Critica Sociale - Anno XII - n. 16 - 16 agosto 1902

256 CRITICA SOCIALE monopolio o all'annrcliin. Oià lo spettro dell'anarchia appariva sin dal '70; e nel '70 O. Mazzini, dopo gli scritti e le predicazioni di Bakounine, senth•n. " la ne– cessità di combattere il nuovo inaspettato nemico a viso aperto ,,. La libertà assoluta, incondizionata, senza limiti e freni poteva diventar pericolosa. 1 f grande repubblicano non esitava a dire che l'assoluto principio liberistico era una riSJlOsta disperata, atea, immorale alle aspirazioni delle clnssi lavoratrici; perchè la libertà. di concorrere, per chi nulla possiede, ò mem~ognern, com'è menzognera la libertA JlOlit.icn per chi, mancando di educazione, di istruzione, di mezzi e di tempo, non può esercitare i diritti. Uiùi.spirazione economica. si è quella di a.vere i beni al loro prezzo di costo e di trovare gli stimoli più }lO· t.enti por diminuire al massimo i costi. Le forze econo– miche piìt influenti sulla diminuzione dei costi, che ri· .~contriamo nella storia, sono due: la libera concorrenza e i monopolii. Queste cause cli maggiore produttività noi le ))Ossia.moassumere e trattare come fattori cli produ• ·i.ione. Ma ò certo allora che, se l'applicazione di questi fattori non sarÌl fatta in giusta proporzione coi fattori complementari cooperanti, nnche questi stimoli saranno, negli effetti economici, soggetti all 1 impe1·io <lcllagra.nde legge dei compensi decrescenti. La prospettiva di Jloter godere dei vantaggi cli mm posizione monopolistica fu sempre uno sprone e un in• centivo ai miglioramenti produttivi, alla lotta economica; un vantaggio conseguente alla società. Ma 1 se la S))ernnrn di godere un monopolio ò uno stimolo e costituisce il premio de~iato dell'azione economica, una volta ra:;– :riunto il monopolio perde della. sua influenza, e 11011 lascia tutt'al più che lo si.imolo a cura.re e perpetuare la difef!a della posizione privilegiata. JI monopolio da tem– poraneo si trasforma in perpetuo, ed i prezzi allora si distaccano dal costo di produzione. Anche la libera impresn. ha limiti, oltre ai quali pi:'t non prosegue a. dare effetti socialmente utili. Per poter :immettere una serie ininterrotta. di vantaggi, bisogne– rebbe 110stulare che, aumentando o persistendo il fattore libertà, tutti gli altri fattori produttivi, complementari alla libertà, crescessero del pari. Ma vi sono fattori che sono numentabili n. volontà, altri che si aumentano solo lentamente e solo in certe condizioni, altri infine che sono fissi nelle loro quantità. Ora, per la. legge delle proporzioni definite, la quantità del fattore disponibile in quantità minore è quella che determina la quantità degli altri fattori da combinnrsi col primo. Xe nasce– ranno rendite monopolistiche a vantaggio esclusivo di coloro che detengono i fa.ttori produttivi econo1t1icamente prh •ilegia.ti . JI principio della libera concorrenza sarà irrisorio })Cr i produttori non privilegiati, e non farà che aumentare le rendite monopolistiche dei possessori con privilegio. Possiamo generalizzare questo punto di vista. [,a causa ultimu, che sta. alla base della distribuzione dei prodotti, ò il tatto monopolistico. La rag'ione, cioò, che dà nelun un fattore produtti\•o la disposizione di una defluita. porzione del surplus Jlroveniente da una produzione, ò una. forza di monopolio esercitantesi su un fattore, che deve necessariamente entrare in un processo J)roduttivo. .Anche data la. libera concorrenzn, lo condizioni di par– tenza e di viaggio <lei conconenti non si possono postu– lare eguali, epperciò dh'ersi saranno anche i punti di arrivo. Ne consegue che la concorrenza nel senso economico non ò sempre la eoncorrenza che si estrinseca nella 810 10IE. ca