Critica Sociale - Anno XIV - n. 10 - 16 maggio 1904

Critica Sociale f?/ VIST.ll QUfNf)JCJN.llLE DEL SOCI.llUSMO Nel Regno: Anno L. 8 • Semestre L. 4 - All'Estero: Anno L. 10 - Semestre L. 5,50. ùllere e vaglia all'Ufflclo di CRITICASOCIALE - MILANO: Portici Galleria V. E. 23 Anno XIV - N. 10. ~Non si ven<le (1, nu:me1·i se1><t1°ati. Milano,16 maggio 1904, o,vnvcARIO Attualità. 1.'tlrnin co11tt8(1: li .çoclali,.1110proltt<n-lo t l suoi mtlodt (!VANO.; l't,· 1111p,·oqra111111a 111tdio (f:nn;:-10 ltuJ!-AS'O'-. /'o• /11 cm,sa Optrtr/(1 di 11/{lltnllt(Ì Fll.ll'l'O 'Il'• .J. Studi sociologici. J pn1fr1u1ori, ddlt Se11olt ,.,,.,,, t i,I diSt(/110 1H lt;J{/t o,·l(111do, Il !l'ro– rt.>uo:-o. R!CCIIIUtl). I rlu.:H dO{l(lll(rti t i tnrll<rH (U commtrtiQ t11 roppo1·to trllt pri1ui,J>{11' /11(/lfslrlt OUl"Ì,COlt tl<il/(rnt (!-1;1\\>,TL\,O (',\\1\l,\1(!;111 S('t'HTI), Il 111oci111t11/ooptnrlo: l'r<:lcrlont.' nl Corso di i.'Conomtu. JioHtlca nelll.l rnlw:rsltà di C'IIR'IIIUI (l'ror. ASTO.l>IO (at,\lL\IJU), Filosofia, letteratura o varietà. ~ /Jistl)rin 111ogilitrt1 ntar 9 (As1H:1.o Cflf-.pl). L'ETERNA CON'l'ESA Il sociali~1no 7>J'oleta1•io e i stwi 11utodi In mezzo alle nostrC' hattaglic per lo ~ tendenze ., 1 JWr il metodo, per l'i.tzionc immcdiab1, msia per tutto ciì> che costituisce la vita di uu pttrtilo (coloro clH' 11011 vogliono liti sono infatti costretti a ripetere lo favolette della. propagnnda evangC'li('a, ('ioè a scg-re– gill'::.i dal momlo C' dalla vita); in mezzo a questo cozzo violento di c-once1.ioni diH•rS(' tho hanno bi– so~no cli affermarsi quanto piì1 rC'eisumentc è possi hil<' J>rima di iniziare il periodo d1•lht loro opcrosifa normale e specifica, Eugenio Higntino, nell'articolo dio pubblichiamo piì1 innanzi, tenta inulber,trc la bandiera bb,nca della trcgu::.. l'er lui le nostre c-onle!:ie soeialiste derivano dal tropJ>O grande dbif.H•eo fra pro~r:unma. massimo e programma minimo. Il primo i• troppo lontano ch11la vita. oll.icrna, il sC'condo si preor<·upa troppo cl(')lp cose vicine e JH'rd(• di vbta. il fine r<'moto. PerchV tlunque non r.\n·icinnrc il programma massimo dPi rivoluzionari al programma minimo ilei riformi~ti, ossia perchè 11011 conciliare le <luc " lcnrlC'nz.c . 1 in un programma medio'! Il Hignu1H) ha. g-ilt.pronta questa formuln cli conciliazio11c 1 e ce la offre come una tavola di !-.alveaa. sui flutti irosi delle noistro disconlic intcstinC'. Xoi non ci proponiamo affatto un esanw critico tlcl " programma medio " del Hig-1rnno, anche per il ri~petto che portiamo a coloro che consaer,mo lunghi e pazienti htudi a qtrnlcllC' tlrgomenlo cd hanno il clil'itto di 110n ,·edcr:3i a.ffrettntn.mcnte con– futali in poche righe cli un articolo. Solo noi ,·o– gli11mo chiederci !ie qucMo ~uo socillli!(tno, cho ,·er– n•hhc attuandosi nwrrè una nulicalc> riforma. del di– ritto successorio, ha veramente In \'irtlt miraeolo:,a di togliere le ragioni lki nostri clis~i,li. 11 Ogni struttura g-iuridica scrivo uno dei 1,ii1 autorevoli interpreti cl<'Isocialismo J.!iuridico, .