Critica Sociale - Anno XII - n. 16 - 16 agosto 1902

CRITICA SOCIALE 253 late. Vi hanno zone intermedio cho possono essere di Stato o non nsscrc: tali le ferrovie. Noi non ci dissimu– lammo mai che, le rerrovie passando allo Stato, sceme• rcbbe la libertà di spontanea difesa dei rcrrovieri 1 e dovrebbero guarentirsi con altri modi. li portinaio e il carabiniere mi custodiscono la casa o le robe. )la il portinaio nou ò il carabiniere. Son di– versi, perchè non sono la medesima cosa. 11 panatticre, se sfamasse da. solo tutta la città, e qucstn senza di lui non potesse sfamar.si , il suo sciopero potrebbe diventare una mala azione, come la rottura di nrgini e il dcnstnmento volontario. Oli infermieri o i medici 1 che profltlasi;ero della pestilenza per strangolare una città con pretese-ricatto, commetterebbero un delitto. Ma i panatlieri son molti, e in molto città., o vi sono rerro\'ie pei trasporti, o l'uomo non \'ivo di solo pano: questo sciOJ>ero produco molerstia, non arresta la vitn. Qui non siamo ncpJ>ure in terreno di monopolio. - Ma, colrestendersi dei pubblici senizii, ogni cosa di\'cnta di Stato o municipale. - Sicuro: e crescono con questo le garanzie poi larnratori; e lo sciopero ,u,•enta su11erfluo. Col socialismo (ne 1>rendaatto il Corriere della Sera, che ci supponeva reticenti) ccssn il conflitt.o fra locatori o conduttori dell'opern, svnnlsce la possibilità, dello sciopero, ma no svanisco contemporaneamente il bisogno. Uimpìangeromo le tenaglie del dentista, quando i denti non ci dolgono pili? So lo sciopero non ò e non può essere il pr<>!Jr<11J1m<i degli n~enti dullo Stato (inutile anertiro anco una volta che il programma non è tutta la ,·Ha), o se altra ò l'azione cla o\eg~ersi per cnmmiuaro, non per saltabec– care come kanguri, è chiaro, o viene eia sè, che le Ca– mere di llworo, preordinate essenzialmente a clisciplinaro gli scioperi, non sono l'ambiento naturale degli a~cnti dolio Stato. Yi stinno, se già ,·i sono, come a 11igione: In. Camera rarà. l'afllttacamore. :Ma la direzione unitaria del mo,•imento, Porgnnizznzione o l'azione, sia. tutta e per tutti nello mani clolla loro ·Fodornzionc. Questo ha. dotto, interpellato, con un po' di va e ,•ioni nella forma per cortesia 1 il Comitato federale delle Ca– mere di laYoro. Il misoneismo cedo l'Armi; la logiCI\ si impone. Anello qui 1 come in ogni cosa, la \'Critù è in cammino. F11.11•J>O 'l'Utt.\TI. GLIIOJçALI ECONOMICI tlolla lmssntn. o della 11rcsonte gcucr11ziono in ltulin lii. 11 t,et sogno di libertà tramonta dopo il 'iO, quando ap))unto scmb1·n,•n.che l'utopia. dovesse effettuarsi. li poeta economico della lil.,ertì1 1 prima di spegnersi, et,be il dolore ,u ,•celere allontanarsi il purissimo idealo della sua mente, e di J>iangere accorato sulle tristi con- • dizioni d'Italia che si a\'\'ia\'a su nitra strnda dn quella sognata dai riformatori e dai suoi cr~atori. Nelle regioni governa.ti \'O - egli Jamcnta\'a - ò estinto lo spirito di Ca,·our, nello srero le~islati\•o invade In frenesia dell'in– torvcnto dello Stato; nell'indirizzo clcll 1 opcrosità indu– striale o negli impulsi ch'essa domanda o ricevo dnlPalto t>redomina il 1>rotezionismo. Quali i t>rocessi storici che dc,·inrono il sogno dnll:\ meta? Si possono dare tre rispo~to. Per un primo processo, si el)l)o che i vincitori di ieri diventarono Ucn llrcslo i monOJlOlistì dell'oggi. La Uor- a ghcsin, che nvc"n ratta Il\. ri\'oluziono, che arcvn acqui– stata la diguifa dellit cittadinanza o la lilJortìL commcr• cinle ccl imlustrialc, occupa lo Stato, si slancia alla