Critica Sociale - Anno XIV - n. 10 - 16 maggio 1904

CRITICA SOCIALE diaro lo puerpere, oggetto della presente logge, cluranle il mc'ìo di astcn;;ionc dal li..voro. Ogni operaia puerpera sarà sus')illinta J>er 30 giorni con unf\ flomma pari a s ~ di 30 giornate del suo salario. JI su'lsidio però non sarà mai inreriore a li. 30. Il capitalo necessario sarà. nnnualmonto formato mercò un rilascio annuale obbligatorio, da parto di ciascuna operaia dai 15 ai 54 anni compiuti, di una somm:1 uguale ai 3 , dì una giornata del suo salario e da un contri– buto uguale, 1>arimenti obbligatorio, dei rispetth•i im• prenditori o padroui. L'entità dei sussidì e dei premi potrà essere modifl– cnta dal Governo di 3 in 3 anui, udito il Consiglio su– periore del lavoro, in ba,,;e alle ri1:ultanze tecniche del– l'esercizio. 11 contrilrnto dell'opernia verri\ trnttenuto sul sa.la.rio dnll'im1>renditore 1 al quale ò vietnto di trattenere per tal titolo '30mme su1>criori, con qunlunqllC motivo o pro testo. I motii della determinazione del salario 1 dei versa– menti o in genere le normo 1>crl'amministrazione della Ca~;;a ,•erranno stabiliti dal l{ego\amento di cui all'arti• colo 22 I.i lrgye 1•ige11te\ il quale inrlicherà anche il giorno nel quale la Cassa comincorìL tt runzionare. Fll,IPPO 'l'UR.\TI. I PROFESSORI DELLE SCUOLE M DIE e li disegno di legge Orlando<•> IL \.°n amico, al quale esprimevo la mia meraviglia per l'acco~lienza ratta da tanti insegnanti a.I disegno di leggo Orlando, mi rispondeva: Non ti ricor\li nella Re– surrezione del 'l.'olstoi l'accoglienz1l che fanno i conta– dini alla proposta di .Niekludor di dividere fra loro le sue terre? I professori, davanti alla legge del ministro che intendo spogliare so stesso o la burocrnzia centrale di molti diritti e del potere orn quasi insindacabile di concedere rarori e commettere abusi, e vuole afUdare alla stessa classe insegnante, oltre cho le funzioni più delicate delle promozioni, elci tra,;ferimenti 1 ecc., pur quella di contribuire al progressivo miglioramento delle scuole colla propria esperienza quotidiana, si sono tro- ('I Quando scrl\·e,·o questa seconda parlo del mio articolo non si cono11cova ancora Il risultato del nf1re11d11111, eho all'appro,·azlone In massima del l)rogetto Orlando ha dato una nrnggloranza di oltre 900 voti su 35a votanti. DI fronte 11ti,10 rlsullnto 1,otrel rorse so11• 11rlrnero senz'nltro 11uesta mia ricorca delle cnuse dell'oppo11\zlone, risparmiandomi così le 1,roteslc, che essa, prevedo, SOiieverà contro di mc. llo. d'altra 1iarte lo penso: 1° che la maggioranza, se questa ,·olla ha, secondo me, veduto giusto, non 11empre e solo perchè magfZ'loranza Ila ragione, sì da rendere lnutlle o Inopportuna ogni ullerlore erltlca e discussione: - 2• che la minoranza contro Il pro• getto Orlando i> sempre formidabile, contando 1236 \'Otl sicuri e non 1100111 altri fra I ISOO astenuti; 3• clie una cla88e come quella degli l111t<',:11nntl 111mcnaall'Inizio dell'ori;anlzzazlone, 80 ,,uole renlmcnte nrrermnr,1 ed fl<'qulstare l'mff11mza che IO speltn l11mezzo alle nitre cla!l81 e nello vl111della nazione, dlWO ln11anzllut10 rendersi conto dt'IIQ 11roprle ('OIHIIZl(lnlO uttltudlnl 111flOClnbllltìi, della (\l\•ersttìt degli elementl di <:11! 81compone, dOll<'('nuso 1\1 dlsgregnzlone che 1,orln 111JH<'llll.Hl, lneommn d('(.(11011tneoll lnt('rnl, 1,rlma aneorn del{II !'sterni, che !'I 01>1,on,:0110 al suo 111·1Juppil di Na'lfl<' rortemente orgn• nlizntn. 