Critica Sociale - Anno I - n. 17 - 30 novembre 1891

CRITICA SOCIALE 26:J r atalità di" lotta ,,non di" ~ucrra ,, ! lo non vorrei mai cito i graudi uomini sputassero sentenze. I~ assai più il malo che il bono che fanno, porchè lo masso, che sono sempre costituito nella loro grnnde maggioranza da uomini piccoli, lo 1>iglianoalla lcltcra, senza il uranum satis, so no f,inno dei dogmi o li applicano 11cr d1·itto e poi· tr,wcr-so, in tutti i casi, senza. disccmimcnto, trinciando tontlo anch'essi in ogni singola o nuova questiono che lor paia aver attinenza co11·a.rorisma,ovit1.mdosi cosi anche il distul'bo di ra– gionare J>iù oltre, di esaminare, scindere, distinguere .... Cicerone lm detto un giorno - non so <.\. quale pro– posito, ma pt'Obabilmcntc per sola comodità di polemica contro qualche suo contradditorc - che la stoi·ia e maestra della vita. E chi è cho lo neghi 1 )la. chi è che ancho non veda., come la. scmenz,L sia. stata. presa. dai più con tanto as– solutismo d'inte1·protazionc, da fa1·le dire in fondo che poich/J it mondo iJ sem,1weandato cosi, cosi dov1· à.an – dm·c anche per l'avvenire?! Eppure tutta. la.storia. stessa. ò una. smcmit..l. flagrante a. questa ampliftca.ziono, anzi adultel'azione del detto ciceroniano - perchò essa. ci si proscnhL come un quadro semovente, un immenso poliorama vivo, nel qua.le un qua.di -o non somiglia. mai al precedente nè al successivo; dove qualche leggo so• stanzialo o profonda. resta. solo costante, in mezzo alla. sterminata. va.1·iotàdei fenomeni - che spesso appunto sono da.i commentatori confusi collo leggi. Cosi a proposito di guerra: c·è Ull<L leggo di lotta., di cnorg10 cozzanti etomamonte, che sono appunto e niente altro che la. vita - c'è, fra. questi modi di cozzo, di conflagrazionc 1 I.L guerra - talora. feconda., non lo neghiamo - ed ecco una. falange di grandi o piccoli uomini a. ritenere <1ucl modo di manifestazione della. forza la forza. stessa insita. nella. materia o a proclama.re quindi urHL fatalità. la. guerra. Vedi oae omonima. di Giosuè Carducci. Ma, a p,ll'to questa confusione, ò egli lecito dalla fa.. talità del passato um;.\no, dedurre con a.1>riorismoa11a• logico - che vorrebbe spacciarsi poi· spc1•imentalismo storico - è lecito dedurre, o indurre come si voglia, la forzata ineluttabile riproduzione di quel passa.Lonel• l'a.vvenire1 quando - rispetto a.Ila. umanità - è così breve il periodo storico in cui quel t>assato ò tutto compreso1 Supposto il campo storico un campo d'osser\·azione SJ>erimentalo, quasi retrospettiva; tenuto calcolo della grandezza. immano, rispetto all'individuo, di tutto quel campo, egualmente storico, che ancora sta innanzi ,~ noi, sull'oceano ignoto che chiamiamo fulw·o - è egli lecito da quel breve antefatto infet·iro tutto il 1·ostodel dramma che ancora. c'è da. s,,olgm·o, presumibilmente, davanti a noi 1 Porchò ci fu guerra. 1>er6000 anni - chò non più che di questi possiamo giudicare - che la ci debba essere anche per altri 6000, o quanti si voglia.no immaginare, seduti ancora sullo ginocchia di Giove 1 Ciò ò contrario ad ogni regola. sperimentale, o posi– tiva, cd ò inutile cosi sorotinamonto e con sì malsana. gioia trionralc, protendere, come fan certuni, che sono ancora. poi dfrillo diviuo, di a.vere cosi l'itorto contro di noi lo nostro stesso armi. I metodi scientifici sono ben altri e sono in tutto conti-o di voi. In fondo voi, del mollo cicc1-oni.lno fato l'idiota. pro– ve1·bio che