Giovanni Marzetti - Versi recenti

6 Per· angusto pertugio isprigionata Allor dagli antri dell' abisso ; e spinte Da quel furor, vid'io, venir ritrose Donne, atteggiate di spavento_, e i piedi Nel terreno appuntar, l,una con l'altra Concatenar le braccia, e negar oltre Il passo, perocchè cruda è a lor forza Dar nella gote de' lor germi, monchi .. Informemente guasti, e calpestarli_, E scoppiarne le ' rene, onde la putrida Gora del sangue ognor rigonfi. Vano È illor rattento, e di natura il tardo Rifuggir dall'empia opra; arcano, Invitto fato le tira, ahi misere, e co' crini Irti, e le bocche a feri urli squarciate Per le guizzanti viscere van sopra. Allora i crani scricchiolar, gli sprazzi Del vitale flùor contaminaro I petti_, i volli_, e tutto l' aer perso, Quale a me parve , si bagnò di sangue . Ma tra i griùi, e il feral cruccio, pur anco Orribili favelle uscir distinte . Ed una rea, che le calpeste membra Parea sugger con gli occhi, e di sua vista Mandar tormento, in tai voci proruppe. - Soggiacqui ancella a due tiranni , Amore Colpevol fémmi, empia mi fece Onore - · .E un altra tt·abalzata senza n1etro .A percuoter ne' teschi, a imprirner piene Orme di sangue, per tal nota acerha

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==