare, esso, nuovi commissari di conciliazione quando annulla un giudicato per difetto di giurisdizione, venne cancellata dalla legge; e così altre mende minori vennero corrette per via. Rima.se una legge misera, simbolo e specchio della grettezza intellettuale e monde delle nostre classi dirigenti e <lei loro organo legislativo di fronte a questi grandi problemi. Ma forse, sia pur misera, la legp;e, e la discus– sione che suscitò, e quella cui da.rii luogo la. sua applicazione, avrà servito e servirà, cotesti 1,ro-

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