Critica Sociale - Anno XII - n. 12 - 16 giugno 1902

CRITICA SOCIALE 111\le,del 65 •t. al rondo 1>revldenza dei consumatori, -;otto deduzione ,u un 1>re1e,·nmento in ra,•ore del llu• nic\p10 eho non potrà eccedere 3 ccnt. al metro cuho di gns consumato in l'arigi al di là dei :!j(),000.000 di metri cubi. I rlsultnli di qneilto sislcmn, nelt1i1}otesid'un consumo di 370 milioni di metri cul>i e di un costo di produzione di 8 centesimi al metro cubo, ffOno dati dal seguente pr0SJ)Cit0: AI Comune toccano Al consumatori ., Alla Società Al ))Cf"iOllnle rr. 20.644.980 • 5.723.000 11 7.762.020 11 I 250.000 :;e li con'iumo si eleva!):-.0nlla cifra non eccessivll di j(KJ.OU0.000di metri cubi avremmo: Comune . . . Consumi\tOri . . Sociotil. . Porsonn.lo . fr. 25.SH.980 , 10.250.000 ., 10.005.020 "; 2.500.000 Urnvi.-.,imi sono quindi gli flllllUnti che si possono rare tL quei;to <:ontrntto. 1° Il Comune ncqulsta per 100 milioni ciò che, se– condo Il Comitato tecnico, non no vale che ss, con un regalo di 12 milioni alla Com1lt1gniA.j :! 0 Il Comune prende in pre.11tlto al i,iS • • quei 100 milioni (dedotti I JO del fondo di circolazione, sono 901 che avrebbe altrimenti Potuto aYcre al 3,.j0'/ 111 il che par fatto 1>0rcon,;entiro nllA. Società un enorme l>l\rteclpazione ai;tli utili dell'impre"n.., giacehò la preoc• cupnzlone d'un krark delrim1)rella 1 in prc,•ii.ione del quale Il Comuuo pemm a non obblignr.'ll ad ammortiu:are i 100 milioni della Società, e pel qunle sarebbero giu.;;ti. tienti gli enormi 11ivbtcndl, non ò che chimerica. Con• chiuderemo sreglieudo un ultimo tm i numerosi AJ>– pmHi rhe Il Briquet fa alla combinazione Chamon e dal quale ri,;utta elthtrn la superioritìL dell'esercizio diretto. l'-upponendo che un abbonato ("On~umi N metri cubi di ~1,s all'anno, con l'e,;ercizio diretto dal 1° gennaio 1902 al SI dicembre 19j5 egli a,·rebbo 1n1gato [(I xSO}+(!>Ox 15}JN=87O.V Col sistema Chnmou (5-1 x 20) N - 10130 X i,; O11o;crvnzionionalogho si potrebbero faro sugli utili del Comu11O. a. a. UNA FASE DELLA OTTA DICLASSE NEL MEDIO EVO ITAL[A1 O l. Lo spirito di a11:~ociazione fu f;enza dubbio la caratte– ristica s1,lccata delle eia si l'loclnli ilei :\[eclio-t:,•o, e di fronte Ai mllites, nobili, s.l co-'>tituH·ono intorno al cam• J>nnilo della parrocchia, nelln pnco operosa dei camJ)i 1 trn. I 11ici11i, delle società religiose, che nelle chiese si rndunano J)er discutere sul comuni bii1ognireligiosi e per J)rocodoro a\lA. elezione del curato ('}. Le soeietil eccle• siadlche rurono incenth-o al sorgere di altre associazioni intese a direndere lo pro1,rletll collettive, nell'epoca assai frequenti, sia cho i beni foS!lero dh'isi in J)arti eguali, sin. fossero goduti J)l"O imlitiso. Quindi anche per tutelare i prol)ri J>rh•ile~i, J)Cr J)romuoverno altri - tra cui la sicurtà nel mo,•imento commerciale - si agiva in comune J)er mezzo di Consigli generali, cui pnrteci1>avano tutti c1uclli che M'evano uguali l11toressi, sia per mezzo di idonei rnp1>1·csentnnti; o ciò nccadevn sin dall'epoca lon• gobnr<ln (t), in cui gHt ò nceennnto A. fabulae inier vici11os 1 in cui homi11esco,11,·piratl i:el i11tc,·se obbligati su11t iunt• mento ut se acliucent. ~•) J',1.1, )UV.MI : au f/Hlkhl Co111111d ,w,·1111iH f/ltellO (ltll' ,lppe1tHi1to IJ(r 1ou1tue, no1og11a, 11t:t. l'I l.lllttQ di Hoturl. '"· Il feudalismo - predominio dell'individuo che rifiuta in modo assoluto di sottomettcril nlla ,·olonfa collettiYa. - !'er l'intinm naturn sua non poteva a,·er alcun l'incolo morale con le clMsi assoggettate, e, come in genere tutto le classi divenute dirigenti, la M.sla feudale ru sempre rigidamente e strettamente