Angelo Brucculeri - Il problema della terra

-56il Pierson, questa sarebbe la più infelice. Sarebbe molto più preferibile la confisca pura e semplice: questa costituirebbe un'ingiustizia vergognosa, una violaziione del diritto di proprietà in un campo determinato, violazione che minerebbe tutto l'istituto del diritto di proprietà; ma economicamente non sarebbe tanto dannosa quanto sarebbe da aspettarsi dal progetto di George. Basta soltanto considerare in. che modo vengano ora trattati og- •getti senza valore, per farsi un concetto di quello che avverrebbe rispetto al terreno se venisse sottoposto ad ìmposta del roo per roo della rendita fondiaria. Ognuno che avesse terreno in godimento, ne ricaverebbe quello che potrebbe ricavarne, e nessun proprietario fondiario avrebbe interesse a opporsi a ciò (1). Praticamente poi non potrebbe applicarsi per la difficoltà nel fissare qual' è il valore che si deve al suolo, e quale quell'altro del lavoro e del capitale. « Un tale valore non può determinarsi se non dalla quantità e qualità dei prodotti e tal quantità e qualità procede indivisibilmente dalla fertilità della terra e dall'intensità e solerzia del lavoro che riduce in atto questa fertilità. Tassando il primo, è impossibile che implicitamente non si tassi anche iJ sècondo » (2), il che costituisce una violazione della giustizia, e scoraggia oltremodo ogni iniziativa nell'agricoltura. (1) Trattato di economfa politica. Tortno Bocca 1905 ' ' ' voi. U, p. 465. (2) Civiltà Cattolica, 16 gennaio 189~, p. 202. B bi oteca Gino Bianco

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