Angelo Brucculeri - Il problema della terra

- 44ricchezza, è condannata doppiamente, e dai fatti e dalla maggioranza degli economisti, com~ quella che sconosce la vera natura della ricchezza, la quale non importa soltanto il produrre le materie utili, ma anche il dare o accrescere l'utilità delle materie prodotte. Or bene, questa falsa nozione viene in fondo a sorreggere l' acçusa contro la proprietà della terra; e quindi. l'accusa cade col suo falso supposto. Non l'istituto della privata proprietà del suolo adunque, che è per sè stesso socialmente ed economicamente vantaggioso, ma l'egoismo, l'ingiustizia, la scandalosa fame dell'oro sono le vere cause degli eccessi enormi della ricchezza. Ma non è da confondere l' eccesso con la disuguaglianza; e però non- deve stimarsi giusto il rimprovero che si fa aWistituto della proprietà privata, perchè dà luogo alla disuguaglianza economica. Dovremmo condannare il genio, l'industria, il commercio, la scienza, l'arte, le qualità perso-. nali, perchè. apportatrici di disuguaglianza? Non è del resto opposta agli intendimenti della natura la diversità o la disuguaglianza economica nelle condizioni di vita, quando, s'intende, è proprio effetto del lavoro, del risparmio, delle particolari industrie. La molla che tien alto lo sforzo, che mobilita tùtte le ener-gie deU'individuo, che dilata e irraggia la speranza, e ispira ardimento ed audacie è in questa facoltà che ha l'uomo di superare le difficoltà e segnalarsi sugli altri. B.bl oteca Gino Bianco

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