Critica Sociale - Anno XII - n. 3 - 1 febbraio 1902

42 CRITICA SOCIAL!l prima che fosse scoperta In stampa, se non poten teg• gcro un libro? ... " Chlarissilno ò poi Roctbcrtu~: a Porerlù - egli scrh'c - ;. ,m co11cdto S(}Ciale, o~sfr1 nlaliro. Om, io IJ08/t11yo elle I lliW!J11iltyill/111; delle c/(l.ssi lai-oratrici, <fopocllr qutsle f>CC1tJ><tro110 wm posizione SO· cltt/1 plh alf(I, clfve1111ero i11{(11Ua11umte 11/h t11m1erosi 1 u> sarebl>tgiusto, O!J!li 11, cui tssi quello 1mi2ioue occ11paro110, m~ll'fH' d'ig11orort elle f(l loro comlizio11e 1m,terfr1le J)'IJ– !Jiorò, pur esu11do rimasti I «tlad ul 111ede,·imo lieti/o .... Jn que,to dissfrlio (m tsiye11:a e forwta rimmzia, la c<m– clizlo11e tc011omitt1 cltllt clttssl operaieè cli 11wss1tù scossa." E non meno esplicito è Kautskr ( 1 ): " /.,,1 c,ttr~ctrsi dtlla miseriu i11 ae,1.110 sociale - egli scrivo - ci vime <tltestoto <mcl/e c1o{fli stessi lx>rghr1i; solfm1to essi clcìm10alla cosa ,m allrrJ uome; la chiamcwo "avici/te) 11 • J)el ·110111e JJOCO c'importa; ciò che ci JJl'eme ;, il (<1llo che l'cmlago11ismo (rn i bisogni tlci S(1larioli e l<I possil>ililù di MKlcUs(t1rli rol loro s<1l<11·io, e co,wy11rn– teme,1te l'cmtago11ismo In, M1lario e Ntpilale, i:,, semvre c,·escemlo. t'; ila questa crescntle miserifl ,r,m pro[,t<1rft1lo '(l.siu1111t11le e i11telletl1wlme11te forte, e 11011 yicì 11ellacre– sce11te,lisperazio11ed'orcle mezzo abb1·11llle sfi11ite,che l'<111tore d(l 111. C<tpflale 10 t:ide la 1Jiit 1>01mleltt<t tlel ao– ciali1mo1 i c11i effdti t101180110 conlmdtlelli dllll<r co"sl<1la• zio,1e(1'1111 lntore JJi1ìelernlo di rila ,rei 1u·olefol"iato 10• . .. 1'uttn In e.hiarezzn però dei suddetti scrittori SJ)ariscc qmuHIO noi nndinmo ecrcnndo a qualo ciel due squilibri dnnno In prevnlenzn e in cho modo dimostro.no o l'uno o !'nitro. Jn tutti, In confusione trn I 11110 rapporti 1 pu1· cos\ diversi tra loro, ò complct11. l'crftno Kau~ky, che quello spirito i))ercritico e su• perscontento di Antonio Lnbriola, chinma 111. cauto o J>0n• derato ,. 1 ù. perso 1 nella ricerca di questa benedelta mi– seria, ogni cautela e 1>0nderaiione. Subito <101>0 il Jleriodo surriferito, egli scri\•e: • Non è pur tr0J>Poa nostra di~l)Osizione una statistica In ci rro dell1aumento della miseria socinle. Ci vorrebbero do.ti precisi por pnrccchi clocennii delln quantità di ,•n• lori c reo.ti annualmente o della loro rlpnrtizione fr1\. prol etari e capitalisti. ,, I•:tutto questo ))erchè? Per dimostrare forse l'affer– mato • antagonismo fra I bisogni dei salariati e la pot• slbilità di soddisfnrli col loro salario,,? :Xo di certo, perchò questo antagonismo è eminentemente soggettivo, e non richiede confronti colla classe capitalìsta. Anche K1rnLiky,dunque, è pa.ssato senza avvedersene 1 indlffe• rontemente 1 dallo squilibrio tra i;alar[ e bisogni allo Rquillbrlo 1 molto di\•erso, tra tmlari o J)rofltti. r,:come prova Kautsky quest'ultimo squilibrio? Jo non ò che rlmandnre il lettore a tutto il terzo articolo scritto dl\l Kautsky nella Critica Sòciale del Hl settembre 1S90, J>cr fargli coni;tatnre tle i:istt le deplore,•oli confusioni In cui l'eminente scrittore ò caduto in qucsln materia. Egli, per. pro,•are l'esistcnzo. d'un fenomeno del tutto nlatit:0 qual è, nel suol vari a.spetti, la miseria sociale, cita tutti esempi, pili o meno chiari, di miseria a,solula. Taio ò infatti • In sostituzione d'operai Incolti agli O))crni quallHcati, o di donne e di ranclulli agli operai maschi,.; tale è In dissoluzione della fnmii:lia O))0raia, '(011te - come scrivo testualmente Il h'..nutsky - d'immiserimc11l0 e (li, <lt{/e1ICl'azio11e •; tnl è il II lavoro salarinto <I0lltl donnn. accop1>into nl la"oro domestico •· E miseria fisica, nlenl'nltro che miseria n,lcn., sono, ri~pctto c.ll' opernlo, • In distruzione della ,iua tu:a, lo ,iclu1)io delln ~ua glo– Yinozza, l'abitudine delln bellola, J'al,uso