Critica Sociale - Anno II - n. 1 - 1 gennaio 1892

CRITICA SOCIALE critica indulgente o J}iotos.1. ch'o.550può afferm..1.1-si o può , incct'O. 1-:SSO 1·igctla o calpesta ciò che gli è ostile. ~. nella lotta per l'esistenza. accampa ~~zfug ~f:;~~o 11 ~J~~ 8c~~11!1~°f;:opri~f;~~n~ trario. E, prima di ~uiro la condanna, detta la ~entcn1.a. Lo invotth·o, lo rocrimilmzioni non sono nel me– schino arbifrio o nel capriccio degli uomini. Sono nei fatti o nei fati. LA DIFFAMAZIONE E I GIORNALISTI fo.5~f~~~nd~1~i~11 t~~,s:~'i~ 1 uJ>?i~~~~f,U~;t'l! 0 ct~'i 1 t~ 1 ~}f. cisti di Roma o di ~lilr1110 in 01'(li110 al 1-cato di di(– famn1.iono - poi qunlo ~on noto lo pone draconiane snncito dal ll\10\'b,-.imo ('Odico lilJCì'{llC - O della 1-claziono p1'CHOntnlanll'Associa1.iono lomba1'(la dei tt~:~!a~1\:~~ 1 , 1 ,\c~~ ;~1:! t~i~ i d?i ~··: ~1i!~1p:~11~;~~riih doppia vesto di pubblicisti o di a\'\ 'ocn.li non di solo nomo ma di fatto. Ma lo spazio - l'eier no tiranno - ci tira In r:we1.1 . '\ o lo briglie. l'ui'O nou 1·inuncinmo all'argomento o \'i ritor– neremo nl JJi\1 1n-csto. Nella 1·iuniono dei pubblicisti milane:--i. th.scutend~i il punto cho potremmo dire centrale delln que:ò!tione, quello del diritto dell"ac– cusato a dar la pl'O\'ft. dei fatti diffamatorì - il che non è una 008..'l medesima (lo S-i a,•,·erta) col di1itto all'impunitA in luUt 1 ctut quando la pro,·a è rag– giuuta - noi portammo una nota sibilante o st1i– <lentoo fummo soli. proprio soli. I\ J>(?rL,rla.Fra tanti 1>ubblici1tidi me'.'iticrc, o pubblicisti liberali in gran JXllie, non h'o\'nmmo.... non diremo un cane, scbbc1w <1ucllodel rone, h'att.·mdosi di recare aiuti 1>iet(bi a uu solitario, sin tutt'alfro che un p:1- 1-agono ollraAAiO...o fuoi· di pt'Oposito- ma infine non h'Onunmo trn rrtsliano. ncJ>pm-o fra gli is,-a.e– liti p1-csenti, il quale ci ,·cnisso in soccorso. J<:p1>m'O - non lo faremo por porL·wci ad esempio di rnodcstin - ma non snppl:uno sottacerlo: noi soli, p1-011uncinndoci poi diritti della verit."i ad og-ni coslo e senza dtsUa:.fonl, noi soli ci·:w:uno nella r-:igiono.o tutti ì 1108tl'i colleghi - mdicali e mo– derati, illustl"i e 11011 illu:sfri - col 101'0 barcamo- 1rn1'0 fra il si o il 110,fm i diritli del pubblico e t1uolli del Jll'ivnto, della luco o d('IIO tenebre, fra la ,·cl'it:\o i r1.spctti umnni,affondn,•1\no nel to,·to mat'Cio ad ogni mo"imento. Do,·o,•ano tracciare una strada sulla quale fosse J>OSSibilcammi11n1-o hanno pianL1.to un ginepraio. l,o e JH-O\'Odel f;,\llo >, ripotinmo, lo d,wcmo, al ciel pinccndo, in un fascicolo prossimo. Avv. F'. 'f. ('Il( '1011. serba la rolle;tonc llella CRITICA, o cht Ila rtcccvto (e rono ,nolU fra t nostri lelWrl) del dupltcau, d farclJIJc un favore ortmàissimo col 1·/lonu,rct se itl t,uo,w staro, t nume,·t dal 4 al 10, clic et occorr01wve,· completare alet.me couc;tortt. Il n. 10 sop,·ttlullo et e pre;fostsstmo. ,l rlchfcsllt mwutc,·cmo In 1 ·tnura:tam.ento~ per oummo tlct ttettt fascicoli, uno tlct nostrt opuscolt tla c,mt. IO. B bi ote no B1a Intervista con 111111 bcUn signora lo l"ue,·• conosciuta. qualcho anno ranella pensiono Vivianl, do,·o convengono da ogni 1>arto doll"Europa. o dell'America tanto studioso