pei·chi: cosi ha fallo mio padre, cosi ho da fare anch'io/ - vestito alla. bell'e meglio della. duplice Bib 1otecn Gino 81arco faccia di Giano bir1-onto, ammoderna.la al figurino d'un adagio filosofico e di un metodo positivista. Infine, dal momento che voi stesso, o poeta, conclu– dete al dubbio - pc1·chè nel dubbio non siete pro bono... vacis, giusta. un alti-o arorisma.1 Pcrchè non tcntadc le 11110\'0 vie che si sbozz,rno anche dinanzi agli spiriti 1>ill oscuri, nel terreno dell'a.vveniro1 E quando mai un periodo storico fu meno somigliante a. lutti i precedenti 1 dell'attuale? ~~ come scomparirono lo lotte fra tribù o h·ibù, rra Comuni o Comuni, fra regioni e 1'cgioni - come, con quanta analogia. storica., asseriro per conh'O, che non scompariranno del pari quello fra Stato e Sta.lo, tanio vicini ad aver confini coincidenti con quelli etnologici nalurali di nazioni o di popoli? E come dimontical'o tante e tali invenzioni - tutto cli questo secolo - che accennano ad abbattere - co1ue hanno già iniziato - ogni vecchia fì•onticra, ogni divi– sione - o chi non vede che veramente l'uomo comincia a riconoscersi, ad affratellarsi da.vve1-o,ad a.pl' iro final– mente gli occhi, ed a. capire corno J>Cr vivere questi <1ua.lll'ogrami giorni sulla. terra. il meno infamemente, c·ò b-Onalt,-o a. fa.re elio giuocare di pettegolezzi e di astì, di odì cova.ti e di rancor·i esplodenti in zuffe sa1\· guinose più o meno g1•andi, J>iùo mono micidiali 1 CIie bel gusto! Siamo, fino ad ora, coinquilini, abitanti l'un sul fiato all'altro, o gli uni <Ll1>rimo,gli a.Itri all'ultimo piano, che tutti dobbiamo passare por la stessa. portineria. o salire e scende1·0 por lo medesimo scalo e incon- 1r,11·ci1 poi nostri affari; ma così poco, o poco scifo.. mente occupa.ti da questi, grazio alla. malignità del podinaìo o di c1m~lchobrutto ceffo di padrone di casa, che ci sbizzarriamo ad ogni piè sospinto, a. ogni mosca che vola., in commenti, diatribe, accuso reciproche, e finalmente in quattro contumelie e in un paio di cetToni elio ci fanno rotolare in blocco giù pc1· le scalo - e lo l'ipeto - con quel bel gusto! Mah! ru sempre così in quella ca.sa ! Ebbcnc1 t questa unn bolla ragione perchò rabbia. d'andar cosi anche per l'avvenirol Le generazioni si mutano, i ragazzi, tornando da. scuola,, appaiono più educati, si rispettano di più - o non ò detto, non è detto punto, che perchè le loro mamme e i loro babbi si sono sempre picchiati di santa ra.gione per ogni non– nulla., abbiano a. picchiarsi del pari anche i figliuoli. Oh no, sono troppo furbi, troppo calcolatori al di d'oggi, ca.1liranno la corbelleria, o non lo faranno lJil1. Ad ogni modo, adopriamoci perchò ciò avvenga, e non gettiamo dell'acqua f'rodda sulle buone intenzioni. Non è di queste tappezzato rinfcmo1 Che vi ranno di malo a. voi L C. PHE\'ITAJ,I. ILPREMIO DELLE DUE CARTE GEOGRAFICH On n·cst jamais trahi quo par Ics sions. Gli amici 1·cdallori della Geografia per tutti, che ci avevano p1·0- mcsso pet nooemlwe il dono di àuc belle cai·tc gl'Ofll"a– fiche pei noslri aMonati che avessei·o in piena 1·egola la coscienza amm.iuistraliva, diventarono a loro volta morosi. Ci annunciano che gli cdit01·i dovellei·o 1·ita1·– dto·e quel lavo1·0 pei· t'w·uen:;a di jinfro dapp,·ima il nuovo Atlante del mondo antico del Ghiste,·i, che è a.speUalissimoe ,·icen:atissimo. Cosìquei bfròacci01,idi nostri amici fanno tm viaggio

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