Critica Sociale - Anno XI - n. 8 - 16 aprile 1901

lii CRl'l'lCA SOCIALE fatlan"'i a un di1>resso bilanciantisi, a,•vent.rndosi l'una 0 contro l'nltra, schiacciavano in mezzo il )lini• stero della troguA, che avcvn 1 collo scoppio del con- flitto, csaurit.~ lo. sua. missione. . rncorto il risultato della mischia. Ma la rnettezza del Sonnino e l'influsso non ancora disperso della recente nostra vittoria. elettorale fecero propendere la bilancia verso una soluzione tcmpcrntamcnto li– bernlo. Così il Gabinetto Zanarclclli 1 Gabinetto me– scolato e cli tmnsazione, 1>iùdi tendenze che di fatti, si trovò in una condizione delle vH1 curiose. La sutl. base numerica nella Camera apparve, per sè sola, insunicicnte a sorreggerlo. )l.u militavano o.ncora.per esso le raofoni che, ciò malgrado, lo avevan susci– tato. Per 0 esso non stamno soltanto la. Sinistra o l'Estrema. 'inistra, stavano lo forzo morali, le forze del paese, cho avevano concorso a gener~rlo. Che questo forze morali non fossero una semplice Astra– zione metafisica, i fatti R\'e,·ano pl'Ovnto. Bsse flesa– ,,ano realmente sulla bilancia. Così di fronte alla coalizione reazionaria. della Camcr~ presidiata dal Senato 1 dalla burocrttzia, dalle casto p,;rassitarie organizzate, si trovò unfl coalizione liberale o riformatrice, che consta di Ire forze di– stinte: il Governo colla. sua Sinistm; i tre gru1>1>i dell'J~strema; e il paese, che vuole le riforme e la Jibert~. Dicendo " i1 paese ,, intendiamo quelle energie battagliere, proletarie e piccolo•borgh?si, che rispecchiano l'interesse della granclo maggioranza. produttrice e che hanno deciso le sorti della. batta– "lia ostruzionista. Uno stato cli equilibrio instabile fu i1 risultato della situazione. ~e, delle tro forze libernli congiurate, urni sola diserta. o balonit, la battoglia nostm ò perduta. Invero sarebbe puerile supporre che l'a11poggiodella sohi ]~strema Sinistra salvi la tendenza liberale che s'incarna nel )(inistcro: essa forse al contrario aliena al 'Ministero piì1 voti che non glie ne apporti. Perciò un ministerialismo, che si esfturisca nel recinto di )lontccitorio, non raggiuugcrobbe lo scopo. Perc.hò l'appoggio clell'~:strema scr\'a a sostenere e a sosrm• "ere il :Ministero e a SYilup1>ar11ela t.cnclcnza hbc– ~nle e riformatrice, conviene che il paese sia coll'l~– strcmu e continui a franchcggiarla in questa nuova fase della lotta, come fece durante la battaglit1. clol– rostruzionismo. Se esso si n!>lmrta.,lo sgretolamento è indoprecabilo; .il ~Linistero a1>poggili a Destra ine– vitabilmente, lu l•:stremn. Sinistra so ne stacca non meno ineYitahilmente, nel1'11pcrtafessura s'incuneano la Ucstra cd il Centro, 1>ro11tin agguato. E In. di– sfatta ò decisn. Ma la disfatta nella Camera, sia che resti il Mi– nistero pili o meno ri111past11to, prigioniero delln. De– stra e 1 clcl Contl'o, sia che nd esso subentri un Gabi– netto di reazione decisa 1>erquanto maschemta (le duo ipotesi negli effetti si cquivorrebboro), non è che il preludio della disf'Htta nel paese. L'attuale cquilihrio dello pttrti, cho mantio110 in istato cli paralisi l'AsscmlJlea Jogielativa, non 1mò risolversi se non co1Pa1>pclloaJ paese. La bathtglia parlamen– tare ò preordinata alla battaglia ne.i Comizi. La posta. del gioco è questa sola: chi potrà. " fare le elezioni ,,. Se il paese, ossia un Governo che ne lasci aflermarsi la volo ntà. e gli interessi; op1n1re se le oligarchie, arma.te fors'anco di una nuova e piil rc~trittiva legge elettora le, o dello liste falcidiate. 