Critica Sociale - Anno XI - n. 13 - 1 luglio 1901

B 206 CRITICA SOCIALE si spiegavano o si ritenevano spiegabili soltanto una parte dei fenomeni naturali. Tutti quclli 1 le cui cause sfugg-ivano ai sensi, perchè, o per la lentezza loro, o per le loro dimensioni, oltrc1>assayano i limiti della nostrn percezione, si spiegavano con l'intcr– vento di una potenza. extranaturale. fn una lhlrola 1 si erano innnaginatc due specie di cause per i fatti se:1sibili: una. della stessa natura dei fatti, che ser– ,,iva alla S(ticµ-azione dei primi, ed una, di natura immagi1111ri1-1, che, a causa di una assoluta ignoranza in proposito, si ritenne unica, e che, 1>ernecessità <li logica, contro ogni constatazione sperimentale, si ritenne libera da. leggi fisse, che serviva alla spie– gazione degli altri. Questa venne 11nche chiamata. Causa Prima, o rnconoscibile, o Dio, secondo le scuole. l ftttti principali, lr cui causo appartengono a questu seconclu categoria, sono due: l'esistenza ciel globo terrcstl'e e l'esistcnzit della formazione orga~ 11ica alla quulo 1;i rinllaccia il f'cnomcno uomo. Dacchè la moderna geologia spic~ò la. formazione della cro– sta. terrcstl'C senz11 il bii,ogno dell'ipotesi elci cata– clismi periodici, ma. soltanto con l'azione del continuo rnffreddamcnto o con i moti sismici secolari e l'azione dello acque attualmente operanti; <lacchè la biolo~ia mostrò lo forme or~anichc in continua. crnluzione sotto Pinfiucnza dello cause attuali e della elezione· naturale; ducchè, per lo studio delle origini e della mohiliU1 dei linguaggi, venne illuminata la genesi del ()ensiero, hi seconda cntegoria di fatti scomparve, tutt.e lo cnusc divennero a. loro volta effetti e la grande concezione nnitill'ia della natura si impose. Ncwion e Lcibnilz, come a coronamento della con– qui::1ta. grandiosa del pensiero, dettero alla concezione delle cause infinitesime forma matematica nel cal– colo infinitesinrnle. Che cosn. era la società umana, guardata sotto questa. nuova luce, se non un organismo in forma– zione in cui Pintcrosse del tutto richiede l'armonia dello' parti? Quali potevano essere le azioni operanti all'evoluzione di questo org-anismo, se 11011 le azioni infinitesimo dei singoli uomini, raggrnppitti e disci– plinH.0 i11classi ca1>Hci di n:done finita? E la conce– zione dinamica della società seguì la concezione dinamica. dell'universo o clolln.fornrnzionc organica, e l'opcrn di Marx, noccssn1·ia e nello stesso tempo incvihtbilc, trovò il suo artefice. [I movimento intellettuale socialista ò l'effetto elci l'in~resso, nel pensiero collettivo, di tutte le conclu– sioni delht scienza 1>ositiva 1 da Galileo, da Darwin ai nostri giorni. Un così prodigioso lavoro intellet– hrnle, una somma di verità e di leggi naturali così grnncle, accumulata nel corso cli poc)1i secoli, non J)oteva non produrre una tra::1formaz1oneprofonda nella coscienza e nelle attitudini mentali di ogni individuo: o In tra8-formnzione, sebbene a molta di– stanza dalle origini del movimento scientifico, è ,·enut11, e gr1111clios11 o JlrOj)Orzionata a questo , ad unta dell 1 opinione di t.utti coloro che, attacca.ti :tlle vecchie forme intellettuali, sostengo no esser e la scienza o la. morale, la. scienza e la fede, termini indipendenti che J>Ossonocamminare indefinitamente paralleli senza toccarsi e 8enza inlluenzarsi. Con ciò non asserisco che il moYimento socialista. sia movimento di orig-ine intellettuale; constato sol– tanto che esso è accompagnato da un periodo di ~cnialitÌt collettivn, che no ò una (~elio principali esplicnzioni 1 o che, sotto l'aspetto logico, può essere studiato anche indipendentemente dai fenomeni so– ciali Ui natu rn economica. La. strada al pcnsiel'O ò segnata, 0 1 presto o tardi, dovo csscro llC1·cors11; le condizioni economiche pos• souo sult1111to