Critica Sociale - Anno IV - n. 17 - 1 settembre 1894

262 CRITICA SOCIALE classe Jt\\'oratrice possiodo queste condizioni neces– sario nlla sua vita, si può nnzi dire che io misui-a sufficiente non 1e possiedo in nessun paese; dapper· tutto si tende a menomarlo la liberi.\ conquistai.,. Cl vogllollO tot/e ttmghe e piene ,u sac,·t/lzil pe,·chè Ut classe tavo,·at,•fce voss<tconquf tare I ,u,-1111 vottlict a,t essa tndfspensabtll. • (') Questa adunque oggi la missione essenziale ~el nostro partito - soprafollo delle s~e _,·anguard•~– Poichò son queste che 1mpr11nono md1r1zzoe sh– molnno il p.'850 al grosso delle forze. Quando si parlò la prima volta di lolla di classe, di conquista dei {'Oler1,anche allora si obbiettava: la massa del pa1•btonon ò pront..c1, gli operai non capiscono,non vi seguiranno. Pure si è fatto e si è 1•1escili.Oggi qualcuno vorrebbe mu1•a1'Ci in una di quelle for– mulo - In conquista dei poteri - separandola da ciò che no è il prcsu1iposlo indispensabile: la ri– conquista della lìberlil. r,: ci si 1'ipolo: restatovi al p1-ogramma, la massa del pa,·lito non è pi-onta. ~fa il p1'0gramma è vivere o la massa del partilo non è, che noi sappiamo, pronta a morii-e. LA CRITICA SOCIAU•:. ( 1) Do• HrNrter Pro,-,-am,n (8tu11garl, tSH); pag. 1:!J..!!6. LA LEGGE SUI LATIFONDI o l'orii-1t.oornzin @lclllnno. Nel mio scrittarello / J,à,ci e la que1tio11c 1iciliana (') accennai che in icilia la classe più ricca, padrona di immense estensioni di terra coltivabile 1 è la mX,ile, il cui vantato patriottismo ebbe origine dal desiderio di quelle t'tanchigio costituzionali, le quali rendono onni– potente una minoranza danarosa, disposta a conquistartl lutto le cariche elettivo con l'oro o con l'appoggio di innumeri clientele, abitualo a vedere noi patrizio qual– cosa di superiore o di dh•lno. Per I nostri nobili liberti\ o palriottismo signiftcano il voloro o l'arbitrio della. propria classe o l'autorità di un governo paesano pronto a custodire i beni che la rapacità dol maggiori accumulò per gli oziosi eret!i, ,•antantl la magnanimità degli antichi lombi. Co no dà una prova. il discorselto che fece al Con– siglio provinciale di Palermo, nella seduta ordinaria d'agosto, Il marchese Lgo, In odore di gran patriota e· presidente di quel consesso, composto in massima parte, già. s'intende, di grossi proprietari. Il sullodato marchese biasimò, con evidente allusione, n progetto crispìno sull'outhousi o sui latirondi, sog– giungendo che e le 1>rovtncie siciliano, unendosi per plebiscito allo sorti d'ltnlia 1 bandirono l'Idea di qualsiasi speeialo leggo che riflctla l"lsol& nostra.•· I.e mag11a11ime o 1dcg110,e pa.role rurono accolte - manco a dirlo - con riJ>eluti applausi, che mostrano a. luce meridiana. i sentimenti ele,·all o palrio1tlcl della nostra aristo– crazia. ~ lo sviluppo dei bisogni impone che alrinloresso delle vere maggioranze si pospongano lo prerogath·o della. sua classe, la nobiltà. siciliana, la quale nello aule ptu-lamcntari ha sompro In bocca. i diritti delle mag– gioranio, 1>rotesta per l'attentato a'suoi dolci ozi cd ha la tracotn.nzo. di appellarsi ad un plebiscito, ottenuto col sangue o le persecuzioni del proletari o di altre classi negletto; come so d'altronde il plebiscito, invece che lo 1talu <1uo 1 non sùpponosse implicitamente il mi• glioramenlo delle plebi! ~tka s«t•t~. l6'i 1 numeri H • lt, (Op..acolo della noetra , Olblloteca di propaganda•; UDI. 10). B b 1ote ~ G n an Ed al m1u-cheseUgo fa degno riscontro un altro mar– chese, il