Critica Sociale - Anno I - n. 17 - 30 novembre 1891

264 CRITICA SOCIALE delle sue conseguenze ò c1uello del dottor Baillie. Questo dottor-e, libc1-alc 1nn. non agitatore nò 1•ivo– luzionario, aiutò, Jl01-chc.' potc~ero rompicro i loro ~ludi cli 1nodicina, duo :.-ignoro che, per abita1·c ,love non ave,•ano diritto, f;Ospottocom'c1·ano d'inlèdclt:\ politica, a,rrcbbc dovuto denunziare o cousegnnro alla polizia. Lo visito che lo dnc sign01-cfacevano al Uaillio richiam:wono l'attenzione della polizia, la c1ualc. vcrific..'\ta la loro l>Osiziono i1·1-c~larc, trovò nei 101'0 rappo1·ti col Rai lio lo 1wovo cii una cospi– razione politica. Perciò rosi esso come il Baillio fu1-ono deportali in via amministrali,·a. La moglie del dottore. incinL, al momento della costui pa1·tcn1.a.non potò seguii-lo, ma appena sgra– vatasi si mise in viaggio poi· raggiungel'lo. Man– cnndolc i mezzi di ,~a101-si della fo1·1-ovia, ru obbligata. ad aggr-cgarsi, confonno la leggo 1·us.-:n pct•molle, :ld una colonna di ,topo1·tali, non J>trnto ll-atlonuta llal J>Onsieroche, JlCI' al'l'iva1-o j>1'CSS0 al diletto com• pagno. avrebbe don1to J)C1· sccici mesi ,·enir- affa– ticata dallo scosse dello iele(las o soffrire d'ogni ..,ol'fadi p1•i,~azioni e di~.agi. Pc1· l).'\t'CCChie s ttimane tollerò tutti i tol'rnenti. ma poi. c.-:aust..'\,cadde in un abb.'l.ttimcnlo tc1-ribile. La povera. donna si tro– ,·ava in condizioni nelle (1uali il più piccolo inci– dente eccezionale era in grado clt detcrmina1'0 lo :--ir1a1Timento della ragione. Purll-oppo l'avvenimento capace di dare il tm– collo al suo CCl'VCIIO, J)Cl' tanti mali indebolito, ani, 1 ò. « Nella ibcria. 01•icntalev i sono due paesi il cui nomo è <1uasisimile; si chhuna.n o Verkholensk e Verkhoyansk. Il 1>rimo è situato sul fiume Lena. a. sole 180 miglia. di distanza. da lrkutsk, men1ro il secon do s"inna lza presso le sorgenti del Ynna cd b lontano da. lrkut.sk quasi 2700 :i~\~;o~al~~ 1 iÌli~~fu~,::i~!ae!\\~~fi~i\~}~ ~ ~j~~'~it:~}! :~~~ 1 i 1 ~f! 0 'p!i-v~r.:,f,~i~~: e.ro~ ~:ae~~~~oc,?~1~iop~t 1~ c~i! tinaia. di miglia. soltanto la. dividessero ancora da. suo marito o elio tra poche solliluano a.,·rebbo potuto riab– bracciarlo. Discorreva. continuamente di lui, conta.va.sui colonninì dolla via. i numeri dello verste e, alla lottora, vh•ova tutta noll'asJ>Ottivadi riunirsi tra. poco al suo diletto consorte. Ad unn. certa distanza da lrkutsk ap- !!~,!e~~ ,~ ~·~l~~}!~sC 0 rm~~~,.:~ !u~,d:,~1~~~~,~~k~ :1\~ 1 d lui la. separavano ancora 3000 miglia. di montagna, di !\ 0 fJ:gg :!e~~a~l~~ò 8 d~~r,:t~ ~':~'bb! tT~!~/~.~~ giaro por molte settimane sola., sullo slitto tiralo dai cani o dallo renne, attraversando con un freddo terri– bile lo solitudini articho del nord-est dell'Asia. Il colJ>O improv,•iso di quella scoperta JH"Odusse in lei quasi im– medialamento conseguenze f\111estc.Oi,·enlò pazza. fu– riosa o morì J>ochimesi <lopoad lrkutsk nello spcdale <lolleprigioni, senza. nc1>Jllll'O rivcdo1·0 l'adorato ma.rito, J>OI' nmoz-odel quale aveva. nffrontnto tante angoscio morali e Rsichc. » Esposta questa tristissima stor·ia, onde s'impl'O– gnano gli occhi di lag1·imo ed il cuor-o di mbbia, il J\ennan soggiungo: • ono stato costretto a raccontare succintamente questa miseranda. tragedia, ma se il lettore no udisso In. narrazione, come L"houdita. io, dalla bocca degli esi– liati i quali viaggiarono coll1Lsignora Baillio, cho ''i– der-o estinguersi in lei di giorno in giorno il I umo della ragione, e cho la. cireondnrono di curo affettuoso, non si mor,\\'iglierebbo già che l'esilio in via amminis1rativa produca. « i tci•roristi », ma piu11osto cho non 1>1-oduc1L un'intera. naziono di « ter1-oristi. » E che cosa fanno giunti alla 1lc..:;tinazionc questi grandi sventurati? - Un'altra pagina che vi mette 1 brividi nelle ,·eno l'i~pondo a questa domanda. Ilegolamcnti di polizia limitano in termini cosi an- B1bhoteca G110 Bianco gusti 1·estrinsecazio110 doll'aUivilà del povero esiliato che <1110.