determinare il momento, in cui il pen– :::icru affrl'tli o ritardi il cammino. . .. Prossimo . ..:tafo cli rquililwio del 1:;ensierocollet– tico. - 1\!Pathrnlo !)Criodo cli trnnsizione seguirà inevitabilmente uno stnt.o cli e<1uilibrio, caratteriz– zato cln una apparente stabilità ciel pensiero collet– tivo e eia un :?Onerale ed implicito accorcio sui prin– cipi fondamentali, che dalla crisi saranno scaturiti. i,; noi possiamo dire fin d'ora che il futuro equilibrio 1>orler~ unn mag~iore tranquillità nella. coscienza. di ognuno, una maggioro chiarezza nella percezione dei fenomeni natur111i ed una maggiore serenità di giu– dizio nei raJ)l>Ortiumani; aumenteri\ la. somma delle attivith, dedicato alla co1H1uista della felicW1 por tutti, in modo che il cammino verso questa si farà pili costante o rar)ido, lascerà aperta la via alle ul– teriori eo11q11istodel pensiero e farà. sì che le future crisi si possano compiere scnzn dolori per Jlumanitù. Ma la scienza ci insegna. che l'evoluzione delle forme organiche avviene pil, per rinnovamento di individui che non per trasformazione cli questi, quindi l'uttuale periodo di gcnialifa collcttirn. :$i compirìt pill per ri11J10\'H111cnto d'uomini che non por cambiamenti dello loro attitudini mentali. rl pas– sal,!'giodi un intelletto dal vecchio al nuovo stato di equilibrio implicn. tutto 1111 lun~o lavoro educativo, condotto sotto la pressione dei fatti e delle cose, imj)lica una speciale attitudine del pensiero ad u11 cambiamento di orientazione di tutti i suoi elementi costituth 1 i, cioò n dire un tem1>0ramcnto geniale, e la. trasformazione dello st11to intellettuale di un indi– viduo non può essere quindi che un caso cli eccezione. La crisi, ilwece, sarà superata per opera. delle nuo,·c generazioni, che dalla nascita respirano con raria le cognizioni scientifiche o i nuovi metodi di esame e di giudizio, o il 1>iì1 grande istrumento rivoluzionario san',, come fu sempre, la. scuola. :Nessun ostacolo potrà. opporsi u. questa trasforma– zione: nò segregazione cli ~iovani, nè educazione nr– tificiosa. e f,llsa, poichè la. forzn espansiva delle idee è illimitata, e, come il A'ravC'che cado va inevitn– bilmento alla t.e1Ta, il giovine di intelletto forte e sftno si picglt alla nuova. ideu. Alla. generazione che si s1Jcgne rimnrrnnuo i gio vnui d'armi, nu\ vecchi cl'intclletto, incapaci cli tras– mettere eredifa di pensiero. V1-;1,1ci,;C1m,,M1co1.A. Lafilosofia di R.Ardigò e il socialismo li. J.'Ardigò, nncorchè abbin incomincinto relntivamente tardi a es))licare la sua attività. di scriitore nel cam))o della fttosofla 1>0siti\'n('), tutta,·ia è uno di quei ))ensa– tori an•cnturati, i <1unli hanno potuto e sa))uto eSJ)Orre la loro flottrina {dir liililcma sarebbe imJlrOprio,perchè il sistema è qualcosa di deflnith 1 amento compiuto, che non soffre aggiunte o elaborazioni 1>osicriori 1 laddove la. teoria ardighiana, come in diversa cerchfa quella del :Marx, ò un i11dirizw 1 un an:iame11lo, sempre suscet, th'o di nuovo n1>1>licazioni e di nuo\'e SCOJ>Crte) per in• tera; talehò, J>Cr immenso che sia l'orizzonte, che egli ha indagato e abbracciato, rigunrdnndo l'opera sua, e~li ~e no può compiacere scnzfl pure una nube di ango.~eia, () 11mlrnl!llo o memorRl!llO (ll&corso 1111 l'IOtro Pom11011azzl,primo 11011 !)uro 11or (1181108\zlouo tl11ogrllflc11, ben&\ 1111e110 p<:r ordine (Il lcml)O, d(l!(II ~cr1111elio «tltltuhco110 lo Optre /fl01$0flclle d(lll'Ardlgò, ri, letto nel tontro 1elcnllftro <Il .Mnntovn Il li mnr:r.o d<:l 1$6(1, In oo– c"slono 111utm fcdht. di 1111rl111·1•0.Allora l'Ardlgò avea (1unr11111un 1111111 di clÌI, c,~('ll(IO 01110 In ('tt8t\•hlldOltC, 11('1('rcmour~c, Il ~~ 1{('11· m,lv (hl I),~,. JJ,11111 ,1111. ~,.;cl~·lj!tttitl~◄' t,I rltr,1-.::.(' ll('ll'1tj•rlle th'I 1i,;J,

RkJQdWJsaXNoZXIy