nudini 1 elio, dovendo esclusi\•amcnte ai suoi latifondi l'alluole posiziono politica, s'appresta a creare un·ogitaziono contro il 1>rogctlo crispino, sostenendo che por l'ngricollurn sicilinna. il latirondo ò necessario. A tali sapientissimo parole, ,,ieno il prurito di chie– dere al lmtri11imo o,;. presidente doi ministri, se per l'agricollqrt. siciliana era anche necessario cho i signori proprietari di terro rinchiudessero nei loro immensi poderi quello antiche s1rndo non rotabili, delle r~ie 1ra:.:e1-e('I, larghe circa trentasette metri - diciotto cam,r siciliano - lo quali porcorr0\'t1no pel lungo tutta risola o rapprcsentauno migliaia d'ctlari. Tanta torrn, con lo relt,li,•e sorgenti d"acqua, o,•'è andata. n flni1·011-·orso il plebiscito, che non permetto qualche leggo speciale per In. grossa pro1>rieti\della Slcllin, dovo ni signori lalirondisti garantire l'uso spe– ciale J'urrotondnro seropro più I loro rondi con terreno pubblico) Dicosi che il signor Rudinl sia un liberista all'uso inglese; od io aggiungo che, non egli solo, ma tulti i nobili siciliani sono liberisti come quei laml-lO) "t.ls r.he In Inghilterra e nella Scozia cacciarono i po,·eri con– tadini dallo avito terre, trasformate In parchi o in pa– scoli, destinati a dilottaro o ad arricchire sempre più con l'Industria della lana t padroni del mondo. '-ta, come in lnghlltcrra 1 non ostante gll istituti di soccorso poi poveri - da noi sconosciuti - s'allarga \'i& via l'agi– tazione por l'<lnderc di ratto nazionale o C!Jllelliro il suolo, cosi ln quest'isola Il rimedio principale per solle\'lro la condizione dei contadini è la 11aiionali::a;io11e della. terra; riuscendo ,·ano qualsiasi altro rimedio. Ed iner– flcaco, risolvendosi in una. bolla di sapone, ò il progetto Crispl sull'enfiteusi del beni pubblici o dei latirondl incolti, per quanto lode,•olo sia Il criterio, cui ispirasi, di anteporro all'interesso prh•ato d'una. classe il bono dello maggioranze: cosa che ha urtato i nen·i dei grassi propriotnri, i quali, poi, hnnno l'ingenuità di negare la lolta di classe, da loro con tanta evidenza praticata. . .. Crlspi, nella relazione al suo progetto, conrermondo qunnto io giO.scrissi In questo colonne, osserva che le quolazioni dei beni occlesiaslici non hanno che arric– chito pochi inlrigonti, premurosi di allontanare dngli lnrnnti i ,·ori po,·eri. Il suo progetto però non va scono i.legli stessi difetti che si sono deplorali nelle leggi per la spartizione dei beni pubblici. Invero, se J>Cr un dato tempo l'enfiteuta non può ,·cndoro Il suo fondo, scorso ,,uesto tempo, egli, stretto dalle necessità, riscatterà Il canone co'denari datigli da un Titio, che per poca somma a,•r-:.. il fondo libero da. ogni vincolo. Xè ci si venga a dire che l'enftleuta, po– tendo avere, da appositi lstilull di credito, denaro In prestito, diOlcllmento verserà In lstrettozzei perchè il contadino Isolato non ha mezzi sufficienti da. resistere alla concorrenza e do,·o cssct'O ingoiato dalla grande proprietà. ~i potrebbe nolnro che l nostri contadini, bcnoftcati dal progetto Crispl 1 hanno l'oglo di costituirsi in coo- ( 1) Circa un muso Meolo addltlro ntlla Sicilia non e·era. altro meno di eomunlenlone che la tra: una; •pecle di 11rada mu– laulera, cl1e unl"a al pa.u.,rglo degh a.nlmall da soma, dtlle grtgal e dtllt leU lgll#, Selle trauerc IPfflO 11 tro"a.ano ab~ Yt.ratol • fontane, e.be Insieme con le trtu.rere sono 1tate u111r• pale dalla aroua prop rtet&.

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