Critica Sociale - Anno XII - n. 16 - 16 agosto 1902

CRITICA SOCIALE Ì•: noto come a questa meta modesta si sia poi potuti flnnlmcnto arrh•are. La ,•olontà del p11osc,prorompente por mi Ilo pori, ed es1>rcssa.slntctienmcnte nelle elezioni del i,;iugno 1!)00,additM'rL In. vin. Sullo rovine del :Mini• stero '1mlcco 1 il Partito Soclnlistn, con In. parola di ~•j. IIJ>PO 'l'urati 1 lanciava il suo 11Uf111al11111: o la liberti\ di orgnnizznzlone e di propaganda, o la lotta i,enza quar– tiere. L'indugio non era pH1possibile, e sorse il Gabinetto Zannrdclli. lntnnto due ratti: in gran p1irto lmpre,•eduti, si pale– savano lmpro,•,•ia,amcntc. I.o campagne c1·1talia si desl&\'Rno alla ,•ita; i 1-cr,t <lolla ,:lcba. di\'enla\'ano cittadini; la proprietà fon– ilinrln. shu 1 a per scendere dnl suo trono inaccesso, per u Jnrgiro ,,, dnnnti nl UrontoUo mlnnccioso della follo, In. <.:ostituziono n.1suo regno. O'nltrn pnrte 1 l'antico. democrAzin 1 indebolita dnlla cll– serzlono del proletariato, dnlla dirwrzlone cli molta plc– colri borghesia, e sopratutto dall'c'ìodo di quell'ardore rholuzlona.rio che trasmi~rn perpetuamente nei partiti J>Ìllgionini c<l estremi, ~I trovt\\'a troppo debole per re– sistere da sola alle forze rea.1.lonarle coalizzate. I.o IJi• sognò chiedere l'aiuto del socialisti o lll\'Ocare il fascio (li lutto le forze democratiche. Il nostro Orup1)0 J)arlamentaro si trovò così davanli ad una rcs1lonsabilità. e nd un do,·ero. l,n responsabilitìt ,•er,iO lo organizzazioni co11tr1diue 1 ancorn. tenero cd \no• JilJ>Crto: Il dovere verso la dcmocrn:dn che esso ~wovn o,·ocata al potere, e a cul 1 nell'oro tristi, ave,·a promesso solennemente il suo ap))oggio. I voti politici del 1;; o 22 giugno rno1 e del 1;; marzo 190:'? sono la logica conso– JCUenzadi ,,uesta situazione. )la se, nelle grandi battaglie politiche, quando si trattò di scegliere fra un .Ministero Zanardolli e un lll- 11istcro Sonnino, i rnti <lei soclnllstl si confusero con quelli della mnggioranza, nel J)Crlodipiì1 tranquilli della \'lta llftrlnmentnre non solo il ,·ot.o, ma tutta l'aziono del ùrnJ)pO, esercitò scmJ)ro una (unzione distinta o specifica. Possiamo ricordnrc, nd csornJ)io, la mozione por Il dazio sul grano, l'ordino del giorno contro la Triplice, contro le speso per l'esercito e per la marina, lo ,llchiarnzioni dopo l'eccldlo di llerrn., Fopera quoti– diana di ammonimento e di controllo nella politica in• terna del Governo, che ebbe li suo recente suggello nella scaramuccia per il caso Calcagno. Ed ò precisamente que:ita Intelligente ,·igilanza del no,;tro Oruppo quella che ci affida por l'avvenire. flliJ)pO Turati, che esamina ncutn.mente la politica a ::ir,-:ar1 do! Ministero i Enrico l•'orrl, che assicura nel. 1'.Arn11fi del 31 luglio J!)02 di non nlJbnnclonare" la dif• fldcnzn J)iù o meno benevola, ma sempre ,•igile e com– bnttil·a ,·orso tutti i Oo\'ernl 111 :iono 1 In sostanza, con– cordi in questo pensiero: di vlgilnre nmbedue perch6 il Onbinetto non de,·ii trop1>0 dalla sua strada, richiamarlo so rau,, minacciarlo se 1,rosegue nell'orrore, combatterlo violentemente se rinnont la 1>0lltica dei Oo,·erni pas,ati. Ora, quando le dut lt11dc11:.t si accordano in questa OJ>Crn,non è da dubitare cho Il nostro ùru1>1>01n1rln– menh,ro possa, nuche in nnenlre, rendersi inter))rete redolo degli interessi proletari. 