Critica Sociale - Anno IV - n. 17 - 1 settembre 1894

2i0 CRITICA SOCIALE politiche o sanguinose, più o meno necessarie, con la vera~ g1·ande ri\·oluzione economica, che comin– ciò molti secoli prima, dal sorgere dei Comuni. e pacincamente, insensibilmente, ma ineluttabilmente minò gli ordinamenti antichi o /)l'eparò i nuovi. Principio fondamentale della ase capitalista è la libertà di produzione o di scambio. Ma la libertà. genera la concorrenza; ognuno cerca di pr-odurro al miglior mercato pel' vendere a p1·ero1·enza degli altri. I 1nezzi di p1·oduziouesi sviluppnno, si ranno giganteschi e, di pa1·ipasso, i centri di l.n·o1·0 si fanno più radi, i capitali si con– centrano, i più abili o fortunati spogliano i meno favo1·iti dnlla fol'luna, l'esercito dei pr"Oletnri au– menta ogni giorno o trora semp1·0più difficile la lotta po•· la vila. ~la nello slosso tempo i nuovi co– lossali mezzi di lavo1-o costringono gli uomini a la– voi·aro in comune, rendono impossibile l'iniziativa individuale, inutile l'abilit.:\ per-sonate, preparano insomma un nuovo modo di produzione, il nuovo colleltivismo. Ecco adunque la grande differenza fra il colletti· vismo del medioevo e il colleltivisrno dell"avvenire; quello si basa,·a essenzialmente sulla poca colh11·a della te,·ra, questo si base,-à sull'enorme sviluppo dello str-umento di lavoro. li 1·egimefeudale s'inaugurò colla propl'ieti\ col– lettiva cd ebbe costante tendenza alla prop1·iet~\ in• dhridualc, e i baroni, di3fribuendo lo terre ai sudditi, la prepararono appunto; il 1·egime capitalista s"inau– gurò colla proprietà individuale ed ha coslante ten– denza alla produzione ed alla p,·oprietà collettiva, e i capitalisti, sviluppando i mezzi di lavoro e ac– cumolando i capitali, preparano appunto e l'una e l'altr-a. L'evoluzione economic.1 per ciò che 1·iguarda la agricoltura, dal medioevo alravvento del socia– lismo, si può dennire in questi termini: 1'e1·1·a incolla. - Proprietà collettiva cielsuolo. 1'e1·1·acollivata con ishwnento semplice. - Produzione indi\lidualo e proprietà indi\liduale del suolo. 'l'en·a coltivala con ishwnento svttu1mato. - Produzione collottira e proprietà colleltivadel suolo. 6. - Eccezioni e limiti. - Conclusione. Disgrazialamenlo il principio della libe1•1'\ dol la– voro e delloscambio non fu l'igorosamento applicato a tutli i rami di p1·oduziono.Nell'ag1·icoltu1-a d'Eu– ro1>a, il sistema capitalista, in,•ece di sostituii-si al feudale. s'innestò in esso. 111"ece di fa1·0 una divi– sione gene1·aledelle terre feudali, come a 1·igo1-e dei nuovi p1·incipìsi doveva, si lasciò che i vecchi signo1·ifeudali potessero trasmettel'o ai lol'Odiscen• denti, in proprietà assoluta, quelle terre che essi avevano 1·icovutoin feudo. Si frazionò, è vero, e si ,·endette gran parte di ter1·e ecclesia~tichee comunali, ma anche qui non secondo giustizia, e spesso, in questi sco1n 1 olgimenti della propl'Ìelà, la rapina o la r,·odo seppero farsi il nido e la speculazione capitalista ingrassare. Ad ogni modo,molti grossi feudi piombarono tali e quali nel nuovo sistema o,massi enormi, ne osta– colarono il normale s,,olgimento. Non cosi nella ,·e1-ginee libera Ame1·ica; ivi il capilalismo ag,•a,.;o fu importato di sana pianta e com1>ì quei miracoli di p1-og1·essi tecnici e di con– centi·amento capitaliitico 1 che tutti sanno. Ora, pei rami di coltur-a americana. cioè a tec– nica svihq>pata,sari\ anche possibile impiantare il collettivi mo in Europa, sia 1>0rtandolodi sana pianta sui fondi incolti o di