Critica Sociale - Anno XI - n. 8 - 16 aprile 1901

128 CRITICA SOCIALE rentela con lo psicologismo herlinrtiano); è il centro da cui irr::iggfam,i tutti i feuomcni economici e sociali. li Winiarskr e il Pareto, pure con,•cncndo nelle parte, a così dil'e, prei;riudizinlc e capitale della. dottrina, si trovano discordi in parecchi punti importantissimi. Ad esempio, il primo, costruendo per suo uso e consumo una logica tutt1affatto nuo"a, nega che lo scopo precipuo della scienza sia la cognizione delle cause dei ra.tti o, almeno, giudica la ricerca. di tale cognizione utopistica e accessoria; assegna per converso un grandissimo Yalore alla determinazione dei rapJ>Orti d'interferenza dei feno• meni medesimi e alla. loro valutazione quantitativa. 11 Pareto, invece, cousidera giustamente come preminente o fondamentale Pindagine dei rapporti di causalitÌL. Un'altra differenz:t uotevole fra i due sociologi ò questa, che il Winiarsky accetta dalla. dottrina del materialismo storico piì1 cose, che il Pareto, dal canto suo, u_onaccetta, anzi comlmtt.c. 11 corollario ultimo, a cui il Winiarsky per– viene, comba.<.:iacon le ftnalih\ marxistiche, e, tutt' in– sieme, la parte 1>0:::ith•a della sua dottrina pare contenere il procedimento stesso della dottrina del Marx; salro che quello, che per il ~,rarx è una fu11zio11e dell'elemento economico, per il Winiarsky ò una f11nzio11e dell'energia biologica (e dipendentemente psicologica), la quale alla sua volta ubbidisce alle leggi generali dell'energia uni• versale. Del!' uno e dell'altro sociologo il Oroppali rirerisce analiticamente il pensiero, lumeggiandolo e istoriandolo col raffronto di altre dottrine o analoghe o nntagonisti– chc e, ,•olta per volta, confutandolo. La conclusione, a cui egli arrh•a, ò questa.: che l'Economia e la Sociologia 1rnrn. non sieno scienze ri1mdiabili; purchò però esse non abbiano la pretensione di stare d..t sole nell'ìi.mbito dei fenomeni, che esse studiauo, e consentano che, accanto a loro, esistano una Economia e un,i Sociologia descrit– tirn e applicata. Conclusione, la quale, se teoricamente par ottim.1a,in ))ratica sembra, almeno per ora, di difficile applic:1zione. Jnfatti, come possono andare cli consen'a i due indi1·izzi 1 se la differenza, che fra cli essi intercede, non dipende dal diven,o punto di \'edutn, da cui ciascuno di essi esamina i fenomeni (o questa snrebbe la condi– ;done unica della feconda augurata nlleanza delle due scuole), m,i invece da una concezione intrinsecamente OJJpost,a, del modo, come i fenomeni stessi si producono? 1Ja 1 a parte questo 1rnnto di divergenza, noi non J)OS· siamo che lodare il saggio acuto e limpido del Oroppali, il quale si dimostra insieme espositore accurnto e sereno e critico sottile e penetrati"o: un critico poi, il quale ha una conoscenza singolarmente erudita della storia delle discipline, di cui si occupa, e riesce perciò sempre assai bene a compiere <1uel lavoro delicato e nrduo 1 che è la discriminazione, nelle clottrine esaminate, di ciò, che esse contengono di originale e di llllO\'O, da ciò, che, al con• trnrio, es:i-erecano di imitato e di ncquisito; la,·oro, che anche nel presente opuscolo, egli ha compiuto con pe- culiare dottrina. e sobrietà. .ry. ... F. ~h:moxo: Dodici. lllmi <li le{1[Jiecce.:-ionali, eòn J>ref,1.– zionc di Claudio 1"nwes. - Mila.no, 1001 1 ))resso la Critica Sociale: un \'Olume cli J>ag. VJJl-288, L. 3 ù>er gli abbonati L. 2). Col tit.olo f.,,eirilJQlazio11i. delle leggi eccezionali, Enrico Yaldata stampa nei 1'ribwwli del 14 corrente: 11 Consigliamo agli uomini cli pensiero, vale a. dire a coloro che nmano adoperare ))er la. critica dei fatti non le secrezioni del fegato, ma la mente libera., il rngiona– mento e l'osser\'nzione sperimentale, I:~ lettura del re• centissimo studio del Mehring: Docliciwmi di leggi ecce– zio,wli. 11 J'.; tradotto con sapore e dolcezza di lingua italiana, il che ò tanto difficile quando si tratta di piegare la. durezza elci ligneo tc,tcsco, clall'an. Carlo 'l'anzi, ed ò la storia documentata. della. guerra. srortunata sostenuta. in Oermania da. Bismarck contro i socialisti coi mezzi empirici di leggi e di giustizia. eccczionnli, dopo gli attentati di lii.idei o .Nobiling contro Guglielmo J. ":Xaturalmente, essendo il :Mehring 1111 attivo socialista, negli ,11>prezzameufi, per quanto pieni di ~J)irito, ò