Critica Sociale - Anno XIV - n. 10 - 16 maggio 1904

118 CRITICA SOCIALE intorno n duC' graruli conrezioni, la rivoluzionaria e lt\ 1h.•m,wmtlcn, <' furmnno ,tut."nli 1 due'" tendcnzC' .,, tlUP fn11.i1111i t·nn 111t•todi <' ('On operosità ,li:,tintC', o:-:-.ia, !<;f' , o:.:linmo "'""l'rt' t•~arti, due partiti. novrl'mo 1:11•:111dnliu:trl'i JH'I' <111C'sto:'E la 1<'!!.!.!'e 1h•IJ.\,lill't•n•11z.,zio111' l ht• 11N·c,m1>a~na 1 qui com<' do• , UIHJttr. il fffn~n•dirt• ch•ll:t , irn. PERUN PROUH,UDIA ) EDIO l'<'r tutti coloro cui, n<'gli nnni addietro, il rapido fornrnr-.i d'unn coscionzn collettiva proletaria. e il mora– , iglioso svlluppo del partito socialista avevano ratto nutrire troppo bello 11pcrnnzo sopra un migliornrneuto 3cnsi1Jilc 1 a .!ICLHlcnzn rolntlvnmcnto breve, nelle condi– zioni cronomioho o 11ocinlldo! Anlnrinto, è ben doloroso ron'!tntaro come invero Il movimento non abbia dato che rlsultati molto Inferiori nnche nlle speranze pilt mode,to e come, peggio nncora, forse per la disillusione ,tc!<i,a Mo11ra~l,(iunttiIn seguito a questi risultati co!'tl st·ar-.i, il 1110\ "imcnlo.st ('s..o sembri rallentarsi e perdere ciel -.uo 11rimitilO entu,in-.tlco !!lnncio, che fino allora era la garauzin maggiore delle ,·Hl-Orio future. con,eguen,a. ulteriore, affatto inevitabile, per quanto ind1rctta. di que~tl scar,I ri~ultati e di questo sbollito cntu,ia11mo, t! ,tata la sch,sione del 1>artito socialista in tutta ~:uropa nei duC' ~otto-par1iti dei riformisti e dei rh·oluzionarl, 1>ll1o meno apertamente antagonistici fra loro. E~11a 1 col pnrnllzznrc da parte dell'uno ogni azione dell".11tro, hll finito 11er J)Ortare il colpo più grue alla cnw•,a proletarlll o condurre in ogni <love il mo,•imento sociali-Jill come ad unn stn-;1 1 minacciante l'esistenza hiessll del J>nrtilo. Oiacchò sarebbe un grande erroro l'attribuire questa sci.s~lono <lolorot-lsRlnrn.soltanto nlle mene degli ambi– zio.-.i, cho por sopplnnlnro gli Antichi capi innalzano altrn bnndlorn o NColgono nitra rotta, appuro allo spi– rito di indlpondtmzn insofferente di <1ualsiasi disciplina (!('gli l11tollettlrnll nd lndh·ldunlit:\ troppo spiccata. Sa– rebbe lo -.tc~so <-110 il tecnico costruttore di una diga frangiflutti, speziata \"ill dnlln tem1>e!'ttn,desse a i;?iusti– ftraziono proJ)rin l'oporn sgretolatrice stessa dei maro:;i. Infatti, il J>rimo o pii1 e,:ienzillle ufficio di un qual– .:iin"ilproJ,tramma d'adone collettirn deve essere appunto quello di h•ner conto di que ..t'opera o:gretolatrice degli ambi,io~i e d<'gli ind1po111tenti o scontenti, e di resi– sterle, in modo da mantenere, nonostante essa, l'unità del partito e l'a1iono "iOlidalo o compatta di tutti i suoi componenti. L'opera dr:.,:li ambiziosi e dl•gli irrequieti è una forza dis ..ohilrlcc -.cnlf)re prc,cnt.o in tutti i partiti e pres,o a pOl'Ocostante uellll ,.un intensità. Se, dunque, es.,a fu\li-.co 1m•s..o un partito o durante un periodo della vita di que-.lo, 111C'nir(• ri<'~<'e pres~o un llltro oppure preiso <1nello stc-.,o In un periodo successi\'O, non è ad e:ssa eh(• pos:-;inmo nttrll,uiro questa di,•orsitò. di risultati. (ili amhi,iosl, I di'ì~Oh•enti in goncre 1 tutti n. spiccatn indi\idualllÌl ell 1~ int.elligenzf\nssni superiore alla media, sono :;0111prou11'lnlln11Lmlnornnza cli fronte alti~ gran ma ..~a. 1)'11\lra pnrlc, dll ,oli, non rappresentano nessuna for,a sod,,lc- 1 so didro n loro non hanno tutta una forte st'l1iem di st•gunrl. ~;. ('onviene ad un partito ri,•oluzio– nnrln !'qHouaro trop110 PoJ)crn degli ambizio::.i, degli ir• requieti In gt•ncre, t•hè, come c'ìn;,;cgna In stes.,a ri\"Olu– zionc rrnncese, es..1flnlicono sempre, nuche se, e magnri prcclsnmonto 1>erchò mosil da un mo\'ente egoistico sempre pili lntcnio di uno puramente altruistico, J>cr ei=,ere ctrelth·amcntc I 1>il1 efficaci propulsori del movi• mento rinnovatore. Ba,ti che il programma di un J)ar– tito sia tate, da rendere imf)O,.,-ìibile,per l'el'idenza ste,:,,l della bontà del 1>ianod'at.ione collelth·a tracciato, qu(lsto '-Udtli,·idcr .. i o rra,lonar,i dei i-eguaci, dei 1,m1l~, dietro quc11to o <1uel cn1>0che proponga questo o quel pro– ~ramma dh er"iO, li 1>artlto continua allora ad an-antag• ~iar$1 di que!