creduta giustizia accettano la vecchia frode, ribattezzata e rivestita a nuovo dai rivoluzionari del « levati di lì che ci vo' star io». Perchè? Il perchè è chiaro come acqua di fonte a chi, oltre di avere meditato su la storia, conosce un pochino la mentalità degli umili. Ma qui le illustrazioni storiche, e l'indagine psicologica, sociale, storica e naturale di questo fenomeno non sono possibili. Per cui mi limito ad invitare ogni sincero rivoluzionario a riflettere su questa verità storica, non solo poco conosciuta, ma persino allegramente, deplorevolmente rinnegata e nascosta dal funesto facilismo storico di certe scuole socialiste, e, Rerchè non dirlo? anche di certi anarchici. Ma se questo è vero - e solo per ignoranza o malafede si potrebbe negarlo - il discutere se il sindacalismo sia un mezzo per affrettare la rivoluzione e l'anarchia, sarebbe semplicemente idiota. Ed è poi vero che voi « accettate nei vostri sindacati tutti quei lavoratori che riconoscono di divenire i controllori dei loro prodotti, non importa quali siano i loro credo? ». No, amico, non è così. L'operaio che si trova sbalzato dalle burrascose vicende della vita dei poveri in una località i cui lavoratori sono organizzati in una delle tante organizzazioni attualmente reazionarie - tutte furono rivoluzionarie - deve comprare la tessera e pagare il mensile, se vuole avere il lavoro. Lo stesso succede se capita in una località dove l'organizzazione è riformista, o socialista, o comunista, o cattolica, o anarcoide, o, infine, fascista; esattissimamente. E il sindacalismo non fa eccezione alla regola, anzi i sindacalisti stessi escludono a priori la politica dai loro sindacati che devono essere puramente «economici». Come se la «politica» e l'« economia» non fossero parti integranti e indissolubili, sebbene variabili, di ogni possibile ordinamento sociale. Altro che « accettare nei loro sindacati tutti quei lavoratori che riconoscono di divenire i controllatori dei loro prodotti, non importa quali siano i loro credo » ! Del resto, solo in tal modo, cioè transigendo coi proprii principii, è possibile di organizzare i lavoratori in massa, specie in organizzazioni che sono o si pretendono socialiste o rivoluzionarie, 43 Biblioteca Gino Bianco
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