Critica Sociale - Anno XI - n. 13 - 1 luglio 1901

CRITICA SOClALE 207 come di quella., nella quale Il suo pensiero apparisco formulnto o particolareggiato In ogni suo nspetto 1 e tutti i prol>lomi - almeno i fondnmcntnll - che hanno OC• cu))nto il suo genio, sono stati sviluppali o risolti nel modo, cho n lui ò seml>1·nto il miglloro. 1,: sino dal 18\:18, ucl llcou:daro nlle stampo il settimo ,•olume delle Opere {lloso{lch~ - I/ UniU, della cost'fe11:a - egli 1>otevadire: Ora.... <101>0 quasi sci lu,;tri cli la,•oro indefesso. e com– J>lendo il settantesimo anno della. mia età, cori questo ~il~;ori:;:;:~netoc:~ ~~:~!ic~1>1i>~ic1~1~fou'{s~11;:~'!:i ~ ~fp7,i le dottrine esposte o acccunntQ. in tutti gli altri, e com– Jlletn la trilogia. promessa nel tb9I, del Vero, della Ra, aio11e, della Unità flella coscim:a. 1>cr lrnona ventura la vigoria glovnnllo e tenace del mncstro non si è nrrestnte1. nò ntnevolitn. col compirsi del ciclo dei volumi dn lungn mano meditati o preordi– nati i l>ensl si è com;cn•ntn o si conserva instancabil– mento 01>erosa e feconda, o nl l'>Cttirno tomo ha aggiunto, n<'gli ultimi mesi dello scorso anno, l'ottavo. Chè l'Ardigò, non 1rnre nella sem1>licità della ,·ltn e nell'armonico Cf1uilibrio di tutte le suo fucoltà, nrn. ancora nella resi• stento gagliardia della fibra, J>nro aceo.-.tarsi a quei se– reni o longevi savii ellenici, di cui Cicerone ha lodato o aclllitato nel De seueclute la folico eontemJ)eranza del genio SJ)cculativo e dolln validità. llsicn 1>iì1 prestante e J)iù snnn. ... Il J>rincipio, che stn a fo11damento della dottrina ardi• ghirrna, ò quello della naturalllò. I/essere, in tutte lo sue SJ>eciftcazionì e combinAzionl, si ò sviluJ)pato e si s,•lh11>Pt1. non per virtù di una forza o di una volont1\ che esista o che 01>eri al disOJ)rl\ e al difuori di es-;o, mn J)Cr ,•irtù di non altro se non delle energie, che esso reca in sè medesimo. Nè ,·i ha alcun momento della sua \'ila o della sua elaborazione lnce.Q.1~ante 1 he sfugga nl– l'im1lerlo di questa. legge. Ln. cau~alità. ò infinita e pe– renno; ò una. catena, cito 11011Roffro interruzioni nò confini. 1,:,quando J)arc cito c.~snsi nrrcsti J)Ordar luogo n u11principio creativo o tnumaturgieo, non è che effet– ti\'amcnto essa o fini,;ca o incominci; sl l>ene è la scienza, cho non sa cogliere la serie caullalo J>reccdeute a quella che per ultimo ha scoperta. F: la S<'ieuza. abdica a sò stc,;.sa e al suo ufficio, allora che crede di essere J>Cnc– nutn, nelle sue indagini, a un ()unto, oltre il quale non sin 1>0ssibiledi procedere e nel quale anzi - come ncl– l'EmJ)ireo dantesco - risieda l'Impulso ))rimo e non cau– sato di tutti gli impulsi o di tutto lo formazioni ulteriori. Uno.scicnzn 1 che 11011 si periti di fonnutaro aflèrmazioni co~\ ratto, 11011 è una scienza poslt:ivn, a posleriori 1 mm seleuzn vera insomma e intcrnmcnto <ICl-{na del suO nomo; i..• ir1,·cc<'una scienza a mezzo, che J•er uu tratto di strada si <IÌL l'aria di voler sterminare l'npriori,mo e il teismo lrrnzionale della ,·ecchill tllosofln o delle religioni, ma nell'altro trntto, non vedendoci J)iù molto chiaro, s'im- 11auradella propria ignoranza e, JlUrdi sciogliere, almeno verbnlmcnte, " questo enorme mister dell'universo 111 si lJattc il petto e, tutta contrita, finisco col confondersi con la metafisica e la teologia. A questo concetto dclln nn.turollhì che, se teoricamente iurormri di sò tlttta la soiouza moderna, in pratica però - come accennammo nel primo di questi articoli - o J>OCO o tanto ò stato obl>liato, trnnno dall'Ardigò, da pressochò tutti i grandi pensatori, che nel nostro tempo hanno affrontato le questioni ontologiche J>iùelente e... perigliosc; a questo concetto - dice,·amo - 11.\rdigò ll'-,,ur"'e, np1>0ggiamlo,i ai ,us.