Critica Sociale - Anno V - n. 4 - 16 febbraio 1895

62 CRITICA SOCIALE Tuttavia quel Congresso - in virtù dell'azione spiegatavi dal minuscolo gruppo socialista - ebbe la sua utilità.: chè, all'indomani, parecchi gravi giornali al servizio dei capitalisti disse1'0 netto e tondo essere ormai tempo di mettere mano alla legislazione sul lavoro, perché l'inerzia del Governo dava occasione ai socialisti di dir corna della bor– ghesia e di dipingere a foschi colori la nost1-a. si– tuazione. Una settimana dopo, il Governo - evidentemente persuaso dell'urgenza di dar mano alle leggi pro– tettive - applicava al partito socialista le leggi eccezionali. E c'è della gente che osa dire che il Governo è so1'Clo! . . . Anche la storia delle leggi sugli infortunii del lavoro è tutta una conferma irrefutabile di ciò che costituisce la chiave di volta della politica socialista. Là dove il sonno secolare del proletariato non è stato per anco rotto dalla fanfara dell'azione rivo– luzionaria e la vita politica vi stagna, increspata appena dal soffiare delle passioni dell'una o del– l'altra frazione della borghesia - i capitalisti stor• piano allegramente il prossimo e senza la minima preoccupazione : nei paesi, invece, ove le classi lavoratrici partecipano alle lotte politiche e gettano la spada delle loro organizzazioni sulla bilancia dello Stato - i capitalisti hanno dovuto piegare il collo e imporsi norme, per le quali viene sempre più a limitarsi il numero dei sacrificati sull'altare del nume Profitto. Vediamo infatti la legislazione della Russia, del. l'Ungheria, della Svezia, della No1•vegia,della Da– nimarca, della Spagna, ecc. - paesi che non co– noscono movimenti politici di lavoratori - non accennare menomamente all'obbligo della classe dominante di prevenire gli infortunii flagellanti le classi lavoratrici o di attenuarne le disastrose con– seguenze; mentre nella Germania, nell'Austria, nella Svizzera le leggi sugli iufortunii sono da anni parecchi in vigore o l'applicazione ne è imminente. Tipica è l'introduzione della legge sugl'infortuuii in Germania. Ivi la legge si allarga, si fa seria, aumenta di importanza man mano cbe si allarga, si fa serio e aumenta d'importanza il movimento socialista. Guardate. Nel 1871 il socialismo tedesco vagisce; e il Governo introduce una pallida legge sull'ob– bligatorietà. dell'assicurazione contro gli infortunii, lasciando l'obbligo della prova all'operaio. All'atto pratico la legge fa cilecca. L'operaio - che deve provare la colpabilità del padrone - esce ~lla contesa giudiziale con la testa rotta. Quindi proteste e lamenti che il Governo finge di non sentire. Ma, tredici anni dopo, l'agitazione socialista si è avanzata di tanto e sforza talmente la pubblica opinione, che nel 1884 la vecchia legge cede il campo ad una legge nuova, della quale giova di– scorrere per la sua grande importanza. Tutti gli operai e gli impiegati, che non perce– piscano oltl'e 2(X)() marchi all'anno e siano occupati !e]~e t~~1:s1~i=l~~ 0 v'!!P!f~:i ~: 1:1J!~~e~T 0 a \,~ nario. devono essere assicurati. All'assicurato spetta - in caso di lesione corpo· raie o di mo1'te causata da infortunio - un com– penso che comprende le spese della cura, un sus– sidio durante il corso della malattia e - in caso di morte - il denaro per la sepoltura e un sussidio ai congiunti prossimi. Ove il colpito sia totalmente inabilitato al lavoro, il compenso ammonta a due terzi dello stipendio o salario annuo. B1h1otec:1 no B are Le spese dell'assicurazione sono tutte a carico degli imprenditori costituiti in « associazioni indu– s~riali » garantite dallo Stato e aventi veste giuri.:. dica: è con esse che \l'atta il colpito d'infortunio e non più col padrone. La cifra da sborsarsi al colpito viene fissata da.~leasso?i~zioni_industriai~: d~I suo giudizio l'ope– raw ha d11'1ttod1 a.ppella1'S1prima ad un co!legio d'arbitri, quindi al dipartimento imperiale d'assi– curazione - il centro dell'organizzazione. . Per le _spese d'amministrazione, d'indennità, ecc., 1 membri delle associazioni sono ripartiti in modo da richiedere s_oltanto le spese effettive dell'anno decorso e non 11 valore capitalizzato delle annualità.. Per tal modo, contribuendo ogni imprenditore al– l'aggravio dell'anno in proporzione dei 1•ischi ai quali espone la sua associazione, de1•iva uno sti– mo}~ a pre~enire il ma~gior numero di infortunii, apphcaudo 1 regolamenti autorizzati da.Ila legge. C'è - qui dentro - del buono. :\(a i confini sono a.n~usti. Le _centinaia di migliaia di operai sfruttati nei t.rasporh per terra ~ per mare; nelle ammini• straz1om delle poste, dei tele~rafì, delle ferrovie, dell'esercito e della marina; 1 piccoli fitta.bili non guadagnanti oltre i due mila marchi; i lavoranti nelle costruzioni e nella marina mercantile gri– dano: - E noiI Il movimento socialista procede di vittoria in vit– toria: la sua forza morale e numerica è sentita ogni di più dal potere, che scivola giù per la china delle concessioni. Nell'85, nell'86, nell'87 l'obbligo dell'assicu1•azione viene imposto dallo Stato a tutte le sovraccennate categorie di impiegati nella pro– duzione e nel traffico. . .. Anche in Austria - dove il risveglio dei lavora– tori avvenne assai più tardi che in Germania - l'approvazione della legge sugli infortunii - semi• ricalcata da quella tedesca dell'84 - coincide con l'aurora delle agitazioni socialistiche: nel 1888. Nel Belgio occorre che il popolo facciasentire la sua voce perché il governo - gesuiticamente scu– sandosi di « non potere sopportal'e i maggiori ag– gravi della legislazione sociale a motivo della vivace e costante concorrenza coi grandi paesi industriali vicini ~ (1) - dopo aver fatto l'indiano per molti anni, si decida a mettere sul tappeto la legge sugli infortunii che impone i regolamenti preventivi e fa cadere sull'imprenditore l'obbligo della prova. Nella Svizzera la legislazione federale accoglie fin dal 1875 il principio del rischio professionale e, un po' d'anni dopo, con 232.105 voti di popolo contro 74.762, esce dal 1·eferendurt1, l'approvazwne al progetto di legge sull'assicurazione obbligatoria contro gli infortunii. Ma è risaputo come la Sviz. zera sia il paese dove il proletariato gode ancora dei più larghi diritti politici. L'lnf!:hilterra non ha ancora una legge sugli in– fortumi. Com'è noto, in quella popolazione son fortissime le fila delle organizzazioni di mestiere, aventi cosi ricco patrimonio da bastare alla bisogna. La im– mane lotta sostenuta da quei lavoratori per costrin• gere lo Stato alle due memorabili concessioni - il diritto di coalizione (1824) e la legge sulle fab– briche (1833) - costituisce il documento più im– portante della verità bandita dai socialisti: • Le riforme non si domandano, ma si strappano. ~ Coloro che si sforzano di toglier valore a siffatta verità potranno obiettarci: - Ma, e la Francia 1 (1) Fourth Specllll Repcwt or the CommCHtoner or LabOr; wa– ahlngton, t893,

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