Angelo Brucculeri - Il problema della terra

49 - ' ciale : il primo mirerebbe al maggior prodotto · netto, procurando di assottigliare il prodotto lordo, mentre l'altro (l'interesse sociale) tenderebbe ad ottenere un prodotto lordo maggiore. Ammesso il diritto di proprietà privata, è chiaro che il padrone del latifondo continuerà, con danno della soc,ietà, a lasciare incolti i suoi fondi e nella disoccupazione molti contadini, sicuro che le sue vacche e le sue pecore accresceranno più vantaggiosamente la sua rendita. Se fosse socializzata la terra, allora la nazione dietro gli stimoli dell'interesse comune, libera dagl'impacci del proprietario privato, compirebbe le necessarie bonifiche e accrescerebbe la ricchezza e ,il benessere, non di un individuo o di una famiglia .privilegiata, ma della società. Così anche può avvenire che con una coltura estensiva il proprietario abbia maggior guadagno che da una coltura intensiva, la quale darebbe maggiore prodotto lordo, ma esigerebbe spese di produzione tali _da diminuire di molto il provento netto del padrone. Donde s•i vuol concludere l'antinomia manifesta fra gl'interessi della società e la privata proprietà fondiaria. Ma se questa antinomia appare in sulle prime fondata, è pur vero che, se si accosta alla luce di un esame accurato, si risolve in parvenze ed illusioni di ottica mentale, in ombre vane fuor che nell'aspetto. . Può darsi, è vero, che il proprietario con una cultura anzichè con un'altra, col pascolo specialBibl oteca Gino Bianco

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