nni• laterale e spietato, ma. i ratti son fatti, e insegnano, con una evirlenzi\ che fa sbalordi1·e, come le difese dei Go– verni col mezzo di leggi cccer.ionali e relati\•i :::tati ll'asse<lro grandi e Jiiccoli sono clifc.5edisastrose. Bib 1otec::i G no B1arco i.: I·: se furono disastt-ose per un uomo formidabile come ,l!if;marck, fl~uriamoci che cosa.dovevano e devono esse1·e per altri un J>O'(Jiìt piccoli. i.: Eppure, meutl'e la lotta sostenuta. da. .Bismarck per dodici anni aveva JHOvato nlla. storiit che quei metodi gli a, 1 evano 1iort.ito fra i piedi un mucchio di socialisti e niente altro, noi in Jtalia, qualche nnno fa, abiJiam voluto 1>renderci il gusto di tentare di nostra testa la J)rova. 11 I·: l'unica differenza. fu che qui da noi, cogli uomini un J>O' pili esili di Bismarck, invece di doclici mmi, ba– starono quattro mesi di leggi e di giustizia eccezionali per co1Hlurre allo stesso risultato. tic:,L~gf/~ 1 ;~ !1 1 ~\tii1~~::l1~ 1 \q~es/i1~a1:~0 1 ~;~o~-~ii~}i'.~~n~~~~ JJCI" la liberHt di giudizio, impareranno, in modo eia 11011 dimentica.rio mai, <1ucstosem1>licissimo ))rincipio che noi abbiamo cantato ·in musica durante il periodo buio dei nost.ri stati d'assedio: che le lefrgi e il potere giudiziario sono stati creati dnl l'ingegno dell'uomo appunto perchè, quando gli altri sono scombussolati, possano sen•ire cli bussola, e che quindi il ricorrere proprio nel momento del pericolo a, leggi o a giudici improvvisati, equivnle precisamente n perdere la testa!" ... ÙIO\'Al',~[ ÙL\~FOJl:U.\GGIO. -·- Scintille: J)Oema dell'uma– nità, Catania, ùiannotta, 1000. i-: cosa nssai rara, nell'attuale momento letterario ita– liano, trovare un giovane poeta, il quale esordisca con un \'Olume in cui non figura.no versi d'amore. E per chi è nauseato della logorrea nmorosa che continua. a seo• lare dal giovane Parnaso italico, la lettura di quest.o libro del ùianrormaggio non può essere che confort.e\"O!e. A.bUiamo qui uua mente gio,•anile che non è alluci• nata eia una ciocca rossa nascente in mezzo alle chiome nere, o dalle fiamme ricche di straordina.rì portenti di alcuni occhi fcminei 1 o da certe mani piene <licose mo• struose e strane, o da quei mille altri amminicoli che sono venuti di moda dopo il Poema Paracli~i<,co del D 1 Annunzio - moda in seguito alla quale ci è concesso il piacere di les;!'gere in hmg-he file di terziue, studi;'I.• tamente slombate, che imprellsione fecero i capelli rossi della signora X sull'animo del signor Y; o i rosei solchi che si scorgono nel pn.lmo della. signora. Zeta sulla mente del signor .Jota. No: Giovanni Oianfonnaggio ha In. monte e il cuore aperti alle cose serie, a quelle che traggono lagrime, maledizioni, speranze dagli occhi della gente viva. E nella sua coscienza risuonano poeticamente soltanto quei drammi e quelle situazioni che appartengono alla vit:i vissuta, alla nostra esistenza di tutti i giorni. Perciò la questione politica e sociale ha grande parte nella poesia del Oiauformaggio, per non dire che la co– stituisce interamente. Se ne scandalizzano i moderni vrécieu:cridicules? Noi battinmo invece le mani, e ci ri• cordiamo che tutti i poeti verame1ite vasti Cd umani fu· rono ))Oeti della questione politica-sociale d'una deter• minata eft1. Così non accadde anenimento importante durante gli ultimi tre o quattro anni 1 nella \'ih~ politica. italiana, dalle SJ>edizìoni coloniali nll'andata dei volontori in Ore<'in, dai fatti <li maggio nlla morte di Ca.vallotti, che non abbia risvegliata un'eco nella. mente del po.eta.Si• ciliano e trattone un accento. I.a prigionia. di FiliJ)))O Turati a Palla.•1za gli is1>ira, per esempio, un bello e robusto sonetto. Queste Sci11tille sono già piì, che una promessa. Con– densando e intensificando il suo pensiero, come la. lente condensa, e rende pii'1 nrdente il raggio del so!e, ma. te– nendosi sem))re sul terreno ove s'è posto, aperto nl!c \'Ì\'C e vere i111prc:::sio1ii che ,,engono dalla. rnale esi– stenz11.del maggior numero, Giovanni Oianformaggio potd1. progredire assai sulht via per la quale s'è così felicemente incamminato. ·r. Abbonamento cumulativo Or1t1ca sociale ed Avanti! anno L. 21, se– mestre L. 1.0,50. GIUSEPPE .RIGAMONTI, gerente 1·esponsaoile. l!Uano, Hl! 1001 • Ttpografta Operai (Soc. coop.), c. Yltt. Em. l'.?-16.

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