Bartolomeo Vanzetti - Lettere sul sindacalismo

IV Come ricorderai, nella fine della mia antecedente lettera, io citai qualche paragrafo d'una tua risposta; ne trassi una conclusione e terminati con l'affermare che gli uni e l'altra meritano di essere delucidati e discussi. Dato, però, che ho tardato tanto, sarà bene che io li riproduca qui, prima di incominciare e discussione e delucidazione. Eccoli: 1. Noi sindacalisti-anarchici accumuliamo tutta la nostra forza, mentale e fisica, per raggiungere l'abolizione della proprietà privata - causa prima dei mali sociali - e accettiamo nei nostri sindacati tutti quei lavoratori che riconoscono di divenire i controllori dei loro prodotti, non importa quali siano i loro credo. E questo non è nè anarchismo nè socialismo. 2. Per chiamare un sistema « anarchico », questo dovrebbe essere composto di soli anarchici. Ma se, abolita la proprietà privata, la mentalità dei più rimanesse ancora lontana dalla bella filosofia anarchica, come chiameresti tu un tale sistema? Da queste tue argomentazioni, io dedussi che, « per te il sindacalismo sarebbe un mezzo per arrivare alla rivoluzione che dovrà abolire la proprietà privata; e, a rivoluzione vinta, un mezzo per arrivare all'anarchia». Ed ora che abbiamo rinfrescata la memoria, lasciaci cercare se i tuoi ragionamenti rispondono ai fatti reali, alla verità; e se il sindacalismo può essere, o no, il provvidenziale mezzo che tu credi. Il primo dei due su riprodotti paragrafi è identico ad un altro contenuto nella tua lettera, in risposta al quale io cominciai questa 41 Biblioteca Gino Bianco

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