-:ti ~i accorgo di non J>Olc1· (1uasi 1·i1wcniro un·oc ·up-.udonc che gli pl'Ocul'i il sostentamento. Egli non don>;\ cso1-c1tar-o lo p1·0IC.~sioni « nò di medico. nò d'insegnante, di chi1n1co, di fotogr-alo, di litografo, di libi-aio, coj,i~ta, cditorP, composito,·c, p11bt)licist.:1, ·epo1·te1·, ctto1-o. at.lo1·c. avvocnto o commo...--.so ». J./unica professione che non gli ~ia ,·iotafa finisco pc,· esser-o <1uolla di 01·lol;.rno, che. lolle1·aL, dalla l~<>go,éimpedita. il più delle \'Olto, dalle circostanze locali. R qui, innanzi di chiuder-o quo.sta bi-evo, disOl'Cli– nafa rassegna d'un lib1'0 che ò tutto un poema di dolo1·i,1·ipor-tm-ò un caso cho ~pieghi i mosfruosi off~tti di cotesti regolamenti p1-oibitivi. Essendo avvenuta nella città (li l\ha1·kofr una di– mostrazione di studenti r-op1·0:-~a dai Co.sacchib1·u– talmcnto, un certo Dolgopolof, seblJOnonon sospetto nò mal fi do,venne arz·estalo e mandalo nella Sibcl'ia occidc.nt. .ilc,solo 1>01· avc1-c, h'Ovatosi casualmente noi tum ulto, l'imp1·ovemto con rin1cità i soldati llCI' la loro violenza. A Tiukalin k, dove fu in seguilo trasportato. egli. abilo medico, si diede g1-atuit.ame11tc a cm,u-e i con– tadini che lo ricercavano pc1· l'ffiercizio dcll'a1·to sua. Ar·rivatoquesto fatto acognizioncdoll"fSJn·av-nik, DolSopolof riccvcUc ingiunzil1no di desistere, ,•io– tanao i regolamenti - corno si ò vi.sto - che un esiliato 1>0ntico eserciti la medicina. Ora accadde che, poco tompo do1>0 1 si fori gmve– monte ad una gamba la 1noglio del sindaco di Tiukalinsk. Il medico riel luogo, 11011 osando fa1•e l'opc1-.1ziono nccessaz·ia al ca.so, chiese l'aiuto di DolgoJ>Olof, in fama di dist in to chi1·u1·go. - Non mi è pormc.s.-JO ,li eso1-cila1-o disse ca:stui. . li-otto pcrò dallo più i11sislc11ti pr-cghiero pr-opose cho si mandasse un tolcg1·ammaal b,P0vernatoredi 'l'obolsk 1>01· ottenere roppo1·tuna licen1.a. Il go, 1 or– natoro risposo che, non tmtt:rndosi di cosa soUoposta alla sua giu1·isdi1.ione, occor·1-o,·a 1-i\•olgersi 1>01· il do.-.;idcr·ato J)C1·mosso al ,licastor-o medico elci Mini– s!c1'0 dell'interno. Di fronte a ciò, Dolgopolof esegui l'opo1·azione o con ottimo successo. li gio,·no app1-cssofu ar1·e.statoe gittato in ca1._ cere, do, 1 0 conti-a e la febl)l'Otifoiflea. Il pietoso avvenimento commosso tutti gli abilanli della pic– cola città che aflluivano alla 1wigiono po1·tando ali– menti o fiori. l.'ispnwnil:, ir-1•itato, sc1·isso al go, 1 ernatorc cho il Dolgo1>0lof avova un ll01·icolosoa.scondcnto sulla cittadin:rn;,.;.1 o che conveniva ti-asfc1·frlo. Tac(1ue però cho fosso ammalato. li funzionario dei trasporti essendosi rifiutato di accogliei-o il po,·01'0 dotto1-c, pe1-chò la legge viola di 1·iccvcrc nei convogli gli infc1·1ni. l'isp1·aonilr formò un piccolo distaccamento dei suoi poliziotti, o levato da letto il Dolgopolof, avvoltolo in un mi– SCI'O lenzuolo, lo foce collocar'Osu un carro o tms– pol'laro verso Surgut. .... ! Questi fatti non sono spigolati cho dal primo volume. Noi secondo altri so no narrano ugualmente inu– maui, cd ò con un male11:so1·0 di tutta l'anima che :-i leggono lo vicende d~li sciagumti vegefanti ma– lamente nelle miniere ,11l(ara. V'lrnnno istanti in cui per l'onom dcll'umanit;\ si ,ro1•robbcc1-cdcroche il Konnan 8ia un g1·an mon– tito1·e. ~la intanto, mentre noi ci ))Or'dia1no in de– clama1.ioni, i depo,·tati p1-osicguo110 ad essere vittime di una belluina barbarie, cd i J>Oteutidella terra si piegano, idolatrando, alla maestà dello Czar ed alla grandezza dei suoi ministri. A.OOu~o ZERBOGLIO.

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