-.idii e ai lumi ottCrligli G B ,tallo scienze naturali, che egli possiede mirabilmente, ma - strano a dirsi - ancor J)iù leggendo e studiando I metafisici. Cade a J)roposlto di riprodurre il tratto - rm I suoi JliÌ1 noti - nel qualo egli stesso con ingenuo ocl oloquonte candore n11.1•1·a como I santi Padri alimen– tassero e colth•assero nel suo animo il flore del dubbio: Ml dedicai - egli dice - oltrcchò agli studii delle scieuze naturali e della ftlosofla, cho non ho mai trala– sciato, con tutta Panima nlln teologin, massime a quella dogmatica e apologetica. 1: di padri della Chiesa e di teologi no lessi una bil>liotccn, SJ>endcndo SO))ra alcuni o specialmente slllla Somma tcologlen di s. Tomma ..o gli anni J)iÙfreschi e della maggior lena. i,; da ultimo scris:-i anche o pubblicai SOJ)ra la. Confes:;lono contro gli Evan– gell.sti. So non che l'e,.ito dello studio ru il coutrarìo di r\~~~ 0 o ~I c(~·:,;ii~~ :~;:ge;~1i O ci~e ll t:~i f!J)~)ti::rfl~~oJ)i,~~ miei p1·lmi nuni, e ohe io con una rillOiRiono e uno studio non Interrotto sempre ho cornbnttuto 1 o credetti per molto tempo vinto rnzionalmontc, In ultm10 rimase senza contrasto, e un bel giorno npJ)ar\'C alla mia mento me– ra,•lglinta come J)ersua"iono tlnlta o come certezza irrc– J>lUf11abilc. Co.::astrana! Fino a quel giorno mi era dato ad Intendere di persistere nella mia ,·ecchia fede reli• ~~~':ìife1~:;•edc:11~ 8 ~::; ~l~li~i~~:,~;~t!;•~~J)rat:/~'llf~l:f:;t~ di tanto tempo, si era svilup1mto e com1>letato, si può dire, Il sistema 1>ositi\'O('). . .. 1l J)roccsso clella rormaziono nnturnlo si concl'eta. o si svolgo f)Cl'vin <liuna intloflu ita clisfl11zlonc o R}Jeciftcaziono . r,n. vita universale non ò che u11perenne rnm1>ollare di clistf11ti da. un i11disti11to, che li precedo e il quale alla sua ,·olta non ò se non un cliali11lo tormato-.i in seno ;\ uu i11elisti11to antecedente. E la dlsti11:io11,. è il differenziarsi o l'indh•lduarsi in forme nuove degli clementi, che nel– l'imlisti11to sono contenuti caoticamente. E, come ogul lmli~titrto ò un disthrto sorto dallo SJ>eciftcarsi di uu ))ri– miero hulistilito, così ogni lfist111to ò un indistinto, il qtmlo dù. poi luogo alla formazione di una novella scrio di clfsfi11ti i o così senza fine, nel ruturo e nel passato. Oiusta. questi~ legge di cllsll11zio11c si svolge il ritmo doll'cvoluzione, in tutto le suo parti o divisioni. La. ,•ita cosmica, la biologica e la p~icologion iu egual modo si s,·lluJ)J)nno, disti11yim1dosi j e, come i J>ianeti sono i di– sti1lli, In eui, specificandosi, si ò condensata la nebulosa J>rimitiu, e le famiglie animali sono i mille e variati cll.diuU, in che si è moltiJ)licnta ed elaborata, per via cli i11dia'li11li ntermedìì, la informe 11111~aprotoplasmatica, che 11tn. a conflue fra In ,•ita vcgotnlo e l'animale; cosl lo formo do! nostro pensiero, dnllo 1>lì1 delicate e com– Jlllcnto nllc piì1 semplici o ,•0Jgnri 1 nitro non sono so non il risultato magnifico ctol suocceiivo clistinyuersl lic-1\n. sensazione e dei fatti p11lchlcl 1 n. cui essa 1>rima,. 111011tcha dato luogo. Chò l1l som,azionc - l'umile o nc~lolta. scu,.a.zione, a cui la J>~icologin.con\'cnzionalo l\..'-~cgnnl'ultimo gradino nella gerarchia dei prodotti della nostra J}Siche - ò in,·cce, nella psicologia ardl– ghiana, la sorgente prima o Inesauribilmente ferace di tutta la nostra vita spirltunlc. Non le idee innate, non le (arol.lù, non le catego,·ie aristoteliche o kantiane sono Il fondamento e la forma del J>Cn'licroumano; beus\ In ii!C'n•rnzioue. l~ssa. è che racchiudo e di~,·cla. il mi::,tcl'O - cos\ Jll'Ossimo e cosl remoto dn. noi - della. nostra psiche. Con eguale J)l'OCO<limonto rAr<ligò spiega. il ratto dolio hlealitù sociali, che sono Jlimpera.ti,•o concreto o positivo, che egli addita nella sua etica, e della giu,,;lizia, cho ò, nella. sociologia. ardighlnnu 1 Il più elc\'ato e il

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