Angelo Brucculeri - Il problema della terra

-40perchè l'uomo possa legittimamente acqui.stare, nessuno lo esclude; ma che sia l'originario titolo della proprietà, non è· possibile ammetterlo . .Perchè il lavoro possa darsi, bisogna presupporre un possesso antecedente su la materia, a cui il lavoro si applica, se per lavoro s'intende l'azione modificatrice o tl::asfqrmatrìce degli oggetti esteriori, e non. il semplice atto con cui altri s'imposses~a delle cose e che costituisce f occupazione. Questa . nop è altro che esercizio dell'operosità dell'uomo, quello invece è un esercizio economicamente produttivo. Se il lavoro soltanto desse il diritto all' appropriazione, vi sarebbero beni, che norn potrebbero legittimamente appartener~ all'uomo. I prati, i boschi, i frutteti, gli animali, un tesoro casualmente trovato, e molti altri beni consimili servono all'uomo, ancorchè non intervell'ga il lavoro propriamente detto, ma solo l'occupazione. Questa dunque, non quello, è il fatto iniziale determinante della proprietà. Questa prova razionale « viene conformata da un fatto d'istinto, che può osservars·i non pur nel1'.uomo,ma perfino nel bruto; vale a dire da quella naturale indignazione con cui ci sentiamo rapire il già posseduto. Osservate due fanciulli che corrono a gara per afferrare un pomo : il vincitore che ne avrebbe portato 1n pace la perdita, se fosse stato prevenuto dal competitore, con qual senso di sdegno se1 vede rapire, se questi, abusando di una B bi oteca Gino Bianco

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