Angelo Brucculeri - Il problema della terra

-6La fortuna della frase non può farci stupire. E un fenomeno che si rinnova nelle maggiori. crisi sociali, e che anche dai poco familiari con la psicologia delle moltitudini può agevolmente spiegarsi : un'espressione vaga, turgida, senza un contorno stabile, che lascia a tutti i cervelli piena libertà di insinuarvi ogni significazione; un'espressione sonora che schiude agli appetiti eternamente _insoddisfatti prospettive spettacolose, come può riuscire ingrata alle orecchie proletarie? (r). Perciò i governi, i partiti, le organizzazioni di classe, tutti gli speculatori sulle molt'itudini popolari, si sono fatti un dovere di gridare per ogni dove la magica frase. Gli uomini del potere se ne son fatto un parafulmine c◊-ntro le ire bieche . . . dei reduci della guerra, che gettano occhiate gelose sulle fortune improvvisate dei così detti pescicani; altri l'hanno esposta come la sintesi di un mirabolante programma di restaurazione postbellica; tutti l'hanno lanciata come esca appetitosa per fare proselitismo a buon mercato. Naturalmente, attorno alla formula, divenuta così improvvisamente celebre, si è formata una copiosa bibliografi.a, esercitazione, per lo più, declamatoria di Gracchi improvvisati, che conoscono (1) Il partito nazionale irlandese prese per suo motto: the land to the people (la terra al popolo), ma con ragione; perchè è notorio che gran parte del suolo d'Irlanda è stato ingiustamente confiscato da pochi invasori inglesi e di più protestanti, persecuto"ri accaniti del cattolicismo. B·bl oteca Gino Bianco

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