dell'arto del canti e dei suoni. Era una tedesca piccina ed elegante, dai linea– menti finissimi, cito portu& un litolo nobiliare, era ricca, parl;na correntemente tro o quattro lingue, sape,·• molto Goethe n. memoria, era tenera di St.bopenhaucr, senza essere procisamente una ba.I bleu od una lette– rata, e sopratutto suona,·& a mcra,•lglia il pianoforte o cantan cosl che si Jlrodico,·a. sarebbe una stella del• l'arto; nè a predirlo erano iwli il suo ma.ostro e la sua mamma, bcnsl tutti gli lntolllgontl In materia che la a,·o,·nno udita. Ma era 1tvvonuto di lei quel che di mollo alfro nel caso suo: Invoco di (rLro uni\ cnrrioro. a1•ti1Jtica. o tro– vare untLscrittura,, ll\'OVtl tro,·nto in ltnlin. uno sposo: un bel giov1u10 ingloso,cho, tre 1110~1 dopo iwcrla in– contrata sul cammino dolio. vita, nndò po' suoi affari in Auslr-..1lia. o seco Il\ condusse. Stettero ,•in. un bel peno: ma occola - la signora– che mi ricomparo l'altro giorno & Milano in tutta la. bellezza e il prorumo d'un flore di O-osco sboceiato, piena. di ,·ivaciti. o di buon umore, con un bel bambino accanto. - Sono venuta, mi disse, a rh·edere la cara Italia. e i cari ,·ecehi amici che ci ho lasciato. Di quante cose non si parlò, scorrendo le aiuole del passato? Ma Poi, come è ben naturale, li ,·enne al pre– sente, e il discol"80cadde 1ull"Au tralia. - Grande J>AOMldunque,comlnc:lalo,quell'Australia. Paro che sia essa Il vero nuo,·o mondo. E11{011~ l'A– merica. ... - Oh! ~l. per gra.ndc, rispose la signora.. lo è certa.– mente: rate conto come n:uropa. - Ma non è di questa gnrndona che parlo, soggiunsi io: è, del suo colossale s1•ilu11po, del hworo, degli affari dello rirormo politiche, soclall.... La gio,·trno signora ml rormò la J>arolasul labbro con uno di quei quasi hnporcottlblll scatli muliebri, che sono pur tanto ol0<1uon1iod osprossh•I, porchè, mcnlro non nltornno 11,boltoz1.tldel \'Olto, lo conh-nggono o lo accendono. Noi nllrl uomini, sollo un nl1rollalo im• pulso, si rarobbo uno. smorfl1~ stizzosa. od unn.boccaccia. - o si llnrcbbo ruorl In unn. lntcrlozlono tartara. Sicchè cnplto bono ch'io non vogliodiro che lu.signora rosso mollo onlusltu1tn.di (Juollo tall rlrormo politiche o sociali, al cui solo nom o nfn.\'e,•a interrotto. Tant"~ cho mi di--so: - Quello, caro il mio signor redentore delle plebi, è Il paoso d'andar a ,·edere se ,·uol sapere cho cosa sin la llrannla popolare. Altro o ben più che Amorica! L',\merlca. a quel cho dice mio marito, li qualo non la ama., è un paradiso al confronto. Anche l'Australia è un paradiso, ma soltanto per gli operai: per gli altri è un inferno. - Ah!po,·era signora Mary,esclamai lo.Chi crederebbe ch'ella ci sia sta1a, , edendola cosi ben messa e bianca e rossa l Ma mi dica un po': In cho consi.sle codesio inrerno, codesta timnnla 1 - Consisto In questo che Il mondo ,,a. In un modo di cui ,•oi a.Itri qui non l\\'0l0 ml"ldea: ogni giorno più quelli che comandano la1glù sono gli operai: "' co– mandnno nello leggi, nella glusHtla, nel commercio, nello industrio, nello scuoio, nello cnso prl\'ato .... - Eh! inlorn11>pi lo, nello Cll.80pri\•nlo di loro pc~ tinonitl, ,•orrolo dire 1

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