Critica Sociale - Anno XIV - n. 10 - 16 maggio 1904

154 CRITICA SOCIALE Ministri della P. I., r'acenti e disfacenti ciascuno a modo suo, senza curarsi dell'esperienza dei competenti e senza perciò creare nulla di vitale! Altri proressori arrivano in\'ece all'estremo limite del rivoluzionarismo, ben s'intende teorico e a,ffatto innocuo; tale però che lì infiamma d'indignazione davanti ad ogni minima ombra di coazione - nelle leggi ancora da fare, senza pensare a quelle vigenti - contro la pili completa libertà di pensiero e d'azione. . . . ~la oltre a queste opposte tendenze, diremo cosl, po– litiche, è da tener conto di altre caratteristiche psico– logiche comuni a tutta la classe insegnante. l~ssa è una classe di intellettuali e pii, propriamente di ipercritici, di dialettici spesso cavillosi più degli stessi anocati, con innato lo spirito di contrad<liziono j una classe formata d'individui avvezzi a J)ensare e a giudi• caro più che ad operare, a spingere flno agli estremi il rigore della logica in campi teorici e senza il con– trollo e il senso della pratica cli ciò che appena esorbiti dal loro insegnamento; atti più spesso a cogliere le minuzie dei particolari che non ad abbracciare le grandi linee fondamentali delPinsieme; una classo poì e<isen– zialmente indiYidualista e, dal lato dell'organizzazione, anarcoide. Presi in generale, i professori, che sembrano così rispettosi del principio d'autorità e così facilmente acquiescenti alle leggi e al volere di chi può, sono in. Yece trn i pil1 insofferenti della disciplina; la subiscono, bene spesso borbottando, se imposta. dall'alto; vi si ri• bollano so appena possono e sopratutto quando si tratta di ingiunzioni e disposizioni date da uguali e eia a.uto– ritù elettivA. Inoltre essi provano, come pochi altri in grado maggiore, non vorrò dire le gelosie e le piccole invidie, ma il desiderio di dar prova del proprio valore e ciascuno !:l'adombra dì chi voglia o sembri voler met– tersi in vista. Perciò da una parto lo spettacolo triste ·ct 1 intolleranze perfino violente, dall'altra l'indifferenza di tanti anche fra gl'in:,egnanti migliori, ,·er,;o le organizzazioni di classe e Yerso ogni genere di azioni, discussioni e movi– menti collettivi. J\ fatto d'un accordo, d'una compagine stabile tra gl'in:iegnanti, affermatosi col!,i [t'eclerazione Nazionale ai Congres:.i di l•'irenze e Cremona, a pili d'uno è sembrato un fenomeno tanto insolito e inaspettato, che già ne predico non lontano e inevitabile lo sfacelo, tosto che scemino, non dico cessino, le cause immediate che lo hanno provocato. E già un segno precursore molti credono vederlo nello polemiche di questi giorni sul progetto Orlando, il quale ha certamente in sè troppi elementi che urtano contro le predette condizioui psi– cologiche generali degl'insegnanti. (I) Uno rti tali elementi parmi, per esempio, la funzione nuova di Ispettori e di membri del Consiglio Superiore, onde anche di 1>0ssilliligiudici, ohe molti professori "er– rebbero ad assumere di fronte ai colleghi. 1 1 ) J.nsctnmo tntntto, con tutte lo suo 1mnte, IO schlz1.o f1slologloo• critico elle l'nmleo mcchlerl fl\ del suol coll('ghl, sta l)Crehè non 1011\rtmo lu 1inr1e <ICIcastr,1.i,cnslorl, sta IJCrchè lu crltlcu 1 <1uando si rlvolgc a un ceto lntclllgonte e colto come quello cloi;ll Insegnanti, è sem11r1• benetteM, ano11e se pn!