Critica Sociale - Anno XI - n. 13 - 1 luglio 1901

81 196 CRITICA SOCW,E Flnchè il Gruppo radicale, pur sentendosi alla. soglia del potere, si compiacque dell 1 equivoco in questa ma– teria, invano tentò di sottrarsi al sosJ>ettodi civetteria demagogica e cli doppio giuoco. J1 nuovo regno d'altronde agevolò la sua uscita da cotesto limbo di nmorflsmo tradizionale. Noi crediamo che al debito di questa schiettezza do– vranno l>en presto obbedire tutti i colleghi dissidc,,ti dell'on. Sacchi, alclmi dei quali finiranno 1>erseguirlo rra breve, altri - se non vorranno rimanere asteroidi vaganti, senza rorza attrattiva, negli spazii interstellari della politica. - cadranno, J>Cr gravitazione ineluttabile, nei gruppi socialista. e repubblicano. Ben vero che per tal modo sarà difficile segnare una linea di contrasto precisa fra il gru))pO Sacchi e la Sini– stra di ÙO\'erno, alcuui dei cui clementi gravitano già verso di quello. Ma questo è, insomma, naturale. Avvinto a solu:done, o SJ)erinmosem~a J)OSsilJiliritorni, il })ro– l>lema della libertà, l'abisso fra partiti poJ)olari e Oo· ,·erno si scema e l:al.i destri~ di quelli tende ad entrare nell'orbita ortodossa, mentre i ))aditi pit'1 SJ)eciflci- socialista o repubblicano - ritornano piì1 esclusivamente alla loro J)rOJ)riafunzione. A.I partito radicale, nncho nella nuova costellazione, rimane tuttM•ia un ufficio, so sa))pia coltivarlo, i.m})Or• tantissimo: quello di essere l'estrema ala sinistra della Sinistra di Governo; di portare in essa - al Governo o fuori - le sue tendenze pili arditamente radicali. Per quel tanto che, i 1>artiti politici J)Ossonosovrn1>– porsi, anche nella poco evoluta e ancora mal diffcren– •dnta politica italiana, a degli schemi economici, come il partito socialista rappresenta essenzialmente il proleta– riato che diventa, e il partito .repubblicano raccoglio oggi lo maggiori adesioni nelle plaghe ad artigianato e a. proJ)rietà frazionata, cosl il 1mrtito radicale rnP]>re• senterù. sempre 1>iì1 nettamente quella. parte di borghesia J>rogressh•a. e moderna, non ancora plutocratica, che, in lotta coi residui feudali e coi parassitismi ciel pa.5sato, ha nel cam1>0ideale, come in quello degli interessi, una. larga zona di terreno comuue col terreno della politica. del proletariato. L:1.CnrricA. LA POLITICAFERROVIARIA ININGHILTERRA, F NCIA E GERMANIA L'esempio dei maggiori ò sempre fecondo di inse– gnamenti: e se vi è un campo in cui ve ne ha bi– sogno, ò proprio quello dello scien:.-.e sociali, per il metodo imperfettissimo con cui ordinariamente si studiano. Le questioni ferroviarie, ad esempio, si basano ordinaria.mente sul problema 1>rcliminare: deve la ferrovia esercitarsi dallo Stato, o dalla industria pri– vata? Il problema è posto nettamente e nella teoria si J>UÒ risolvere con una certa 1>rccisionc. Si parte da una data concezione dello Stato, si prescinde da tutti gli attriti della pratica; si osserva quale cle,,c essere la sfera d'attività dello Stato nei suoi rapporti con gli enti minori e coi cittadini e si tirano le conclusioni. E fin qui siamo in regoJa. i\fa ecco elle da questa pura teoria si passa senza transizione alla pratica; e si pretende risolvere il problema in base ai dettati cU quella 1 senza ritlettere d1e il punto cli vista è completamente mutato, e che gli attriti di ogni genere imprimono una direzione diversa alla soluzione. no a Un ingegnere, comunque la pensi sulla teoria delle unità fisiche, sul principio della vibrazione, sull'ori– gine dell'elettricità, posto il quesito cli costruire una dinamo, dato il materiale disponibile, il luogo d'im– pianto o la forza elettrica producibile, risolverà in modo uniforme il problema. ~ra eia questa precisione di metodo siamo ben lon– tani nello scienze sociali. !