con– <1uista delle ricc·hczze 1 adopera. la po!e'lti\ suprema per ta,•orire il pro1>rio incremento economico. l)imentica dei princi))ii liberisti 1>rofe:::sati e sui qunli era risorta, in– ,·oca ad ogni momento, puntello delle proprio azioni, l'intor\'ento governativo. Per un secondo J)rocesso, I;\ lilJerlì'l.economica atomi– stica1 indi\•idu11listn 1 non attende alle J)romcssc, e per legge naturale fatnlmcnte addimo;;tra, do\'e non lo ò J>ostoalcun freno, di tendere o al monOJ>olioo nll'tl· narchia. Per un terzo processo infine, il movimento di np1u-o– priazione si estendo alle condizio11!mono))olistiche natu– rali, trasformando cosl i monopolii naturnli in monopolii artificiali. Talchè, subilo dOJlO il 'iO, s'iuiziil In domanda ))Or uu ma~gior intcncnto dello Stato. Que:ita domanlla. non rap))resent.'\ alcun ideale sociale - è in\'ece l'espressione dei più ingordi sentimenti d'egoismo di cla~se. Nn~cc e si sviluppa una teoria. che può definirsi In <1ottri11a<lel J)atriolfismo eco110111ico. L'eg-oismo tenta lan'nrsi dietro i veli degli ideali in nomo dei quali crasi ratta. l'Italia. Anche coloro, che non a\·c,·ano conlrilJuito a. fare la patria, ,•ogliono almeno esser J)ntriotti a loro modo. Kol– l'ordine economico, domandarono una patria ricca e potente. J padri l'a,,e,•ano \'Oluta talo colla. libertà, I figli inYocarono lo ,'fato. Si parlò d'indiJlendenza econo– mica, si volle unn patria che producesse direttamente tutti i beni di cui si abbisognasse. 1,: fu rinnoYato l'er– rore funesto dei mercantilisti. Si volle una forte a~ri– coltura1 e s'ilwocarono i dazi protettori sui generi di Jll ima neces~ità .• i \'Olio una forte industria, e la si di– rese contro la concorrenza straniera, incanalando e lo– g;rndo arbitrariamente !°indirizzo dell'o1Jerositìt indu– striale. Si volto una forte Banca, e si accentrò artiflcinl• mente l'industria dei banchieri. Si volle una forte ma– rina mercantile, e i;:i cercò di crearla con sovvenzioni JlCCuniarie. Puntellare ogni manifestazione dell'atti,·ità economica, pagare un prodotto il dO))J)iOdi quello che si sarebbe pagato im))orta.ndolo, ma poter dire di essere indipendenti dall'estero - tale ru In J>Oliticadel patriot– tismo economico. La domanda d'inten•ento dello Stato ora così rorto, che IO Stato dO\'eva rortiflcar.,i. Si ,•olcv1\ uno Stato po• tcnle, ne derivava. un organismo acccntrntoro e burocrn– tico. Lo Stato conccdc\'a. protezione, ma ,•ole,·a esser J>rO– tctto. Il Oov<'rno di\'enta sempre piìt assoluto. Lo spirito di Ca\'oui- esula completamente dagli uomini cli ÙO\'cruo. Lo Stato, prima 111,•ocato, ora di\'onta invadente o si impone: negli ordinamenti giuridici - nell'istruzione - nella. cleterminaziono della. libertà, dei diritti fondamen– tali - nella. costituzione di monopo!ii governativi. SI inizitt l'istituzione di una fonte di reflclito che non sia continuamente controllata dai rn))presentanti della na– ~done: e si creano i monOJ>Oltfiscali, che intaccano i consumi a. larga Unse. Si nega il mo,·imento disccntra– toro e si ostacolo.no le Leghe dei Comuni. Xci campo dello libcrb\ economiche e politiche non abbiamo fatto un passo avanti dnll'epoct~ di Ca\'OUr - anzi stiamo re– troccdenclo. li SO;!llOdi libertà. crollaYa aclunquc innanzi tutto per un 1 npostnSin dei suoi sacerdoti. Ma il princiJ>io pareva ancora saldo o in,•ulnerato. JI crollo rntalo si ebbe quando il principio stesso liberistico, per forza naturale dello cosr, cl)IJc ud i11fr:rng-crsidantlo ,•ili~ al suo D!)JlOsto,a.I

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