Angelo Brucculeri - Il problema della terra

-90- ((Non v'ha dubbio, osserva il Boccardo, che a condizioni pari di capitale e di' ricchezza, fra due paesi di cui l'uno abbia piccole coltivazioni e l' altro vasti poderi, quest'ultimo trovasi posto in più favorevole stato agricolo. Infatti, se v'ha canone irrefragabile in economia pofitica si è che il capitale ed il lavoro (a qualsivoglia industria vengano applicati) non isvilupp(llYl,omai tutta la loro produttività e potenza se noni s'esercitano in vaste intraprese. E' il principio della produzione in grande» (1). *** Queste ragioni che proposte da Arturo Joung, uno dei primi e più strenui pr.9pugnatori della grande proprietà, sono state .poi ripetute .dalla sua scuola, e che oggi sono ricantate con amminicoli di recenti rilievi statist1ci dalla stampa periodica, hanno certamente il loro peso, qualora si riferiscano non al problema generale della qistribuzione fondiaria, ma a problemi locali o in altro modo ristretti a luoghi ed a culture speciali. Nessuno potrebbe negare l'importanza che in certe regioni ha un'azienda di grande ampiezza, quando veramente vi si faccia affluire a profusione il capitale, e venga amministrata da abili è solleciti conoscitori delle cose agricole. Il principe di Schwarzenberg ha in Boemia più di roo.ooo (1) Dizionario della er:onomia e del commercio. Torino, 1857, voi. I, p. 84. B·bl oteca Gino Bianco

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