natu1·a feudale, o sal– tando così nettamente un gradino dell'evoluzione, sia concenlr-andoal'lificialmeute le piccoloproprietà Bib ,oteca Gino B,arco che ancor rimanessero, sia infine facendolo succe– dc1·e naturalmente alla g1--andecoltura, ove già esiste. Non così si può fare però per cer-ti 1--ami di specialità europea, come la viticoltura. Qui eviden– temente siamo ancora al secondo gradino den·e,•o• 1uzione,all'istrumento semplice, e qui occorre per• ciò una soluzione speciale. E la soluzione non può essere che questa: Con– c/lian la JJ>·oduzionefndtvtduale colla 1n·op1·telà couetttva del SU()lO. Questa soluzione mì par logica e importante. Per essa sarebbero in e1't'Orequei socialisti che ,·eclonocli mal occhio la sparlizione delle te,..-eco– munali, di qualunque natura esse siano. o sono colline, ~oloatte alla viticoltura, bene è che vengano spartite, l"ossenziale è che continuino a restare ina· lienabili. Sarebbe anche ,11, difetto del 1n·og,·amma agr·t– colo francese il non aver distinto ramo da ramo di 1>roduzioneagraria, l'avei· in certo modo con– fuso il collettivismo a te1·raincolta col colletti\lismo a istrumento sviluppato, il non a, 1 01· tenuto conto abbastanza insomma della base dell"evoluzioneeco– nomica, lo strumento di lavoro. Al prossimo Congresso nazionale italiano resami– naro me11liola questione e, se ciel caso, il gettare le basi d1 un programma agricolo pili ispirato alla realtà, pili scientifico e perciò più efficace. GIUSEPPt-: Bo:szo. NELL!i: CAMPAGNE illAllCfllGIANE Note e riflessioni d'un soclallsta (Contributo per la d.l11cusslone agraria nel Congreuo d'Imola) J. - Zouo terrltorlnll - Morl111e11to (lelln 11ro11rlctà - Stato della po11olnzlone - Coltura - Coutrntti ngrnri. La posiziono allimotrica. dolio zone territoriali rap– presenta J>Or la storia sociale ed agricola quel cho ra1>· presenta la. giacitura dogli strati geologici por la.storia naturale. li ronomcno non isfuggi alla. monlu indaga.trico del Do La,•oleyo, quando ,•olio darsi ragiono dell'esi– stenza. dello comunità. primitivo nello regioni montane. Certo ò che anche nello Marche, sia per la resistenza. opposta allo innovazioni dalla natura particolare dol luogo, sia J>elminor contatto col111vita civile o C"(uindi cogli elementi 1>ol'turbntori, quali lo guorro, lo inl'a– sioni, lo mutazioni politiche o i progressi industriali, la montagna. è 1'imusta.quasi allo stadio primitivo della società o dclragricoltuJ"a. Quindi numeroso ancora. si conservano lo comtma11;e di boschi, di prati o talvolta ancho di còlti, numerosissimo lo traccio di osso, nello torre pussato in proprietà. pri\·ata, sotto la.vesto giuri– dica di scr"illl comunali di pascolo o di legnatico. Ge– nerale la. pastorizia, eccezionale l'agricollura.; gr•andi per lo più i proprietari di boschi e pascoli, piccoli o colli va.lori diretti la più parlo dei proprietari dolio terre arabili. Mano mano poi che dal monto si passa all'alta col– lina, alla bassa collina o alla. pianura, la condizione tiella proprietà, dell'agricoltura. o della popolazione si tl'a.sforma. La 1>ropriolà 1 che nell'alta collina. ò qua.si totalmente colti "a.ta o moltissimo frazionala, si ritrova meno frazionata, J>iù estesa od accessibile alla media coltura nella bassa collina, qualità. tutto cho nel t >ia.no raggiungono il massimo. I proprietari colth·ntori, che nell'alto collo si conscr\'ano ancora in gran numero, si fanno più radi nel basso o scompaiono <1uasidel tutto

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