d'ogni sorta B b 1ot :a Gino B1 , o di droghe apprestategli dalla salariata 1 sovraccarica di ln.,·oro, non educata alle racccnde di cnsn, ignara dello. cucinn. o del\ 1 ago, ccc. 1 ecc. n· Ncimrna merMiglin duuquo se, in lrnso a ideo cos\ ))OC0))recise, il recente Congresso austriaco, di cui pure Knut..,ky r11ce,·aparte 1 non ù. tro,•ato niente di meglio che sostituire, nllc ))MOie o nlle frasi ben chiaro del ,•occhio programma, le vaghe e~1>ressionidi llipemle"w, s(r1tllllmento, ecc., che, non SRl)Cndone,~uno se alludono n miseria fisica o a. miseria ll0cinle, o a quale miseria sociale, lasciano il tempo che tro,•ano, anzi ))Orlano, nella concezione del soci11lisn10 1 ideo semJ>re Jliì1 confuse o sbilenche. . .. Scindendo invece i duo nntngonismi nccennali, ed osa• minnndoli paditamente 1 noi J)O~),lamosì1bilo dire che lo squilibrio crescente tra protltti e salnrì non è un renomouo costante dell'economin ca1litalistn, nè costi– tui:fC0 la causa obietlirn del socinlismo. Che non sin un fenomeno costnnte, l'ha so.;;teuuto nelln ste,;sa Critica ( 1 ) 1 e molto nlidnrnentc, il Orazladei; Luigi ~egro à tentato combatterlo 1 ma è riuscito forse ad attenuare, non a distruggere lo t'Onclusioni del glo,·ano e valente econo– mista Italiano. In ra,·orc di c1ucsto conclusioni, in so– stegno cioè della tesi che, nel regime cnpitalistico, sono possibili, nccnnto n\1 1 aumcnto del snlnrio meno che JW0· 1HJ1·zlom,le nl J>rofltto, un numenlo 1wo1w1·zio1wle o un aumento J>i,ì elle 11roJ>0r:ionale, non stanuo soltnnto lo statistiche porto.te dal 01azladel e n cui rinrnndo li lot• tore; ma sta. lo. legge delle rendite da noi già ricordntn, sccon1lo In qunle non è 1>0ult,llo che In ricchezza. gene– ralo numcnti senza che os.sa produca: 1•, l'aumento del minimum della rendita; ~, In diminuzione delPìnegun• glianzn delle rendite ('). lnfatll, scrho J,•es Ouyot nella :,.un 'l'!Jro1111ie socialiste ( 1 ): • J,'uomo è un capitalo fisso, obbediente alla legge del \'nloro_retn.th,o dei cnJ>itnll n-.si o del ca1lit.nll circo• lnnU. JI rnlore dell'uomo ò in rngiouo della J)Otenzn. dello strumento di la\'oro. Il suo t:alore a11me11h, iu Hf· alo11e dtll'obbomltwza dei C<lJ>ifllli t:ircoltwli e tiellapole11::a (lei c <111itali fissi. Jl pre.z.zotltl laroro t 111 rn9io11ediretlti 1le.ll '<1l>l>omla11:a e dd l>uo11 m~i·calo !lei cl/pilali cirroltmti; dtl r c1fort 1 cltlla JHJle11za e ciel totale della nnc1ila dei ca..- 11W1ll {Issi; e ili rayio11c i11rt1·:,c, del lllS.SO<lella nmlita.,, Del resto, ,·oglinmo essere generosi coi sostenitori della tesi contraria? O meglio. ,•ogliamo scansare una que– stiono che la cccitìl di chi non vuol ,·edere minaccia di ronc\cre eterna? 1 1 :bUcne 1 nmmettinmo puro, come feno– meno costante e generale dell'economia cnpitnlistn, un aumento dei 1,rofHti piìt che 1>ro1>0rzionnlenll'amnonto dei Anlnri. At,binmo ror.sccon rlò scoperto quella miseria soclnle che doHebbo essere - per dirla cot Kaut.;ky - la lc,•a J)ilt ))0tente del socll\llsmo? Nemmeno per sogno, lnfatti,affermato l'nntagonismo tra salllriO e ca1>illllt>, non è affermato rantagonismo trn 8(1/(trillti e copilolisfi; perchè se I ))rimi delrnntagonlsmo o dello squilibrio non ù.nno COiclenzn (e 11011 è detto che l'nl>biano, essendo quel• l'anlngonhimo un rnpp0rto meramente oyyellfro); 0 1 aven– dola, non so ne dolgono, o ,•i si rMsegnano come a unci diirngunglinnza. ,·oluta dnl cielo; o, dolendosene, non J)Os!Jono rimo\'erlo; clo,·e se no n Il socialismo? Anche qui, ricordando lo parole <lei Labrloln 1 J>Ossinmo ben dire che, se ci basiamo sulln semplice Illazione u dolio srruttnmento riconosciuto, alla rivendicazione, sicura (') \', I 11u111erl lici IC febbraio, 16 mano, 1• (l'lu;no 1 1• lugllo l!1(\1. t') \". l'ARt:rO: Cou,·, d'i~HOIHle JJO/ltiqH,, I M), I') Pariti, 11!'3, C•l)IIOIO !11:1\'.

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