<ilaaziono Impellente dei uic1tf'1tr,'i, senza nel lem110 qte~~o \'c-niro a rl-.entiro gli effetti dannosi delltt loro azione sgrelolntrice. La ('au..;a fonda111ontnlo dell'attualo sci&:.iono del par– tito !IOCIRlishtIn tutt1t Europa in duo o più sottopartiti fra loro otfoWvnmonto nntngonislici ri'!iede 1 dunque, so, condo 1101,11elJ)inno ('Omplosilivo d'aziono collettiva che si ò traeciiLlo il 11nrtito soclalllitn stesso: primierarnente, nello scindersi di un tnl piano complessi\'O d'aziono col– lettiva In tluo pl'Ogramrnl, Il minimo o il massimo; ma .so– pratutto, nel troppo grande distacco e nel nessun legame logico di nv,•lflmento rrn di es,;i. Il pro,:ramma minimo, lnratti, è ,·eramente un po' troppo ... minimo. Il mn~'!lmo ò addirittura l'istituzione del 1>ara<li,o In terra Ma ciò non solo, chè il minimo non raJ)present1L nfflllto un pa!lso, sin J)Ur piccolo quanto si ,·oglia, rrr.w> la mètn indicata dal ma.:simo. La sua direzione nulla ha n che rare con quella ,·erso cui o prima o llOi dovr1\ incamminar3i il proletariato, se ,·orr:, raggiungere la grlln mèta prefts:òlasi Il 1>untorondamentnlc, tutta la so::,tanza del programma ma.s11imo,<Jtnnelln socializzazione di tutti gli strumenti di produ:r.lono e di scambio, di tutti i capitali in genere. Uo,·o ò nel proi;ramma minimo scritto, e specialmente in quello seguito 1wll'nzione J>rntiea quotidiana del par– tito e dei suoi rappresontanli 1 la benchè minima pro– posta che tonda asocinl\zznre, natural mento senza nessun corrlspondeuto llu\01rnizzo, In benchè minima e i11ftuito– simn porzlouo doli a proprioti\ privata? Un principio cli trnsrormnzione lii una sia. pur piccol:l 1>nrtodella prOJJriotù. privati\ in collettiva - piccolo ma offettl\'O ))rimo pni1so verso In mèta del programma nHl.s– simo - si nHcbbe, 1>crnon citare che il mezzo di so– cinilzznzlono 1>iì1 erftcacc, so il riea,·o di date preleva– zioni eia parte dello Stato e degli altri enti collettivi sullo succe1slonl rosse do\'oluto, ad esempio, alla am– mortizzazione del debiti dolio Stato e delle Provincie o dei Comuni, alla costrutione da parte dei Comuni di case OJlerai<' le cui 1>litioni costituirebbero un reddito muni– cipale a discarico dello Imposte, all'acquisto graduale delle im1>res<> 1>ratlcamente gestibili dagli enti pubblici, alla co-.titmdone di cnpitnli di banche per prestiti alle cooJ>ernti\'O di protlutiono operaie, all'uno od all"altro, in,omma 1 del tanti modi d1 utilizzazione collettirn cui snrobbero 'iui;;eettibili <1ue-.tieaf)iillli socializzati. Hotto que-.to risp •tto giì1 prOJ>Oncmmo una IH'ele,·a– ziono sulle succei1<Jioul,che chiamammo proyre.'i:iirn ml trmJ1'J. Tale, clot', che In tra,mis!liouo ereditaria venisse ad esqero gravnt1l dll una quota di prele\'nzione mag1tri ben 11iccola 1m quella 11orziono qullntitativa di pntri– monlo dovuta al lavoro e nl risparmio ))ersonali t.lelde– r1111to, d1t unn quotil mnggioro sulla porzione quantita– tirn 1>ntri111011ialo porvonuta nl derunto per via di una sola J)rocedrnto tr11s111i,;!lio110 ereditaria, e da quote via via ancorn 1)\ì1grandi quanto maggiore ros'ie il numero di tra,;mJ,;sloni In Jlroprlotò. pri\'ata, per cui la corri– spondente 1>or1.iono qu11ntitatirn pntrimonialo rosse \'e• nuta n JHl!'l~are,prima di t>cnenire nelle mani del de-

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