1•er('1ÙJaaclo pubblicare anche 1111e"ta seconda parte del mio scritto, pur lnt<'nden!IO ehe n molti SRl)rà di rorte agrume; la la!lelo l)UIJUII• ear(' come In adem11lmento d"un do,,cro e c1ua1e rl11ullalo - natural• mente di ,-0,1ore t1olo ln1lh•iduale di una cspt!rlenza ormai lunga dell'lnlera cta;i~e, cosl del 11roressorl delle scuo\o secondarie come di 11110111 unlvcrslll\rl. ,•ali su per giì1 nel medesimo stato d'animo dei 111119;1, del 'l'olstoi. li paragone dell'n.mico mi paro ben trovato in qun.nto mette in luce quella che ò la eau"a fondamcntnlc della pre,;ente ngitazìone e discordia degli insegnanti di fronte alla lei,;-goche li riguarda: la diffidenza J>rofonda vcr.:;o tutto quello che viene dal potere centrale, unita ad una imprCJ)n.razione altrettanto profonda delln. grandissima maggioranza a comprendere nella loro E'S'ienza le que– stioni giuridiche e il linguaggio dclii:! leggi, a misurnro la portata dello possibili interpretazioni di esse collo normo tradizionali dei cultori del diritto. llomori delle ingiustizie, dei fa\'Oriti.:;mi e dei sOJ)ru,i, ond'è into,;suta pur troppo tanta parto di storia della P. I. in Italia, e persuasi che il OO\'Crno possa sempre ciò elio voglia, i professori non Mnno per:lua,Iersi che' sill por cominciare un'<~ra nuorn o si ribellano all'idea di poter agl-{iungere collo proprie mllni lo scherno al darrno: lo scherno di contribuire CiSÌ mcde.-;imi a lega– lizzare le ingiu5tizic e di dare il proprio assentimento a dì'!pO'!izioni, delle quali non sanno vedere le ultime conseguenze e che temono J>erciò in confu-;o po,;sano YOlgersi a loro danno. ~on altra cau5a ha la J>ioggia minuta di infiniti emendamenti proposti agli articoli per regolare ogni più piccolo ca'!o particolare, la meticolo– sisù, l'intransigenza, il sospetto senza limiti, con cui taluni vorrebbero distruggere perfino il simulacro del potere discrezionale del Ooverno. Fuori da questo stato geuernle e fondo.montalo della coscienza della classe insegnante, chiamata all'esnmc del disegno di legge Orlando, !!puntano poi altri senti– menti cd altre cause d'opposizione. Innanzi tutto, v'hanno trn i prore'!~Ori, quanto e ror:,C piì1 che in altra classe, elementi istinth•amente reazio– nari. E ttomini d'ingegno o di grande cultura, che in molto cose sembrano 1.n·ero anche idee larghe e libcrnll 1 noi fondo sono fra i piì1 conservatori e autoritari. Dino Mantovani, eccellente critico letterario, ma anche pro• rossore n 'l'orino, lamentando nell1~ Stampa (.!2 aprile) il lungo sgoverno patito dogl'insegnnnti, si duolo ch'esso 11.bbia II tramutato la paciftca gente dei professori, co- 11. stumata da secoli alla J)azienza in iicuola e al silenzio "'ruori di scuola, in una clwm• sociale irrequieta e gar– " rula, che si collega in federazioni, si aduna in as– " semblee chiuse, comizi aperti o Congressi solenni, e " non soltanto alza la YOC0contro i governanti per ri " vendicare diritti e bollare ingiustizie, ma anche pro• " pone essa senz'altro disegni di riforme, proneclimenti "amministrativi, e perfino, se occorre, nuovi stanzia– " menti e impieghi del bilancio dolio Stato,,; si duole cioè di quello che, salve certo intemperanze, è, secondo noi, il risultato più fecondo di bene, non solo per la classe insegnante, ma puro poi miglioramento delle scuole e per In. ,•ita politica della nazione: la rottura della cerchia chiusa ed egoistica, nella quale si tene\'a finora la maggioranza dei prores.sori, J>reoccupati ciascuno del proprio interesse particolare, del proprio campo assai spesso ristretto di studi, e indifferenti a tutto quanto non li riguardasse da vicino. E il .\lnntovani, parlando poi dell'altro progetto Orlando sugli osami, sostiene che il .Ministro ha fatto malo a p1·oporre una Commissiono che raccoga o vagli i risultati dell'esperienza fatta In proposito dngl'insegnanli 1 e che do,·e,·a fabbricare sen– z'altro da sò solo un J>rogetto di legge e colla sua sola autorità cercare di farlo a1>provaro alla spiccia dal Par• lamento. Quasi che a dimostrare la bonti\ di tal metodo non bastasse l'esempio presso che semisecolare dei nostri

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