~eco un socialista che dirà: la ferrovia ò industria rii Stato; lo Stato si mostra adatto a tale im1>resa,esempio la Germania: atficlia– moln. quindi allo Stato anche in Italia. Rispondiamo: in Germania la. ferrovia fu assunta dal potere cen– trale, perchè colà predominarono nella costruzione cli essa le ragioni strategiche. La divisione dell'Im– pero in Stati federativi portava ad un intralcio di htriffo deleterio al commercio. 'l'utte lo condizioni del po1>olo tedesco sono profondamente dissimili da. quelle del nostro. Infine l'Amministra;.-;ione tede::ica non ò Pitaliana. ]~bbene, questo verità che 1llousieur cle La. Valisse poteva Clllu1ciarc, sono oscure per molti: si parla di uno Stato) come se questo ovu11que rispondesse a quel quulsiasi concetto arbitrario o logico cho ognuno se no ò formato in testa sua; si dice " l'Amministrazione pubblica,, quasi questa sia ug-uale nel tem1>0 e nello sp11zio e non sia invece emanazione del 1>opolo, risentendo quindi di tutto le suo virtù e di tutti i suoi vizi. Lo stesso errore di metodo presiedette a g-ran parte della, nostra logislmdone. Pigliamo un esempio vivo: la legislazione sul lavoro delle donne e dei fanciulli. Un gruppo di deputati o un minish'o di buon cuore si propongono una legge in materia. Questi signori sanno a memoria il lol'O )[arx) ha.uno meditato 'l'he liberty ciel .Mili, 'l'lte::itate in relati-On io lafxmr cli J·O\•ons, ecc, Sanno così, un po' vagamente, cho perfino l'[nghilterra, <1ucsto orco capitalista divoratore degli operai, semr>re più fa intern:nire in cotesta. materìa lo Stato. Quindi in Italia, per non restare addietro, pro1>0ngono la loro brava legge, por tute1Rre le donne e i r~wciulli 1telle i11dustrie. Un ingegnere, quello della din,tmo, ragionerehbe così: vi sono dello donne e dei fanciulli che soffrono, per ragioni svaria.t,issimc, nei diversi rami dell1i11- d11stl'ia: cotoni, sete, jutilici, risaie, costruzioni mcc– ci:111iche, industrio cllimiche, miniere cli solfo, ccc. :Lo differenze sono create da pH1 motivi, fra cui predo– minano le condiziouj tecniche nelle quali si svolgono le singole industrie, e a queste bisogna aver riguardo nnchc per non danneggiare troppo le industrie stesse. Per dare efficacia alla legge, bisogna anche tener conto di ragioni d'indole sociale, che variano di re– gione in regione, dell'ambiente, dei costumi, della elevatezza morale delle po1,olazioni e dei padroni, della, forza dell'opinio ne pu bblica, ecc. Nell'Alta [talia i fanciu\Ji sono tutela.ti in parte per la loro i~iene dai parenti op erai o da un certo controllo della p ubblica opinione; in Sicilht no. Là la classe opera.in cresce con un corto elevato sentimento mo– rale, co n una salute relativamente buona; in Sicilh, In classe dei solfatari subisce mu~ vera evoluzione alla rovescia, certe deformazioni fisiche prodotte diL lavori precoci sono divenute ereditarie, il livello morale ò così umiliante, che occorrono ben più ra– pidi cd efficaci rimedi. NclP.Alta Italia gli industriali sono frenati da più cause nel violare la legge: in Sicilia il frodare la legge nei modi pili sfacciati è regola generale e 1'1\ utoritò. pubblica, per ragioni dolorose, è connivente o 8Chiavu di coloro che fro– dano. Quale la co11clu::1ione?Una leggina cli indolo i::e– nerale in materia non ha sapore nò eflìcacia. Oc– corrono leggi speciali, stuclinto da giuristi e da tecnici, le quali, volta per volta, caso per caso, trat– tino la materia delicRta cli regolare il lavoro cli quelle donne e di quei. fauciulli 1 che lavorano in quella,

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