conservatrice, ragione 1>ercui cere() sempre di togliere agli homi11es i diritti di cui cran rimasti in 1>0s-.essoo che ,wevano acquistati dOJ>Ostenti e sofferenze senza nome, e si mantenne costantemente n,•versa alla costituzione dì associazioni. Ne \'Cnnero 1>ertanto 1 da ))arte del rici, delle co11iu,·atio11e.s contro i signori e delle stdit1011e11 contro gli agenti reu– dall che tenta\'ano esercitare novelle estorsioni: a tutto ciò la classe clirigo11to conlraJ)l)Ose <1uella serie di cru– deli azioni e di rcroci rCJH'cssionl, che ad nitro non aJ)p1·odnrono so non n rnr di"am1>nre piÌI violenti le ri• bcllloul dolio clnQsi non abbienti od a mena1·Jo nlln splendida vittoria finale. r,a rcsliltenzo. degli ordinomentl feudilli ru lunga o stre11un 1 e che lnlo doves-'>e 0--.sero suftlcientemente lo indicano e le numerose leggi lnrorma.te a spirito con• servativo e J)iù specialmente Inteso a vietare i co11ciliu e le 8t(lilio11es, ed il progrCMO compiuto dalle forme J>ro– ceduri!tlehe della giurisdizione ch•ile e penale, arma quotidiana di Jottn nccanlta 1 enlcace assai pii1 di ogni altro strumento di guerrn ('). Pcrchò le giurisdizioni reudall n null'nltro tesero se non n serbare intatta la estensione dei J)rivilegi personali e reali, e possibilmente anche nd accrescerli: cosicchò, sotto il manto della glu-ò!tlzla, si nllSCOndovano - e non era la J>rima volta - angherie o soprusi. Il tutto diventava ognora. 1>iì1 inso– l>Ortabile e per l'al'Venuto 1>rogresso in cognizioni di diritto, e per la maggiore atth•ità .8J>iogatadagli lwmints a seguito dell'aumentale rela:r.ioni commerciali. 2. Il JXJJ>OIO era costituito dai magmdi 1 a\'anzi della ba...sa nobi!L\ malcontenti della loro 1>0sizione J>Olitico– economica1 o J)Orcib in OJ>l>OslzionoRlla rigidità delle iiltituzioni feudali: dallo co1·prwazio11i clclle Al'li maggiori, accentranti In sò il grnn commercio; <lalle cor,porazi•oli delle Arti 111i11ol'i 1 esercenti Plnelustrln ed il comme1·oio cittadino; dni servi o fllleles e dai laboralo1•es o optrarii, esclu~I dalle corporazioni e non u,rnrruonli di alcun diritto politico('). Quindi, data una simile costituzione, è facile dedurne che i partiti comunali fossero J>rincip3lmcnte initJ)irati dalla situazione economica. Si J>resenta,·n anzi– tutto la eterna questione, Inevitabile, fra produttori e co11'1umatori 1 fra J>roprietari cd itnl)Ossidenti, poi s'11gitav11 l'altra gravissima dei balzelli, con cui il signore feudale opprime,·a - e con la. massima !IJ>erequa.zione - i vas• snlll. Inoltre alle rormc strettamente disJ>Otiche veniva a contraJ)J>Orsl la. nMcente forn11~di tlroduzioue cnpita– listicn, cui non 1>otovano com•cnire le strettoie delle istituzioni feudali, che imJ>odivano i l'apporti sociali e la libera circolazione della merce. r~a lotta fu quindi sostenuta, nella J)arte J)Olitien. )liii im1>0rtante, dalla bor• ghe...ia dei commercianli, degli industriali e dei J>rO))rie• tari terrieri, validamente spalleggiata dai la.Yoratori. Xon semJ)re si svolse nella forma violenta di rivoluzione, ma bene SJ)esso con lo strapJ)nro qua e là concessioni e J>ri• ,•ilcgi 1 stnti precedentemente usur1mti dai Signori. J Co-– muui inratti cercarono fino dal loro sorgere di ripristinnr" lo nntioho consuetudini cd nfl'ermnro i loro diritti 1 ed ìl {'I llltono~elutM RI &Ignori Il\ "lurlatll.Clune 1111J)rOJ)rl l'llillll,111 dfll (°(IJI. IIIIH'4. &2.), f: H, (IAIII' ('ONII. IIM ,,, IJ't1·ril11 l>t11tr •• 10.dR decreto (1037> tll ("tlrrado Il -:1111eo. (') ~.I.L\'V.)11~1: J/11g1111,i , JH)IIOIIIH' IH l'j1·t11:ti dtrl lhO 11/ 11!1S. l'I, ren"e, Hltt.

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