Critica Sociale - Anno XIV - n. 20 - 16 ottobre 1904

306 CRITICASOCIALE ciarnlosi lo mani, i fogli reazionari, cui fanno eco i riYoluzionarì della frase e d<.'ll'opcra, qucJli del– PArm,t, .' come quelli dcll'.Anmguai-dia. Se veramente dovesse esserlo, noi clovr('m1110 1 come socialisti, averne cagione cli grande tristczz.a: pcrocchò non solo 81· gnifichcrchbc che le riforme, imprcscinclihilmcntc 11ccc:1~1uic allo sviluppo del 111oto proletario, ablJan• donato allo sole nostre forze, ,•cnol>boro rimand1ltc ud un tempo estremamente lontanoj ma sopratutto pNchò ci sforzerebh<• nel U!,,!8UlllCrl' intera sui not;tri omeri quell'opera di democrazia, che il partito so– cinli13ht.dcc bensì coadiuvare ed ug-c,·olare, ma che - i,;(' dh·cnissc assorbente lo ~narurcrebbc e lo diminuir<'hhC'. ~enonchè cotesto timore non ha alcun fond.1mcnto. Troppo poderoise e profonde sono le rn• gioni C'hCspingono una 1mrtc <.'0!-lpicua della borghesia 1l \'Olore, nC'l suo i;tesso intcresi,o, che siano miglio– rntc le condizioni ~renerali di vihl del maggior nu– mero e agevolati gli sforzi che il proletariato fa. por ussurgcrc a uno stato giuridico cd economico mi· g-liorc dell'attuale, troppo commpcvole ormai è cotesto interesso comune in gran parte, e la più illuminata, della popolazione, perchè eia possibile ch'esso non tro,·i C'sprehCsioncnelle cose\ su un programma di coi;<.•,tostochè il ricatto elettorale - venga dal ÙO· vcrno, o da qualche Comitato elettorale, o dai vocia· lori del llemagogismo - abhia perduto la sua in– fluenza intimidatrice. . .. Ho gli auspici non ralliscono, a. questa co.nstella– :donc di forze, di idee, di propositi, che dovrà e::iserc "' la nuova Bstrema. Sinistrt\ ,, 1 è ancora, ed è oggi più che mai, il partito socialista che fornirà il centro di ~ravità o il faro irradiutol'e. Xcllc ultime adu– nnnze di Horna, mentre il (iruppo radicale si affan– na.va a architettare In formuhl che dissimulasse le sue i ncertezze e le sue divisioni, e i repubblicani non trovaYano più neppure la frase altosonante con In quolo impennacchiare il loro nulla parlamentare, fu solo il Oruppo socialista che diede la nota posi– tiva della situa,,;ione. Dopo avere unanimemente cancellato, con un rapido tratto di penna, lo risibili scomuniche degli interni domenicani del partito, esso 1·ihadiva lo stesso pensiero e ne illustrava il sostan– ziale Yalore, affermandosi, quasi senza contrasto, in que!Pordine del giorno, che non solo esplicitamente conferma gli impegni presi dall'Estrema nell'aclu• nnnza di )filano, ma nel quale le tradizioni e lo fi. nalità ultime del partito socialista e i suoi metodi gloriosi di lotta si congiungono alla diagnosi equa– nime ed esatta del momento politico e alla conse– guente 1>recisa indicazione delle pili urgenti necessità che si impongono alPopera imminente legislatiYa; e che perciò si porgeva naturnlmcnte come la piatta~ forma elettorale e il programma politico immediato di tutto intero il partito socialista italiano. Non ciascuna frase cli quell'ordine del giorno, che dovè suhire le Yicende di una deliberazione collet– ti\•n, risponde esattamente al pensiero originario e alla logica economia dell'assieme. 11 " suffragio uni– Yersale ,,, inserito alPultim'ora, si trova peggio che a pigione in una piattaforma di attuazione immo• diata, e tradisce le preoccupazioni, di ordine ben diverso, del programma minimo generale e della. pro1>agaoda elementare; non poteudoei pensare da alcuno (se forse se ne eccettui il Vaticano) alla con– venienza, e, in ogni caso, nlla possibilità cli rove– sciare nel corpo elettorale - nel breve giro cli due o tre anni, ienza ulteriore preparazione pedagogica e politica - i milioni di donne e di analfabeti che g-remiscono le tavole del censimento italiano. - Jl de– bito nostro di " imporre la necessità di una politica JJugnncemcnte democratica,,, ~ostituito al doYerc