1: al paese spetta di decidere. So decide in proprio danno, avrù. milio ragioni l'on. Sncchi - checchò ironizzi 1're Slf'lle - di ripetere che il paese non se1>pe trar profitto clella posizione vantaggiosa che areva occu1>ato, e perdette, per inerzia e per inco– scienza tutti i benefici della vittorhi ostruzionisto. Ma il 1;acso a 1:11111, volta avri\ diritto di ritorcere Pac• cusa contro i partiti popolari. Porchò è appunto l'uf. ficio doi partiti <li illuminttre la nazione, di indìriz- 81 r o zarla, di stimoh1rla, e cli sospingerla. Se l'Estrema Sinistra, paga dei recenti allori, scettica. essa stessa e indulgente olio scetticismo delJa pu\Jblica opinione, starà neghittosa ad attendere i miracoli che il Mini• stero da solo non può darle, pronta. soltanto a porre in salvo egoisticamente sò stessa colla logica fornrnle del voto, essa non avrà. astiolto il proprio mancl11to. Non bi tratta infatti di nsi;iclcrsi giudici impassibili e inerti dell'opera del Gal>inetto; si tratta cli coope– rare a un fine comune, nel quale ciascuno dei fattori, clic vi concorrono, ha la sua. parte di responsa.bilit.'l correlativa, e l'errore o l'inerzia cli un solo cOm[>rO• motte il risultato del lavoro <li tutti. . .. ,·cnonchè, in <1uesto lavoro, l'interesse prevalente e quindi i maggiori doveri, sono del partito socia.– lista. I~ desso infatti che, in rt1pprcsontanza delle clus1:1iproletario, fu nella bllttaglia ostruzionista 1 cd è om che si tratta di raccogliere o cli perderne i frutti, il protagonista ecl il maggiore interessato. La reazione politica ha. snat,urnto il partito socia• lista, costl·ingcnclolo non solo Hd alleanze inceppanti, m,l a rimpicciolir::ii esso stesso nel quadro angusto di un semplice partito democratico. Solo la libertà guarentita della propaganda e della organizzazione proletaria gli permettornnno cli riprendere _carattere ed azione specifica cli partito di classe. Così intesa 1 la <1ucstiono ministeriale 1:1i alhtr.1,w, ul di là delle 1>crso11e dei ministri, al di lìL della fiducia ohe si possa in essi riporre, e diventa una questione di tendenze generali politiche 1 della cui attua;,,ione l'Estrema , inii;trl'Lo i pnrtiti ,J)opolnri sono elementi integranti ccl indispensahili. J,; ancora in sostanza la. loth, ostruzionista, sotto altm forma, meno clamorosa o drammatica, 1111\ non perciò meno degna di nppas• sionaro il paese, se questo ne intende la. p ortato e le conseguenze. Corto 11011 ò l'interesso pcrso ,rn.lc dei de1)Utati e degli agitatori socialisti clic è diret ta– mente in gioco in questa contcstt. Al contrario, come Uene osserrnva ncll'.A1..'(t11/i-' Ca.milio Prampolini, un Oo\'Crno reazionario, la mcrcò del mnlcontonto che aggnwa, può clnrci successi elettorali che un Governo di J)l'Ovviclcriforme ci renclcroblJc piì1 ùifticili. 1ra se i socialisti vogliono essere un partito politico, o non di politicanti o cli tlemagoghi; se il programma minimo non è por noi una lustrn; se la orµ-anizza– ziono operaia, se la lotta.di ch1ssc non sono frasi da. Comizio; so insom ma tenia mo allo coso, non a\Pap– lHtre11z11 delle cose; noi dohbiamo, fra lo due tendenze che si <.lis1mbtno il cam1lo, prendere assiti decisa• mente il nostro p;irtito, o fare delle masse proletarie, che credono in noi, la forza decisiva di una decisiva vittoria. LA CRITICASOCIAl,t;. ILMINISTERO DELLE T NDENZE Quando, 1>erlo sciOJlero di Genova, a1>1n1r,•e sicura I:\ caduta del Miuiste1·0Saracco, i conservatori capirouo che un :MinisteroSonnino - q uantunqu e 1>otesso dal punto di , 1 ista parlamcnttlre giu ~tificnr.si ,1>erchè,J)iaccin.o non J>iucciaai cnbalisti ministeriali, il Sonnino ave\'a. o ht\ la maggioranza - sarebbe stato poi' gl'interessl couscr– vato,·i un incpnrabile errore: iniziare un regno col Mi• ni.stcro di un uomo impopolariilsimo o considerato da tutti come il rnppre.sentantc della pili brutale reazione, dopo un periodo nel quale gli alti poteri dello Stato si erano tropt)O npo1·tnmento dimostrati ronzìonari, n\'rel>bo prodotto nel pae.')e un senso di ripugnanza e di sfiducia dn cui le istituzioni o gli interessi conservatori non

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