/1. troppo asprn; mn, 1,er conto nostro (e certamente !I nostro co1111.bor11tore condivide questo sc11t1mento), considereremmo una \'Cra sventura so Il pesslm\~mo del pre~l\gl qui accennati cJal mcc111er1dO\'l'SSOmnt a\'VCraral. La t'eclorazlono <lcgll Insegnanti medi! - come c1ue11adel maestri, come 1111011a del po:.tan- 1e1egrat1c1- sono rorze eminenti della nuova demoerazla, In cui esistenza, n cui S\'llu1)110, Il cui esem1,10 sovrntutto susc1tn1ore di altre Federazioni dello stesso tipo, J)Otn111110 ll\'Oro lllltl lnttucnza decisivo - a senso nostro - sul rhrnO\'ilmcnto nnzlonnlc. (Nota dtflo CRITICA). Finora le ispezioni nelle scuole non banno mai acqui• stato in Halia l'impottanza che hanno 1>ressoaltri Stati; ratte di tratto in tratto eia professori uoh'er.:dtart o da funzionari centrali, di solito quando lo richiedessero C\lndizioni speciali e tah,olta anormali di certe scuole, non hanno mai avuto lo scopo di coordinare insegna– menti, suggerire metodi migliori e correggere indirizzi didattici men buoni, son•egliare continuamente l'opera dei docenti nella scuola. '1.'aleufficio in altri Stati hanno anche i presidi e direttori; ma da noi ogni insegnante gode nella scuola di libertà assoluta sotto ogni rapporto. Il che è certamente utile quando si tratta d'insegnanti valenti e coscienziosi; ma può anche non esserlo sempre. Or io temo che la prospettiYa di tali ispezioni regolari non abbia piccola parte nel determinare certe opposi• zioni alla legge Orlando, e che altra non minor parte v'abbia anche !:i considerazione che quella legge ren– derebbe sempre ma({giori le differenze morali tra gli insegnanti dello grandi città e quelli clelle minori, perchè alle prime s'arriverebbe per concorso e da esse natu– ralmente sarebbero scelti di regola gli ispettori e i membri del Co1uiglio Superiore. Nè sono forse soltanto questi interessi morali che la legge mette in contrasto; poichè è impossibile ohe tra le pieghe dei numerosi articoli essa uon occulti altre minacce reali o solo temute contro "antaggi materiali attualmente goduti o sperati in futuro da singoli indi· vidui, che perciò sì schierano all'opposizione senza na– turalmente e'lprimeme i veri motivi. . :,:* Una forte 1>reoccupazione d'ordine economico è stata però chiaramente espressa in quasi tutti gli ordini del giorno: quella che la votazione della legge attuale possa intiepidire o cleviare l'agitazione della compagine degPinsegnanti per il miglioramento degli stipendt 'l'ale preoccupazione può parere pilt ragioneYole per il fatto che il ministro Orlando - sia perchò realmente vedesse l'impossibilifa di ottenere dal collega del 'l'esoro per gl'insognanti dello scuote medie quei fondi, cbo pur si seppero trovare per migliorare gli stipendi degli uf– ficiali inferiori e le congrue dei parro~i; sia che temesse dì compromettere, chiedendo troppo, il miglioramento dei maestri elementari piì1 pt·ossimo a maturità; sia perehè convinto, e io direi piuttosto illuso, ohe si pos– sano realmente rialzare gli stipendi delle scuole medie col bilancio attuale e con piccole mortificazioni possibili degli organici - fln da.i primi discorsi fece dichiara– zioui cho dispia.cquero a.gl' iusegnanti secondt\d, raceu– dolo credere non abbnstanza persuaso dell'urgenza e dell'imperioiità dei loro bisogni. E siccome nella stessa olasse insegnante vi sono uon pochi che si dolgono <li cotesto continuo lamentare mi– ;;;erie e sciorinare i propri cenci senza risultato 1 nè credono che solo ecl unico scopo della Federazione debba essere il miglioramento economico, altri trovano neces– sario di insistere tanto pili sulla pregiudiziale economica dell'agitazione, fino a ostacolare qualunque concessione r.he non sia il miglioramento degli stipendt. :Ma ciò che non si comprende è come si affermi che la votazione della legge sullo stato giuridico farebbe cessare l'agitazione per il coni'iegLiimento dell'altro scopo cli essa., l'economico; poichè è eYidente che le maggiori garanzie contro i poteri e gli arbitrii del OoYerno, contro i trasferimenti d'ufficio, le punizioni più o meno mascherate e i vantaggi abilmente concessi, rinforze– rebbero i nor\•i della. h"'ederazione. Ed ò in questo senso che, i;econdo me, ha piena i:a-

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