11 preteso 11 addomeaticamento 11, Ma, so alla nostra aziono 1>olitlca non si è sn))uto muo,·ero obbiezioni che non ro51sero giù state vagliate e confutate nelle lunghe e e;iaurientl discussioni del nostri deputati alla \'igilia di ogni voto politico, ma se l'opera del nostro Oruppo non "enne mal sconfc::sata da quello IOt (.;;lrlO organizzazioni economiche del 1>roletar:at-0 alla cui di· re'ìa crf\ dirotta, non per questo essa hn potuto sah 1 arsl dnlle critiche, spesso nccrlJe, di parecchie a.ssociitzionl politiche del partito. f.; ))arso a molti che In nostrn combattività. politica si sia nttouuntn 1 che il nostro atto1:ghuncnto sin di\'entnto pli1 remissivo e accomodante, o che la nostra antica selvaggeria nbt,ia sulJlto un (1ddomtslicame11to esiziale. Si ò ~iui,ti persino ad affermare che Il nostro è un so– cialismo dinastico, quasi cho rabollzionc di ogni 1>rhi– lcgio Potesse conciliarsi con la permAnonza del prhilcitio monarchico! ... Faremmo torto a noi stc~:ii cercando di eonfut.aro questo ed nltrettnli a\'ventatczzc. Ci J>reme soltanto nll• dltnro In loro origino erronea, J)erchò SJ>iegareun errore ò, ))IÌ1oho confutarlo, di.~truggerlo. Dicemmo già. come, dopo lo sanguinose giornate tlcl maggio 1 98 e durante la reazione l)ellouxiana, il 11ostro ))arllto a,•esse - s))ecialmento J>er 01>era<licoloro a cui oggi si dli il nome di <1uictisti - assunta una apcrlit combatth·itìt repubblicana. In quell'ora !"ostacolo che blsognavn rimuovere era la maasa reazionaria che si stringeva intorno alla monarchia, e il partito poteva Ucno - come noi scri\'01111110 In quei giorni - Jaschuo In disparte per un momento lo finalità. remot-e, per dnro tutto le sue energie alla conquista della libert.l1. Orl,eno, cii\ che era momento ecccziounle o periodo trnnsltorlo, è J)arso a molti dover essere nltiYitlt normale o conti11un. Son scorgendo J)lì1 la speciale comUatlivib\ 1>olltlca di un tempo, essi credono oggi che tutta ht no• stra combattivit.°L sia tlnitn del ))ari. 1-:J>oichè a costoro ra comodo affermare che rostacoto contro cui noi ab– biamo lottato e vinto J>crmano ancora. intatto e resi– stente, essi ,•anno a chie:lere a prostilo dai repulJblicanl di ùhlsleri una pregiudiziale, eho è incouciliabile con Il J>OSIUvlsmodelle nostre dottrine. Quanto agli nitri - cioò n. coloro che, a,•endo rim• 1>rO\'Crnlodue l\lllli nddiet.ro la nostrn. quasi esclush•n comUnttivitt\ politica, non po~sono oggi onestamente rimprO\'ernrci di a,·or ri))rosn In schietta fisonomia SO· ciall5ta. - ben di,'erso ò l"errore iu cui cadono. l'.:ssl seamlJlnno tutta la ,·ita J)Olitica di un partito con la sua azione parlamentare. Opporlunnmente a\'verti,•a Il Leone, nell'.Atwili ! del 19 luglio, essere '" fallace la Jlerlcolosa tendenza di con– Aldcrarc la runzione parlamentare siccome resplicnziouo 11lù ,,Italo e interessante del partito 11• E infatti, quale lnt))ortnnzn J>UÒ avere un \'Oto dol nostro OruJ)J)Oparln– mc11tare su tutto 11ntle~glamenlo politico del 1mrlito? Forse che, J)erchè i nostri deJ)lltati hanno \'Otato per Il Ml11istoro,non sarà pii1 ))O:-SIIJilo ngltnrsl ))er l'alJolizione <lei dazio sul grano o per la riduzione delle spese mili– tari o per la liberazione di un contto politico? Forso che l'n111>oggio dato a ùiollttl 1 in uu·ora in cui bisognava scegliere fra lui e Sonnino, lmpedlr1, ai socialisti dl combnttere, dentro e fuori Il Parlamento, un prefetto renzionnrio, un t>Oliziotto birbante, un mngistrato diso– nc;,to? Xoi non siamo di quelli che credono che tutta la J>O· litica di un partito si faccia nell'auln di :Montecitorio, In mnnlern che Uasti un 110 rumoroi-o per suscitare l'nnimt~ rh·oluzionaria o un sì sommesso por pltlcnrla o addo– mesti('nrlt1 . .Soi. J)arlamentnrlstl e JlOlitici insieme, cre• diamo fermnmente che l'azione pnrlnmentnre debba te– nero ss:ombro e t>reJ>aralo Il terreno, sul quale de,·e nol~cr;il, ampia, seria, comJ>lcssn, la ,·lta J>olitica di tutto Il JlRC:iC.

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