Bartolomeo Vanzetti - Lettere sul sindacalismo

e attentati contro le sedi diplomatiche degli S.U. indussero la Magistratura alla ripresa del processo il 29 ottobre 1921 nella stessa Dedham, e Moore chiese l'annullamento del verdetto. Ma non si trattava che di un'edizione riveduta e ampliata della commedia syolta nel giugno precedente con più larga e decisa presa di posizione da parte del pubblico pro e contro gli imputati. I giudizi degli avversari si cristallizzarono, in base non a prove reali, a fatti, ma alle idee preconcette contro i radicali e gl'immigrati. Cosicchè a nulla valsero le innumerevoli testimonianze, le confessioni di spergiuro, di quelli che erano stati i maggiori testi a carico nei precedenti dibattiti, le prove più evidenti della complicità del Governo Federale nella montatura giudiziaria. Neppure le confessioni di uno della banda Morelli - che aveva commesso il delitto imputato a Sacco e Vanzetti - corroborate da varie testimonianze e sopratutto dalla deposizione dell'Ispettore di polizia di Ne.w Bedford, cambiarono nulla nell'animo dei giurati e dei cittadini che offrivano fiori a Thayer perchè cosl bene assolveva il proprio compito! Il 24 dicembre l'istanza di annullamento del verdetto, e in seguito tutte le altre istanze furono rigettate dall'unico uomo che avessela veste giuridica per decidere: il Giudice Thayer. Neppure la competenza giuridica e la grande reputazione degli avvocati William G. Thompson ed Arthur D. Hill, invitati da Moore alla difesa, riuscì ad altro che a protrarre ancora per lunghi anni la commedia della giustizia in seno alla magistratura. Si ricorse persino alla Suprema Corte degli Stati Uniti, cd era naturale che essa non correggesse nulla in quanto NON SI TRATTA VA DI UN ERRORE GIUDIZIARIO, MA DI UNA VENDETTA DI STATO CONTRO DUE ANARCHICI. Non capirono ciò la maggior parte di coloro che avevano preso a cuore la difesa di Sacco e Vanzetti. Invano questi stessi avevano ammonito dal carcere compagni ed amici che LA LORO LIBERAZIONE NON POTEVA AVVENIRE CHE AD OPERA DEI LAVORATORI: LA PERSISTENTE INGIUSTIFICATA FIDUCIA NELLE ISTITUZIONI DEMOCRATICHE, FECE FALLIRE L'OBBIETTIVO, E RESE VANE LE PODEROSE RIUNIONI DI FORZE PROLETARIE CONTRO GLI ESECUTORI DEL CRIMINE POLITICO. Il 9 aprile 1927,dopo un breve discorso di Sacco ed una vibrante arringa · di Vanzetti, che erano una terribile accusa contro i « delitti che la legge e la chiesa legittimano e santificano» (Vanzetti), il giudice pronunziò la sentenza di condanna a morte per i due imputati. Le proteste si intensificarono in tutto il mondo. Il Dipartimento di Stato a Washington ricevette innumerevoli rapporti da parte ~ei suoi rappresentanti nei paesi in cui quelle proteste imponenti facevano pensare al pericolo che la messa in atto della sentenza poteva rappresentare. Il fatto che il Governatore potesse affrontare col suo cinico sorriso tutti quei moti popolari senza desistere dal9 Biblioteca Gino Bianco

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