di " sistcmrdican1ente coA.diu,·are nltrcsì gli elementi che diano serio atlidamento di volerla effettuare r sembra piuttosto un ripicco impressionista all1im provvido ordine del giorno votato poche ore prin111 chtl Gruppo radicale, che non la. logica esplicnzio111 del pensiero socialista; dacchè è funzione necessari i di un partito riformatore, cho non vuol esrrnre d Ooverno, ma vuol influire intensamente sul Ooverno non soltanto imporre in astratto la nec~ssità dcli, riforme, che teoricamente quasi nossuno osa disc1 nosccre, ma agcYolarne pratiramente l1attu:1zio1w mcrcè gli strumenti indis1>cnsabili, che sono gli uo mini e i partiti. Anche non andrebbe immun<' pensiamo, da qualche censura l'emendamento relati\·o allo sciopero generale; emendamento il quale, coi come suona, costretto a racchiudere in troJ)J>OhrC\'t formula un pensiero eminentemente complesso su un fotto estremamente mnlliformc, presta il fianc11 nll 1 accusa di equivoco non saputo c,·itarc, e sembr,1 al tempo stesso approYarc e disapprovare, volere t· clisYolere. Ma spariscono queste mende cli dettaglio - s1 pure son tali~ nella linea ~onerale, nel complc:1siro or~unhuno del deliberato sodali sta; il quale, con la solennità di un severo esame di coscienza, di una aperta confessione degli errori passati, di una schictt promessa pel futuro, segnala la necessità e Pindiriu, del nostro lavoro, in reciso contrasto con le aborra zioni ncoanarchiche reviviscenza cli correnti da un decennio sbaragliate e sepolte - che qua o lì1 sembrarono prevalere per un i::1ta11te nelle schiero troppo rapidamente e tumultuariamente accresciutesi ciel nostro partito. l•i ci parrebbe irriverente dubitare che sia. per vaporare nel nulla una prùmessa, nella quale consentirono, con sicuro cd unanime slancio, da Costa a Bissolati, da Prampolini a Pietro Chiesa, gli uomini che al partito socinlista in Italia diedero nascimento e carattere, e fo~giarono muscoli e cer– vello alle organizzazioni proletarie che de,·ooo adem pierne i desiderati supremi. . .. Corto, questo programma positivo non è programma cli chiacchiere, è programma faticoso di lavoro. Non soltanto cli lavoro parlamentare - che dovrà farsi, nel nuoYo Gruppo socialista, cli gran lunga più as– siduo, affiatato, battagliero ccl organico - ma cli lavoro, sonatutto, paziente nelle masse proletarie e nei Sindacati operai, che si tratta di sottrarre alla certa rovina. cui li guidtl (ed ò giil a buon punto,, piì1 funesta della stessa reazione e sua alleata in– consapevole, la pazzesca. retorica dei cortigiani di folle, che se ne fanno dittatori j per sostituirvi e ri– costituirvi il sano sforzo cli partecipazione nel lavoro politico, e di solida, gradualo, incessante, positiva conquista. Ma il partito socialista, quule si caratterizza niti• damente nell'ordine del giorno cli Homa 1 non si tro– verà isolato nell'opera sua. Di fronte all'equilibrismo go,·ernativo, fotogl'nfato nella relazione Giolitti - contro lo ire impotf'nti dei reazionari che sperarono (e non troveranno) nei recenti moti popolari 1c loro vicine rivincite - cd accanto nlla negatività politicH, in questi giorni così eloquentemente confessata, de~li altri Oruppi di Bstrema - l'ordine del giorno so– cialista, a chi tutta racchiude la politica nei partiti che schern1ngliano dentro l'nngusto girone parlamen• tare, può apparire una fiaccolft solitaria, hrillante sopra un vasto deserto. :Ma fermentano in quel dc• serto, e si volgono ansiosi a quello. luce, i biso~ni, le speranze, le virtù generoso della granclo mabSll dei lavoratori italiani; non elci soli la,,oratori cl<'I braccio, che, soltanto in un ambiente di libertà assi curata, di stroncati para1&sitismi, cli feooncle iniziati\•e democratiche, possono trovare presidio alle loro riven– <lica1.ioni specifi~he, e muovere, por gli scalini di

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