\ntonio Mcngcr - è un grande sistema di m11porti di po- tenza fra le diverse classi sociali, rapporti che si sono sviluppnti nel corso clelh\ loro e\'oluzione sto– rica ,,. Ora se queslo non può revocar::,i in dubbio, l· ('videntc che i I programma medio del Rignano non J)UÒ avere un principio di attm1zio110 1-1e non c11umdo i rapporti cli potC'nzu. fra la clnsse capitalista C' la classe prol<'taria. biilllo b.11ieia clC'tl'rminare una no tcvole prev;llt:'nzn cli quest"ultima. )la. quttle furztt può mutarC' la rispetti,·a potenza delle el11ssi '! Soltanto la loro organizzazione, il loro grado di coscienza, l"abilitl', e la fortuna con cui ril'scono a conquistarr una parte sempre mag-g-iorc del potere politico. Quindi ciò che importa, e c·hc C nttuahnentC' HC'CCsHario di definire, è il metodo ron eui si aecresce la. i11tturnza dC'lht elasse proletaria e il isuo valore poli1ico e storico, e 11011 ancora il modo con cui es:ò-aporri,, quando no ahbia la forza, pro('e– dcrc gradualmrntc alla trasformazione dell,L pro– prietà rapitalisticu. Anche il )lcrlino, (lualche unno fa, ebbe l'illu~ionc ehe i nostri cli~sidi proYcnissero d1Lun di,·enw modo di concepire hl futura sociefa S\lciali:1ta e quindi i passaggi altrn,·erso cui si puÌl attuarla. llluriione che lo faccYa curioso di saper(' <1unle dosatum di collett.ivismo o cli indi\'idualismo a, rcmmo introdotto in quella misceltt miracolosa che dovrebbe sanare il mondo da Ile !-iUCpiag-ho. In veri fa tutte cott•sLc questioni non ci appassio– nano pcrchò sono fuori della no:-.trn operosit.\ quoti diana . .Xoi, che siamo dcsi_g-uali come rif'ormì::sti nomi purtroppo non SC'n·ono mai a definire le code , 11011 pensiamo afl'ntto cli anicinnrci con una serio successiva di leg-g-i alla struttura giuridica di u1m pr('concetta. sociNà socialista, mil intendiamo soltunto tli a~e,·olare il mo,·imento prolcturio, di fissarne o di 0lStondcrne le g-rncluali conquiste, perchè la cre– scente forzit del proletariato influi:,;ca sulle forme oclit•rno dcll11 proprietù privata C' lo modifichi 8ofto hl sua pression(•. In sostanza, la no:-.tra ahivit,'l ronw i noistri 11issidi non ,·ertont, intorno ai con~<',tni lt'gislath·i con t•ui attuare> quanto più è ()O!::isihilc di socialismo (in quale Cong-rcsso BO('i;tlista si è mai dhscusso in ('011 Lrndclitorio del JH'0~1·amnrn minimo in l'ilJ)()Ol'tO('OI nHu;simo ·~) 1 ma vertono piuttosto ~ui metodi con cui rendere pìi1 rapido il lllOYimrnto operaio cd ,wcre• sccrnc la forza. ri\'oluziona,·in. In qm'sto senso tutti i socialis1i, drll'una. e dell'altm ri,·a, concon!nno nella formula. di Bern.,tein: il moto i.· lutto, il lino è nulla. **"' 1n qucllcl ,nsta nH'nt<' così sitltlttmrntC' rculistil'H, quale fu qurlla di Carlo )larx, il nrntrrialismo sto– rico non fu nuli u11,1 fìlosofìa flC'lh1:-.toria a tesi, ('0lllC tutte le fìlo~ofic linali:,;;tiche da ~- .\~o!(tino ad llcg-<'I. li manismo non ha mai affermato come ('rt\ile (•rronC'amenh' il ltignano - rh<' unn drtcrmirrnta. formazione storica si elabori d;t 8è, JJCI' ,·irtù di un ritmo foblie che ~oYerni i f'c1tti e le coso. 11 materialismo storico, che non è una leg·i:?;c similP

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