u no tjlarco realtà della vita. La concorrenza economica è una forza produttiva. che tende a diminuire il prezzo dei prodotti, a migliorarne la qualità, ad adattarli sempre più ai bi– sogni dei consuma.tori ; essa giova alla società, rappre• senta un vantaggio individuale e collettivo. Ma vi è una concorrenza reale che si giova di posizioni e circostanze sfavorevoli per trionfare, che ha. solo per iscopo di eli– minare un a.vyersario dal mercato, di ottenere un van– taggio anche a scapito della collettività. Data questa concorrenza, noi riscontriamo gli stessi effetti del mo– nopolio. Invece cli guadagni, avremo gli sperperi di energia; avremo l'anarchia nella produzione, che impe– dirà ai costi di discendere, anche ammettendo che si sia raggiunta la condizione di vendere ai costi. .Ancora, vi è una procluttivitA fisica e<luna produttività economica. 11 sistema icle~sarebbe quello che permet– tesse ai produttori di spingere la loro attività fino al Jrnnto in cui le ultime quantità. di fattori produttivi non facessero altro che riprodurre flsicameute sè stesse. Le condizioni monopolistiche inveco creano punti di satu– razione economica, che non corris1>0nclono e s 'incontra.no prima dei punti di saturazione fisica. Maggiore è la forza monopolistica, e piì1 grande è la differenza tra. produt– tivifa economica e tisica. .\la, se il monopolio ò una fatalità ineluttabile nella estrinsecazione dell'attività economica, non è ancora detto che il monopolio sia condannato dal 1rnnto di vista dell'equità. I monopolii naturali non si possono eliminare, si devono invece sopprimere tutti i monopolii artificiali; cosl predica il liberismo. Ma la libertìl incondizionata permette ai più forti di trasformare un monopolio natu– rale in artificiale, impadronendosi di certe condizioni naturali monOJ>Olistiche.Quali sono allora i limiti del liberismo per impedire gli effetti del monopolio? (Continua). OIOVANNI .MONTEMAHTINI. FRA LIBRI E RIVISTE Dott. U:\11n:nTo I,01u:·rA, Alcune 11ote/i. pe<la{/ogia, con pre– fnzione del prof. Ugo Conti. - (Bologna, tipografia Zamornni e Albertazzi - libreria 'l'rnves, L. 2). È un interessnnte volumetto in cui l'A. con modernità di vedute tratta i pii, importanti argomenti di 1>edagogia.: logica, e senso monile, senso esleNco,attenzionee cu.riosifù, memoria e immayi1wzio11e 1 istinti e se11ti111e11li, illtelUgenza, volo11tù,educazione religiosa, castighi, premi, giuochi, svol– gendo infine il concetto della scienza dell'educazione nei suoi rapporti con le scienze biologiche e sociali, e dimo– strando la necessifa che, non più a J)arole 1 ma a fatti, si pensi a un doveroso miglioramento delle scuole e degli insegnanti. ... Por cura del Ministero delle Poste e '.l'elegrnft. si ò pubblicato dall'editore G. Barbera, Firenze, un nuovo Codice postale del Regno d'Italia, raccolta com– pleta di leggi 1 regolamenti, circolari, disposizioni, oon– cernenti i servizi delle corrispondenze, dei 1rncchi 1 dei vaglia, delle riscossioni, ecc., con allegati e con note e commentì. 11 J)regio elci volumetto sta nel ridurre a uno schema facile e breve tutte le dis1>osizioui che interes• sano chi si serve della posta, sfrondando delle frasche morte la. selva selvaggia delle leggi, elci regolamenti, delle circolari, delle istruzioni, e tutto coordinando sotto ciascun articolo del Hegolamento nella sua. ultima. le– zione, agevola.ndo per di pili le ricerche con diffusi in• dici alfabetici, ecc., e~c. 11 volumetto, di png. 476, niticlo come tutti quelli elci Barbera ed elegantemente rilegato. costi\ L. s. GIUSEPPE RIGAMONTI, gtwente 1·esponsabile. ~mnno, 18/8 1m • n11ogrulla Opcrnt (Sue. coop.), c. \'Ht. f.1n. 12-11;,

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